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Autore: Melody Potter    24/09/2016    2 recensioni
È trascorso un anno da quando Billie Jenkins ha scoperto di essere una strega. Un anno da quando le sorelle Halliwell l’hanno accolta in casa loro e da quando Billie ha ritrovato e perso nuovamente la sorella Christy.
A distanza di un anno dall’ultima battaglia che ha visto coinvolte le streghe del Trio e Billie Jenkins contro la Triade e Christy, le vite delle quattro streghe è andata avanti senza intoppi magici e soprattutto demoniaci. Le sorelle e Billie conducono una vita tranquilla. Finché dopo la sua laurea Billie, spinta dai sensi colpa per la perdita dei suoi genitori: decide di lasciarsi alle spalle S. Francisco, di fatti la ragazza all’insaputa delle sorelle parte per Mistyc Fall: città natale di sua madre e sua nonna. lo scopo di Billie è di gettarsi alle spalle i fantasmi del passato, e di vivere in quella città non più come strega, ma come una normale comune mortale.
Ciò che Billie ignora però, è che a Mistyc Falls: nulla e ciò che sembra e nessuno è quel che sembra.
A sconvolgere i suoi piani di vita, sarà l’incontro con il misterioso Damon Salvatore, che agli occhi di Billie può sembrare tutt’altro che umano. Nel
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Billie Jerkins, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 4

Uno strano incontro

Pov. Billie


Sono appena arrivata alla centrale di polizia di Mistyc Falls. Devo incontrarmi con lo sceriffo Elisabeth   Forbes: migliore amica di mia madre e la mia madrina. È lei che in tutti questi anni si è occupata della casa di nonna. Da  quando mamma e papà sono morti sono stata io nel tenermi in contatto con lei, in fondo è l’unica persona ancora in vita che posso considerare una parente.
Non appena entro alla centrale, l’agente che è alla scrivania mi saluto  e mi chiede

“posso esserle utile?”

“Credo proprio di si! Sono Billie Jenkins, sono qui per vedere lo sceriffo Forbes!” dico e continuo:

“se è possibile!” con un  cenno della testa, l’uomo indica  l’unica porta chiusa, dove sulla sua targhetta vi è  la scritta che indica l’ufficio dello sceriffo E. Forbes.

Ringrazio l’agente.

Raggiungo la porta che mi è stata indicata, e busso una voce femminile mi invita ad entrare. Con cautela, apro la porta. Resto sulla saglia, indecisa sul da farsi.

“Sceriffo Forbes?” chiedo con tono esitante, mentre osservo la donna che sta dietro la scrivania.

“si?” risponde lei mentre firma dei documenti,  alza gli occhi da essi e di conseguenza punta i suoi occhi azzurri su di  me.
Mi sorride, e inarca un sopracciglio confusa.

Mi invita ad entrare visto che non mi decido a muovermi, poi con un sorriso gentile mi chiede:

“posso esserle utile?”

“oh, ecco veramente…” inizio imbarazzata, mentre mi chiudo la porta alle spalle. Nel frattempo   lentamente la raggiungo; intanto lei continua nel fissarmi  curiosa.

“le è successo qualcosa e vuole sporgere denuncia?” mi viene incontro alla fine.

“No, ecco in verità sono qui per farle visita… vede io sono Billie, Billie Jenkins!” annuncio.

A quel punto lo sceriffo, si porta una mano alla bocca sorpresa  nel vedermi. Si alza dalla sua scrivania: fa il giro da essa, e mi viene incontro commossa.

Quando siamo l’una di fronte all’altra, mi abbraccia di slancio.

“quando sei arrivata?” mi chiede premurosa quando sciogliamo l’abbraccio mentre fissa i suoi occhi azzurri sui miei. Mi invita a sedermi lei fa lo stesso si risiede dietro la scrivania:

“proprio ieri!” dico

“Non mi aspettavo una tua visita, avresti potuto chiamare ti avrei ospitata io..:” annuncia con un sorriso materno.

“non sono qui in visita sceriffo Forbes!” dico

“chiamami Liz!  Sono la tua madrina e tua madre era la mia migliore amica!” mi ricorda con aria materna.

“vuoi dire che non sei di passaggio?” mi chiede poi con entusiasmo.

Annuisco solo.

“sono qui per restare.  Mi sono appena laureata e inizierò a lavorare nelle scuola materna della città!” annuncio

“tua madre e tua nonna sarebbero orgogliose di te! Sono trascorsi quindici anni da l’ultima volta che ti ho vista. Avevi appena sei anni. 

Subito dopo, ho appreso da tua nonna, la notizia del rapimento di Christy…. ”dice con cautela. Quando sento pronunciare il nome di mia sorella, sussulto. Liz sembra non accorgersene e continua:

“c’è anche lei qui?” mi chiede con lo stesso entusiasmo che ha mi riservato quando le ho rivelato chi sono.  Abbasso gli occhi, e faccio cenno di no con la testa. Lei continua ad osservarmi e poi annuncia con tono deluso:

“tua madre  prima che morisse mi aveva detto che tua sorella era stata ritrovata, e che ciò era avvenuto per opera tua!” si aspetta una risposta così dopo vari secondi silenzio annuncio con le lacrime agli occhi:

“anche lei è morta, Liz….”  Anche se reputo mia sorella la sola responsabile della morte di mamma e papà, per me è ancora dura parlare di essa, in particolar modo perché anch’io sono colpevole tanto quanto Christy al riguardo la morte dei nostri genitori.

Ma questo Liz, non può saperlo.

Lei non sa: che sono una strega. Lei non sa, che mia sorella era stata rapita da quei demoni e non da comuni mortali. Lei non può minimamente immaginare, che i mei sono morti solo perché come un idiota ho lascito Christy sola con essi. Liz, non ha idea che mia sorella è morta per mano mia, solo perché per istinto ho usato il mio potere contro il suo. Lei voleva eliminarmi con la Pirocinesi ed io ho usato il mio solo per difendermi dal  suo attacco.

 Liz si alza dalla scrivania, si inginocchia difronte a me e per la secondo volta mi abbraccia.   Mi consola accarezzandomi la testa e sussurra parole  dolci al mio orecchio: solo come una madre sa fare. Finché non mi calmo.
 Resto  con la mia madrina per una buona ora, abbiamo parlato di tutto: mi ha chiesto dove ho vissuto nell’ultimo anno.

Le ho raccontato delle sorelle. Ovviamente senza rivelare che sono streghe. Le ho detto che in un certo senso mi hanno aiutato, e sostenuto nel ritrovamento di Christy, e dopo la sua morte e quella dei miei genitori si sono occupate di me come solo delle sorelle maggiori sanno fare! Mi hanno ospitata in casa loro dandomi l’affetto di una famiglia.

Lei mi racconta di sua figlia: Caorline.  Frequenta il primo anno del college. Mi racconta di lei con orgoglio, dice che è una brava studentessa che ultimamente il loro rapporto è molto migliorato, e  molto probabilmente io e lei potremmo andare d’accordo. E che vuole presentarmela. Infine mi invita a cena. Accetto senza esitazioni. Parliamo per oltre un ora finché un lieve bussare alla porta ci interrompe:

“avanti!” esclama Liz  con tono autoritario. La porta si apre lentamente, e sulla soglia dell’ufficio appare un  uomo, sui trent’anni.

 L’Osservo bene:  ha capelli corvini e occhi di un intenso azzurro ghiaccio. Quest’ultimo non appena mi vede: aggrotta la fronte, inarca un sopracciglio e mi osserva in un modo a dir poco strano.

Non so il perché ma il suo sguardo mi mette a disagio, sembra quasi che cerca di leggermi dentro

“scusami Liz non sapevo che fossi impegnata!” esclama con tono di scuse l’uomo misterioso mentre continua nel fissarmi con quel sguardo indagatore e ostile.

“nessun disturbo, Damon!” esclama Liz

Nel frattempo mi alzo e la mia madrina fa lo stesso.

“stavo giusto per andarmene!” annuncio

“se ho interrotto qualcosa…” esclama Damon sempre senza togliermi gli occhi di dosso. Non so il perché, ma il mio istinto di normale mortale è attratto dal bell’aspetto di  Damon, ma… il mio istinto da strega mi suggerisce di usare i miei poteri contro di esso.

“no davvero, ti ho fatto perdere abbastanza tempo, Liz…”inizio io, mentre ricambio lo sguardo indagatore dell’uomo  misterioso che mi sta di fronte.

“niente affatto e lo sai è stato bello rivederti. E questa sera vieni a cena da me. Ti presento mia figlia. A proposito di presentazioni…”
 
Si interrompe un attimo, e fissa il suo sguardo su Damon:

 “Damon lei è la mia figlioccia, Billie Jenkins. Resterà per un po’ a Mistyc Falls!”

“Billie, lui  è  Damon Salvatore. Come me, appartiene ad una delle famiglie fondatrici  di Mistyc Falls!”

 ”lieto di conoscerla, Billie!” esclama Damon  con un tono cordiale, mentre mi porge la sua mano. L’afferro decisa, ed esso la stringe fra le sue. Ricambio la stretta, e a contatto con la sua pelle:  sussulto. Lui se ne accorge e ne  pare soddisfatto.  Come se nulla fosse continua ad osservarmi, con quel suo sguardo  penetrante, e continua  sorridermi.

 Non  so il perché ma il mio istinto di strega continua nel suggerirmi di scatenargli contro i miei poteri, anzi meglio: mi suggerisce di eliminarlo.  Ma non posso fare una cosa simile. Non in presenza di Liz! Non senza sapere chi diavolo è, o meglio cos’è questo tizio! Ma  soprattutto non posso eliminarlo in una centrale di polizia, rischio di essere arrestata. 

Cerco di ricompormi, sfilo la mano da quella di Damon. Accetto l’invito a cena a casa di Liz. Infine saluto tutti educatamente come mamma mi ha insegnato -anche se Damon non mi piace affatto-.   Di corsa esco dalla centrale di polizia, raggiungo l’auto e corro a casa della nonna.  Non appena arrivo a casa, sono ancora abbastanza sconvolta per ciò che è accaduto nell’ufficio di Liz. Non faccio altro che pensare allo sguardo insistente penetrante e indagatore  di Damon Salvare, più che altro mi è sembrato uno sguardo quasi di sfida. Mi è sembrato quasi che si aspettasse in un qualche modo una mia reazione. 

Ma perché?

 Che sia un demone?

 Non appena questa idea sfiora i miei pensieri, scuoto subito la testa in senso di diniego.

“È impossibile” mi dico ad alta voce

E continuo: “abbiamo eliminato tutti i demoni, che si erano impadronita della scuola di magia, dopo aver eliminato la Triade e Christy. e poi
se così fosse mi avrebbe attaccata.” forse mi preoccupo per niente.

È stato solo una sensazione causata dallo sguardo ostile di quel Damon.

O forse no?
 
 
Pov. Damon
 
 
Sono davanti l’ufficio dello sceriffo Forbes. Grazie al mio udito fine mi rendo conto che Liz non è sola, la sento parlare con un'altra donna. A giudicare dalla voce sconosciuta è  una giovane donna.

Busso alla porta, Liz mi invita ad entrare.

 Come ho già detto, Liz non è sola.

 Con lei vi è una ragazza. Mi è di spalle ma si volta quasi subito, così l’osservo bene:
è  una ragazza sui ventiquattro anni. Alta nella media. Magra, con capelli biondi legati in una coda bassa e occhi azzurri. Mi accorgo subito, che la ragazza non è  una semplice comune mortale.

No! è una strega. Me lo conferma la sua aurea. La sua aurea è terribilmente potente! Durante la mia esistenza, ho incontrato e mi sono imbattuto in moltissime streghe. Ognuna di esse, con auree potenti si, ma non potenti tanto quanto la sua.  

Mi  viene presentata come la figlioccia Liz: Billie Jenkins.

 Rifletto su sul suo cognome: Jenkins. No, il suo cognome non mi dice niente!  Non appena la strega mi nota, la vedo un po’ tesa: Probabile sa già cosa sono!  Porgo la mia mano alla strega, e le do il ben venuto in città. Lei mi porge la sua e la stringo fra le mie. Lei  ricambia la stretta di mano e per un breve momento la sento, e la vedo sussultare.

Sa che sono un vampiro. Le sorrido e fisso i miei occhi ai suoi. La mia è una provocazione: vediamo se la strega, accetta la sfida che le ho appena lanciato. Vediamo, se si smaschera e usa i suoi poteri su di me. Voglio vedere, se i suoi poteri sono forti tanto quanto la sua aurea.

Ma la strega con mio grande dispiacere, non agisce alla mia provocazione.

Sembra un po’ confusa. Continuo ad osservare la sua espressione: sembra un po’ troppo indecisa. Sembra  scossa. Sembra quasi che non sappia cosa sono, o meglio non sa che fare. di solito quando una strega sfiora un vampiro lo riconosce  immediatamente. Lei invece mi da l’impressione che sa, o per lo meno sente che non sono un umano.  Ma non agisce. Perché?  Nel distogliermi  dai miei pensieri e dalla mia provocazione lanciata alla strega, è lei stessa che all’improvviso si ricompone dalla sua confusione: ci siamo penso fra me.

Adesso la strega ci fa vedere cosa sa fare. Ma non è così! La ragazza accetta l’invita a cena di Liz, ci saluta e va via. Incredibile, fra tutte le streghe che ho incrociata in 145 anni: lei è l’unica che non appena ha capito ciò che sono, non ha tentato di uccidermi. Mi è sembrata un po’ indecisa sul da farsi.

Come se … come se qualcosa la frenasse.

Ma cosa?

E perché?

Quando la strega esce dall’ufficio di Liz è quest’ultima che mi riporta alla realtà. Mi chiede di Marcus. La rassicuro dicendole che Marcus e i suoi viaggiatori non sono più un problema; il loro incantesimo si è spezzato con la loro morte e Mistyc Falls può dormire sogni tranquilli, almeno per il momento.

dopo vari secondi di silenzio cambio discorso e le chiedo

“da  quando hai una figlioccia?”

“da quando è nata!” dichiara lei con un sorriso triste.

“non l’ho mai vista qui!” faccio notare.

“ha sempre vissuto a S. Francisco. Sua madre Helen, era la mia migliore amica. Dopo essersi sposata con suo marito hanno lasciato Mistyc Falls! Venivano qui ogni estate, finché…” si interrompe  con tono triste. Fisso  il mio sguardo su Liz . l’osservo bene e  inarco un sopracciglio: sembra quasi sul punto di scoppiare in lacrime

“Finché?” chiedo curioso. Che posso farci nelle mia vita ho incontrato o meglio mi sono imbattuto in streghe abbastanza potenti mai potenti come questa Billie. 

Liz sospira, come costretta nel ricordare qualcosa di spiacevole:

“finché una notte di Halloween di quindici anni fa, la sorella maggiore di Billie, venne  rapita! Helen, aveva appena messo a letto le sue figlie. A quanto pare qualcuno era nella loro camera, ha rapito Christy ed è sparito senza lasciare traccia.”

“un vampiro?” chiedo. Chi altri può sparire senza lasciare traccia.

Liz scuote la testa in senso diniego:

“non ne ho idea. Billie, all’epoca aveva cinque anni. Diceva che: l’uomo nero era apparso nella loro cameretta,  dal nulla  circondato dal
fuoco e così com’era apparso poi è sparito  fra le fiamme. Portando con se la piccola Christy!”

“ sai se non fossi un vampiro direi che è una storia assurda!” esclamo. Lei inarca un sopracciglio   e mi chiede:

“chi può apparire e sparire fra le fiamme?” Liz non aspetta risposta e continua:

“Chi indagava non credeva a Billie. Hanno seguito molte piste! Helen mi chiese aiuto. Io stessa parlai con Billie, lei ripeteva sempre la
stessa cosa. Escludo comunque che sia stato un vampiro. Ma chiunque sia stato ne sono certa: non era un normale rapitore.  Per lo meno, non era umano.”

È ci credo. Ho sempre creduto che vampiri e streghe fossero le uniche creature sovrannaturali esistenti, e invece esistono anche i licantropi,  per non parlare di Silas vampiro e stregone e Marcus con i suoi viaggiatori.   

“vuoi dire che la polizia non ha mai trovato quella bambina?” chiedo in fine .

“Christy è stata ritrovata, Si. “ annuncia Liz con tono triste, fa una piccola pausa e continua:

“ma non dalla polizia. È stata Billie. L’anno scorso ha indagato per conto suo, e  non so come ma infine grazie ad alcune donne è riuscita nel trovare la sorella. Helen era entusiasta, dopo qualche settimana… Billie stessa mi ha comunicato la morte dei genitori…”

“ma come?” chiedo sconcertato

“un incidente d’auto. A quanto pare con loro, vi era anche Christy!”

Questa storia dell’uomo nero che appare e scompare dal nulla circondato dalle fiamme, non mi convince. E come fa una ventiquattrenne con altre donne comuni  nel riuscire là dove le forze dell’ordine hanno fallito? È strano che dopo quindici anni di sofferenze la felicità di un intera famiglia venga distrutta.  Comunque di una sola cosa sono certo: quella Billie è una strega. Una strega abbastanza strana, ma molto potente, sento che quella ragazza e più di una semplice normale strega. E credo proprio che con il suo arrivo  in città avremo nuovi guai. 

L’ultima volta che una strega così potente è arrivata in città ha tentato di uccidere la mia ragazza e Stefan.
Credo proprio che all’ora di cena mi presenterò a casa di Liz. Voglio proprio vedere come reagirà la strega nel vedermi, sarà divertente!
 
 
Spero che vi piaccia, a presto
Melody Potter! 
  
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