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Autore: Claudia    06/05/2009    5 recensioni
[Morty L'apprendista, Mondo Disco di Terry Pratchett] - Nella dimensione di Morte un fenomeno inspiegabile sta prendendo lentamente piede, suscitando l'interesse di Morty e lo sconcerto di Ysabell ed Albert. Interpretando il tutto come un segno di cattivo auspicio, i tre decidono di andare alla ricerca di Morte stesso e svelare così l'arcano mistero.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note dell'Autrice: La Saga del Mondo Disco è un opera fantasy-comica di Terry Pratchett. In particolar modo questa fan-fiction si ispira alla storia "Morty, l'Apprendista" e partecipa all'iniziativa Temporalmente @ Criticoni.net! <3 Se siete interessati a leggere altre storie (due, LOL) legate a questa iniziativa vi invito a visitare il mio archivio privatoh, bacheca Iniziative. E' chiaro che per una maggior comprensione di questa storia si consiglia la lettura del libro, tuttavia, è importante che i lettori più pigri leggano almeno il link citato in precedenza e tengano in considerazione il fatto che la dimensione di Morte è totalmente nera visti i gusti estetici del proprietario. <3 Infine, mi vogliano scusare i fan dei Metallica (tra cui mi includo anche io) per l'associazione del prompt con il titolo della storia! :3 That's all folks.

 

Attenzione al Cetriolo!

"I run across through black and white."

(Fuel – Metallica)

 

 

«Occhio a quel cetriolo, ragazzo.» Albert puntò la vanga verso Morty, mentre quest'ultimo si apprestò ad osservare l'ortaggio con sguardo critico. Il giardino di Morte, come ben presto aveva imparato a comprendere, era totalmente colorato di nero e perfino l'attrezzo che Albert gli aveva puntato contro era dello stesso colore. Il padre di Morty, Lezeck, aveva sempre ritenuto il figlio un gran sognatore, un ragazzo perennemente avvolto dalle nuvole, ma anche un buon osservatore.

«Ad essere sincero, Al, questo cetriolo non mi convince.» Disse Morty, adagiando l'ortaggio per terra.

L'espressione del vecchio Albert si fece improvvisamente offesa. «Quel cetriolo è una mia creatura. Non ha niente che non va.»

Morty incrociò, dubbioso, le braccia al petto. «Non so. E' come se fosse dotato di una sfumatura di nero anomala.»

«Ragazzo,» Disse Albert, affondando la vanga nel terreno brullo, color pece. «I tuoi occhi han visto troppo sterco.»

«Morty.» Rispose distrattamente il giovane apprendista, domandandosi se valesse la pena continuare a ripetere il proprio nome all'infinito.

Il vecchio Albert portò la vanga in posizione verticale, appoggiandovi tutto il peso del proprio corpo. «Io non ho mai visto sfumature. Solo nero. Sei te, ragazzo, ad essere troppo romantico.»

Morty corrucciò la fronte, deciso a portare avanti le proprie opinioni. «E Morte?» Domandò il ragazzo. «Non l'ho affatto visto in questi giorni.»

Albert scrollò le spalle, riprendendo a vangare. «Non sono nelle mutande di Morte, ragazzo. Quello che fa non mi riguarda.»

«Al, io non lo sto sostituendo. Chi sta facendo il suo lavoro adesso?» Domandò Morty, sperando di suscitare l'interesse del vecchio.

Albert sfilò un fazzoletto dalla tasca della propria tuta, tamponandosi con esso la fronte. «Non saprei, forse vi sarà un sovraffollamento momentaneo.»

Stizzito, Morty si lasciò andare ad un respiro profondo. Il ragazzo osservò Albert, mentre quest'ultimo riprese placidamente il proprio lavoro. Da quando viveva con Morte, Morty non aveva mai trovato un argomento che suscitasse lo stupore in Albert. I suoi occhi grandi ed infossati avevano visto così tante meraviglie, che forse Morty non aveva più niente di valido da offrirgli. Eppure, quel cetriolo, che andava attirando l'attenzione di Morty per la seconda volta, era strano. Per una persona comune del Disco Mondo, tutto in quel luogo sarebbe apparso strano; tuttavia, Morty vi era stato sufficientemente a lungo per reputare quel tutto normale.

«Quale sovraffollamento?» Da dietro le spalle di Morty spuntò la figura di Ysabell. «Cosa avrebbe di strano questo cetriolo?»

«Non ti hanno insegnato che è maleducazione origliare i discorsi delle altre persone?» Sbottò Morty.

«Non stavo affatto origliando!» Esclamò Ysabell offesa. «Ed anche se fosse, questo posto è proprietà di mio padre e, quindi, anche mio! Posso ascoltare chi voglio!»

Morty la osservò perplesso. «Il senso logico di certo non ti manca.»

Ysabell arricciò il naso, sbuffando. «Insomma, cosa state confabulando voi due?»

Il vecchio Albert si raddrizzò sulla schiena, tamponandosi nuovamente la fronte con il proprio fazzoletto. «Oggi non c'è verso di lavorare un po' in pace.»

«Ho solo notato stranezze nella verdura, tutto qua.» Disse Morty, senza curarsi delle parole del vecchio.

«Stranezze?» Ysabell arcuò le sopracciglia. «Che tipo di stranezze?»

«La verdura sta diventando bianca.»

«Bianca?!» Esclamò Ysabell.

Morty le indicò il cetriolo che aveva attirato la sua attenzione, tralasciando il notevole spintone che la ragazza gli aveva propinato al fine di farlo scansare. «Ho notato che l'apice di questo cetriolo è leggermente bianco e presenta una sfumatura di grigio nei pressi del nero. Ovviamente, Al crede che sia solo frutto della mia immaginazione.»

Ysabell osservò l'ortaggio per un minuto che a Morty parve immenso. Il ragazzo stava lentamente iniziando a provare disagio; aveva come la sensazione di essere scrutinato.

«Al, ha ragione.» Decretò Ysabell.

Il vecchio la osservò compiaciuto. «Ho sempre ragione ed il ragazzo è un visionario.»

«No, Albert. Ha ragione lui.»

Albert osservò Ysabell perplesso. Infine, gettò la vanga a terra. «Non è possibile! Curo questa verdura da quando ho messo piede qui. E tu scostati!» Disse rivolto a Morty, spintonandolo da un lato. Ysabell indicò ad Albert la parte in questione.

Il vecchio si voltò ad osservare Morty con uno sguardo di fuoco. «A me i pomodori, le zucchine ed i carciofi! Presto!» Comandò. Morty sollevò lo sguardo al cielo, ma fece come Albert gli aveva imposto. Staccò un pomodoro, una zucchina ed un carciofo senza molte premure e le diede al vecchio Al.

«Per tutto lo sterco del Mondo Disco!» Esclamò Albert, guadagnandosi l'espressione di disapprovazione di Ysabell. Morty si sbilanciò un poco e notò, con piacere, che poteva esser tutto tranne che un visionario. All'apice di ciascun ortaggio un piccolo cerchietto bianco e grigio minacciava il nero dell'intera verdura.

«Un intero raccolto da buttare!» Sbottò Albert.

«Deve esistere una spiegazione a questo fenomeno,» Disse Ysabell. «Dobbiamo assolutamente andare da mio padre.»

«Io non vedo Morte da giorni.» Disse Morty, scrollando le spalle.

«La tua attenzione non è delle migliori, ragazzo.»

«Morty.»

«Per la groppa di A'Tuin*!» L'esclamazione di Albert attirò l'attenzione di Ysabell e Morty. Entrambi fissarono con attenzione l'area circoscritta allo sguardo del vecchio, notando come un piccolo punto dell'erba stesse lentamente virando al bianco.

«Di questo passo tutto sarà bianco!» Esclamò Ysabell.

«Dobbiamo trovare Morte prima che sia troppo tardi.» Disse Albert, prendendo nuovamente in mano la vanga.

«Forse Morte vuole proporci un re-styling della sua dimensione.» Osservò Morty. «Ok, ok, stavo scherzando.» Concluse, sentendo lo sguardo indignato di Ysabell contro la pelle.

«Proporrei di iniziare la ricerca dal suo studio.» Disse Ysabell. «Forse era via per lavoro.»

Sia Albert che Morty annuirono e presero a seguire Ysabell verso lo studio dove Morte era solito gestire il proprio lavoro. Ben presto tutti e tre notarono che non solo gli ortaggi ed il giardino, ma anche la casa stessa di Morte stava passando da un nero pece a sfumature di grigio e bianco piuttosto evidenti.

«Albert,» Disse Ysabell, senza voltarsi a guardare l'uomo. «Credi che tutto questo sia di cattivo auspicio?»

«Oh, non ne ho la più pallida idea. So che il bianco non è mai stato di gradimento a Morte.»

Ysabell annuì, mentre Morty si massaggiò una tempia. «Passare dal nero al bianco è stancante.»

«Devi sempre lamentarti,» Gli fece notare Ysabell. «Ci vuole del coraggio per assumerti come apprendista!»

«Non l'ho chiesto io! E' Morte che―»

«Oooh, sta zitto!» Esclamò Ysabell, bussando allo studio del padre.

Non udendo la voce metallica di Morte, Al, Ysabell e Morty si scambiarono sguardi di intesa. «Dobbiamo entrare,» Disse Morty. «Peccato che la porta sia chiusa. Come non detto.» Concluse, osservando la mano di Ysabell che girava abilmente una chiave nella serratura della porta.

«Non credevo che Morte fosse tanto ingenuo da custodire la chiave sotto a questo zerbino.»

«Mio padre è tante cose che non sai. A volte, ammetto che è stupido.»

Albert tossicchiò con garbo. «Se fosse qui non avresti il coraggio di dire una cosa simile, signorina.»

«Ovviamente, no. Non sono così stupida.» Disse la ragazza, aprendo la porta verso l'interno. Esattamente come previsto, lo studio di Morte era totalmente vuoto.

«Dovremo aspettare che torni.» Disse Morty.

«Ma se non torna in tempo?» Domandò Ysabell stizzita.

Morty scrollò le spalle. «Non capisco la vostra preoccupazione, diventerà tutto bianco.»

«La tua filosofia è troppo semplice, ragazzo.» Disse Albert, marcando il tono sull'ultimo aggettivo. «Questa dimensione e tutto ciò che contiene, compresi noi, è retta da Morte. Un minimo cambiamento non previsto potrebbe significare un deterioramento del potere di Morte oppure che qualcosa è accaduto al padrone di questo mondo.»

Il volto di Ysabell si fece improvvisamente pallido ed anche Morty iniziò a comprendere la gravità della situazione.

«Se non troviamo Morte al più presto non oso pensare ai cambiamenti che verranno apportati su di noi.»

Morty ingollò aria. «Va bene, mi avete convinto.»

«COSA CI FATE NEL MIO STUDIO?»

Albert, Morty ed Ysabell si voltarono, sussultando, verso la porta. La figura nera di Morte fluttuava nei pressi dello stipite, mentre il capo ossuto del Triste Mietitore pareva risplendere di un bianco insolitamente bianco. Ysabell osservò i piccoli puntini luminosi, che splendevano fiochi nelle orbite oculari del padre.

«RAGAZZO, CI SONO DUE CLESSIDRE CHE TI ATTENDONO.» Disse Morte, dimentico della domanda precedente.

Morty parve sorpreso. «Ma credevo che stesse lavorando.»

L'espressione di Morte sembrò deriderlo. «TI SEMBRA FORSE CHE IO stia LAvoraNDO?»

«Padre!» Esclamò Ysabell. «Stai parlando in modo... strano!»

«STRANO? Io? Non CREdo AffaTTO, FIgliolA.»

Albert annuì ad Ysabell. «Stanno accadendo cose strane, Morte. Lei ne sa qualcosa? Un cetriolo è diventato bianco! Esattamente come il resto del giardino ed anche dentro ca―»

«BIANCO?» Le orbite cave di Morte divennero ancora più rotonde. «QUEL COLORE COsì OscENO?»

«Ehi,» Disse Morty, puntando un oggetto sotto al mantello di Morte. «Cos'è quello?» Tutti spostarono lo sguardo tra le pieghe della tunica, compreso Morte.

«NON LO so,» Disse Morte «MI E' STato DATO DA UN farmacistA del CENTRO. PECCATO CHE fossE LA SUa clesSIDRA, ERA moltO BRAvo...»

«Questo è un termometro, padre.» Disse Ysabell, avvicinandosi a Morte. Raccolse con delicatezza l'oggetto in una mano e l'osservò stupita.

«Padre, tu sei malato!»

«Malato?» Domandò Morty, affiancando la figura della ragazza. «Vuoi scherzare? Questo termometro segna CINQUANTA gradi!»

«Cinquanta?» Fece eco Albert. «Ma non esistono di questi termometri!»

«E' COsì GRAve?» Domandò Morte incuriosito.

«Oh, beh. Considerando che Morte sei tu non saprei.» Rifletté Morty. «E' impossibile che la Morte possa morire. No?»

«E' DA STAmaNI che mi SENTO strANo.» Disse Morte, tirando fuori dal mantello del ghiaccio totalmente sciolto. «etcHÚÚÚÚÚ!»

«Morte ha il raffreddore! Nessuno mi crederà quando lo saprà!» Esclamò Morty. «Quindi non corriamo pericoli, basterà curarlo e tutto tornerà come prima.»

«Potrei anche abituarmi a mangiare verdure bianche. Tanto per variare un po' la dieta.» Notò Ysabell.

«MA a Me il BIANCO DISgusTA.» Disse Morte stizzito, osservando il trio.

«Non faccia il bambino! Una bella scodella di riso non gliela toglie nessuno.» Disse Albert. «Adesso vada a letto, penserà a tutto Morty.»

«Eeh?» Morty protestò.

«GRAZie RAGAZzo, mi RAC-etcHÚÚÚ-coMANDO. SONo MORTi seMPLICi.» Disse Morte, estraendo un fazzoletto mezzo nero e mezzo bianco e soffiandosi il naso che non aveva. Infine, con un inchino, Morte fluttuò verso la propria camera da letto. Morty, dal canto suo, protestò nuovamente per poi dirigersi verso le stalle alla ricerca del cavallo Binky.

«Adesso che è il caso è risolto,» Disse Albert. «Posso tornare ai miei cetrioli.»

Ysabell annuì, sorridendo. «Per fortuna tutto tornerà come prima!» Esclamò, bloccandosi all'improvviso. Albert la osservò sorpreso. «Qualcosa non va?» Entrambi abbassarono lo sguardo a terra, mentre una macchia rosa prese ad allargarsi sotto ai piedi di Ysabell.

«Oh, no! Sono stata contagiata!» Esclamò, toccandosi la fronte con una mano. «Ed io detesto il rosa!»

 

FINE

 

Note a fondo pagina:

* A'Tuin - E' la Grande Tartaruga che nella Saga del Mondo Disco vola nello spazio, portando sulla propria groppa quattro elefanti che, a loro volta, sorreggono il Mondo Disco.

Una caratteristica che contraddistingue Morte nella saga del Mondo Disco sono i dialoghi in maiuscoletto. Nel libro di Morty, verso il finale - non svelo niente, però - Morte avrà occasione di parlare mezzo maiuscolo e mezzo minuscolo per una precisa ragione (e Morty lo stesso, anche se per la ragione inversa). In questo caso, riprendo questo gioco di MAIUS e MINUS solo per enfatizzare il raffreddore di Morte!

  
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