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Autore: crisalide    06/05/2009    2 recensioni
Mentre ritagliavo i miei fogli bianchi, tu piangevi sulla mia spalla.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                             CURE E BALSAMI

 

 

Sei stata la mia cura.

Dopo quell’inverno, l’inverno e il gelo- quella fredda immobilità- che porta la morte di molti, che porta il sonno ai fiori che nasceranno. 

 

La neve non aveva coperto le mie tracce.

Le tue non sono mai esistite.

Tu eri troppo o troppo poco per il mondo.. io lo dipingevo e lo ritagliavo seguendo i miei disegni.

Quei piccoli bambini fatti di carta.. legati per mano tutti uguali e tutti bianchi.

Non avrei avuto paura di colorarli con i miei sogni.

Tu avevi paura del sogno e del significato, avevi paura che me ne andassi via.

Che volassi, come la nicotina delle mie sigarette.

Oh, gli angeli qui non scendono, che ti aspettavi?

Nei labirinti della mente tu NON puoi trovarmi, troverai il mio ricordo.

E io, tratterrò il mio ricordo di te, della neve i cui cristalli mi soffocavano.

I cristalli che ormai muoiono, è arrivata la primavera!! Anzi, oramai fra un po’ sarà estate..

Lalalalalalalalalalalalalalalala..

Nel giorno di mezz’estate ti avevo già dimenticato. E forse è giusto dare colpa al sole, di questa mia mancanza.. ma anche le candele si sciolgono, tra i suoi raggi.

 

Io ero una dei bambini di carta, ma non penso che gli occhi abbiano visto.

Non credo che tu mi guardassi.

Non credo nemmeno tu abbia mai pensato che accorgendomi di essere rinchiusa in una crisalide, io abbia sanguinato, all’inizio.

Bellissima e vuota. Lo eri e lo sei.

La differenza, è che tu riuscivi a proteggerti, proteggere il tuo vuoto.

Il dolore, è qualcosa che se si condivide unisce. Il nostro non si è mai unito, e io non ne conosco il perché.

Le risposte sono appannaggio dei forti, mentre noi ci siamo ritirate dal tempo, tu tra il freddo e io tra la nebbia e la pioggia- non siamo sopravvissute, al sole.

 

I sassolini rotolano ancora, sul fondo del mare.

E chissà se un giorno, diventeranno acqua.

 

 

 

   
 
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