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Autore: lapoetastra    21/09/2016    1 recensioni
< Mmm… a cosa pensi, Josh? >, gli domandò Marlon, con un sospiro rassegnato. < Alieni? Zombie? L’ultima volta, se non erro, hai dato la colpa ai licantropi. Sbaglio? >
< Sì, ridi pure >, ghignò Joshua. < Ma vedrai che in questo caso ho ragione. Un vampiro, Marl. Un vampiro! Ecco chi è l’assassino che si aggira tra noi. E credo anche di sapere chi sia. >
Marlon, d'improvviso, era divenuto attento, e la voglia di ridere sfumata come acqua a contatto con una fiamma.
Genere: Slice of life, Sovrannaturale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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< Hanno trovato un altro cadavere totalmente dissanguato, ieri notte, giù al fiume. È il decimo, in questo mese >, esordì d’improvviso Joshua, con il volto completamente immerso tra le pagine del quotidiano locale, che lasciava intravedere solo la sua fronte corrucciata.
Davanti a lui sedeva Marlon, un ragazzo magro con il viso lungo e scavato, giunto da poco nella cittadina di Folks e fin da subito amico di Joshua, con il quale si recava ogni sera a cena nell’unica tavola calda presente nel piccolo paese di periferia.
< Sarà di sicuro un altro cacciatore che non ha rispettato i divieti ed è stato assalito da un orso affamato, o qualcosa del genere >, rispose, assaggiando con una smorfia lo sformato fumante che la graziosa cameriera gli aveva appena portato.
Ma Joshua non sembrava della medesima idea.
< Aveva la gola completamente lacerata, Marlon. Solo la gola. E non una goccia di sangue il tutto l’organismo, né tantomeno sul prato circostante. Un animale avrebbe strappato e mangiato anche la carne del resto del corpo, non credi? E il sangue non può sparire così, deve rimanerne almeno qualche traccia, dato che non ha nemmeno piovuto. No, qui c’è solo un’unica spiegazione. Ed anche un unico colpevole. >
Il cibo aveva perso ogni sapore, per Marlon, farcito com’era appena stato dalle elucubrazioni di Joshua, che nascevano nella sua mente iperattiva ogni volta che veniva ritrovato un cadavere privo di sangue e di colpevole.
< Mmm… a cosa pensi, Josh? >, gli domandò, con un sospiro. < Alieni? Zombie? L’ultima volta, se non erro, hai dato la colpa ai licantropi. Sbaglio? >
< Sì, ridi pure >, ghignò Joshua. < Ma vedrai che in questo caso ho ragione. Un vampiro, Marl. Un vampiro! Ecco chi è l’assassino che si aggira tra noi. >
< Un vampiro, eh? > Per Marlon era difficile trattenere una risata.
Joshua annuì, serio.  < Nosferatu, succhiasangue, come preferisci chiamarlo. Una sorta di Dracula moderno, ecco. Ed io credo anche di sapere chi sia. >
Marlon era divenuto d’improvviso attento. < Allora? Di fronte a chi dobbiamo coprirci la gola? >, lo stuzzicò.
Gli occhi di Joshua erano ridotti a fessure, mentre scrutava il piccolo locale alla ricerca di sguardi indiscreti ed orecchie tese che avrebbero potuto partecipare indesiderati a quella delicata discussione.
Quando si fu acclarato che il luogo era sicuro, si avvicinò al capo di Marlon, in modo che il suo bisbiglio potesse essere udito unicamente dalle orecchie dell’amico.
< John de Brow >, annunciò infine.
Marlon dovette nuovamente lottare con se stesso per non scoppiare in un riso isterico. < Quel damerino sciroccato che se ne va in giro per la strada in piena notte e rischia costantemente di essere investito da qualche automobilista ancora più pazzo di lui? >, domandò, rendendosi sempre più conto della follia di quell’accusa.
< Ecco il punto, Marl! >, proruppe concitato Joshua. < Hai mai visto John durante il giorno? Io no. Esce solo quando il Sole tramonta, per scomparire poi chissà dove alle prime luci dell’alba. E quel suo pallore? Lo ricordi? Ci sono momenti in cui, nel buio, sembra brillare più della Luna. >
Marlon scosse la testa. < Quindi basta che un tizio si mostri solo con il buio e sia pallido perché sia un vampiro? Ti ricordo che, in questo caso, qui c’è un altro possibile sospettato come figlio di Dracula. >
Joshua accantonò quelle insinuazioni con un gesto deciso della mano. < Non c’entra nulla, Marl. Tu sei albino, è diverso. È normale che il Sole ti dia fastidio e che la tua pelle sia bianca come il latte. Ma John… John nasconde qualcosa. È un vampiro, io me lo sento, e penso anche che sia stato lui a nutrirsi di quell’uomo, ieri notte, e di tutti gli altri prima di lui. >
Marlon finalmente rise, divertito. < Cielo, Josh, sei proprio un testone, un testone credulone e facilmente impressionabile dai libri horror che ami tanto leggere. I lupi mannari, i fantasmi e i vampiri non esistono, amico mio, se non nella fantasia di qualche scrittore. Ma facciamo così: appena incontro John de Brow gli chiedo se è una creatura della notte, okay? E in caso di risposta affermativa, ti offro una cena. Intesi? >
Anche Joshua sorrise, stavolta.
< Ci sto >, rispose.
Ma Marlon si era già incamminato verso l’uscita del locale desertico.
Appena si ritrovò all’esterno, ammantato dal silenzio e dalla solitudine, emise quel profondo sospiro che gli si era bloccato in gola sin da quando Joshua aveva cominciato a farneticare di vampiri e figli della notte.
Marlon era stato fortunato, anche quella volta.
Ma non poteva più rischiare, non ora che l’amico era così vicino alla verità, e così determinato ad accertarla.
Doveva trovare una soluzione, al più presto.
Doveva trovare un altro paese in cui confondersi, altri innocenti esseri umani con il cui sangue soddisfare la Sete Rossa che sempre più spesso prendeva il sopravvento sul suo corpo immortale.
Sospirando rassegnato, Marlon si lasciò abbracciare dall’oscurità, la sua migliore amica, e con essa si recò a cercare qualche altro sfortunato uomo che avrebbe costituito la sua lauta cena.
 
 
   
 
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