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Autore: weirdo_soul    26/09/2016    0 recensioni
Sono Lucrezia e odio l'amore. Okay, forse odiare è una parola troppo forte, lo devo ammettere. Diciamo che non me ne frega un emerito cavolfiore dell'amore e quando Greta mi parla di quanto sia bello tenere per mano Matteo mi viene davvero voglia di vomitare. Vabbe', forse sto un po' esagerando: forse l'amore non lo odio affatto.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Avete presente la tipica frase fatta "Più siamo, meglio stiamo"? Ecco, se non ce l'avete presente, vi assicuro che non vi perdete niente. Io per esempio non seguo questa filosofia di vita (non che io segua una qualsiasi filosofia ad ogni modo). Non tanto per un fatto di orgoglio, più per abitudine. Ho sempre fatto le cose da sola (tranne i compiti, palesemente copiati da Greta, ma quelli non contano) o non le ho fatte affatto. Non ho neanche mai fatto uno sport di squadra per dire, e non perché fossi competitiva, semplicemente perché io mi trovo meglio da sola, anche per un puro concetto di organizzazione.

E allo stesso modo mi trovo meglio senza Greta tra le scatole. La sua assenza mi ha fatto capire che da sola non mi manca niente. American Horror Story posso guardarlo sul mio computer invece che sul suo, l'air guitar in autobus posso farlo ugualmente (tanto quei vecchini mi credono pazza ugualmente) e soprattutto la musica si sente meglio non dovendo dividere le cuffie.
Mi ha chiamata un sacco di volte in questa settimana, ha cercato di parlarmi a scuola e mi ha riempito di messaggi. Neanche fosse la mia ragazza nel pieno della fase ormonale, santo cielo.

Se vi interessa (ovvio che vi interessa, altrimenti andatevene) (no dai scherzo, restate, io vi voglio bene) (okay no, ma restate lo stesso), non le ho mai risposto e l'ho evitata il più possibile (tranne quando la Quagliarelli mi ha chiesto di leggere un testo ad alta voce ed io non avevo il libro, per cui abbiamo quasi interagito).

Ora penserete che io sia una stronza e va bene, ve lo concedo, ma solo perché non mi conoscete bene. In realtà non ho la minima idea di cosa dirle e non mi interessa sentirla in questo momento, niente di più.

Quindi sì, tutta 'sta pacchia per riferirvi soltanto che non la sto considerando. E che non è nel mio interesse farlo. Chi fa da sé fa per tre.

Di questa cosa non se n'è accorto nessuno. Ad eccezione della mia classe. E dei professori. Soprattutto della Quagliarelli. E dei nostri amici in comune. E di Diego, che oltre ad essere mio fratello è un nostro amico in comune. E di più o meno tutti. Però mia mamma non l'ha notato. Okay che è tanto se ha notato che ho tinto i capelli di blu nel 2014 per una settimana più o meno, ma pensavo che mi assillasse con le sue tremiladuecento domande.

Solo ieri sera ha dato segnali di preoccupazione o quantomeno sembra abbia notato che sono una donna libera da Greta.

A cena (e altrimenti quando? è l'unico orario in cui sembra essere presente) mi ha chiesto: << Ma Greta non viene più a rimetterti in riga per l'esame? >>

Ho riso. Chi è che usa ancora l'espressione "rimettere in riga"? Dai, è come usare la cabina telefonica a gettoni quando è appena uscito l'ultimo modello di iPhone.

<< Uno, non parlare come la nonna della Quagliarelli. Due, la vita di Greta non riguarda né me, né te. >> le dico trangugiando il roast-beef della rosticceria.

Sgrana gli occhi stupita e poi cerca con lo sguardo l'aiuto di Diego che, Dio (che non esiste, almeno nella mia opinione) lo ringrazi, ha nuovamente deciso di risponderle: << Lasciala stare e basta, sono affari loro. Se è successo qualcosa, buon per te che tanto lo sappiamo che non sopporti quando mette la musica a palla. Se non è successo niente, buon per te perché almeno sai che Lu ha ancora qualcuno da cui copiare. >>

Mi sorride, in cerca di approvazione. Io continuo a mangiare sorridendo.

Sto forse crescendo un piccolo mostro? No, è un fottuto genio. Ma modestia a parte, dubito che superi la maestra.

Mia madre tira un sospiro profondo, cercando di ricomporsi e di non mandarci entrambi a quel paese (dove in realtà ci ha mandati un bel po' di volte) perché sa che una volta perso il controllo, vinceremmo a mani basse. Vuole mantenere un minimo di dignità, povera illusa.

<< Ascolta Lucrezia, domani non tornare a casa se non hai iniziato la tesina. Tra l'altro papà torna da Milano e cena con noi.>>

Qui apriamo una piccola parentesi. Bene, vi ho detto che non sono una che dà molta importanza a sentimenti, amore o cazzate varie. Non mi importa di ciò che pensa la gente di me, non mi importa di cosa sentano le persone per me, odio o affetto è indifferente. Me ne frego del 95% delle cose che mi circondano, come Greta che mi ha mentito e ora cerca vanamente di farsi perdonare (il fatto che non esterni le mie emozioni e che cerchi sempre di apparire forte e insensibile non significa che io non le provi, per cui sì, ammetto di essere incazzata con Greta). Ma poi c'è quel 5% che mi rende fragile, vulnerabile. Forse per quel 5% sarei anche capace di piangere. No okay, questa è una gran cazzata, ma se mia madre trovasse queste pagine sarebbe troppo divertente pensare che ci crederebbe davvero a una tale stronzata. Comunque, tornando a noi, per me quel 5% è papà.

Papà non è mai a casa e se da una parte è bene, perché è via per lavoro, dall'altra vorrei che fosse qui più spesso. Anche per il semplice fatto che io e Diego la mamma non la sopportiamo facilmente da soli.

E quindi quando mamma dice il suo nome mi si illumina lo sguardo e sorrido dimenticandomi (ma solo per un'infinitesima frazione di secondo)  di mangiare (mai sia che qualcuno o qualcosa venisse prima del cibo). Cerco di nasconderlo, ma tanto non serve: mamma lo sa e lo sa anche Diego.

<< Davvero torna? >> mi sporgo verso di lei entusiasta e interessata.

Lei annuisce sorridendo, consapevole che almeno sta volta mi ha in pugno. << Quindi, se non lo vuoi deludere, vedi di presentargli almeno uno schema per sta tesina. Che magari poi la Quagliarelli un 6 a quel compito anche solo per pietà te lo mette. >>

Annuisco, ma in realtà ammetto di non averla ascoltata. Non che sia una novità, anzi, ma adesso c'è una motivazione più che valida. E il motivo di tutto è lui. Papà.

Mi alzo in fretta da tavola senza neanche finire. Vedo mamma sorridere, e Diego che, sorridendole in risposta compiaciuto, alza gli occhi al cielo e mi segue su in camera.

<< Ehi. >> mi ferma.

<< Dimmi >> gli sorrido mentre cerco qualcosa che non sia nero o strappato da mettere domani a cena.

<< Ascolta >> mi si mette davanti, cercando tutta la mia attenzione << So che stai pensando di non voler deludere papà, so che a differenza di mamma lui ti vede diversamente, come una ragazza responsabile... >> si interrompe un attimo << Cosa che in realtà non ti descrive perfettamente, ma ci siamo capiti. >>

Io sospiro: per una volta non capisco dove voglia arrivare.

<< Qual è il punto, Die'? >> chiedo interrogativa.

<< La tesina non deve soddisfare lui, né le sue aspettative. E' la tua chance di dimostrare qualcosa a chi non ha capito molto di te. >> mi guarda quasi mortificato. 

Gli sorrido. << Diego, non ti preoccupare. Posso benissimo fare entrambe le cose. Due piccioni con una fava, no? >>

Lui sospira, deluso e direi quasi arreso.

<< Lu, non hai capito. Sai come è fatto papà. Sai che per lui conta solo il risultato. >> 

<< E quindi? Anche tu credi che non riesca a combinare niente di buono, anche se ho un solo pomeriggio? >>

Va bene tutto, ma sapere che neanche mio fratello pensa che io ce la posso fare non credo di reggerlo.

<< Ma no, Lu, che dici! E' solo che per lui non avrà alcun valore il lavoro di un giorno. Così come non avrà valore una tesina di 30 pagine. Lui è rigido, schematico. Gli importa solo della mia pagella, non considera che sono stato tre settimane a casa per l'operazione al ginocchio. E, so quanto lui valga per te, so quanto tu lo stimi e quanto per te sia importante il suo giudizio, ma la stessa cosa lui la fa con te. Lui aspetta il tuo voto di ammissione, e ancor di più il voto con cui ti diplomerai. >>

Quando lo dice cerca di rendere tutto più leggero, lo dice con tutto l'affetto e la protezione che un fratello maschio potrebbe avere. Ma ciò non cambia. Ha detto qualcosa di forte e a me sembra di vacillare per un istante.

Ma no, lui non ha capito papà. Lui vuole soltanto che noi diamo il meglio, riconosce in noi delle capacità. Questo mamma non lo fa, a lei importa solo che facciamo il compitino che ci è assegnato e stop.

E glielo dico, ma forse non riesco a convincerlo. Mi muovo freneticamente sistemando la stanza e cercando altri vestiti, mi trema un poco la voce e cerco di cacciare via delle lacrime che mi stanno inevitabilmente salendo agli occhi. Non ne capisco neanche il motivo, solo che papà non è come Diego lo dipinge e mi infastidisce che ne parli in questo modo.

<< Va bene Lu, ti dico solo di rifletterci. Buonanotte comunque. >>

<< Buonanotte. >> gli sorrido un po' fredda mentre lo vedo uscire dalla stanza.

Nonostante ciò che Diego mi ha detto, niente può togliermi la felicità di rivedere papà domani sera. Sarà tutto perfetto. Lui mi abbraccerà forte come fa sempre (o almeno quando non ha da fare) e mi ripeterà tutte le cose che mi dice sempre, che mi vuole bene, che crede in me e che sono la sua gioia.

Non vedrà in me tutto ciò che ci vede la Quagliarelli, non penserà che io sia una nullità. Sarà contento della persona che sono.

Mi butto sul letto e prendo in mano il telefono. Non riesco a controllare la mia gioia, supera qualsiasi cosa.

A: Gre

Domani arriva papà!! 

 

 

weirdo_soul's zip

SONO TORNATA FINALMENTE! Dopo secoli rieccomi con un nuovo capitolo. Come state? Tutto bene? Io finalmente ho finito la scuola (a differenza di Lucrezia) diplomandomi con un meraviglioso 83 e sono davvero contenta. Starei ore e ore a chiedervi che avete fatto in tutto questo tempo, ma passiamo al capitolo.
Finalmente si entra meglio nel personaggio di Lucrezia. Che ne pensate? Vi rispecchia in qualche modo? Ditemelo in un commento qui o su twitter (/louvstruck). Io sto preparando un capitolo BOMBA. Un abbraccio,
vostra weirdo_soul

  
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