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Autore: La ragazza noname    26/09/2016    0 recensioni
Adolescenza. Ognuno di noi ha vissuto o sta vivendo l'adolescenza a modo proprio. Ed Elly? Dopo la morte del padre, il mondo gira al contrario per lei. Come si ottiene la serenità? è questa la domanda che ogni giorno tutti ci poniamo. Quale è la cosa giusta da fare? è giusto chiudersi in se stessi? O forse aprire il proprio cuore può essere d'aiuto? Elly non è un modello da seguire, nella sua vita piena di alcool, droga e una madre assente. Quanto siete disposti a rischiare per essere realmente felici? Quanto avete paura di voi stessi e della vostra vita?
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1.

Ps. Le parti scritte in corsivo rappresentano i flashback dei personaggi

 
Vi è mai capitato di svegliarvi pochi minuti prima della sveglia? Quel momento devastante che sembra infinito, dove non sai se chiudere gli occhi e goderti quello che ti resta o fissare i secondi aspettando quel maledetto suono.  A me capita spesso ultimamente, mi sembra di svegliarmi in una sorta di limbo dove non si capisce il tempo e lo spazio e tutto sembra confuso.
E poi eccolo li. Il suono che nessuno vorrebbe mai ascoltare alle sette del mattino.
Mi strofino gli occhi maledicendo la mia pigrizia e non aver tolto tutto quel trucco la sera prima. Mi siedo sul letto e passo la mano fra i miei capelli neri. Passo i seguenti cinque minuti a fissare lo smalto mangiucchiato sulle mie mani cercando di trovare il coraggio per alzarmi.
“Elly, buongiorno cara” sento alle mie spalle la voce di mia madre,come al solito solare e piena di vita “scendi per la colazione?”
Scuoto la testa e resto in silenzio, non ho la forza neanche di rispondere. “Ed io che chiedo pure” afferma prima di chiudersi la porta alle spalle
Mi alzo e mi dirigo verso il bagno. “Peter apri” dico bussando alla porta con una voce roca
Qualche secondo dopo il volto di mio fratello compare sulla porta. “Oh mio dio sei orrenda” afferma ridendo “Il bagno è tuo” continua allontanandosi
Evito di risponderlo e mi chiudo la porta alle spalle. Si sono veramente orrenda penso guardandomi allo specchio
 
Scendo di fretta le scale mentre ascolto Peter che urla per il mio classico ritardo.
“Mi piace ottobre” afferma Peter mentre si mette alla guida “non fa caldo,non fa freddo, è tutto un mistero non credi?” dice guardandomi
“è solo un mese come gli altri Peter” rispondo distrattamente mentre invio un messaggio a Toby,il mio migliore amico
“Un tempo eri poetica” ribatte lui sorridendo
Decido di non rispondere e di guardare fuori dal finestrino. Amo Peter, penso che nessuno possa capire il legame che lega due fratelli gemelli se non lo prova sulla propria pelle. Non so dimostrare il mio affetto nei suoi confronti,con il tempo ho imparato a chiudermi molto in me stessa, ma non nego che a volte vorrei semplicemente dargli un abbraccio.
 
Arrivati nel cortile della scuola, ci dirigiamo immediatamente verso la nostra comitiva. Sono l’unica donna del gruppo. Non amo molto la compagnia di altre ragazze e quelle riunioni tutte trucco e serie tv. Con i ragazzi riesco a relazionarmi meglio, mi sento molto più a mio agio.
“Hei raggio di sole” dice Toby mettendomi un braccio intorno al collo “Come ti senti questa mattina?” mi chiede
Tolgo gli occhiali da sole mostrando le mie occhiaie. “Oh dio” esclama ridendo
“Ricordami perché beviamo così tanto di domenica sera” chiedo accendendo una sigaretta
“Perché siamo giovani, folli e soprattutto stupidi” mi risponde prontamente ed io annuisco
Passano per lo più dieci minuti, resto in silenzio per tutto il tempo mentre ascolto Toby e Peter parlare di football. Quando vedo una chioma rossa avvicinarsi alzo gli occhi al cielo. “Ciao amore” dice Hanna dando un bacio a mio fratello
Gelosia portami via. Non la sopporto. Ho una specie di gelosia morbosa nei confronti di Peter, ma è giusto che abbia le sue storie ma non con lei. Eravamo migliori amiche durante il primo anno di liceo, ma dopo qualche mese e l’inizio della relazione con Peter, le cose sono peggiorate un po’ per  la mia gelosia un po’ per aver tradito mio fratello un paio di volte. Peter ha sempre cercato di farmi ragionare, che non c’era motivo di odiarla,se lui l’aveva perdonata dovevo accettarlo. Ma cosi non è stato e adesso non ci salutiamo neanche.
Il suono della campana mi richiama all’attenzione e mi dirigo in classe. L’ultimo anno di liceo è stazionante, pesante e ripetitivo. Le persone continuano a ripetere che è l’anno migliore, l’anno delle esperienze, l’anno dei risultati e della preparazione al futuro. Per me sono i soliti 365 giorni,piatti e senza uno scopo.
La nuova insegnante di storia ha un tic particolare, non saprei come descriverlo. Guardo Toby mentre la imita e mi scappa una risata. Sono contenta di avere lui al mio fianco sempre.
Mentre sono fuori durante la terza ora, provo ad accendere una sigaretta ma il mio accendino decide di non collaborare. Impreco. Per poi gettarlo a terra arrabbiata.
“Pensa se fosse il contrario” sento alle mie spalle
Mi giro confusa a guardare il ragazzo avanti ai miei occhi. Sbuffo. Zack Miller. Il classico giocatore di football, palestrato,ricco e sicuramente presuntuoso. Non ci avevo mai scambiato parola ma non avevo intenzione dopo cinque anni di iniziare adesso a cambiare le abitudini. Lo ignoro.
“Dimentico che sei Elly Davis” dice poggiando il suo accendino sul muretto e dandomi le spalle
Cosa significa “dimentico che sei Elly Davis?”. Una sorta di ira mi invade, pensando a quale pregiudizio possa avere quel ragazzo senza neanche conoscermi. Accendo la sigaretta e cerco di evitare il pensiero.
Alla fine delle lezioni, mi dirigo verso l’auto. Ma vedo Hanna seduta di fianco a mio fratello.
“Cosa fai?” chiedo a Peter facendo finta che la rossa non ci sia
“Diamo un passaggio ad Hanna e poi torniamo a casa, dai Sali” risponde
Faccia una faccia strana prima di voltarmi per andare a piedi verso casa.
“E dai Elly”  dice Peter affiancandomi con l’auto
Evito di rispondere, non ne ho la minima voglia. Ormai è quasi una abitudine quotidiana accompagnare la fidanzatina a casa da adesso che ha una patente.
“Elly Sali non fare la bambina” afferma lei sporgendosi per guardarmi meglio
La rabbia mi invade, ma cerco di evitare di dire tutte le brutte parole che mi passano per la mente. Lo faccio per Peter sia chiaro, non per lei. Mi limito ad alzare il dito medio e a sorridere nel modo più finto possibile.
Peter scuote la testa evidentemente deluso. Ancora. Accelera e mi lascia li sola, a venti minuti da casa.
Sbuffo e chiamo Toby, ma non risponde e mi ricordo che è rimasto a scuola in punizione per essere stato beccato con uno spinello in cortile.
Mi faccio forza e inizio a camminare, infilando le cuffie. Alzo il cappuccio della mia felpa rossa e cerco di avere un passo svelto. Sono arrabbiata, tanto. Odio essere la seconda scelta di qualcuno. La seconda scelta di Peter. Vorrei prenderli a pugni, entrambi. Vorrei gridargli tante di quelle cose.

“Sparisci dalla mia vista sei un essere spregevole” grido a tutta forza, tutto il cortile della scuola si gira a guardarci
“Abbassa la voce e non farmi scenate” afferma lei con il fuoco negli occhi
“Hai tradito mio fratello,hai tradito la mia fiducia. Sei una puttana e tutti devono saperlo” grido ancora di più
Un secondo dopo Hanna arriva a darmi uno schiaffo e il cortile cala nel silenzio. Nessuno se lo sarebbe mai aspettato, ne io ma neanche lei.
“Scusami” afferma subito

Il suono di un clacson supera il volume massimo delle mie cuffiette. Mi fermo all’istante a pochi centimetri dal parabrezza di un auto nera opaca. Il mio cuore raggiunge il limite massimo di battiti.
“Ma sei cretina” afferma la voce dall’auto
Mi abbasso il cappuccio e tolgo immediatamente le cuffie pronta a chiedere scusa, ma quando vedo il volto fuori dal finestrino la rabbia mi inonda.
“Ancora tu” urlo avvicinandomi al finestrino
“Sei tu che sei passata in strada senza guardare e senza aspettare” grida Zack Miller
Cinque anni di assoluto silenzio e ora due incontri in poche ore.
“Mi hai rotto,signor sono pieno di soldi” grido lanciandogli l’accendino nella macchina “non voglio le tue elemosina, e non voglio più rivolgerti la parola, sparisci” grido presa dalla rabbia
Lui mi guarda confuso prima di affermare “Questa è pazza” e lasciarmi li al centro della strada
 
Arrivo a casa con non uno ma mille diavoli per capello. Peter è avanti alla tv. Sbatto la porta e corro di sopra.
“Elly” dice seguendomi “fermati”
Chiudo la porta della mia stanza a chiave. Lo sento bussare ma non ho alcuna intenzione di aprirlo.
“Elly” lo sento sbuffare dice
Lo sento scendere le scale e solo in quel momento mi accorgo di aver trattenuto il fiato. Mi alzo con le lacrime agli occhi, il cuore a pezzi. Ho deluso mio fratello, mandato a fanculo la mia ex migliore amica, e ho scaricato tutta la mia rabbia su uno sconosciuto. Bella giornata Elly.
Mi tolgo la felpa e mi avvicino al cassetto chiuso a chiave della scrivania. Lo apro e prendo le pillole tranquillanti che usava papà durante la malattia. Ho paura ogni volta che decido di prenderle, ma è l’unico modo per sentirmi meglio. “Mi manchi papà” penso mentre ingerisco le pillole “scusami se lo faccio di nuovo”
 
Spazio autrice
Sto avendo difficoltà e la mia storia viene cancellata spesso visto che mancano alcune parti di dialoghi, mi dispiace per questo problemi con un po’ più di calma vi spiegherò quello che avrei voluto dirvi in questo spazio autrice.
Detto ciò spero che come inizio vada bene, non è la prima storia che scrivo e spero di avere successo anche con voi. Ringrazierò nel prossimo capitolo le persone che lasceranno un pensiero. Sarei felice di sapere i vostri giudizi.
Lei è Elly

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