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Autore: Dark Tranquillity    21/09/2016    1 recensioni
"...Il Dio del Tuono è morto, e nulla sembra potersi opporre al potere di Shao Kahn. Chi si ergerà fra la Terra e la distruzione totale, nell'ora più buia?"
POV fic - Sub-Zero / Kitana / Kung Lao / Kintaro / Frost. Accenni di romance, alcuni personaggi OOC.
Genere: Azione, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kitana, Sub-Zero, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Cryoshock.mp3 - Mechina

Dancing in silence
The price we pay
Begins with boundless pain
Awaken, only to die
For a new life

I can hear them scream
I can see them bleed


 

 


 

Sub-Zero
Outworld
Mercato della Capitale
16 Gennaio 2012


Sub-Zero aveva raggiunto la Citta' Imperiale qualche giorno prima, viaggiando solo per le vie mercantili di Outworld – riuscendo a strappare un passaggio ad una carovana di speziali in viaggio per la Capitale in cambio di qualche soldo.
Non si era mai spinto cosi' in profondita' nel cuore dell'Impero di Outworld, ma il suo vestiario semplice – portava dei vestiti leggeri ed una lunga cappa grigia con cappuccio a celarne la figura – non destava particolari sospetti e poteva passare tranquillamente per uno dei tanti viandanti dell'Impero.
Certo – c'era il problema delle bande di predoni, I soldati imperiali, mutanti selvaggi ed altre amenita' ancora meno piacevoli – ma nulla che non potesse gestire con le sue forze. Fu coinvolto in svariati episodi di violenza durante il viaggio, ma quelli che lo credevano un comune viandante non erano piu' in vita per raccontarlo.

Stava sorseggiando una bevanda fresca seduto all'ombra di un piccolo baracchino che vendeva rinfreschi, nella zona del Mercato imperiale: la Capitale era sovrappopolata, un oceano di persone che brulicavano per le strette vie del mostruoso complesso cittadino – urla, schiamazzi, e confusione regnavano sovrani.
Con il cappuccio calato sul volto, si godeva quell'attimo di relax, sorseggiando quel liquido zuccherato che l'aiutava a combattere la calura – dovuta sia alla sovrappopolazione della Capitale e sia per il clima torrido.

I suoi occhi – di un azzurro chiarissimo – seguivano il susseguirsi degli eventi in quella zona del Mercato, quel marasma di persone (di ogni estrazione sociale) che brulicava per le bancarelle. Conto' un numero considerevole di soldati imperiali che pattugliavano la zona – armati fino ai denti e schierati in gruppi. Il Lin Kuei non pensava fossero interessati alla sicurezza pubblica, quanto bensi' all'estorsione di denaro nei confronti dei commercianti con le merci esposte. La “protezione” dell'Esercito Imperiale era una tassa da pagare con estrema regolarita'…

Nel complesso, non c'era niente o nessuno degno di nota.

«Dammene un altro.»

Ordino' al corpulento omone dietro il baracchino, porgendogli il bicchiere vuoto. Quello, in tutta risposta, grugni' qualcosa e si appresto' a riempire il bicchiere di Sub-Zero con dell'altro nettare.

«Li hai I soldi, si'?»

Il Gran Maestro frugo' nella sacca che teneva a terra fra I piedi, estraendo una moneta e lanciandola verso l'oste con uno schiocco del pollice.

«Sufficiente?»
«Chissa' dove li hai rubati… Heh… Non che mi freghi qualcosa.»

L'omaccione protese il bicchiere pieno verso Sub-Zero, il quale afferro' e porto' alle labbra bevendo un ampio sorso della bevanda rinfrescante.

«Allora, che si dice in giro?»

Era il momento di carpire un po' di informazioni e Sub-Zero pensava che il burbero omone dietro il grezzo bancone in legno fosse la persona adatta.

«Tsk… Le solite cose. Non sei di qui, vero? Hai la faccia da straniero.»
«Gia'.»
«Heh… Si vocifera di una nuova guerra, ho visto un numero enorme di soldati rientrare in citta'.»
«Ah si'?»

Sub-Zero immaginava si riferisse al Kamidogu che Shao Khan desiderava – quello che Kano aveva rubato dal Tempio del Ghiaccio. Dopo essersi separato da Kung Lao e I due delle Forze Speciali, non sapeva se avessero avuto successo o meno nel rintracciare Kano – ma le dicerie dell'oste non erano certo confortanti in questo senso.
Il Gran Maestro ascoltava silenzioso, sorseggiando di tanto in tanto il nettare, mentre l'omaccione proseguiva in altre dicerie di poco conto, lamentandosi di come gli affari stessero andando male.

«… E poi oggi ci sara' una grande cerimonia, un evento piu' unico che raro! L'Imperatore ha deciso di adottare una figlia! Ti rendi conto? Robe da non credere.»

Sub-Zero concentro' la sua attenzione sull'oste.

«E chi sarebbe?»
«Che ne so… Si vocifera fosse un nemico dell'Impero, comunque… »

Il Lin Kuei si alzo' di colpo, posando il bicchiere ancora mezzo pieno sul piccolo bancone del baracchino e chinandosi per prendere la sua sacca che adagio' dietro alla schiena, tenendola per I cordoni con la mano destra.

«Addio.»

Senza attendere risposta, si volto' e s'incammino' per le vie del Mercato – mescolandosi fra la moltitudine di persone, con il cappuccio grigio calato sul capo.
Era diretto verso l'uscita del Mercato, che dava su una delle zone residenziali – una delle piu' povere della Citta' – composta da un'infinita distesa di catapecchie e capanne di svariate dimensioni e fattura.

'Che sia lei?'

Il pensiero era un chiodo fisso nella sua mente, mentre aumentava l'andatura per lasciarsi alle spalle quel sobborgo povero ed incamminarsi verso la zona della Milizia, dove sorgeva anche il Monastero degli Angeli – con la sacca adagiata sulla schiena che conteneva le vesti di Gran Maestro Lin Kuei e qualche utensile da viaggio.
Avrebbe dovuto camminare a lungo prima di raggiungere la zona dove si ergeva in colossale Palazzo Imperiale, ma almeno avrebbe avuto il tempo di riflettere sulle prossime mosse.

Dopo il suo incontro con Scorpion nella Tomba delle Anime, qualche setttimana addietro - e la richiesta di saldare il vecchio debito che lo spettro aveva nei suoi confronti - Sub-Zero si era messo in marcia per trovare indizi su Kano: con un po' di fortuna, l'avrebbe intercettato prima che questi arrivasse da Shao Khan.
La fortuna tuttavia non era dalla sua, perche' I locali sapevano gran poco delle vicende dell'Impero – specie dei piani stessi di Shao Khan – cosi' spese I rimanenti giorni di marcia dedicandosi al rapimento ed interrogatorio dei soldati imperiali.
Non fu facile trovare un membro di alto rango dell'esercito, ma alla fine scovo' – nei pressi di una regione limitrofa alle Wasteland – un colonnello che fu ben lieto di parlare dopo che il Lin Kuei gli spezzo' entrambe le mani. Del Kamidogu e Kano non sapeva nulla, ma gli confesso' dell'altro: la Principessa Kitana di Edenia era stata catturata nelle Wasteland e quindi mandata a cospetto di Shao Khan.

Da allora Sub-Zero aveva affrettato la marcia verso la Capitale, confuso ma risoluto. Non aveva idea del perche' Kitana fosse ad Outworld, ma aveva tutta l'intenzione di scoprirlo – sempre che non fosse troppo tardi – ed in ogni caso la Capitale era la stessa destinazione di Kano.

 

† † † †

 

Piazza Imperiale
Qualche ora dopo

Il gigantesco sole gettava una luce rossastra nei cieli di Outworld e batteva violentemente I suoi raggi sull'enorme folla che si era radunata ai piedi del Palazzo Imperiale – sotto quella gigantesca scalinata in marmo nero che fungeva da base alla gotica costruzione che svettava verso il cielo, enorme, nera, irta di guglie, incisioni dall'aspetto sinistro e colossali pezzi di metalli nero lavorati a forma di gigantesche lame che la ricoprivano come un'armatura. Alla base del Palazzo, era stato allestito un enorme trono, con dei bracieri a colonna che andavano a delimitare il perimetro e la scalinata. Un numero indefinito di soldati era schierata in formazione di combattimento alla base della scalinata – chiudendone di fatto l'accesso, mentre altrettanti formavano un anello a rinchiudere letteralmente l'enorme marasma di popolani che si era radunata per la grande cerimonia.

Sub-Zero si era mescolato fra di loro, uno dei tanti, abbastanza sicuro che nessuno l'avrebbe notato.

Il boato della folla segno' l'ingresso dell'Imperatore che – dagli enormi portoni del Palazzo aperti – emerse in tutta la sua grande, terribile presenza. Seppur lontano, il Gran Maestro godeva di un'ottima vista ed era difficile non notare la maestosa figura di Shao Khan, avvolto da un ampio mantello rossastro, stivali al ginocchio muniti di punte acuminate all'altezza delle rotule, delle spalline munite anch'esse di punte a coprire le poderose spalle ed il suo inconfondibile elmo a teschio, con lame gemelle a V sulla fronte metallica e una placca semi-circolare che riparava collo e muscolatura del trapezio.

Il popolo era in visibilio, Sub-Zero non capiva se era reale ammirazione, timore, o cos'altro, ma tutti – nessuno escluso – esternavano la loro emozione nel vedere la figura del tiranno muovere verso il trono, prendere posto e – alzando una mano – richiedere il silenzio, cosa a cui tutti obbedirono repentinamente.

Nel mentre, altre figure emergevano dall'apertura del Palazzo, alcune familiari a Sub-Zero, e si disponevano ordinatamente a fianco del trono. Monaci dell'Ombra – con le loro tuniche nere ed I cappucci che oscuravano il viso – andarono a completare la corte imperiale riunita nei pressi del trono.

«Popolo di Outworld, sudditi di Shao Khan!»

La voce dell'Imperatore si propagava per la piazza gremita trasportando tutta la sua carica di potere, senza amplificazione artificiale di sorta.

«Oggi e' un giorno importante. Oggi inizia un nuovo ciclo, che terminera' con Outworld trionfante!»

La folla ruggi' nuovamente il suo assenso.

«Oggi coloro che tramano per la fine del nostro mondo avranno di che disperare, Edenia dispera! Tutti noi abbiamo patito perdite terribili per le loro infami azioni, ma il vostro Imperatore non dimentica. Il vostro Imperatore non perdona!»

Shao Khan imboniva il suo popolo professando minaccie esterne inesistenti, era un tiranno decisamente astuto, sebbene la maggior parte dei mali sofferti da Outworld fossero – direttamente o meno – a causa sua, in quel momento Sub-Zero pote' percepire come la folla fosse assolutamente soggiogata dalle sue parole.

«Ma c'e' il tempo per la guerra, e c'e' il tempo per la ragione. Quest'oggi, uno dei nostri piu' acerrimi nemici e' qui fra noi!»

La folla esplose in un boato di rabbia e disapprovazione, con palpabile violenza che aleggiava al punto che I soldati del cordone dovettero cominciare a spingere con le picche poste in orizzontale – parallelamente alla folla – per imbonirla.
Sub-Zero era completamente focalizzato sulla figura di Shao Khan, avvertendo un brivido corrergli lungo la schiena alla sua ultima frase – quasi che il tiranno l'avesse scovato in mezzo alla folla.

«Principessa ed erede al trono di Edenia, Kitana!»

Fra le urla feroci della folla, che inneggiava a pubbliche esecuzioni, morte, tortura e mostruosita' ancor piu' crudeli, una figura snella emerse dall'ingresso del Palazzo, varcando gli enormi portoni neri e portandosi a fianco di Shao Khan, salendo le scalette del trono in modo da essergli al fianco destro – rialzata rispetto al resto della corte imperiale riunita.
Sub-Zero aguzzo' la vista: la donna portava delle vesti che richiamavano lo stile edenianio – con veli in stoffa azzurra avvolti a coprire I seni e le parti intime, ma arricchita da placche di armatura nera che si protendevano dalle spalle, gli avambracci, la zona inguinale e lungo entrambi gli stinchi. Le impugnature di due ventagli metallici chiusi spuntavano da oltre la zona lombare. La porzione inferiore del viso era coperta da una mascherina azzurra, mentre I suoi lunghi capelli neri come la notte erano raccolti oltre la nuca in una lunga coda che terminava ben oltre il fondoschiena.

Una reale di Edenia, ma vestita come una guerriera di Outworld.

Il Lin Kuei cerco' di guadagnare alcune posizioni per avvicinarsi al blocco di soldati che chiudevano l'accesso alla scalinata che dava al Palazzo, ma la piazza era talmente gremita che fu tutto inutile.

«Oggi la Principessa Kitana di Edenia si e' consegnata a me. Volontariamente ha chiesto asilo ad Outworld, incapace di sostenere ulteriormente la sua appartenenza ad un mondo ingiusto, corrotto e decadente come Edenia!»

La folla era ancora inferocita, e non sembrava aver perso il desiderio di farla pagare a Kitana per tutti i suoi crimini.

«Il vostro Imperatore, nella sua infinita bonta' e saggezza, ha deciso di accogliere la sua richiesta, e non solo! Quest'oggi, miei sudditi, io prendo Kitana Principessa di Edenia come figlia, legittima erede di Edenia e di Outworld!»

Sub-Zero aveva guadagnato qualche metro mentre la folla si era improvvisamente ammutolita all'annuncio di Shao Khan. Quest'ultimo – come spazientito – levo' una mano in alto ed un boato proruppe nuovamente, questa volta in favore di Kitana, ovazioni, benedizioni, lacrime di gioia. Un popolo alla totale merce' della sua volonta'.

«Inchinati a me, figlia.»

La donna quindi si volto' di fianco, posando un ginocchio a terra e chinando il capo. Shao Khan protese la mano destra, per posarla sul capo della Principessa, mentre la folla estasiata irruppe nell'ennesimo boato, cosi' forte da far tremare la piazza, a quel gesto.

'Non e' possibile… '

Sub-Zero non voleva credere ai propri occhi; ma la speranza forse non era del tutto vana perche' da quella distanza non riusciva a determinare se quella fosse realmente Kitana o solo una sosia, anche se le forme del corpo - perfette nella loro femminilita' eppure atletiche per gli anni trascorsi a combattere – e quella cascata di capelli neri come la notte che riflettevano I raggi del sole pomeridiano… Erano inconfondibili per il Lin Kuei.

La Principessa quindi si rialzo', levando una mano in segno di riconoscimento verso la folla, mentre l'Imperatore si riapprestava a parlare.

«Miei sudditi! Osservate Kitana, figlia di Shao Khan! Amatela e rispettatela come fate con il vostro sovrano. Cosi' io comando! Ora andate e fate libagione, che questo giorno sia indelebile nella vostra memoria!»

Sub-Zero cerco' quindi di svincolare dalla piazza, sgattaiolando via dalla folla in festa, ora sparpagliatasi per andare ad avventarsi sulle pietanze ed I vini che l'Imperatore aveva messo a disposizione per la celebrazione, mentre Shao Khan, Kitana ed il resto della corte imperiale si ritirava dentro al Palazzo.
Confuso ed inquieto, aveva bisogno di schiarire le idee e pensare sul da farsi, mentre raggiungeva un angolo della piazza poco gremito.

'Devo entrare in quella fortezza, stanotte… Devo vederla con I miei occhi.'

 

† † † †

 

Palazzo Imperiale
Quella stessa notte

Il Gran Maestro era uno specialista della furtivita', e penetrare all'interno del palazzo era stato relativamente facile – complice anche il fatto che nel cuore del suo potere Shao Khan aveva ben poco da temere e la sicurezza non era cosi' fitta, composta principalmente da soldati imperiali non esattamente famosi per la loro efficienza.

Quello stesso pomeriggio aveva studiato il flusso di persone che entrava ed usciva dal Palazzo, notando che – oltre ai soldati – vi era un notevole numero di persone dall'aspetto comune, dalle vesti formali, probabilmente inservienti, che entravano ed uscivano. Gli basto' seguire uno di questi all'uscita del Palazzo, sequestrarlo e rubargli le vesti – e con esse una gemma che, come gli rivelo' l'uomo terrorizzato, era il lasciapassare per il Palazzo. Lascio' il suo cadavere a ridosso di una grande canaletta che fungeva da sistema di scolo oltre le mura della Capitale. Non aveva altra scelta, lasciarlo in vita era troppo pericoloso. Le vestigia di Gran Maestro Lin Kuei, custodite nella sacca, furono lasciate in un posto che lui giudicava sicuro.

Una volta dentro, il Lin Kuei si affretto' a trovare un punto nascosto dell'immenso Palazzo da dove poter spiare inservienti e guardie: non ci volle molto per carpire l'ubicazione della stanza riservata alla Principessa, quindi attese qualche ora in modo da poter sgattaiolare verso una delle torri piu' alte del Palazzo mentre gran parte del personale, esclusa una minima parte di guardie, dormiva.

A passo felpato, con una strana sensazione di ansia che lo attanagliava, arrivo' dinnanzi alla grande anticamera che precedeva le stanze imperiali, notando subito l'assenza di guardie.

'Tipico di Kitana… '

Il portone degli alloggi non era chiuso, quindi entro' silenzioso, muovendo qualche passo all'interno della stanza – attendendo qualche attimo per abituare la vista all'oscurita'. Gli alloggi imperiali consistevano in un enorme salotto superbamente arredato che sorgeva subito dopo l'entrata, mentre una seconda stanza di altrettanto gigantesche dimensioni ospitava la camera da letto – oltre cui si apriva una grande terrazza da cui si poteva godere di una vista mozzafiato della Capitale.

Silenzioso come un felino, Sub-Zero si avvicino' alla stanza da letto, portandosi ad un lato del grande letto a baldacchino su cui giaceva una figura femminile addormentata.

Il Lin Kuei ebbe un tuffo al cuore nel riconoscere il viso di Kitana, tradendo per brevi attimi l'emozione nel rivederla dopo tutti quegli anni, mentre inconsciamente avvicinava una mano per carezzarle il capo dai capelli corvini…

«Chi… ?»

L'edeniana aveva aperto gli occhi, grandi e scuri come la notte, fissi su quelli di ghiaccio del Lin Kuei.

«Kit… »

 


† † † †

   
 
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