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Autore: Nidhogr    29/09/2016    1 recensioni
Il mondo dei Demoni Nobili non è di certo qualcosa in cui è facile sopravvivere: faide familiari, intrighi, alleanze segrete... E tradimenti. I sacrifici, necessari per porre termine al conflitto che divise le genti degli inferi e che avevano anche lo scopo di eleggere i nuovi Sovrani, furono ingenti.
Purtroppo però nessuno lo venne mai a sapere, nemmeno la maggior parte dei diretti interessati. Questo perché il sangue che venne fatto scorrere e che, nel silenzio generale, continua a scorrere ancora oggi non venne mai alla luce...
Tutto questo però era destinato a cambiare dal momento in cui un giovane ragazzo, sbucato dal nulla, entrò nella vita dell'erede del casato Gremory, iniziando a ficcare il naso nelle faccende di quell'antichissimo casato senza alcun apparente motivo logico.
Nemmeno la giovane Rias Gremory, futuro capo della famiglia, sospettava che l'identità di quel ragazzo avrebbe turbato profondamente la vita di una certa famiglia di Demoni Nobili...
Tratto dalla Storia:
"Allora? Cosa si prova a scoprire di essere la preda e non il cacciatore? Piuttosto frustante non è vero?"
...
"Considerando come alla fin fine le tue azioni mi sono tornate utili ti concederò perlomeno una morte rapida e indolore: addio..."
Genere: Azione, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Asia Argento, Nuovo personaggio, Rias Gremory, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
Capitoli:
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Dichiaro di non avere alcun diritto sul mondo di High School DxD e sui personaggi da esso tratto, a parte personaggi da me inventati e inseriti in tale ambientazione in questa Fan Fiction, inoltre dichiaro che nel caso qualcuno riconosca in ambientazioni o personaggi accenni o ispirazioni a qualcosa su cui hanno diritto e non dovessero approvare allora non esitino a contattarmi: tali evenienze non sono atte a rubare idee o altro e provvederò immediatamente a rimuovere qualsiasi cosa consideriate come un furto di idee o di diritti, dal momento che scrivo questa Fan Fiction solo come svago senza alcun fine collegato al lucro o ad altro di simile.
 
Life 2
 
Sbadigliai, in maniera forse persino esagerata per chi mi stesse guardando, ma sinceramente non vi potevo far nulla: in fin dei conti in quegli ultimi tre giorni avevo chiuso ben poco occhio e ciò era problematico persino per il fisico di un demone.
Se poi si andava ad aggiungere che quell’oggi avevo pranzato piuttosto pesantemente allora di certo non risultava strana la mia sonnolenza, per quanto se la paragonavo a ciò che avevo dovuto patire fino a quella notte sinceramente l’accoglievo con gran piacere.
“Diamine, sembra che sia migliorata dall’ultima volta… Di sto passo finirà seriamente con l’uccidermi!”
In quei giorni ero stato costretto ad andare avanti con pasti leggeri e per nulla soddisfacenti, per quanto sinceramente avessi ben altri problemi che eclissavano questo particolare: alla fine Asami non si era smentita e mi aveva fatto mangiare uno dei suoi piatti speciali, il quale aveva avuto sul mio intestino un effetto persino più disastroso della volta scorsa.
Finale della storia?
Avevo passato ben tre giorni costretto a correre in bagno dopo il benché minimo pasto e ritrovarmi a patire le pene dell’Inferno, per quanto suoni strano detto da un demone, per più di mezz’ora a seduta.
Morale della storia?
La prossima volta che sarò intento a raggirare una donna angelo caduto mi dovrò assicurare che Asami non mi stia spiando!
<< Quello era un sbadiglio bello forte, sicuro di stare bene Zimmer? >>
<< Tranquillo Takeichi, ho solo dormito poco in sti giorni… >>
Al momento ero intento a camminare in giro per l’esterno della scuola insieme a Takeichi e Yosuke, i quali come me avevano da poco finito il pranzo che avevamo deciso di consumare all’esterno, questo più che altro perché Kyoshi aveva iniziato a lanciarci contro i libri di testo come se fossero palle da basket nel momento in cui la nostra conversazione come al solito aveva iniziato a farsi rumorosa.
<< Keh! Dannazione ad Egami! Uno di sti giorni me la paga! >>
<< Rinunciaci Yosuke: potrai anche batterlo a pungi, ma lui ti batterà sempre con le ragazze. >>
<< Gah! Take, dannato! Vuoi ricominciare?! >>
Come al solito quel poveretto era disperato in questione di ragazze e come sempre io non mi facevo problemi a ridere dal momento che sinceramente sarebbe stato uno spreco non approfittare di quanto si potesse rendere ridicolo…
Per quanto dover incassare i suoi colpi di karate e far finta che fossero efficaci a volte fosse un po’ un fastidio.
<< Geh! Guarda che sta volta è stato lui ad iniziare! >>
<< E tu ti sei messo a ridere, danato! Comunque, seriamente parlando, dovresti fare un po’ dall’allenamento: le tue capacità fisiche sembrano essere giusto un po’ sopra la media. >>
Ah! Benedetta ignoranza…
Ok, pessima idea: il solo pensare a quella parola mi aveva causato un’emicrania tremenda che mi sarei volentieri evitato e che faticai a non far notare a quei due.
<< Uhm? Ohi! Quei due non sono i pervertiti del secondo anno di cui si sente parlare? Come si chiamano già… Moto-qualcosa e Makuda? >>
<< Motohama e Matsuda… Comunque che cosa stavi dicendo? >>
Seguendo il dito con cui Yosuke stava indicando notammo che in effetti il duo di pervertiti del secondo anno si trovava non molto distante da li, vicino a un certo edificio.
Fin qui tutto a posto, dal momento che non vi era nulla che impediva una cosa simile, ma il problema era che l’edificio in questione era lo spogliatoio del club femminile di kendo, il quale per l’appunto era stato il soggetto di un certo avvenimento non molti giorni fa…
Avvenimento in cui erano coinvolti anche quei due del secondo anno.
<< Pensavo che avessero chiuso il buco nel muro: in fin dei conti era la cosa più sensata da fare. >>
<< Dannazione a quei due: loro da soli fanno calare a picco la reputazione di noi ragazzi della scuola! >>
<< Beh, a modo tuo anche tu fai la tua buona parte… >>
Sinceramente non mi importava molto di sta cosa della reputazione e per una volta non diedi manforte a Takeichi nel prendere in giro l’amico: al momento ero concentrato su quei due pervertiti, i quali a dirla tutta trovavo davvero fastidiosi.
Come demone non mi sarei di certo messo a fare una paternale sulla lussuria, ci sarebbe mancato altro, ma visto come ero stato cresciuto ed educato non potevo approvare un simile comportamento e anche se al contrario mio loro non avevano Asami, la quale mi avrebbe ucciso se avessi provato a fare una cosa simile, una piccola punizione era d’obbligo.
“Mentre ci siamo tanto vale che a punirli siano le vittime…”
Mentre Yosuke cercava di afferrare l’amico d’infanzia che tutt’ora lo stava sfottendo, io presi a quest’ultimo il sacchetto di carta che fino a poco prima aveva contenuto il suo pranzo e senza soffermarmi a spiegare il perché delle mie azioni mi portai l’apertura di esso alla bocca e inizia a soffiarci dentro, per poi smettere e chiuderlo con una mano una volta che fu ben gonfio.
<< Oh? Sembra che assisteremo a uno spettacolo divertente. >>
<< Cosa? Che sta per succedere? >>
Così, davanti a un trepidante Takeichi e un confuso Yosuke aspettai ancora qualche secondo per poi andare a schiacciare rapidamente con forza il sacchetto di carta con la mano libera, causando così uno scoppio che risuonò nel cortile della scuola…
Spaventando i due pervertiti che andarono in agitazione mettendosi a farfugliare tra di loro, il che fu proprio la reazione che speravo di ottenere e che li fregò.
<< Sembra proprio che le ragazze si siano accorte della loro presenza… E infatti alcune stanno già uscendo, con gli *shinai in mano per giunta. >>
<< Ahahaha! Ben gli sta a quei due! >>
A quanto pareva dopo l’episodio precedente le ragazze del club di kendo avevano preso qualche contromisura, ovvero da quello che si vedeva alcune ragazze non avevano ancora iniziato a cambiarsi ed erano in tenuta da allenamento, motivo per il quale quei due idioti non fecero manco in tempo a fare dieci metri che furono già massacrati di colpi.
Che dire, non c’è niente di meglio di un bello spettacolo dopo una pranzo gradevole, no?
“Uhm? Ma quella…! Diamine! Qui è meglio darsi una mossa e svignarsela!”
Sinceramente non avevo idea del se si stesse già dirigendo li sin da subito o se fosse stata attirata dai rumori, ma in lontananza vedevo avvicinarsi a passo spedito Shitori e sinceramente le possibilità che sorvolasse sulla mia presenza li erano esigue quante quelle che aveva Yosuke di trovarsi una ragazza, per cui afferrai per il colletto i due che si stavano sganasciando dalle risate e iniziai a svignarmela trascinandomeli dietro, per quanto ormai sentissi già sulla mia schiena lo sguardo glaciale di quella ragazza…
 
*
 
Finalmente era finita anche quella giornata di scuola e io mi stavo tirando su il morale al pensiero che dopo l’indomani sarei nuovamente potuto starmene un po’ per i fatti miei senza dover venire ad annoiarmi per ore intere in quell’edificio…
Ma purtroppo avevo fatto i conti senza l’oste.
<< Fermo dove sei, Xylon Zimmer. >>
All’udire la ormai familiare voce mi congelai sul posto per diversi secondi, per poi iniziare a voltare lentamente la testa per vedere chi mi avesse chiamato, ottenendo la risposta che temevo: la *Seito-Kaichou si trovava giusto qualche passo dietro di me.
A dirla tutta avevo già messo in conto tale rischio, motivo per cui suonata la campanella mi ero immediatamente dileguato il più rapidamente possibile per poi mischiarmi con gli studenti delle altre classi fino a che non giunsi in cortile, dove passai poi a nascondermi in un cespuglio per ben un quarto d’ora prima d’uscire e dirigermi ai portoni della scuola, ma a quanto pareva ero stato ingenuo.
<< Certo che ti sai rendere davvero complicato da cercare… Seguimi. >>
Dal momento che temevo avesse a che fare con la faccenda di quell’oggi all’ora di pranzo, per una volta decisi di fare come diceva senza obbiettare e così iniziai a seguirla per il cortile della scuola per poi passare nei corridoio di uno degli edifici scolastici…
Giungendo infine davanti a un vecchio ripostiglio polveroso dove vi era già in attesa Saji, il ragazzo del secondo anno che pochi giorni prima aveva fatto la spia alla sua superiore in merito al come io avessi preso il pranzo di un mio compagno di classe, per quanto poi mi fossi guadagnato il perdono di quest’ultimo.
<< Xylon Zimmer… >>
<>
Il ragazzo sembrava voler ribattere in qualche modo a ciò che avevo appena detto, ma bastò un cenno di Shitori affinché decidesse di tacere e iniziasse a prendere delle scatole dal ripostiglio per poi incamminarsi per portarle da chissà quale parte.
Comunque a questo punto sinceramente non avevo più molta voglia di starmene zitto, per cui decisi che fosse tempo di confermare cosa volesse quella ragazza, ma purtroppo fui preceduto e quello che udì non mi piacque per nulla.
<< Che stai aspettando? Aiuta Saji con il trasporto di queste scatole nella sala multimediale. >>
<< … Come prego? Ho sentito bene? >>
Io avevo deciso di seguirla aspettandomi che mi chiedesse in che modo fossi coinvolto con il caos che vi era stato nella pausa pranzo e che si era concluso con il duo di pervertiti del secondo anno pestati a sangue dalle ragazze del club di kendo, finale che gradii non poco…
E invece lei se ne usciva con questo?!
Ma eravamo seri!?
<< Ah?! Per quale motivo dovrei farlo? Non sono un tuo sottopos- >>
<< Qualche giorno fa non avevi detto che ti saresti fatto perdonare per la tua battuta così sgarbata? >>
Ok, ero stato un ingenuo: in quei giorni pensavo avesse scordato il mio commento sulle rughe, ma a quanto pareva era solamente restata in attesa di una buona occasione per poter riscuotere e alla fine essa sembrava essersi presentata.
Così, per quanto mi rodesse, dal momento che non mantenere la parola avrebbe potuto complicare ancora di più le cose con quella ragazza, decisi di fare quello che mi chiedeva, per quanto il sorrisetto beffardo che aveva in volto fu quasi sufficiente a farmi venire un’ulcera.
<< Ok, lo farò… Ma solo per questa volta. >>
Fortunatamente non vi erano molti scatoloni da trasportare e non erano manco tanto pesanti, perlomeno dal mio punto di vista e a parte il dover fingere il contrario in maniera convincente non ebbi particolari problemi a finire quel lavoro con l’aiuto di Saji, il quale perlomeno anche se non sapeva tenere a freno a lingua sembrava saper lavorare diligentemente.
<< Bene, con questo abbiamo finito: ora io me ne andr- >>
<< Un attimo, non così in fretta Zimmer-kun. >>
Sinceramente a questo punto mi aspettavo che mi incastrasse con qualche altro incarico o che ne approfittasse per farmi una ramanzina sul come ultimamente in classe tendessi ad essere piuttosto sonnolento, cosa di cui dovevo essere grato ad Asami, ma invece accadde qualcosa del tutto inaspettato: quella ragazza mi ringraziò…
E lo fece in merito a due fatti ben distinti!
<< Per prima cosa ti voglio ringraziare per l’aiuto di adesso: avere un solo ragazzo nel Consiglio Studentesco può essere problematico… E poi ti vorrei ringraziare per oggi a pranzo, per quanto il metodo da te usato non sia proprio di mio gradimento. >>
Beh, sinceramente non ero sorpreso che fosse a conoscenza dello scherzo che avevo fatto a quei due pervertiti, dal momento che a quell’ora vi erano un paio di persone a spasso per il cortile, ma non mi sarei mai aspettato che mi ring razziasse: avrei giurato che a tal proposito mi avrebbe fatto una ramanzina per non aver semplicemente fermato quei due invece di aver causato tutto quel caos.
<< Come scusa? Penso di aver le orecchie da pulire: puoi ripetere? >>
<< Ohi! Tu, dannato di un- >>
<< Basta così Saji! >>
No, seriamente, questa volta non stavo tentando di provocarla: stentavo a credere alle mie orecchie!
Ormai era un bel pezzo che quella ragazza mi rivolgeva la parola solamente per farmi qualche predica o per cercare di incastrarmi come era appena accaduto con quegli scatoloni, per cui mi riusciva un po’ difficile fidarmi di ciò che avevo appena udito.
<< Ho detto che ti sono grata per quello che hai fatto oggi: grazie a te quei due non sono riusciti a farla franca. >>
<< Beh, sinceramente l’ho fatto solo perché neanche io sopporto un simile comportamento… Ma piuttosto, dopo la volta scorsa davvero non hanno chiuso il buco dal quale spiavano? >>
Francamente parlando mi riusciva davvero difficile credere che le ragazze del club di kendo non avessero chiuso il foro usato in precedenza dal duo di pervertiti, ma era anche vero che all’ora di pranzo essi erano senz’altro intenti a spiarle da un foro nel muro per cui la cosa mi incuriosiva un po’ e dal momento che davanti a me avevo la Seito-Kaichou mi sembrava l’occasione ideale per saperne di più.
<< Vi è poco da dire a tal proposito: il vecchio buco era stato chiuso, ma a quanto pare ne hanno aperto un altro senza farsi notare. >>
<< … Bisogna ammettere che perlomeno non gli manca la determinazione, per quanto dovrebbero usarla per cose più costruttive. >>
<< Per una volta siamo d’accordo. >>
Inaspettatamente sembrava che per una volta stessi riuscendo ad avere una conversazione quasi gradevole con Shitori, cosa che anche se non mi piacesse particolarmente comunque restava qualcosa di non sgradevole…
Ma a quanto pareva il galoppino della ragazza sembrava ancor più ostile nei miei confronti di quanto lo fosse quando stavo mancando di rispetto alla sua superiore e anche se non potevo esserne certo, sinceramente mi veniva in mente solo un’ipotesi sul perché sembrasse dargli più fastidio quando andavo d’accordo con quella ragazza piuttosto che quando ci litigavo.
“Oh? Interessante, sembra che in futuro potrò divertirmi un po’…”
Beh, tutto sommato quella era stata una discreta distrazione per passare il tempo, ma adesso era il momento che mi congedassi dal momento che la giornata era ancora lunga e io avevo delle cose da fare, per cui per quanto non fosse un dispiacere dovevo salutare Shitori.
<< Ben, se i traslochi sono finiti allora io me ne tornerei a casa. >>
<< Si, grazie ancora per l’aiuto. >>
A questo punto uscimmo tutti e tre dalla sala multimediale, ma prima di andarmene approfittati del come Shitori si fosse un attimo allontanata per chiudere a chiave l’aula e mi avvicinai a Saji in modo da potergli parlare senza che la ragazza potesse udirmi chiaramente, dal momento che volevo confermare i miei sospetti.
<< Auguri con la tua cara Seito-Kaichou… >>
Dopo un primo attimo di confusione il ragazzo comprese che cosa intendessi e il sui viso si tinse leggermente di rosso, così io me ne andai in preda alle risate prima che lui avesse il tempo di rispondermi in un qualsiasi modo e che Shitori potesse chiedermi cos’avessi da ridere in quel modo.
 
*
 
Erano passati solo pochi minuti da quando avevo lasciato la scuola, infatti non ero ancora neanche arrivato al parco dove si era svolto il gran finale del mio appuntamento con Reynalle, ma i miei pensieri volgevano già più avanti nel futuro: ormai era giunto il momento che mi mettessi seriamente in azione.
Dopo un mese intero e i recenti avvenimenti era probabile che non ci sarebbe ancora voluto molto prima che l’erede dei Gremory e quella dei Sitri si rendessero conto della mia vera natura di demone, dal momento che comunque non potevo nasconderla in eterno mentre venivo così spesso a contatto con loro.
“Da quanto mi ha detto Asami dovrebbe già essere quasi tutto pron-!”
<< Hawaa! >>
Improvvisamente mi resi conto di aver urtato qualcosa e insieme a ciò udì una voce, il che era chiaro segno che dovessi aver urato qualcuno, così mettendo un attimo da parte ciò a cui stavo pensando abbassai lo sguardo per vedere se chi avevo urtato stesse bene…
Ritrovandomi a dir poco colto del tutto alla sprovvista nel constare chi fosse la persona in questione, anche perché per via della mia natura non era proprio il genere di persona con cui normalmente preferivo avere a che fare.
“Una… Suora?”
Per terra davanti a me vi era una giovane suora che sembrava essere caduta con il sedere e che si stava massaggiando il naso, il che probabilmente significava che quando mi aveva sbattuto contro lo aveva fatto con il viso, ma sinceramente ciò che attirava la mia attenzione più di ogni altra cosa era il rosario che portava appeso al collo e che mi metteva non poco a disagio dal momento che simili oggetti sono piuttosto nocivi per i demoni come me.
<< Scusami! Ero immerso nei miei pensieri e non ti ho notato! Stai bene? >>
Comunque, non volendo insospettirla, mi sforzai di combattere la mia naturale avversione per quell’oggetto e mi avvicinai porgendole una mano in modo da aiutarla ad alzarsi, ma proprio in quel momento si verificò un’improvvisa folata di vento che fece volare via il velo della suora: da sotto esso vennero rilasciati dei lunghi capelli biondi che iniziarono a riflettere la luce del sole, i quali adornavano un grazioso viso su cui spiccavano due splendidi occhi verdi, i quali per quanto avessero una tonalità che assomigliasse ai miei risultavano essere di un colore decisamente più acceso e vivace.
“Che sia europea? Comunque sembra avere all’incirca la mia età…”
Mentre pensavo a questo, la ragazza mi afferrò timidamente la mano e così io l’aiutai a rialzarsi, per poi prendere subito dopo la borsa da viaggio che le era caduta quando si era scontrata con me: sarò anche un demone, ma sono stato cresciuto come un gentiluomo.
<< Awww! Non c’è bisogno che arriviate a raccogliermi anche la borsa! Comunque la ringrazio per avermi aiutato… >>
<< Mi pare il minimo dopo esserti venuto addosso in quel modo: ancora scusa. >>
<< No, no! Non si preoccupi! Quella è stata anche colpa mia visto che non stavo prestando abbastanza attenzione a dove stavo andando! >>
In base a ciò che stava dicendo e al come sembrasse spaesata, molto probabilmente si era persa e per l’appunto quando ci eravamo scontrati doveva essere intenta a cercare di orientarsi, cosa resa ancor più probabile dal fatto che anche se capivo ciò che diceva, fatto stava che non stava parlando in giapponese e che quindi probabilmente nessuno fino ad ora fosse stato in grado di darle indicazioni: in momenti come quello era davvero utile essere un demone dal momento che come angeli e angeli caduti la mia specie era in possesso di una capacità innata chiamata “Language”, che permette di comprendere e parlare qualsiasi lingua…
Per quanto ciò valesse per l’appunto solo per il parlato e se si voleva imparare lo scritto bisognava comunque studiarlo.
“Ancora tremo ai ricordi delle lezioni della zia... Brr!”
Comunque ero abbastanza sorpreso di vedere una suora in quella città dal momento che in base alle informazioni in mio possesso li non vi fosse più una chiesa consacrata: possibile che si fosse persa al punto tale da sbagliare città?
<< Uhm, è successo qualcosa…? >>
<< Ah? No, stai tranquilla: mi stavo solo chiedendo dove fossi diretta visto che sembri esserti persa. >>
<< Cosa!? Quindi è così evidente?! >>
Colta un po’ alla sprovvista sembrò imbarazzarsi, reazione che trovai alquanto graziosa ad essere sincero e il fatto che assomigliasse molto a una persona a me cara non faceva che peggiorare la cosa, portandomi a provare un po’ di simpatia nonostante fosse una suora.
<< Veramente starei cercando la chiesa di questa città, ma non so parlare giapponese e nessuno riusciva a capire quello che stavo dicendo… >>
<< Un momento, intendi proprio quella di questa città? Di Kouh Town? >>
Vedendo la mia sorpresa la suora sembrò prendersi un attimo per riflettere sulla risposta, per poi annuire timidamente con la testa…
Il che confermava il dubbio che mi era appena venuto e che sinceramente guastò un po’ il mio umore: quella notizia non era un bene, per niente.
“L’unica chiesa della città è una dissacrata… Che tra l’altro secondo i rapporti di Asami è il covo di quel gruppo di angeli caduti!”
Se lei era diretta li allora significava che quasi certamente era un’eretica e per di più alleata di Reynalle, il che di conseguenza la rendeva una mia probabile futura nemica.
Beh, a dirla tutta anche se fosse stata una regolare suora probabilmente lo sarebbe stata, ma di fatto cercavo di non attaccare briga con la chiesa e gli angeli, più che altro perché al contrario dei caduti che si immischiavano di più nelle vite delle persone comuni, loro mi davano meno fastidio.
“Che situazione spiacevole: sembra una brava ragazze e sinceramente non percepisco nulla di pericoloso in lei… Ma resta un’assai probabile nemica.”
In quel momento stavo seriamente considerando anche l’opzione più sgradevole, ovvero eliminarla mentre ne avevo facilmente l’occasione dal momento che se era stata chiamata come rinforzo allora doveva esserci un buon motivo…
E a quanto pareva tali cupi pensieri si stavano rispecchiando sul mio volto dal momento che la suora sembrò iniziare a provare un certo timore nei miei confronti, per quanto non fosse ancora a un livello tale da poter essere considerato paura.
<< Uhm… Vi sto forse infastidendo? Se si allora le chiedo scusa! Tolgo subito il distur- >>
<< Vieni, ti mostro la strada per andare alla chiesa. >>
Probabilmente anche per via del come la mia espressione fosse improvvisamente tornata quella cordiale di pochi attimi fa, la bionda sembrò restare spaesata per diversi secondi, per poi riprendersi improvvisamente mentre il suo volto sembrava illuminarsi.
<< D-davvero?! È proprio sicuro che non sia un fastidio? >>
In tutta risposta alla sua domanda, io raccolsi il velo che le era caduto giusto pochi attimi prima e l’aiutai a rindossarlo, per poi rivolgerle un caldo sorriso: alla fin fine sembrava che io fossi ancora un po’ troppo tenero, soprattutto con chi mi ricordava qualcuno di a me caro.
<< Sta tranquilla, tanto non ho altro da fare. >>
<< Quindi mi aiuterà davvero?! Che Dio la benedica! >>
A questo punto iniziai a fargli strada sempre con in volto un’espressione cordiale, come se tutto fosse normale e mi stessi semplicemente limitando per l’appunto ad aiutarla senza il benché minimo problema…
Ma in realtà in quel momento la testa mi stava uccidendo!
“Dannazione! Capisco che mi volesse ringraziare, ma la benedizione di Dio è una delle ultime cose che serve a un demone! Che male!”
 
*
 
Dopo una manciata di minuti, più di quanto ci mettessi di solito visto che avevo dovuto adeguare il mio passo a quello della suora, finalmente giungemmo davanti al solito parco nei cui pressi passavo sempre per tornare a casa e dove qualche giorno prima vi aveva avuto luogo il climax dell’appuntamento con quella donna angelo caduto, la quale comunque non mi aveva mentito almeno su una cosa: effettivamente quel parco era davvero dove in teoria la strada verso le nostre rispettive case si separava, cosa che all’epoca sapevo già dal momento che avevo ricevuto informazioni sul come la chiesa sconsacrata della città fosse con molta probabilità un covo di angeli caduti.
“Da allora non ho più ricevuto rapporti particolari sulle loro azioni… E adesso mi ritrovo a fare da scorta ai loro rinforzi: sinceramente non so se dovrei ridere o cosa.”
Ormai stavamo per lasciarci alle spalle il suddetto parco, quando improvvisamente da esso iniziammo a sentire il pianto di un ragazzino e infatti quando mi voltai per controllarne la causa vidi poco distante da noi un bambino che pareva appena essere ruzzolato per terra, con accanto la madre che cercava di calmarlo.
Francamente quelli non erano affari miei ed ero sul punto di voltarmi e andarmene, quando mi accorsi che la biondina era ormai già sul punto di chinarsi vicino al ragazzo: a quanto pareva voleva aiutare la madre a calmarlo.
<< Su, su, i ragazzi non dovrebbero piangere per una ferita lieve come questa. >>
Inizialmente pensai che volesse solamente tranquillizzarlo visto come iniziò ad accarezzargli la testa e per quanto fosse inutile che gli rivolgesse la parola, visto che di certo non era in grado di comprendere ciò che lei gli stava dicendo, non potei che non ammirare quella suora per la sua gentilezza dal momento che in vita mia ne avevo conosciute alcune che di ciò che ci si aspettava da una suora non avevano niente…
Ma poi vidi che dalla mano che aveva posato sul ginocchio lievemente ferito del bambino iniziò ad emanarsi una tenue e gentile luce verde, la quale sembrò iniziare subito a far scomparire i graffi: ora comprendevo il motivo per cui una persona completamente priva di capacità combattive come lei fosse stata mandata li come rinforzo.
“Prima pensavo che avesse qualche capacità nascosta, dal momento che una ragazza con solo quel potere magico e nei cui movimenti non si poteva notare un minimo di addestramento non sarebbe di certo potuta essere utile… Ma ora tutto assume un senso.”
Quella suora aveva chiaramente dei poteri curativi e dal momento che nella mia vita avevo avuto più volte a che fare con individui con esse, ero abbastanza certo che il suo potere derivasse da una *Sacred Gear: un potere donato agli umani da Dio, per farla breve. Di certo un simile elemento anche se non in grado di combattere sarebbe stato un’aggiunta preziosa alle loro fila, al punto tale che iniziò a farmi avere dei seri dubbi sul se avrei davvero dovuto portarla incolume al loro nascondiglio.
“I suoi poteri potrebbero seriamente rivelarsi fastidiosi…”
Mentre tornavo ad avere pensieri tanto cupi la bionda finì di curare il ragazzo e questi, mentre la madre chiaramente spaesata per l’accaduto lo trascinava via in tutta fretta, ringraziò con un gran sorriso la suora per ciò che aveva fatto.
A questo punto lei si voltò verso di me un po’ titubate e tirò fuori un attimo la lingua facendo una smorfia che sinceramente per quanto adorabile non si poteva negare avesse un tocco di malandrino: sinceramente ero sorpreso che fosse il tipo da fare quel genere d’espressioni.
<< Scusami, mi dispiace, ma ho dovuto farlo. >>
Dopo che tradussi per lei ciò che il ragazzo aveva detto, dal momento che se no lei non sarebbe stata in grado di comprenderlo, il sorriso sul suo volto si allargò ancor di più ed inizio a ridacchiare felice di essere stata d’aiuto, ma sinceramente adesso non ero in vena di farmi contagiare da quella felicità: dovevo prendere una decisione sul da farsi.
<< Quel potere… >>
<< Si, è il potere di guarire: un’abilità speciale che Dio mi ha donato. >>
Mentre diceva tali parole, per quanto la felicità non fosse ancora del tutto sparita dal suo volto e nella sua voce si potesse chiaramente percepire la gratitudine, sinceramente allo stesso tempo era difficile non notare un’ombra di tristezza, la quale non mi sorprendeva e difficilmente avrebbe sorpreso qualcuno che in vita sua aveva incontrato diversi possessori di Sacred Gear: vi erano si casi in cui tali poteri finivano con il far divenire i loro possessori degli individui stimati e benvoluti, ma nella maggior parte dei casi purtroppo coloro che possedevano tale potere si ritrovavano ad avere una vita tutt’altro che piacevole dal momento che esso gli estraniava dal resto degli umani e li rendeva il bersaglio di razze soprannaturali.
<< Capisco, una Sacred Gear in grado di curare… >>
<< Eh? Scusi, che ha detto? >>
A questo punto, senza preavviso, iniziai a rilasciare giusto un po’ del mio potere demoniaco, non tanto da risultare effettivamente minaccioso, ma giusto quel tanto che era necessario per mettere a disagio una persone normale e far comprendere la mia natura demoniaca a chi mi stesse dinanzi…
E infatti la suora si allarmò immediatamente, per quanto molto meno di quanto mi aspettassi: più che in guardia sembrava solamente colta di sorpresa.
<< Penso che adesso tu lo abbia capito, ma io sono un demone. >>
Detto ciò smisi subito di lasciar fluire il potere al di fuori del mio corpo dal momento che non intendevo attirare attenzioni indesiderata, ma ormai ciò avrebbe dovuto essere sufficiente a far capire alla biondina in che situazione si trovasse: adesso volevo vedere che razza di reazione avrebbe avuto, poi avrei deciso come risolvere la questione.
<< Inoltre, sono anche in pessimi rapporti con i tuoi compagni che ti aspettano alla chiesa: giusto qualche giorno fa mi sono scontrato con una di loro. >>
A questo punto lei avrebbe certamente iniziato a mostrarmi aperta ostilità o paura, dal carattere e dal fatto che non sembrasse avere doti combattive la seconda sinceramente era più probabile e in base a ciò avrei anche potuto valutare se fosse o no in grado di mantenere i nervi saldi mentre sottoposta a un pericolo diretto, il che avrebbe inciso non poco su una sua effettiva utilità in battaglia e di conseguenza sul se fosse un fastidio che avrei fatto meglio a levarmi subito dai piedi…
Ma con mia gran sorpresa non accadde nulla di ciò che mi aspettavo.
<< Non so per quale motivo vi siate scontrato con una dei miei compagni… M-ma visto come mi avete aiutata non penso siate una cattiva persona, per cui non capisco cosa stiate cercando di dirmi. >>
A questo punto fui io quello dei due che si ritrovava con uno sguardo sorpreso in volto: che una suora avesse quel genere di comportamento anche nei confronti di un umano che aveva commesso crimini era ancora comprensibile, in fin dei conti predicavano di essere caritatevoli e compassionevoli…
Ma che ce lo avesse con un demone!? Incomprensibile!
Per esperienza personale sapevo bene che la chiesa non era magnanima nemmeno con individui che osavano avere ripensamenti sul se tutti i demoni dovessero venir uccisi, cosa che valeva anche per gli angeli caduti, eppure qui davanti a me avevo una suora chiaramente molto credente, cosa che ammettevo essere strana dal momento che doveva essere un’eretica e quindi il suo attaccamene a Dio era ancora stranamente forte, e per di più inviata in rinforzo di un gruppo di angeli caduti, che mi diceva in faccia che non mi temeva solo perché l’avevo aiutata?!
“Possibile che coinvolgano una così ingenua in un’operazione in un territorio pericoloso come questo?!”
Francamente ero rimasto spiazzata dall’innocenza e dall’ingenuità di quella ragazza, al punto tale che il come occuparmi di lei mi era passato di mente, e il fatto che continuasse a fissarmi con quei suoi occhi verdi quasi come se avesse un punto di domanda sulla testa sinceramente non mi aiutava…
“Bah, dannazione! Se la togliessi di mezzo rischierei solamente di attirare l’attenzione su di me!”
Mentre con una mano iniziavo a grattarmi la testa in preda a un attacco di frustrazione, mi voltai e dopo essermi incamminato feci cenno con l’altra mano alla suora di seguirmi: l’avrei portata a destinazione.
Vedendo questo, sul suo volto comparve nuovamente un sorriso e prese a venirmi allegramente dietro, cosa che non faceva altro che peggiore la situazione dal momento che tanto per iniziare adesso ero in quelle condizioni proprio per via della sua ingenuità disarmante.
“Se Rob e Kain mi vedessero in questo momento non oso immaginare le critiche e le battute…”
Tanto per essere chiari, era vero che se l’avessi eliminata allora vi era il rischio che le cose si complicassero: i caduti di certo mi avrebbero preso maggiormente di mira e vi era anche il rischio di attirare l’attenzione dell’erede dei Gremory e di quella dei Sitri prima che avessi finito di preparare il terreno.
Per cui se la stavo risparmiando non era solamente perché avevo problemi ad eliminare una così pura e innocente ragazza…
Anche se avevo l’impressione di star cercando di convincere me stesso pensando ciò.
“A volte preferirei che fosse più facile trarmi in inganno…”
 
*
 
Dopo gli avvenimenti al parco continuammo a camminare senza scambiarci la benché minima parola, per quanto il modo in cui la biondina stesse continuando a venirmi allegramente dietro dopo tutto ciò che avevo detto era sufficiente a farmi desiderare di avvicinarmi al muro più vicino e iniziare a sbatterci contro la testa con quanta forza ne fossi in grado.
Fortunatamente quella situazione così, beh, sinceramente non sapevo se definirla problematica o imbarazzante visto che mi sentivo un idiota mollaccione, non durò ancora a lungo: dopo qualche altro minuto eravamo ormai in visa della suddetta chiesa, dalle cui finestre si poteva scorgere il bagliore di una luce, prova che nonostante l’aspetto decadente all’interno vi era qualcuno.
<< Non posso accompagnarti oltre questo punto, altrimenti finirei quasi certamente con il dover combattere. >>
<< Ne siete proprio sicuro? Vorrei perlomeno offrirvi una tazza di tè…? >>
Nuovamente mi ritrovavo a fissarla con uno sguardo da ebete tanto ero sconcertato: ma davvero non mi stava prendendo in giro?! Per quanto fossi certo che non avesse strane intenzioni il fatto che mi volesse offrire del tè a quel punto sinceramente mi faceva dubitare di me stesso.
“Sono abituato a trattare con tipe problematiche, ma lei è di tutt’altro tipo rispetto a loro…”
Ora come ora se avessi voluto avrei ancora potuto agire, ma il fatto che tutt’ora non riuscissi a percepire il benché minimo intento ostile da lei, unito al fatto che comunque mi ricordava un po’ qualcuno di a me caro, continuava a fermarmi: purtroppo non ero ancora tanto spietato da riuscire ad eliminare a sangue freddo un’innocente solamente perché faceva parte di un’altra fazione, debolezza che mi era già stata rinfacciata non una sola volta.
<< Ah! Non mi sono ancora presentata! Io mi chiamo Asia Argento… Posso sapere il vostro nome? >>
Seriamente?! Adesso tirava persino fuori le presentazioni?!
Avevo come l’impressione che se non avessi chiuso in fretta la questione quella notte avrei passato tutto il tempo a dare testate al muro, cosa che non mi garbava minimamente visto che avevo cose ben più costruttive e utili a cui avrei voluto dedicarmi.
<< … Xylon… Io mi chiamo Xylon Zimmer. >>
<< Ehm, posso chiamarti Xylon-san? >>
Ok, basta! Dovevo chiudere li la faccenda all’istante o mi sarei sentito un completo idiota!
In preda all’ennesimo scatto di frustrazione, purtroppo avevo perso il conto dopo il ventesimo avuto dopo gli avvenimenti al parco, diedi le spalle alla suora e inizia ad allontanarmi per tornare a miei affari…
Ma prima di andarmene decisi di dirle dirle un’ultima cosa.
<< Prima che me ne vada voglio darti un consiglio: se ci dovessimo mai incontrare come un demone e un’alleata dei caduti ti consiglio di non pensarci su due volte prima di scappare. >>
Quell’oggi era andata com’era andata visto che da lei non avevo percepito alcun intento ostile nei mie confronti e dal momento che la sua ingenuità mi aveva spiazzato, ma se ci fossimo mai incontrati come nemici, cosa assai probabile, allora non avrei esitato ad eliminare un elemento tanto problematico da un punto di vista strategico: in battaglia la pietà poteva solamente causare problemi a se stessi e ai propri alleati.
<< V-vedrò di tenerlo a mente… Spero di poterti rivedere prima o poi in modo da ringraziarti a dovere: grazie ancora Xylon-san! >>
Detto questo la suora si voltò a sua volta e inizio a camminare per conto suo verso la chiesa, con un andazzo leggermente gioioso, mentre io me ne restavo li impalato a fissarla con sguardo vuoto e assente: alla fine la figura dell’idiota l’avevo fatta, purtroppo.
“… Sarà meglio tornare a casa.”
Cercando di far finta con me stesso che non fosse accaduto nulla, inizia a ripercorrere la strada fatta per arrivare fino a li in modo da tornare al parco per poi dirigermi verso casa mia, dove avrei potuto dedicarmi alle mie solite attività e scoprire quante mie testate ci volessero per sfondare un muro di cemento…
[ Per caso la sto contattando in un brutto momento? Mi è parso di cogliere qualcosa a proposito di un muro di cemento. ]
“Asami!?”
Non ero ancora neanche arrivato in vista del parco, quando senza preavviso nella mia testa potei udire la voce di Asami: tralasciando il come quello fosse un brutto momento per me a causa dell’incontro con quella suora, sinceramente aveva rischiato non poco visto che se mi avesse contattato pochi minuti prima, mentre ero vicino alla base degli angeli caduti, avremmo potuto correre un rischio non ignorabile.
“Asami, lasciati dire che questa volta hai rischiato non poco.”
[ ! Davvero? Allora le chiedo venia… ]
“Lascia stare: fortunatamente alla fine non è successo… Piuttosto, se mi hai di nuovo chiamato senza prima avere conferma che fossi tornato nell’alloggio vuol dire che hai notizie importanti: di che si tratta?”
Sinceramente era davvero raro che lei corresse dei tali rischi, soprattutto a così brevi intervalli di tempo come in quei giorni, per cui con ogni probabilità doveva dirmi qualcosa di davvero urgente e avevo un sentore in merito a che cosa fosse…
[ Dice bene, ho notizie che penso sarà lieto d’udire: le confermo che i preparativi sono stati ultimati. ]
Come pensavo si trattava proprio di quello, il che era decisamente un bene dal momento che adesso avevo qualcosa di decente sul cui concentrarmi in modo da mettere da parte l’incontro con la suora e la conseguente frustrazione…
Almeno per il momento.
“Bene, finalmente potrò mettermi seriamente in azione… E Asami.”
[ Si, Xylon-sama? Cosa succede? ]
“A dire la verità vorrei che tu mi procurassi alcune informazioni…”
 
*
 
[Narratore: Rias ]
 
Era divenuta notte ormai da un po’ e io, Rias Gremory, mi stavo avvicinando a un vecchio capannone insieme al resto del Club di Ricerca dell’Occulto, i miei fedeli servitori: quella notte avremmo dovuto prenderci cura di qualcosa di piuttosto problematico e indesiderato per noi demoni.
<< Ara, ara, era da un po’ che non ci capitava una richiesta simile… Vero Buchou? >>
<< In effetti hai ragiona Akeno, ma per quanto non sia gradevole è di certo una buona occasione per poter fare un po’ di allenamento sul campo. >>
Mentre parlavo tranquillamente con Akeno allo stesso tempo continuavo ad avvicinarmi all’edificio dove avremmo dovuto prenderci cura del fastidio: a quanto pareva li si era stabilito un demone-esiliato, il quale negli ultimi tempi aveva iniziato ad attirare delle persone per poterle uccidere e divorare…
Era imperdonabile che osasse fare una cosa simile nel mio territorio!
<< Odore di sangue… >>
Ad aver parlato era stata la mia torre, Koneko, la quale come al solito dimostrava di avere degli ottimi sensi, per quanto l’idea che in questo momento lei stesse sentendo un odore tanto sgradevole non mi garbava di certo, dal momento che oltre ad essere chiaro segno che le vittime del nostro obiettivo non erano state poche, allo stesso tempo era comunque un fastidio per uno dei miei cari servi.
<< Buchou, se permette vorrei andare avanti io. >>
Adesso invece, quello che si era proposto di entrare per primo nell’edifico era stato Yuuto, il mio cavallo, il quale come al solito si dimostrava affidabile, per quanto a volte mi dava l’impressione di impegnarsi persino un po’ troppo…
<< Vai pure, ma fa attenzione: non dimenticarti che abbiamo a che fare con un pericoloso demone-esiliato. >>
Con Yuuto ad aprire la strada e Koneo giusto due passi dietro a me e Akeno, entrammo infine nel vecchio magazzino, il quale effettivamente sembrava completamente abbandonato: anche guardando in giro sinceramente non vi era alcuna traccia che potesse far pensare che li fossero morte delle persone, anche se osservando la mia torre era chiaro che all’interno l’odore di sangue, per quanto io non lo percepissi ancora, si era fatto più forte.
“Non c’è dubbio, il posto deve essere questo…”
Anche se non avessimo avuto Koneko che poteva confermare che in quel posto vi era qualcosa di sgradevole, i dubbi sarebbero comunque stati assai pochi dal momento che trovavo difficile credere che le informazioni ottenute e forniteci dall’Arciduca potessero essere sbagliate…
E infatti non dovemmo attendere molto prima che il nostro obbiettivo rivelasse la sua presenza.
<< Sento l’odore di qualcosa di disgustoso… Ma posso anche sentire qualcosa di delizioso: È dolce? È aspro? >>
Come ci si poteva aspettare la sua voce era decisamente sgradevole: roca e bassa, quasi come se ci stesse parando da sotto un cumulo di terra. Per quanto non fosse la prima volta che io e i miei servi avevamo a che fare con esseri della sua risma, restava comunque un qualcosa che ne io ne loro saremmo mai riusciti a trovare gradevole o anche solo non sgradevole.
<< Demone esiliato Vaizor: siamo qui per eliminarti. >>
<< Kwakwakwakwa!... Così sei tu il demone che sovraintende questa zona? Non vedo l’ora di colorare il tuo corpo con lo stesso rosso dei tuoi capelli! Kwakwakwa! >>
Mentre continuava a ridere in quella maniera sgraziata esso iniziò a muoversi, avvicinandosi a noi ed uscendo finalmente dall’ombra, rivelando così il suo orrido aspetto: mentre la parte superiore del suo corpo era quello di una donna le cui mani reggevano una lancia, quello inferiore era di un mostro dalle robuste zampe con artigli affilati, oltre a una coda di serpente che ricordava quella che in molte raffigurazioni avevano le chimere.
<< Il suo aspetto è anche più sgradevole della sua voce… >>
Sinceramente io e gli altri miei servi non potemmo non essere d’accordo con Akeno, dal momento che in qualsiasi modo lo si guardasse quell’essere era un abominio la cui esistenza non doveva essere consentita e questo non solo per il suo aspetto sgradevole: un demone-esiliato era un demone che aveva tradito e spesso ucciso il suo padrone, un essere senza regole che non poteva far altro che causare problemi ovunque andasse.
<< Hai tradito il tuo master e dopo ciò ti sei messo ad agire senza ritegno commettendo più infrazioni, azioni per cui meriti la morte: nel nome dei Gremory sarò lieta di eliminarti! >>
<< Kwakwakwa! Sembri avere molta fiducia in te… Ha! >>
Emettendo un fastidioso verso con quella sua voce Vaizor scattò verso di noi, ma essendo già pronto a una tale eventualità Yuuto scattò praticamente nello stesso momento e grazie alla sua notevole velocità derivante dall’essere un cavallo riuscì a percorrere la distanza che li separava molto più rapidamente del suo avversario, finendo con l’essere lui quello che si gettò all’attacco per primo.
<< Ti impalerò come un bello spiedino! >>
Gridando ciò quell’essere tentò effettivamente di impalare Yuuto…
Ma a una velocità tale che persino io se non fossi restata vigile non sarei stata in grado di seguire, lui schivò l’affondo e quasi in contemporanea generò una spada demoniaca con la sua Sacred Gear per poi utilizzarla per amputare entrambi gli arti superiore di Vaizor, causando così uno zampillare di sangue e un altro sgradevole grido anche se sta volta il fatto che fosse di dolore migliorava un po’ le cose.
<< Gyaaa! Le mie braccia! Le mie braccia! >>
Intento com’era a gridare in preda al dolore il nostro nemico non si accorse che Koneko si stava avvicinando e quando ormai se ne rese conto lei si trovava già di fianco a lui, cosa alla cui reagì cercando di schiacciarla con una delle sue massicce zampe…
Un tentativo assolutamente inutile.
<< Cosa!? Non è possibile! >>
Ad avere causato una simile reazione in quell’essere era il fatto che la mia piccola torre fosse riuscita a fermare la sua zampa senza sforzo e per di più utilizzando una sola mano: a vederla, per via della sua figura minuta, poteva sembrare che fosse debole e fragile, ma attualmente nel nostro gruppo era lei a possedere maggiore forza fisica.
<< Vola… >>
Dopo averlo sbilanciato lasciando andare improvvisamente il suo piede, Koneko saltò in modo da arrivare all’altezza del suo stomaco e a questo punto vi tirò un pugno con tutta la sua forza, riuscendo così a scagliare via il massiccio corpo alto cinque metri di quello sgorbio, il quale volò per diversi metri prima di ruzzolare sgraziatamente per terra.
<< Akeno, ti dispiacerebbe? >>
<< Con piacere Buchou. >>
Detto questo la mia regina iniziò a camminare tranquillamente verso quel mostro mentre ridacchiava: sinceramente a volte il suo carattere sadico dava qualche problema persino a me.
Comunque bisognava ammettere che perlomeno a Vaizor non mancava la tenacia, dal momento che anche dopo che Yuuto gli aveva amputato le braccia e che Koneko l’aveva colpito così duramente allo stomaco egli aveva ancora le forze non solo per tentare di rialzarsi, ma anche per guardare torvo Akeno, la quale sembrava trovare ciò divertente.
<< Ara, ara, sembra che ti sia rimasta ancora un po’ d’energia: vediamo se questo basta a farti calmare. >>
Giusto un istante dopo aver detto ciò, lei sollevò una mano verso il cielo e quasi nello stesso istante in aria si generò dal nulla un fulmine che andò a colpire con tutta la sua forza il demone-esiliato, facendolo nuovamente urlare e lasciandone il corpo bruciacchiato e fumante…
Ma a quanto pareva neanche quello era ancora abbastanza per far sparire quella luce di sfida dai suoi occhi.
<< Oh, ammetto che questa è una sorpresa: sembra che tu possa riceverne altri, fufufu. >>
Neanche il tempo che finisse di parlare che già aveva ricominciato a lanciare fulmini senza sosta sul corpo ormai martoriato di quell’essere, il che era una chiara dimostrazione di quanto fosse sadica con i nemici: se avesse voluto avrebbe potuto facilmente finirlo, ma invece di fare ciò stava volontariamente dosando la potenza dei sui fulmini in modo da poter prolungare le sofferenze di quell’abominio, cosa che sinceramente potevo comprendere.
<< Quanti altri dei mie fulmini sarai in grado di ricevere, Monster-san? Fufufufu. Comunque cerca di non morire ancora: a finirti deve essere la mia padrona, ohohohoho! >>
La mia migliore amica continuò per una buona manciata di minuti a scaricare addosso a quell’essere i suoi fulmini, poi alla fine si fermò e dopo che io ebbi confermato con un cenno della testa lei si fece indietro mentre inizia ad avvicinai a quel mostro che ormai aveva perso la voglia di combattere: era tempo di finire il lavoro.
<< Le tue ultime parole? >>
<< … Uccidimi. >>
Sinceramente quella era la risposta più sensata che potesse dare dal momento che ormai non aveva modo di salvarsi e che lanciare delle imprecazioni sarebbe stato solo uno spreco di fiato: come considerazione di ciò decisi che perlomeno gli avrei dato una morte veloce e il più indolore possibile, dal momento che anche se per noi demoni era un criminale io non avevo nulla di personale contro questo misero essere.
<< Quindi è così? Allora spar-! >>
Proprio quando stavo per dargli il colpo di grazia udì un rumore sopra di me e feci giusto in tempo a scattare all’indietro per evitare qualcosa che cadde proprio nel punto in cui mi trovavo, cosa che sembrò capitare anche ai miei servitori.
<< Chi è stato? Palesati! >>
Iniziammo a sentire altri rumori provenienti dal soffitto immerso nell’ombra e osservando meglio ciò che era caduto mi resi conto che non fosse un normale oggetto: si trattava di enormi ragnatele che proseguivano fino al soffitto!
“Che sta succedendo? Un’imboscata?! Ma Vaizor avrebbe dovuto essere un demone solitario!”
Dopo qualche altro istante finalmente gli artefici di ciò che era appena accaduto si palesarono e io compresi che eravamo finiti in una situazione piuttosto scomoda: attaccati al soffitto e a testa in giù vi erano ben sei mostri che come Vaizor avevano la parte superiore del corpo di un umano e quella inferiore di un mostro, solo che nel loro caso esso era quello di enormi ragni dalle spesse zampe pelose.
<< Tsk! Quell’idiota di Vaizor non è stato neanche in grado di distrarre sti mocciosi! >>
Poco dopo che udimmo una voce persino più roca di quella del mostro tutt’ora a terra fumante, dal soffitto cadde nuovamente qualcosa proprio su quest’ultimo, ma questa volta si trattava di qualcosa di vivo: a sormontare l’ormai morente Vaizor vi era un mostro dello stesso tipo degli altri attaccati al soffitto, ma al contrario di loro la peluria del corpo inferiore ricopriva anche quella superiore e al posto di una bocca aveva le fauci di un ragno.
<< Ti avevamo solamente ordinato di distrarli in modo che li potessimo catturare! Sei inutile! >>
Dicendo ciò sfondò il cranio di Vaizor con una delle sue zampe, sporcando il pavimento con il suo sangue e frammenti del suo cervello: uno spettacolo davvero sgradevole.
Approfittando del fatto che quell’essere volesse martoriare ancora un po’ il cadavere, mi voltai leggermente verso l’entrata, constatando con dispiacere che uno di quegli esseri l’aveva già bloccata usando delle travi di ferro e quella ragnatela, dalla quale per di più percepivo del potere demoniaco, segno che non era semplice ragnatela.
<< Questo non era previsto: chi siete voi? >>
<< Oh! Scusami per la maleducazione principessina dei Gremory: io sono Racknos, mentre questi sono i miei figli. >>
Più passava il tempo e più di quegli esseri sembravano spuntare fuori dai meandri di quel magazzino, fino a che io e i miei servi non fummo circondati da almeno una decina di quegli abomini, più l’essere che si era definito Racknos…!
“Un momento, ha detto di chiamarsi Racknos? Se non mi sbaglio…”
Quel nome lo avevo già udito in precedenza, in un rapporto che parlava di un pericoloso demone-esiliato che dopo aver ucciso il proprio padrone aveva iniziato a mettere su una sua tribù e a seminare vittime in diversi luoghi, ma sinceramente vi era qualcosa che non tornava in tutto questo.
<< Rispondimi: se sei davvero il demone-esiliato Racknos, allora che ci fai qui in Giappone? Da quello che so due settimane fa saresti dovuto trovarti in Inghilterra e non ho ricevuto notizie sulla tua presenza qui in città. >>
Dire che stentassi a credere che l’Arciduca non fosse a conoscenza di un fatto simile sarebbe stato un eufemismo, ma allo stesso tempo non credevo che potesse averlo omesso intenzionalmente o anche solo scordato, per cui quella questione non quadrava e inoltre vi era anche un altro particolare che non corrispondeva alle informazioni in mio possesso…
Ma al momento ero più concentrata sulla reazione di quel mostro alla mia domanda, dal momento che invece di rispondermi in un qualche modo sprezzante come mi ero aspettata egli sembrò invece innervosirsi non poco, altra cosa che sinceramente dal mio punto di vista non aveva senso.
<< Q-questi non sono affari tuoi! Tu e i tuoi seri dovete solamente starvene buoni e morire! Figli miei, prendeteli! >>
In risposta alle parole del loro orrido genitore, gli altri abomini iniziarono ad animarsi e ad avvicinarsi a noi con intenti chiaramente ostili, i quali eravamo pronti a ricambiare con l’aggiunta degli interessi: senza perdere tempo Akeno alzò nuovamente una mano verso l’alto e giusto un istante dopo diversi fulmini caddero su quei mostri…
Ma con grande sorpresa di tutti noi essi impattarono contro delle ragnatele tese da quei mostri, le quali anche se non li fermarono li indebolirono visibilmente e li rallentarono, dando modo ai nostri nemici di schivarli e uscire praticamente illesi da quell’attacco.
<< Sorpresa, erede dei Gremory? Non pensare che io e i mie figli siamo spazzatura come Vaizor! Le nostre ragnatele hanno un alto tasso di resistenza ai poteri magici e demoniaci: non riuscirete a ferirci tanto facilmente! Kakakaka! >>
Mentre noi ci mettevamo in guardia visto come i nostri nuovi avversari sembrassero essere decisamente più problematici del precedente, tutti e dieci i figli o figlie che fossero iniziarono a tessere enormi ragnatele per tutto l’interno del magazzino, per poi sfruttarle per muoversi e venirci contro mentre emettevano grida stridule.
<< Kakaka! Preparati a divenire la nostra cen-! >>
La risata di Racknos cessò nel momento stesso in cui uno dei suoi figli cadde a terra con quasi metà del corpo che sembrava essere scomparso nel nulla, ma attualmente le cose non stavano così: a far sparire quella porzione del suo corpo ero stata io colpendolo con una sfera di potere della distruzione, la quale aveva annientato anche tutte le ragnatele che aveva incontrato sul suo percorso come se nulla fosse.
<< A quanto pare neanche le vostre ragnatele sono in grado di resistere al mio potere della distruzione… E adesso preparatevi! In nome dei Gremory porrò fine a tutte le vostre miserabili vite! >>
Più irritato per il fatto che le cose non stessero andando come aveva pianificato, più che per la morte di un suo figlio, Racknos diede nuovamente ordine di attaccare e si unì a sua volta all’assalto, per quanto la mia recente dimostrazione sembrava aver reso lui e la sua tribù più vigili nei miei confronti, motivo per il quale cercavano di non scoprirsi troppo.
<< Miei adorati servi: eliminate questi esseri! >>
Mentre il capo in persona assistito da tre dei suoi figli cercava di fronteggiare me, scelta saggia dal momento che notai subito come le sue ragnatele al contrario delle altre sembravano riuscire a rallentare almeno un minimo le mie sfere di potere della distruzione, altri tre figli si stavano concentrando su Akeno, mentre i restanti tre stavano facendo squadra contro Yuuto e Koneko.
Ad essere sinceri, visto quanto fossero insidiose le loro ragnatele che oltre a fungere da discreta protezione erano anche estremamente appiccicose, la situazione era praticamente di parità, ma come mi aspettavo ciò non durò a lungo: anche se grazie alle ragnatele di Racknos lui e i figli che lo assistevano erano in grado d’evitare in parte i miei colpi, pian piano li stavo mettendo all’angolo e lo stesso valeva per gli avversari di Akeno, visto che anche se venivano indeboliti non poco i suoi fulmini restavano troppo potenti per essere bloccati solo con quelle ragnatele e pian piano stava bruciando i corpi dei suoi avversari concentrandosi sempre sugli stessi punti.
“Bene, di sto passo è solo questione di tempo prima che ced-! Koneko!”
Tuttavia sembrava che avessi cantato vittoria troppo presto, dal momento che quando mi voltai per vedere come se la stessero cavando Yuuto e Koneko sentì come una morsa stringermi il cuore: Yuuto si ritrovava messo alle strette dal momento che a causa delle ragnatele non poteva sfruttare la sua velocità, ma grazie alla grande varietà di spade demoniache che poteva creare riusciva a tenere duro…
Ma lo stesso non valeva per Koneko!
<< Koneko! Akeno, Koneko è in pericolo! >>
<< Cosa pensi di fare? Non hai il tempo di distrarti! Ha! >>
Purtroppo anche se eravamo in vantaggio, ne io ne Akeno eravamo in condizioni tali da poterci sbarazzare entro breve dei nostri avversari, ma purtroppo non avevamo il tempo necessario per poterci occupare di loro con tutta calma: essendo lei una combattente da corpo a corpo Koneko era costretta ad avvicinarsi ai nemici per poterli colpire e anche se aveva cercato di porre in parte rimedio a ciò staccando grossi blocchi di cemento dal pavimento per poi lanciarli, purtroppo stava restando sempre più invischiata in quelle ragnatele e vedendo l’andamento delle cose era solo questione di tempo prima che quegli esseri schifosi riuscissero a bloccarla del tutto dal momento che a causa della sua elasticità quella ragnatela stava resistendo persino alla forza bruta della mia torre.
<< Come ci si sente a non poter far nulla mentre uno dei tuoi cari servi sta per divenire la nostra cena? Kakakakakaka! >>
<< Tu! Dannato! Non vi permetterò di fare del male ai membri del mio gruppo! >>
Nel tentativo di riuscire ad aprirmi un varco per correre in aiuto di Koneko, decisi di lasciar quasi completamente stare la difesa per concentrarmi sull’attacco, infatti iniziai a lanciare diversi ammassi di potere della distruzione in giro per il magazzino nel tentativo di togliere di mezzo quante più ragnatele possibili, stando comunque attenta a non danneggiare la struttura e mirando sempre lontano dai miei servitori.
<< Vederti perdere la calma è uno dei migliori condimenti che potessi chiedere! Kkakaka! >>
Ignorando i commenti di Racknos stavo riuscendo ad aprirmi pian piano una via, anche se stavo anche iniziato a subire qualche taglio superficiale dal momento che prestavo la minima attenzione possibile alla difesa, concentrandomi invece sul cercare di andare in aiuto di Koneko…
Ma purtroppo non stavo facendo abbastanza in fretta.
<< Buchou! >>
La mia cara torre era ormai completamente bloccata in quelle ragnatele e anche se Yuuto stava anche lui cercando di aprirsi un varco, purtroppo temevo che nessuno di noi avrebbe fatto in tempo: alle spalle di Koneko uno di quei mostri aveva spalancato le fauci di almenoquattro volte quello che poteva fare un umano, preparandosi a cercare di staccarle la testa e per via della posizione non potevo cercare di colpirlo dal momento che la mia serva era sulla traiettoria.
<< Koneko, no! Fermatevi! >>
<< Kakaka! Si, disperati di più, Rias Gremory! Kakakakaka! >>
In un ultimo disperato tentativo di raggiungerla abbandonai completamente la difesa, potendo iniziare ben preso a sentire i tagli fatti dagli artigli di quei mostri farsi più profondi, ma anche così non ce l’avrei fatta in tempo: ormai le fauci di quell’essere si stavano già chiudendo!
<< Koneko! Koneko!! >>
<< Kakakakakakakakaka! >>
<< … Vedi di tacere, sottospecie di cornamusa scassata. >>
Giusto un istante dopo l’aver udito la voce di qualcuno che non vedevo, dalle fauci del mostro che stava aggredendo Koneko sgorgarono dei fiotti di sangue, ma essi non appartenevano alla mia cara torre: infatti da quelle fauci ora sporgeva una specie di grezzo giavellotto di pietra.
<< Ero venuto a vedere perché mi pareva che di recente ci fosse qualcosa di strano in questa zona… E guarda un po’che casino trovo! >>
Rivolta la mia attenzione nella direzione dal quale proveniva la voce, notai che le ragnatele che ostruivano l’entrata del magazzino stavano lentamente bruciando e infatti si erano già formati dei varchi, probabilmente da uno dei quali era passato il giavellotto…
E pochi istanti dopo le ragnatele già discretamente consumate vennero tagliate da delle lame di vento, mentre delle improvvise folate scaraventarono via le travi di ferro, rivelando così colui che stava parlando, la cui identità mi lasciò alquanto sorpresa.
<< Che diamine sono sti cosi? Ragni? Che schifo! >>
Fermo sull’entrata stava il ragazzo che avevo incontrato per la prima volta pochi giorni fa dopo aver finito una breve riunione con la mia amica Sona e il quale sinceramente non mi aveva per nulla fatto una buona impressione visto come aveva trattato quest’ultima: Xylon Zimmer, lo studente trasferito.
<< Dannato! Tu chi sei?! >>
<< Io? Sono solo un demone che vive nei dintorni e a cui i vostri schiamazzi notturni stanno dando fastidio. >>
<< … Eh? Hai detto demone?! >>
Mentre sia io che Racknos fissavamo il nuovo arrivato non riuscendo a capire che stesse succedendo, questi approfittò del frangente per generare un ammasso d’acqua che investì anche Koneko, ma prima che avessi il tempo di dirgli qualcosa l’acqua finita sulle ragnatele che trattenevano la mia torre si congelò, riuscendo a congelare in parte anche esse e grazie a ciò la mia serva fu finalmente in grado di usare la propria forza per liberarsi da tutte le ragnatele che la imprigionavano.
<< Non dovresti farti prendere così facilmente dal panico, erede del casato dei Gremory. >>
<< Tu, cosa? Chi sei? Che sta succedendo!? Esigo delle risposte! >>
<< Dopo ti dirò tutto quello che vorrai, ma adesso penso che abbiamo altro a cui pensare. >>
Ora che me lo ricordava la mia mente tornò a concentrarsi sui nemici che avevo davanti, dal momento che anche se un altro era stato eliminato ne restavano ancora otto di quei mostri e in più Racknos: non avevamo di certo tempo da perdere in chiacchere!
Con Koneko salva tornai a concentrarmi completamente qui quattro mostri che stavo affrontando, riuscendo a coglierli si sorpresa e distruggendo buona parte del corpo di uno di questi, riducendone così il numero a tre.
<< Non la passerete liscia per aver cercato di far male a Koneko-chan! >>
Adirata per quello che era appena successo Akeno generò un potente fulmine e lo scagliò contro uno dei suoi nemici, ma purtroppo sulla sua traiettoria vi erano nuovamente quelle ragnatele…
Tuttavia questa volta accadde qualcosa di strano: il fulmine curvò più volte e a brevi intervalli aggirando le ragnatele e raggiungendo effettivamente il suo obbiettivo, il quale indebolito com’era dai vari fulmini precedenti non sembrò essere in grado di reggerne un altro, finendo così a terra mentre il suo corpo emanava una sgradevole puzza di bruciato.
<< … Sei stato tu, vero? >>
Tali parole pronunciate da Akeno erano dirette proprio al nuovo arrivato, il quale si trovava ancora nella stessa posizione di quando aveva aiutato Koneko: che significava che quello che era appena accaduto era stata opera sua? Non vi era modo che fosse in grado di manipolare i fulmini di Akeno!
<< Hai mai sentito parlare dei vuoti d’aria e del come i fulmini siano attratti da essi e vi viaggino attraverso? Ecco la risposta. >>
Seriamente? Stava dicendo che era riuscito a deviare in quel modo uno dei fulmini della mia regina!?
Anche se non era alla massima potenza, dal momento che in queste circostanza sarebbe solamente stato uno spreco d’energia, era comunque un qualcosa che anche se teoricamente possibile sinceramente non mi sarebbe mai venuto in mente di tentare…
Senza contare che trattandosi dei fulmini di Akeno serviva un potere non indifferente per poterli contenere in quello che alla fin fine era una specie di tubo d’aria.
<< Bene, penso che sia il caso di iniziare seriamente a dare una mano…! >>
Improvvisamente quel ragazzo rilasciò il suo potere demoniaco, causando uno spostamente d’aria nel magazzino, lasciandomi nuovamente sorpresa: da quello che percepivo era sullo stesso piano di Akeno! Non che fossi tanto presuntuosa da pensare che tra i demoni della mia generazione io e lei fossimo le uniche ad avere quel livello di potere, ma stavamo parlando di un individuo che stava in classe con Sona da più di un mese!
“Com’è possibile che non si sia resa conto di avere un demone di questo livello così vicino?!”
Le domande senza risposta stavano continuando ad aumentare, ma come aveva detto lui prima, per quello ci sarebbe stato tempo dopo: adesso dovevamo risolvere la faccenda con Racknos e i suoi figli.
<< Dopo dovrai darmi delle risposte, Xylon Zimmer! >>
<< Come vuoi, Rias Gremory. >>
Anche se le cose sembrava avrebbero richiesto ancora un po’ di tempo, sinceramente stavano rapidamente volgendo in nostro favore e questo proprio grazie a quel ragazzo: anche se non stava attaccando direttamente quei mostri, continuava ad assistere Akeno nel controllare i suoi fulmini in modo da aggirare le ragnatele e ogni qualvolta che Koneko sembrava nuovamente sul punto di restare imprigionata nelle ragnatele lui le congelava a sufficienza da neutralizzare la loro elasticità e permetterle di liberarsi con la sua forza…
Dovevo ammettere che era abile nel controllare gli elementi in maniera mirata.
<< Dannazione! Dannazione!! Non era così che sarebbero dovute andare le cose! >>
Grazie all’assistenza di Zimmer, la mia regina riuscì rapidamente a sbarazzarsi dei suoi già indeboliti avversari e in questo modo poté passare a dare man forte a Koneko e Yuuto che erano riusciti a mettere alle strette i loro rispettivi avversari, mentre anche io stavo facendo dei progressi: ormai Racknos stesso stava iniziando ad essere gravemente ferito e i suoi due figli che lo assistevano erano a malapena in grado di restare in piedi.
<< Arrenditi, ormai non hai scampo. >>
<< Taci! Io non morirà qua! Questo non era previsto, dannazione! Avrebbe dovuto essere una cosa facile! >>
Di per se sinceramente non era che la nostra potenza di fuoco, per così dire, fosse aumentata dal momento che per l’appunto quel ragazzo non aveva più portato un solo attacco diretto dopo quel giavellotto di pietra, ma bensì erano state le nostre strategie ad aver beneficiato del suo arrivo: quel genere di avversari era particolarmente fastidioso per me e Akeno che tendavamo più dal lato della potenza che da quello della tecnica, ma con lui che permetteva alla mia amica di controllare meglio la traiettoria dei fulmini, rendendola anche piuttosto intricata e difficile da prevedere dopo che lei aveva iniziato a ridurne un po’ la potenza in modo da facilitargli il compito, l’ostacolo costituito dalle ragnatele aveva perso molta della sua influenza.
<< Finisce qua! Muori! >>
Finalmente ero riuscita a creare un’apertura e approfittandone scagliai una massiccia sfera nera e rossa di potere della distruzione contro Racknos: con quella lo avrei tolto di mezzo…
O almeno così pensavo: questi infatti utilizzò i suoi due figli come scudi viventi per poi avvolgerli nella sua ragnatela prima che il mio potere li distruggesse del tutto e potesse proseguire un po’ oltre, neutralizzando così la mia offensiva.
<< Essere disgustoso! La vita della tua progenie non ha valore per te!? >>
<< Silenzio! Proprio perché li ho creati la loro vita appartiene a me e io ne faccio ciò che voglio! >>
Dopo aver generato una massiccia quantità di ragnatele, al punto tale che mi diede l’impressione di averle esaurite, tentò di usarle per trattenermi e si preparò per scappare da una delle finestre poste in alto sulle pareti dell’edificio, ma purtroppo non riuscì a saltare come invece avrebbe voluto: dal terreno sotto alle sue orride zampe improvvisamente si generarono degli spessi spuntoni di roccia che gli trafissero gli arti e anche il corpo in certi punti, nessuno dei quali però vitale.
<< Scusami, ma non posso permettertelo: se davvero quegli altri erano tuoi figli non ho intenzione di darti l’occasione di produrne altri e infestare la zona! >>
A quanto pareva anche questo era opera di Zimmer, il quale dopo aver aiutato i miei servitori a finire gli altri nemici rimasti si era portato a pochi passi da me e aveva appoggiato una mano sul suolo, probabilmente perché in quel modo gli era più facile controllare l’elemento della terra.
<< Ormai sei da solo e senza vi di fuga: adesso è veramente finita. >>
<< Dannazione! Dannazione! Dannazione!! >>
Anche dopo che lo colpì con una sfera di potere della distruzione tanto grande da poter inghiottire il suo intero corpo, quell’essere non smise di imprecare fino a che non fu completamente distrutto: a quanto pareva quell’oggi doveva essere il giorno dei nemici tenaci visto come anche Vaizor aveva continuato a tenere duro fino all’ultimo…
Comunque finalmente era finita e a quanto vedevo solamente io tra i membri del mio gruppo avevo riportato delle ferite, per quanto fossero comunque ancora abbastanza lievi.
<< Guarda un po’ che schifo di esseri si annidava proprio dietro l’angolo…? Che c’è? >>
Adesso che quella questione era finalmente chiusa, mentre i miei cari servitori iniziavano a ripulire la zona per non lasciare tracce evidenti del nostro combattimento, io mi misi ad osservare Zimmer, la cui presenza sinceramente era un problema anche se ci aveva aiutato: in fin dei conti non era proprio qualcosa da tutti i giorni che un demone della mia età e per di più con un potere tale da poter rivaleggiare con il mio e quello di Akeno ci vivesse tanto vicino senza che ce ne rendessimo conto, tanto più che Sona ci stava in classe da più di un mese e lei era più vigile di me se dovevo essere sincera.
<< Chi sei? E che cosa ci fai nel territorio della mia famiglia senza prima aver dichiarato la tua presenza e aver chiesto l’autorizzazione per restare qua? Se sai chi sono e ti sei mostrato così non penso che tu sia un demone-esiliato, almeno che non sia uno stupido… >>
Sinceramente mi aspettavo che provasse a tirarsi fuori dai guai in qualche modo, probabilmente raccontando qualche bugia inventa anche sul momento, ma invece non fu questo che accadde: quel tipo si limitò a fissarmi per qualche istante per poi sbadigliare!
Si stava forse prendendo gioco di me? Mi stava dicendo che ero noiosa al punto tale da farlo sbadigliare!?
<< Ah, scusa, non volevo: è che non sono abituato a tutta quest’attività fisica e che ormai la mezzanotte è passata da un po’… Ti dispiacerebbe rimandare a domani dopo scuola? >>
In quel momento avrei voluto insistere per avere delle risposte, ma dal momento che il mio gruppo aveva finito di ripulire la zona e che per quell’oggi sinceramente pensavo che ne avessero avuto abbastanza, mio malgrado decisi di assecondare la richiesta di quel ragazzo, anche se era decisamente meglio per lui che non stesse pensando di poter fuggire dalla città come se nulla fosse: non se la sarebbe cavata con qualcosa di simile!
<< Buchou, abbiamo finito… Come vuole che procediamo nei confronti del nostro inatteso alleato? >>
<< Per il momento non faremo nulla, Akeno. Su sua richiesta rimanderò il nostro incontro a domani: dopo le lezioni manderò qualcuno a prenderti. >>
Detto questo io, Koneko e Yuuto ci posizionammo vicino ad Akeno, la quale senza perdere altro tempo attivò subito il cerchio di teletrasporto in modo che potessimo tornare rapidamente alla stanza del club: effettivamente era tardi e anche se noi demoni avevamo fisici più resistenti degli umani, viste le energie spese in quello scontro sarebbe stato meglio cercare d’ottenere un po’ di riposo dal momento che l’indomani avevamo scuola e non avevo intenzione di mancare e rischiare di mettere di malumore Sona…
Per quanto comunque lo sarebbe stata quando le avessi riferito di Xylon Zimmer.
<< Xylon Zimmer, farai meglio a non tentare la fuga, altrimenti ti dovrò trattare come i demoni-esiliati di oggi. >>
<< Ok, ok, ma adesso faresti meglio ad andare a dormire, altrimenti il tuo bel visino potrebbe risentirne. >>
Quando udì quelle parole e pronunciate con quel tono canzonatorio, non potei evitare che le mie guance si colorassero leggermente di rosso per via dell’imbarazzo e dell’irritazione, ma dal momento che il cerchio di teletrasporto si era già messo in funzione avrei dovuto rimandare anche quello all’indomani.
“Ora che il pericolo è passato mi è tornato in mente che in questa faccenda vi era qualcos’altro che non mi torna…”
Da quello che avevo letto in quel rapporto, si supponeva che la tribù di Racknos fosse composta da almeno una ventina di esemplari, per cui se davvero era così allora gli altri dov’erano finiti?
Forse dovevo iniziare a diffidare un po’ di più dei rapporti visto come quell’oggi molte informazioni si erano rivelate non corrette…
 
*
 
[Narratore: Xylon ]
 
Dopo qualche attimo anche le ultime tracce del cerchio di teletrasporto scomparvero, così io restai completamente da solo in quel vecchio edificio nel quale aleggiava ancora un leggero odore di carne bruciata, dal momento che la maggior parte dei nemici era stata eliminata dai fulmini di quella Akeno…
Non c’era che dire, era filato tutto liscio.
“Asami, mi ricevi?”
[ Si Xylon-sama, la ricevo. ]
“Ottimo lavoro con le preparazioni: il piano ha funzionato.”
Sinceramente dubitavo che la Gremory non avesse alcun sospetto su ciò che era accaduto, ma di certo non avrebbe mai potuto pensare che ad aver fatto portare li Racknos e ad avere ideato quell’imboscata fossi stato proprio io: grazie a tutto ciò ero riuscito a rilevare la mia vera natura di demone dopo essere perlomeno riuscito a mettermi in buona luce assistendoli nel momento del bisogno.
[ Ne sono lieta… Soprattutto dopo essersi presi la briga di catturare vivo quell’essere. ]
“A tal proposito, non avevi detto che avevate catturato gli esemplari che mi interessavano, al plurale?”
[ Scusi, non capisco che intenda: come avrà visto oltre a Racknos vi erano anche i suoi figli, no? Ovviamente alcuni sono morti durante la cattura, ma- ]
“Asami, non cercare di prendermi in giro: ho letto i rapporti su di loro. Questi anche se avevano le dimensioni del genitore non avevano ancora il pelo sulla parte superiore del corpo, per cui erano a malapena degli adulti e dovevano essere nati da pochi giorni.”
Dal momento che Asami sembrava essersi zittita, io iniziai ad incamminarmi per tornare al mio alloggio, il quale per la cronaca si trovava davvero poco distante da li: se dovevo mettere su una messa in scena allora ero il tipo da tenere conto di più dettagli possibili.
Comunque, poco dopo che mi ero avviato, finalmente Asami mi diede segno che era ancora in linea, anche se il suono che mi parve di udire era qualcosa che non preannunciava nulla di buono, tanto più perché per l’appunto lo aveva fatto in una conversazione con me: aveva appena schioccato la lingua, ne ero certo!
[ Le chiedo scusa per averglielo nascosto, il fatto è che… Kain e Shizue si sono lasciati prendere troppo la mano. ]
All’udire quelle parole non potei evitare di darmi praticamente uno schiaffo sulla faccia con la mano destra: possibile che ogni volta quei due dovevano farsi prendere dalla foga della battaglia e perdere di vista l’obbiettivo?!
Sinceramente se le cose stavano così non potevo di certo biasimare Asami, anzi, avrei dovuto complimentarmi con lei per essere riuscita a farmi arrivare perlomeno Racknos tutto d’un pezzo: almeno in questo modo a quanto pareva era riuscito a sfornare una nuova nidiata prima di quell’oggi e le cose si erano sistemate, anche se quando avevo visto come stavano le cose mi ero preoccupato un po’ dal momento che temevo che le ragnatele di esemplari non del tutto adulti potessero non essere sufficienti a mettere in difficoltà il gruppo Gremory.
“Per fortuna che sono un gruppo che punta così tanto sulla pura potenza e che lei perde facilmente la calma quando si tratta dell’incolumità dei suoi servi.”
[ Più che altro è un bene che abbiamo selezionato a dovere che avversari usare per il piano. ]
“Si, ma devo ammettere di aver sottovalutato il potere della distruzione: non mi aspettavo che persino le ragnatele di Racknos stesso fossero praticamente inefficaci.”
Da quello che mi aveva riferito qualche giorno fa, quelle ragnatele avevano dato persino al mio gruppo dei problemi durante la cattura, tanto da aver fatto seriamente innervosire Shizue…
Eppure il potere di quella ragazza riusciva a farsi largo attraverso di esse praticamente come se nulla fosse, cosa che mentre osservavo dal di fuori dell’edificio mi aveva fatto preoccupare: sinceramente se non avesse passato quei primi minuti con la certezza assoluta che avrebbero vinto loro, tenendo meglio d’occhio le situazioni dei suoi servi e se non avesse perso la calma quando la piccoletta era finita in trappola, allora probabilmente se la sarebbero potuta cavare anche senza di me.
“Beh, tutto e bene ciò che finisce bene: adesso finalmente sono entrato in contatto con loro come demone e dovrei averli predisposti a non partire particolarmente ostili nei miei confronti, per cui non ho nulla di cui lamentarmi.”
[ Ne sono lieta, Xylon-sama… E le devo anche comunicare che ho provveduto a fare ciò che mi aveva chiesto quest’oggi: ho raccolto le informazioni in merito alla suora che sembra aver suscitato il vostro interesse… ]
Nel momento in cui nella mia mente sentì risuonare quelle parole, non potei evitare di pietrificarmi sul posto mentre tutto il mio corpo veniva attraversato da un brivido: le cose non promettevano bene, per niente!
Quello era lo stesso tono che aveva durante la conversazione di qualche giorno prima quando aveva chiesto del finto appuntamento con Raynalle!
Il mio corpo non si era ancora ripreso a sufficienza da permettermi di sopravvivere a un’altra sezione della sua cucina punitiva!
“Asami, ti supplico, no! Volevo solo avere informazioni su colei che era stata inviata come rinforzo agli angeli caduti che si nascondono qui in città!”
[ Intende forse la ragazza che nonostante sia un nostro nemico voi avete accompagnato alla loro base senza torcerle un capello? Proprio quella ragazza? ]
A questo punto stavo seriamente iniziando a sudare freddo, dal momento che francamente messa così non avevo scusanti: alla fine sarei morto per aver risparmiato quella suora ingenua!? Dopo essermi sentito come un’idiota per quasi tutto il tempo!?
Che razza di fine ridicola era?!
[ Comunque, per sta volta può stare tranquillo: non le farò provare nessuno dei miei nuovi piatti… ]
“Eh? Davvero?!...! Un momento! Hai inventato dei nuovi piatti di quel tipo!? Stai seriamente progettando di uccidermi?!”
Mettendo momentaneamente da parte il come a mia insaputa si esercitasse seriamente nel preparare quei piatti letali, era a dir poco inspiegabile come sembrasse avermi perdonato dal momento che dal suo tono comprendevo che non aveva minimamente capito che stava nuovamente fraintendo la situazione!
[ Penso che capirà quado avrà letto i fogli che le ho lasciato in camera: le circostanze di quella ragazza sono particolari… E sinceramente nessuno di noi ha intenzione di criticare la vostra scelta, soprattutto lui… ]
Asami non aveva specificato a chi si riferisse, ma dalla piega che aveva preso la discussione e dal fatto che stessimo parlando di cose inerenti alla chiesa, vi era solo un membro del mio gruppo che mi veniva in mente e se ci stavo vedendo giusto, allora i miei ripensamenti sul come avevo trattato quella biondina non sarebbero durati ancora a lungo.
[ Come ci si potrebbe aspettare da lei: quando si tratta di giudicare una persona raramente sbaglia… ]
“Asami, sai bene che non è del tutto corretto…”
Tralasciando il come Asami si stesse chiaramente divertendo a stuzzicarmi, anche se come al solito lo nascondeva molto bene, sembrava proprio che ci sarebbe voluto ancora un po’ prima che mi potessi mettere a letto: se il mio sospetto era corretto, allora volevo leggere le informazioni raccolte il prima possibile…
 
Note:
*shinai: è una spada usata principalmente la pratica del kendo ed anche in altri tipi di arte marziale, spesso fatta in bambù
*Seito-Kaichou: Presidente del Consiglio Studentesco
*Sacred Gear: sono oggetti speciali creati da Dio che vengono acquisiti da alcune persone alla nascita e conferiscono loro dei poteri
 
Bene, eccomi di nuovo qua e sta volta con il capitolo più lungo che abbia scritto fino ad ora: sinceramente all’inizio volevo dividerlo in due Life, ma dal momento che la prima sarebbe finita dopo che Xylon ha accompagnato Asia e che avevo promesso un po’ d’azione, alla fine le ho tenute insieme.
Spero che abbiate gradito ^^
Questa volta ho voluto iniziare con un quadretto di vita quotidiana dove ho nuovamente fatto apparire due dei compagni di classe di Xylon apparsi nello scorso capitolo e dal momento che Motohama e Matsuda non li ho mai sopportati ne ho approfittato per farlo soffrire un po’ XD
Come si è potuto vedere, per quanto abbia scritto una scena dove andavano finalmente d’accordo, ho deciso di mantenere il fatto che Saji abbia una cotta per Sona e anche se non ho ancora deciso se gli farò avere successo, sinceramente mi sarebbe un po’ dispiaciuto fargliela portare via da sotto gli occhi: per cui confermo per un’ultima volta che Sona non avrà relazioni romantiche con Xylon, il quale resterà sempre una spina nel fianco per lei XD
Per quanto riguarda l’incontro con Asia, sinceramente questo mi ha dato un po’ di grane dal momento che mi è stato difficile riuscire a giustificare il come il mio personaggio decidesse di non nuocerle pur sapendo che era una potenziale nemica: spero di essere riuscito a fare qualcosa di decente.
Infine eccoci al climax del capitolo: lo scontro nel magazzino abbandonato!
Qui ho cambiato narratore e ho usato Rias, cosa che spero non mi sia venuta troppo male, perché volevo cercare di mantenere la sorpresa sul come stessero davvero le cose almeno fino a fine capitolo, dove sono tornato a narrare con Xylon e ho rivelato che l’imboscata di quei demoni-esiliati era stata ordita da lui per potersi mettere in bella luce con il gruppo Gremory.
Come si è potuto vedere da ciò, il ragazzo sa essere piuttosto subdolo e calcolatore, o almeno ho voluto dare quest’impressione, non esitando neanche a mettere in pericolo le ragazze, e Kiba, pur di “preparare il terreno” per entrare in contatto con loro come demone.
Qui mi scuso con chi volesse vedere un po’ di più le vere capacità di Xylon, ma ho preferito dargli un ruolo di supporto perché nella storia lui doveva evitare di far capire sin da subito a Rias e agli altri quanto fosse abile nel combattimento, per quanto nuovamente abbia mostrato una gran maestria nel manipolare gli elementi.
Come ultima cosa vi sono Kain e Shizue, altri due membri del gruppo del mio protagonista che per il momento accenno solo e che vi assicuro compariranno più avanti, neanche troppo.
Detto questo spero che il capitolo vi sia piaciuto e anche se non fosse stato così, se avete tempo e voglia allora vi aspetto nelle recensioni per sentire i vostri pareri.
 
Alla prossima ^^
   
 
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