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Autore: SuicideCircus    26/09/2016    0 recensioni
Reila è una ragazza normale che conduce una vita normale. O almeno così credeva.
Da un giorno all'altro la sua vita viene completamente stravolta dal momento in cui si ritrova inseguita dai demoni.
Scoprirà come combatterli e di non essere affatto una persona normale, anzi, tutt'altro.
Riuscirà ad evitare che la porta per l'inferno venga aperta?
Riuscirà ad accettare il suo destino?
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo
Reila correva come una forsennata: era inseguita.
Da chi non lo sapeva neanche lei, sapeva solo che non avevano buone intenzioni.
Non aveva neanche la minima idea del perchè la inseguissero però sapeva che non l'avrebbero trovata per nessuna ragione al mondo.
Correva e correva, sembrava una ferrari.
Reila era una ragazzina di appena un metro e 65 per 55 chili, carnagione incredibilmente chiara tanto da sembrare un morto. Ciò che la faceva sembrare una ferrari erano i capelli lunghi fino al culo, rossi con le punte nere, in alto scalati e cotonati tanto quanto il fatto che fosse velocissima ed incredibilmente agile.
Aveva degli enormi occhioni verdi. Labbra carnose e, sul lato inferiore destro, un anellino. Le orecchie non erano da meno, circondate da 6-7 anellini l'una. Sulla schiena un enorme tatuaggio di un dragone, che partiva dal collo e finiva sul sedere. Amava piercing e tatuaggi e li sfoggiava fieramente ad ogni occasione, soprattutto mettendo magliettine, come quella sera, aperte sulla schiena.
Vide un vicolo alla sua destra e vi si infilò, sempre correndo, vari metri più avanti svoltò nuovamente a destra e subito dopo a sinistra, proseguì dritto per svariati metri finendo col trovarsi di fronte un muro.
-Cazzo!-
Diede un calcio ad un bidone lì vicino.
L'avrebbero presa.
-Ehi, Reila, di qua-.
Si sentì tirata per un braccio da una figura incappucciata sbucata da una porta. Non ci pensò due volte e la seguì di fretta.
Una volta entrata dalla porta si ritrovò in un'ampia stanza, i muri erano blu elettrico, sulla parete di fronte a lei risaltava fiero il dipinto di un'enorme farfalla azzurra contornata da rose rosse.
Al centro della stanza stava un tavolo circolare attorno al quale vi erano cinque sedie, tre delle quali già occupate da strani personaggi, incappucciati anch'essi.
Vide la ragazza -presumeva dalla voce- che l' aveva "salvata" prendere posto al tavolo.
-Hai intenzione di rimanere lì in piedi ancora per molto?- Disse la figura seduta su quello che sembrava un trono, evidentemente doveva essere il capo.
Non appena Reila sentì la voce sobbalzò: Era stranamente bassa e profonda, faceva rabbrividire.
Decise che chiunque fosse non era il caso di farlo arrabbiare, così si avvicinò esitante al posto rimasto vuoto e vi ci sedette.
Aveva paura ma non era nel suo stile darlo a vedere, così prese un po di coraggio e con voce sicura fece la domanda cruciale.
-Scusate ma... chi diavolo siete??-
I quattro la fissarono intensamente poi si tolsero il cappuccio facendo un lieve sorriso.
Alla sua destra stava la ragazza che l'aveva tirata dentro, altresì chiamata Miryo, la sua migliore amica: una ragazza di appena vent'anni, alta sul metro ottanta e incredibilmente magra, tanto da sembrare anoressica. Aveva dei lunghi capelli biondi rigorosamente raccolti in una coda di cavallo che le arrivava al seno. Sul polso spiccava il tatuaggio di una chiave di violino. Era una ragazza seria con un forte senso del dovere, però era anche in grado di stare allo scherzo e avrebbe fatto di tutto pur di tirare su di morale Reila.
Alla destra di Miryo stava Sunny, anche lei sua amica: Una ragazzina di 16 anni, alta un metro e 55 per 50 Kg, lunghi capelli neri che le ricadevano sulle spalle, li teneva rigorosamente sciolti, non le piaceva sentirsi "costretta", per questo stesso motivo portava anche vestiti fin troppo larghi. Sulla mano, tra l'indice e il pollice un piccolo tatuaggio di una rondine, sempre a sottolineare il suo amore per la libertà. Era la più piccola del gruppo e veniva trattata da tutti come se fosse una bimba. Nonostante tutto era molto più di intelligente e sveglia degli altri.
Alla sua destra era seduto Danny, suo amico anche lui e, anche se nessuno lo sapeva, Reila ne era totalmente cotta: Era un ragazzo di 18 anni, alto un metro e 70 per 50 Kg. Nonostante fosse sempre dietro a mangiare pareva anoressico. Sulle sue costole ci potevi suonare modello xilofono, tanto esse premevano contro la pelle, sulle braccia sporgevano in maniera inquietante vene e arterie. Sulla schiena un enorme tatuaggio di un corvo con dentro una croce egizia, che andava da una spalla all'altra. Soffriva il freddo in una maniera assurda ed era praticamente impossibile vederlo con meno di 4 maglie addosso. Timido e molto riservato, stava sempre per le sue, però molto sveglio e agile, un ragazzo incredibilmente dolce con tutti.
Infine alla sinistra di Reila stava quello che pensava fosse il capo, nonchè unico personaggio che non conosceva: Un ragazzo sui 22 anni alto un metro e 80, abbastanza muscoloso, ma non in modo esagerato. Aveva dei lunghi capelli ricci biondo miele che ricadevano disordinati poco sotto le spalle.
Reila si guardò intorno spaesata poi si rivolse ai suoi 3 amici.
-Miryo.. Sunny.. Danny.. Che diavolo sta succedendo?-
Miryo si alzò in piedi e si mise dietro a Reila, cingendole le spalle con fare rassicurante.
-Non ti preoccupare Rei, ora ti spiegheremo tutto-.
 
 
 
Salve a tutti, questa è una piccola ff che scrissi molto tempo fa, è stata abbandonata a lungo ma se piace prenderò in considerazione di continuarla!
 
A presto, Reila
  
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