She
still remembers
Francesca
ricorda ancora il suo primo giorno di scuola elementare.
Portava
un bellissimo vestitino di seta rossa sotto il grembiulino slacciato,
e tutte le altre bambine si voltavano a scrutarla.
La mamma
l'aveva accompagnata dalla maestra e poi, dopo averle raccomandato di
fare la brava, le aveva detto; "Scusa,devo andare, faccio tardi
al lavoro".
"Resta", l'aveva supplicata, ma se
n'era andata in ogni caso, lasciandola sola con la sua timidezza e la
sua paura.
Lo ricordava bene, quel vestitino rosso: la faceva
sembrare proprio una principessa.
Eppure, quando spaesata gli
aveva chiesto; "Credi che piacerò agli altri bambini
?”,
lui
non le aveva risposto, non le aveva stretto la mano per
rassicurarla.
E così, mentre gli altri ridevano e venivano
coccolati dai loro genitori,
lei era rimasta lì, sola con quello
splendido pezzo di seta.
Muto.
Francesca
ricorda ancora il suo primo videogame; quando durante la ricreazione
lo tirava fuori per giocarci, una piccola folla le si poneva di
fronte, con gli occhi adoranti e pieni d'invidia.
"Beata
te!",
"Come sei fortunata!",
"Mi fai fare
una partita?",
Erano frasi ricorrenti.
E allora tutti le
sorridevano, litigandosi qualche minuto con quell'oggetto che,a lei,
sembrava così scontato e privo di significato. Poi quando
l'intervallo finiva tutti si dileguavano, e nessuno voleva stare di
banco con lei.
"Hai visto che roba porta a scuola?"
"Lo
fa solo per farsi invidiare!"
"Secondo me,è solo una
bimba viziata!" ;
erano questi i mormorii che le giungevano
alle spalle.
E lei dentro di se piangeva,
perché ciò che i suoi compagni non sapevano, era
che quel
meraviglioso gioco non le rimboccava le coperte la sera: se solo
avesse potuto, lo avrebbe scambiato volentieri con un po' di calore
umano.
Francesca ricorda ancora come si era sentita quando
aveva dato il suo primo bacio;
era euforica, incredula, e le
sembrava di riuscire a volare oltre vette altissime.
Aveva tirato
fuori il suo cellulare di ultima generazione, poiché non
riusciva a
tenersi dentro tutta quella felicità. Poi, dalle vette
altissime su
cui si trovava,il suo cuore era precipitato a terra, nel momento in
cui si era ricordata di non avere nessuno da chiamare.
Nessuno
a cui importasse qualcosa di lei.
Non
soffre né il freddo né la fame, Francesca.
Veste tutta firmata,
Francesca.
Eppure è sola. Ricca e sola.
E,mentre sfoglia un
vecchio libro di fiabe,una domanda le sorge spontanea;
chissà
se il principe e la principessa sarebbero stati felici e contenti
anche senza il castello ed i gioielli.
Sospira.
Probabilmente
sì.