Giochi di Ruolo > Dolce Flirt
Ricorda la storia  |      
Autore: Paradichlorobenzene_    01/10/2016    0 recensioni
[Drammatico][Sentimentale][Probabile OOC]
«Lui è Leigh, mio fratello. Leigh, lei è una mia compagna di classe, Rosalya.» Me l’aveva indicata con un gesto teatrale e la mano aperta, una specie di inchino, mentre lei fissava il suo sguardo su di me. Probabilmente aveva detto una frase rituale, ma io non ho mai risposto.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leigh, Lysandro, Rosalya
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
When the leaves fall … His first meeting with her.
.
.
.
 
Image and video hosting by TinyPic

.
.
.
.
“Ha gli occhi del colore delle foglie secche”, avevo pensato, quando Lysandro me l’aveva presentata.
Avevo accompagnato mio fratello a scuola, dato che era arrivato da poco in città. Era un’uggiosa mattina di ottobre, e il freddo ti entrava dentro, fino alle ossa. Davanti il cancello dell’edificio non c’era quasi nessuno. Poco lontano, Castiel stava fumando una sigaretta, fissando un punto indefinito nel vuoto. Oltre a lui c’erano altre quattro persone che parlottavano tra loro e una ragazza che correva dritta verso di noi, e che si era lanciata di peso su Lysandre che, per poco, colto alla sprovvista, non cadde all’indietro. Aveva detto qualcosa tanto velocemente da risultare a malapena comprensibile. Lys si era limitato ad annuire, e a voltarsi verso di me. «Lui è Leigh, mio fratello. Leigh, lei è una mia compagna di classe, Rosalya.» Me l’aveva indicata con un gesto teatrale e la mano aperta, una specie di inchino, mentre lei fissava il suo sguardo su di me. Probabilmente aveva detto una frase rituale, ma io non ho mai risposto.
Non avevo notato il suo viso prima ma, mentre mi guardava aspettando che le dicessi qualcosa, mi accorsi che i suoi capelli erano lunghi e argentei e i suoi occhi grandi avevano un’espressione tagliente e malinconica. Mi guardò stranita prima di salutare Lysandro con un bacio sulla guancia e voltarci le spalle, andandosene.
.
.
.
.

Lysandro non mi ha più parlato, non è più riuscito a perdonarmi. Ora passeggio da solo tra le vie sperdute di una città troppo lontana da casa. Da quell’incontro sono passati anni. Rosalya, che era la regina della mia vita e il miracolo di quella di Lysandre, adesso non c’è più. Se n’è andata già da tanto tempo, portata via da qualcosa di inevitabile e repentino. Un incidente domestico, ci dissero. Lysandro, che è sempre stato un romantico, non ci credette e fece scendere tutti i santi dal paradiso per sapere chi l’avesse uccisa. Io, che ero un disilluso, sapevo che era infelice. Quando la vidi per la prima volta non pensavo che quella ragazza, che era come un ciclone, che nonostante lo sguardo sembrava piena di energia e vitalità, sarebbe stata capace di tanto. Evidentemente mi sbagliavo. Mio fratello mi disse che era colpa mia se era infelice, che con lui non sarebbe successo. Era colpa mia che, dopo anni passati a subire tradimenti e a brancolare nelle incertezze, avevo avuto il coraggio di lasciarla. Era colpa mia se aveva cominciato a fumare, bere e drogarsi, e se aveva fatto entrare chissà che psicopatici, che secondo mio fratello l’avevano portata all’esasperazione, nel suo letto.
Non sarebbe successo se io fossi stato con lei come negli ultimi otto anni, prima della rottura. Dall’incidente sono passati tre anni o poco più. Lysandro mi accusò di tutto questo dimenticando che ero stato io a trovarla stesa per terra, scomposta, con un blister di sonniferi completamente vuoto in mano, dopo essermi precipitato lì notando che non rispondeva. Erano passati circa sei mesi dall’ultima volta che l’avevo vista prima di questo … Episodio, e l’avevo vista quella volta per dirle che non volevo più stare con lei e che, se voleva, le avrei lasciato l’appartamento – dove eravamo andati a convivere da qualche anno. Adesso mio fratello è un giovane professore di lettere in un’elegante scuola privata, e ha da poco compiuto trent’anni, dando una festa alla quale non sono stato invitato. Io vivo lontano da tutto e mi sta bene così. Prima di trasferirmi sono stato un’ultima volta a visitare la sua tomba, cosparsa di rose bianche, con sopra il suo nome in una grafia elegante e raffinata. Aveva ventisei anni, quando morì. Passeggiando lungo i canali, vengo sfiorato dalle foglie che, cadendo, scricchiolano sotto le mie scarpe.
Nel freddo di una sera di novembre, dopo dodici anni dal mio primo incontro con Rosalya, le foglie secche che cadono nella luce del tramonto mi ricordano ancora il colore dei suoi occhi.

.
.
.
Beh … Che dirvi. Sarà che fuori il tempo è grigio, sarà che mi piace ma allo stesso tempo mi rende malinconica,
ma avevo voglia di scrivere qualcosa che rispecchiasse questo periodo.
Qualcosa di effimero, altalenante e un po’ triste.
L’ho scritta di getto e perché mi andava, e mi dispiace rifirarvela così, ma sono sparita da un po’  – e probabilmente lo rifarò–  ma è nata per questo. Spero ne sia uscito comunque qualcosa di accettabile!
Paradichlorobenzene_.
 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Giochi di Ruolo > Dolce Flirt / Vai alla pagina dell'autore: Paradichlorobenzene_