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Autore: Fastenia_93    01/10/2016    3 recensioni
I ricordi possono farci star male, posso farci sorridere, possono farci gioire, possono farci piangere. Ci fanno provare le più svariate emozioni ed è per questo che dobbiamo ricordare in ogni momento della nostra giornata chi siamo, chi eravamo e il motivo del nostro essere oggi. Grazie ai ricordi, a delle stupide riviste ora le nostre vite sono piene di sorprese.
Genere: Malinconico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kristen Stewart, Robert Pattinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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‘A magazine, many memories and many surprises…’
 
1 Luglio 2024


Non ricordavo nemmeno di avere ancora queste riviste nascoste in giro per casa, e adesso non mi so ancora spiegare il perché ce le ho in mano.
Forse il mio livello di masochismo è salito a picchi assurdi, ma adesso che le ho in mano non posso impedire alla nostalgia e alla curiosità di avere la meglio su di me.
Sfoglio con calma le pagine e assaporo con un’amara dolcezza mista a nostalgia e una punta di malinconia le foto, leggo le vecchie interviste o i falsi scoop con una strana sorta di ironia e di incredulità.
Davvero siamo sopravvissuti a tutto questo? Davvero sono successe tutte queste cose? Davvero ero così all’epoca? Davvero siamo così cambiati? Tutte queste domande mi affollano la mente e l’unica risposta è: SI’.
Cavolo come passa il tempo. Cavolo come cambiano le persone e le situazioni.
Se ripenso a 8 anni fa e a come era la mia vita quasi non ci credo. Fingevo solo per non cadere in un baratro di solitudine, fingevo solo per l’orgoglio di non far vedere la mia sofferenza mentre dentro di me c’era un costante tsunami di rimpianti.
Non ricordo esattamente quante cazzate ho fatto dopo il ‘fattaccio’ ma sicuramente saranno state un sacco. Ho incentrato la mia vita solo sul lavoro e sulle amicizie. Mi sono detta a quel tempo: ‘se non puoi avere la persona che ami sopra ogni cosa allora non buttare all’aria il tuo lavoro, la seconda cosa che ami di più al mondo dopo di lui’.  E allora non avendo un attimo di esitazione ho preso le redini della mia vita in mano e pian piano e con molta fatica ho raggiunto vette mai ambite ma che adesso sono un altro motivo di orgoglio della mia vita.
Prendo in mano un’altra rivista e non so neanche di che anno sia, la sfoglio: immagini rubate e privacy sono spiattellate come niente fosse su queste pagine.
Continuo così per non so quanto tempo, sfogliando riviste e rivivendo il passato tramite le pagine e le foto.
“Ehi” una voce che riconoscerei tra mille mi scuote dal mio momentaneo viaggio mentale. Mi volto e lo guardo: bello come non mai, vestito apparentemente in modo trasandato ma su di lui quei vestiti stanno una favola e quella barbetta di qualche giorno lo rendono un bellissimo uomo. Il mio bellissimo uomo. Rob. Mio marito e il padre dei miei splenditi figli: Grace Elisabeth Pattinson e David Robert Pattinson.
“Ehi ciao” lo saluto alzandomi dal divano su cui ero seduta e avvicinandomi a lui. Lo bacio con un bacio a stampo in un tenero e casto sfioramento di sole labbra che so essere il suo preferito e anche il mio.
“Cosa stavi facendo? Quando sono entrato ti ho vista talmente concentrata che non hai sentito il nostro rientro”
“Mha… niente di che…. Curiosavo delle vecchie riviste che ho trovato nascoste in casa. Non ricordavo neanche di averle”
“Mmm… e perché le stavi riguardando? Ti vuoi fare di nuovo male?” chiede con evidente apprensione nel tono di voce.
“No, stupido! E’ ovvio che non voglio soffrire come in passato solo che le ho trovate in soffitta e non ho potuto resistere alla tentazione di sfogliarle. Ma non l’ho fatto per soffrire o perché io abbia rimpianto la scelta fatto anni fa. Non potrei mai pentirmi di quella scelta perché mi ha portato a quella che sono oggi e perché mi ha dato te e i nostri meravigliosi figli” dico con tale ardore che devo averlo convinto visto l’espressione evidentemente rilassata che ha assunto il suo viso.
“Okay. Va bene. Ma se non era per questi motivi per cosa era? Volevi vedere tutte le idiozie che entrambi abbiamo commesso?”
“Bhe forse un po’ volevo rivivere tutto attraverso queste insulse riviste, ma soprattutto volevo confrontarmi con la me stessa di 8 o 9 anni fa e vedere come sono cambiata per essere orgogliosa di me stessa. Sì principalmente era questo il motivo: volevo essere e lo voglio ancora essere orgogliosa di me stessa e della persona che grazie a te e a quei due angeli sono diventata”
“Bene. Chiudiamo questo discorso e per oggi basta pensare al passato. Adesso vieni di la che i bambini ci aspettano per la merenda” e così dicendo lo seguo in cugina dove mi accingo a preparare la merenda ai miei due bellissimi angeli.
“Mammaaaa” urla Gracie appena varco la soglia della cucina e mi corre incontro per abbracciarmi seguita da David che cerca di imitare la sorella maggiore ma non riuscendoci come vorrebbe avendo appena un anno e non può fare proprio tutto quello che fa sua sorella maggiore che invece ha cinque anni.
Ebbene sì come avete ben capito sono sposata con Robert e ho due bambini. Ma forse avrete le idee abbastanza confuse ed è giusto che io faccia un passo indietro raccontandovi tutto dall’inizio. Bhè forse dovrei iniziare a raccontare tutto dal nostro secondo - e ultimo – inizio.
‘2 Maggio 2016
Ero talmente nervosa che a momenti mi sarei messa a mangiarmi le unghie. L a sola idea di rivivere, in un certo senso, tutto quello di cui un tempo non avrei mai avuto paura mi terrorizza a morte e si sa che la paura è una brutta bestia. Essa è capace di bloccarti e farti rinunciare a tutto quello che hai costruito faticosamente nel corso degli anni passati. Cavolo perché ho accettato di andare a questo evento? Ah sì perché non avevo nient’altro da fare oggi e allora mi sono detta - non appena mi è arrivato l’invito – sì dai vai almeno avrai l’occasione di rivedere vecchi amici, di farti due chiacchiere. Tutto questo lo pensavo fino a stamattina e ne ero anche felice ma poi le cose non vanno mai come vuoi. No, proprio per niente. Infatti stamattina la mia agente nonché amica, Ruth, mi comunica che questa sera al Met Gala avrei incontrato Lui. Lui che non vedo da anni. Lui che mi manca. Lui che era il mio migliore amico. Lui che era il mio primo fan. Lui che amo con tutta me stessa ancora oggi dopo tutti gli sbagli e dopo tutto quello che è successo. Lui che invece adesso si sta rifacendo una vita con un'altra donna. Lui che ora non è più mio.
Ecco il motivo del mio stato ansioso e nervoso. La sola idea di rivederlo un giorno, in passato, mi metteva ansia ma non come oggi che ho la certezza matematica di un nostro incontro. Dio se continuo a farmi tutte queste pippe mentali non uscirò mai da questa stanza e addio a tutti.
“Kris, è ora di andare” mi dice la mia agente che è appena entrata dentro la stanza. Mi scruta notando ovviamente il mio stato.
Io continuo a fissarla facendo solo un cenno di assenso con la testa. Cavolo non riesco nemmeno a dire una parola. Ruth mi si avvicina e mi stringe in un abbraccio che mi da un po’ di sicurezza e mi tranquillizza per un po’, lo ricambio stringendola con forza come se mi stessi aggrappando a lei per farmi scivolare le paure, che mi attanagliano, di dosso.
“Ehi. Guardami Kris” dice lei dopo essersi staccata dal nostro abbraccio. Mi solleva il mento con l’indice e nei suoi occhi noto solo determinazione e tenerezza. Lei sa quello che mi affligge in questo momento perché lei c’è sempre stata anche quando odiavo tutto e tutti, anche quando non tolleravo nessuno, anche quando piangevo o gioivo, anche quanto prendevo in mano le redini della mia vita. Sempre. Ed io le voglio bene come se fosse la mia seconda mamma. La guardo fissa negli occhi aspettando che dica qualcosa.
“Ehi. Cosa ti sta succedendo? Perché la donna che mi ritrovo davanti non è la Kristen Stewart che il mondo conosce. Quella che se ne frega di quello che dicono le heaters o i paparazzi, quella che ha forza e talento da vendere. Ma la ragazza che vedo davanti a me in questo momento è la stessa che ho visto anni fa quando tutto il mondo le stava cadendo a dosso, impaurita e sola. Ma la Kristen Stewart di adesso non lo è più. E’ la ragazza più forte e talentuosa che io abbia mai visto. Quindi esci da questa stanza, fai quel red carpet e dimostra a tutti chi sei veramente. Se poi lo incontrerai magari capirà quello che si è perso e forse si darà un bella svegliata o magari finalmente gli cadranno i paraocchi! Quindi Kristen Stewart esci e spacca tutto, metaforicamente parlano” dice in questo suo bellissimo monologo e alla fine ride anche alla sua battuta finale. Mi fa anche scappare un risolino e grazie alle sue parole mi tranquillizzo e sono pronta ad andare.  La ringrazio ed esco dalla stanza.
*****
Fare il red carpet non è stato così tremendo come pensavo. Insomma sempre le solite cose da fare su un red carpet però mi piace di più quello del Met Gala perché non sei costretta a rilasciare interviste. Bhè è andato tutto a meraviglia fino a quando non l’ho visto. E’ arrivato poco dopo di me, quasi come se fossimo in un sincrono un po’ fuori tempo, e l’ho visto. Bello anzi bellissimo, con la barba e i capelli corti quasi non sembrasse la sua adorata chioma ribelle, vestito con un elegante smoking bianco e nero ma la cosa di cui sono rimasta piacevolmente colpita sono stati i suoi nuovi e recenti piercing. Era ovviamente, come accade da molti mesi a questa parte, accompagnato dalla sua attuale fidanzata. Devo essere sincera, e far prevalere la Kristen matura e non quella tremendamente gelosa, ma è carina. Si vede che sono affiatati ma allora perché non riesco a vedere nei suoi bellissimi occhi color cielo la stessa luce che vedevo quando invece guardava me? Forse non sono riuscita nel mio intento di mettere a tacere la parte di me tremendamente gelosa. Ma che ci posso fare se lo amo disperatamente?
*****
La cena che offre il Met è stata buonissima, si mangia davvero bene e per una come me che è una grande appassionata di cucina è tutto dire.
Durante il corso della serata ho incontrato molti vecchi amici e colleghi. C’erano Dakota e il suo fidanzato, Dio mio non vedevo quella ragazza da un sacco di tempo e mi era mancata una sacco ma con tutti gli impegni che ho preso sui vari set non avevo mai un momento libero -o almeno quei pochi momenti in cui ero libera li trascorrevo rilassandomi – per incontrarla. Oltre lei c’èrano un sacco di altre persone: Riley, una delle mie migliori amiche, insieme a suo marito. Karl, un altro mio grandissimo amico nonché stilista della casa di moda Chanel. Ma dopo vari saluti e molte chiacchiere scambiate la sua presenza per me era diventata quasi insopportabile e sentivi come la necessità urgente di allontanarmi per un paio di minuti solo per schiarirmi le idee e per l’urgente bisogno di fumarmi una bella sigaretta. Come mi rilassa la nicotina non ci riesce nessuno. Forse è lei la mia primissima migliore amica in assoluto, anche se nuoce alla salute!
*****
Me ne stavo lì fuori ad osservare le splendide luci di New York con la sola compagnia di una sigaretta. Avevo passato la serata sempre in compagnia di Dakota e Riley con rispettivi partner scambiando chiacchiere con amici che durante il corso della serata ho incontrato. E adesso volevo solo un po’ di pace, volevo restare sola a riflette ma allo stesso tempo volevo fuggire da quell’enorme sala piena di gente ma dove si trovava lui. Come se la sua sola presenza, in qualche strano modo, mi infastidisse invece non era altro che stupida e cieca gelosia di una donna innamorata ma non più corrisposta. Talmente persa nei miei pensieri non mi ero neanche accorta di una presenta a pochi passi da me nella mia stessa e identica posizione e persino con una sigaretta in bocca.
Bastava solamente un piccolo gesto del capo e finalmente avrei potuto vederlo da quella piccola vicinanza. Non avrei mai avuto il coraggio di farlo, troppo codarda in quel momento.
Fu lui a girarsi per primo e io guardavo ogni sua mossa con la vista periferica senza mai voltare il viso nella sua direzione.
Non sembrava affatto sorpreso di trovarmi lì perché ovviamente appena uscito si era accorto che ad essere lì fuori non era il solo.
“Ciao” disse Robert senza nessun tono di voce. Mi girai verso di lui guardandolo attentamente in faccia.
“Ciao” dissi io usando lo stesso tono di voce adottato da lui. Non so per quanto tempo restammo lì a scrutarci in silenzio, avevo perso anche la concezione dello scorrere del tempo.
“Ti trovo bene” proferì dopo quel lungo – almeno per me -  silenzio
“Sì, sto bene. Anche io ti trovo bene” rispondo. Cavolo devo dire che questa è davvero una bellissima conversazione!
“Uhm… Okay” risponde sempre con lo stesso tono di voce, sembra che faccia una pausa e che voglia continuare a parlare. “Perché ci comportiamo in questo modo, cioè voglio dire ci comportiamo come se quasi non ci conoscessimo quando è ovvio che non è così! Perché?” chiede mettendoci molta enfasi nel suo tono di voce come se quasi fosse dispiaciuto del modo cui questa conversazione abbia preso piega.
“Il perché è più ovvio di quanto tu possa pensare ed è inutile anche chiederlo poiché lo dovresti sapere dopo che hai appena detto, implicitamente certo, ma lo hai detto, che noi ci conosciamo molto ma molto bene. Quindi per favore evita di chiedere una cosa così semplice e che oltretutto tu già sai” ho detto tutto questo senza mai prendere fiato ma da tanto tempo desideravo farlo. Perché? Mi ha chiesto il perché quando la risposta è l’ultima cosa che gli ho detto? Cazzo non può essere diventato così stupido da mettere in dubbio i miei sentimenti verso di lui.
“Sinceramente non so il perché. Se no non te lo avrei mai chiesto se ne fossi stato sicuro”
Non riesco più a reggere questa tensione. No, non ce l’ha faccio più a sopprimere la voglia di dirgli i miei sentimenti.
“Okay. Va bene. Anzi perfetto. Vuoi sapere il perché?! Lo vuoi davvero sapere? Il perché è che ti amo ancora troppo per far finta di esserti amica. Ti amo ancora troppo anche per tollerare la tua sola presenza sapendo che tu non sei più mio” mi sento svuotata. Libera. Come se finalmente mi fossi tolta un grosso peso che mi comprimeva lo stomaco. Gli ho urlato tutto in faccia come se glielo stessi sputando e finalmente mi sento libera. Sembra scioccato dal mio sfogo e non lo biasimo. Ma cavolo non vedevo l’ora di dirgli tutte queste cose!
“Ma… Io… Non capisco. Ho visto le foto di te alle Hawaii con Alicia l’anno scorso. E le foto con Stephaniè a Parigi qualche mese fa. Cavolo stavi baciando due donne non puoi dire di essere innamorata di me ancora oggi quando sembra che tu ti sia fatta un’altra vita con altre persone” afferma sconvolto.
“Non hai pensato nemmeno per un momento che forse cercavo di dimenticarti in tutti i modi?! No vero?! Tutte le cazzate che ho fatto dopo che ci siamo lasciati le ho fatte solo per dimenticarti perché non posso tollerare il fatto che tu non sia più mio. Non sopporto l’idea che tu non mi ami più” cavolo ho trattenuto per tanto tempo le lacrime che adesso scorrono liberamente sulle mie guance lasciando scie infuocate. Mi guarda non sapendo cosa fare ma non vedo bene la sua faccia perché ho la vista sfocata dalle lacrime. Chiudo gli occhi incapace ancora di guardarlo e mi giro di nuovo verso la vista che offre la terrazza.
Sento due braccia circondarmi la vita e il suo naso è tra i miei capelli. Robert mi sta abbracciando dopo anni. Mi sento completa e come se all’improvviso tornassi a respirare. Come se fossi al posto giusto nel momento giusto. Mi volto verso di lui incapace di staccarmi da questo nostro abbraccio e affondo la testa nel suo petto e continuo a piangere non riesco a fermarmi, aspiro il suo profumo: menta e pino, tutto di lui mi è mancato.
“Shhh… Calmati ti prego. Mi si strazia il cuore vederti in questo stato. Ti devo confessare una cosa…” lascia la frase in sospeso così io alzo la testa, mi asciugo le lacrime e lo guardo dritto negli occhi con uno sguardo carico di aspettativa e curiosità.
“So che ti sembrerà assurdo ma…. Ma anche io ti amo. Me ne sono reso conto solo dopo quello che hai detto prima. Anche io ho provato a dimenticarti ed ero certo di esserci riuscito ma poi tu mi dici quelle cose ed è come se tutto fosse ritornato ad anni fa”
“Cosa… Cosa vuoi… Dire?” dico con un filo di voce
“Voglio dire che ti amo Kristen Jaymes Stewart. Ti amo come non mai. Ti amo più di prima e ti prometto che stavolta sarà diverso… Tu credi…” non lo faccio neanche finire di parlare che mi fiondo sulle sue labbra e finalmente lo bacio. Le sue labbra sono come le ricordavo, ma dopo tutti questi anni il ricordo era un po’ sbiadito. Apro la bocca e subito lui ne approfitta per far aumentare d’intensità il bacio: la sua lingua gioca con la mia, esse si rincorrono mentre le labbra si sfiorano in piccolo schiocchi. È un bacio a volte passionale e intenso e a tratti dolce e casto. Ci stacchiamo e siamo leggermente a corto d’aria ma sorridiamo ebri di felicità.
“Che farai adesso? Con Tahliah come hai intenzione di chiudere? Perché tu vuoi chiudere vero? E poi come faremo? Cioè…” non mi lascia finire la frase poiché mi poggia un dito sulle labbra azzittendomi.
“Per prima cosa domani parlo chiaramente con Tahliah e poi vengo subito a casa tua. Penso che potremmo continuare da dove abbiamo interrotto… Sei d’accordo?” chiede con un luccichio negli occhi che non vedevo da tempo. L’unica risposta che sono in grado di dargli è un sì rantolato in preda alle forti emozione e poi ci scmbiamo un altro magnifico bacio.
*****
Ricordare quei momenti causa in me da sempre emozioni contrastanti. Tristezza e Odio. Felicità e Amore.
“Ehi sei di nuovo tra noi?” chiede dolcemente ma con una punta di scherzo nella voce Robert.
“Sì, adesso sì e solo che oggi non posso fare a meno di ricordare i momenti più belli della nostra storia” rispondo sorridendo. Mi guarda in maniera così dolce che mi fa tremare le ginocchia e arrossire poi mi bacia e riprendiamo ad ascoltare i nostri figli che entusiasti ci raccontano della loro giornata.
*****
Da circa una settimana Robert era sempre nervoso e spesso lo trovavo con la testa tra le nuvole. A volte succedeva persino che saltava in aria se per caso durante le nostre chiacchiere in intimità o con amici uscissero fuori discorsi come ‘gossip’ o ‘stampa’ oppure ‘matrimonio’ e ‘bambini’. Ecco al solo sentire queste parole lui subiva dei cambiamenti emotivi incredibili e allora io prendevo il via con le mie solite paranoie del ‘non sono abbastanza per lui’ o ‘lui si vergogna di me’ oppure ‘non vuole far sapere che siamo ritornati insieme’. In fondo poteva già essersi pentito di essere tornato insieme a me, eravamo ritornati insieme da 3 mesi circa.
Però quel pomeriggio di metà luglio Robert era ancora più strano di come lo era stato nelle ultime due settimane. Era seduto sul divano del nostro salotto e mi abbracciava mentre io scrivevo appunti per il mio nuovo cortometraggio e lui apparentemente guardava la tv ma realmente aveva lo sguardo perso nel vuoto. Stanca di quella situazione mi sono girata verso di lui determinata a sapere una volta per tutte cosa gli stava succedendo. Doveva essersi accorto del mio sguardo perché si girò verso di me.
“Cosa?” chiese fissandomi per capire cosa volessi sapere.
“Niente, dimmelo tu cosa ti passa in quella testa” non volevo usare quel tono acido ma ero stanca di quella situazione e anche un po’ terrorizzata in fondo da un possibile risvolto negativo che poteva uscire fuori da questa conversazione.
“Te ne sei accorta eh!”
“Bhè sai non è così impossibile non notare il tuo comportamento assurdo delle ultime due settimane!”
“Sì… bhè…” tentenna nel dare una risposta
“Sì bhè cosa? Mi vuoi dire cosa diavolo ti passa per la testa in queste settimane? Io ci provo a capirti ma non ci riesco. È successo qualcosa sul  set  e non vuoi parlarmene? O ti sei già pentito di quello che è successo a New York? Qualunque cosa sia ti prego dimmela ma non lasciami sulle spine”
Si avvicina e mi abbraccia, mi perdo nel calore che emana il suo abbraccio, e mi bacia ripetutamente il capo.
“Non ci sono problemi sul set anzi non potrebbe andare meglio di così. E non provare mai più a pensare che io mi sia pentito per quello che è successo a New York, non potrei mai rinunciare a te un’altra volta. Ma hai ragione devo dirti cosa mi è passato per la testa in queste settimane solo che cercavo di trovare il momento giusto e di sorprenderti” dice fissandomi prima con un espressione seria e alla fine con un sorriso da ebete stampato sul viso.
“E allora dimmi, io ti ascolto… sempre” dico sfiorandogli le labbra con le mie in un fugace contatto.
“Okay… Bhè avrei tanto voluto farlo diversamente. Magari con una cena preparata da me e un atmosfera romantica. Però ho capito che è inutile cercare il momento perfetto e ricreare qualcosa di altrettanto perfetto che assomiglierà ai soliti clichè da film. Quindi…” dice alzandosi dal divano e subito dopo inginocchiandosi di fronte a me “Kristen Jaymes Stewart vuoi concedermi l’enorme onore di diventare mia moglie” dice prendendo dalla tasca del pantalone una scatolina e aprendola di fronte ai miei occhi, al suo interno si trova un meraviglioso anello di platino molto semplice e con un piccolo diamante a forma di cuore al centro. È l’anello che ho sempre desiderato: semplice e romantico. Mi rendo conto che non ho ancora risposto.
“Dio… Certo che sì. Sì. Sì. Mille volte sì” dico saltandogli addosso. Cadiamo distesi sull’enorme tappeto, che si trova ai piedi del divano, io sopra Rob e ridiamo felici come non mai.
Dopo un tempo a me infinito passato a baciarci e a ridere felici mi rendo conto che non ho smesso nemmeno per un secondo di guardare il mio anulare sinistro dove Robert ha messo l’anello.
Poi un pensiero mi balena in mente.
“Dobbiamo decidere una data…” dico richiamando l’attenzione di Rob.
“Umh… io voglio sposarti il più presto possibile. Anzi ti porterei immediatamente a Las Vegas” dice ridendo per la sua battuta.
“Scemo… no seriamente dobbiamo scegliere una data. Che ne dici di agosto? Neanche io voglio aspettare tanto per diventare finalmente la signora Pattinson”
“Agosto… okay. Ora dobbiamo scegliere il giorno. Che ne dici del venti? Esattamente tra un mese. Così avremo il tempo di avvertire i miei e i tuoi genitori e anche gli amici più intimi”
“Ottimo. Non vedo l’ora. Ma ti immagini la faccia sconvolta di tutti? Di sicuro daranno di matto. E non oso immaginare cosa farà Lizzie. Non sanno neanche che siamo tornati insieme e noi invece diciamo loro che addirittura stiamo per sposarci tra un mese. Ci faranno fuori, me lo sento” dice con voce di finto terrore al nominare Lizzie
“Secondo me dopo una buona dose di smarrimento, come è giusto che sia, e le dovute spiegazioni saranno felicissimi per noi. Tutti anni fa aspettavano questo momento e adesso che è quasi arrivato non avranno niente da ridire” dico baciandolo. Ci guardiamo negli occhi. Blu contro verde. Con una nuova consapevolezza sul nostro ‘per sempre’.
*****
Eravamo davanti la porta di casa di mio padre dove avevo radunato tutta la mia famiglia.  Nessuno sapeva il motivo della mia visita e ovviamente nessuno poteva anche solo immaginare che insieme a me ci fosse Robert. L’ansia mi attanagliava lo stomaco, so che è una reazione esagerata in fondo dovevamo dare loro una splendida notizia, ma non potevo fare a meno di stare così.

Fortunatamente avevo le chiavi e quindi nessuno doveva venire ad aprirci e così non avremmo rischiato di rovinare la sorpresa a tutti.
Entrata in casa sento le voci dei miei fratelli e dei miei genitori, il rumore di pentole in cucina e l’audio della tv che proviene dal soggiorno.
Robert al mio fianco sembra apparentemente tranquillo ma conoscendolo e vedendo il modo convulso in cui si passa la mano continuamente nel capelli so che forse è più agitato di me. Stringe la mia mano e noto che è leggermente sudata, uguale alla mia.
“Papà, mamma…” li chiamo. Ci dirigiamo verso il salone dove sono sicura di trovarli. Quando avevo telefonato ai miei genitori – prima mio padre e successivamente mia madre e poi avevo dato appuntamento ai miei fratelli tramite WhatsApp – avevo detto a tutti che dovevo dare loro una splendida notizia. E siccome raramente organizzavo queste riunioni sospettavano sicuramente che era qualcosa di veramente importante, quindi sicuramente mi stavano aspettando in salotto seduti sui divani e le poltrone. Mi giro verso Robert e guardandolo negli occhi trovo un po’ di coraggio. Ci eravamo messi d’accordo, prima di partire da casa nostra, che prima avrei cercato di spiegare qualcosa a tutti e poi avremmo svelato il vero motivo della mia visita facendolo entrare in salotto e dando loro la notizia del matrimonio.
Credo che ne saranno molto entusiasti perché in casa mia tutti adoravano Robert e lo trattavano come se fosse un altro figlio infatti quando ci siamo lasciati oltre a soffrire per il mio stato d’animo avevano sofferto anche per l’addio di Robert.
Entro in salotto e come immaginavo li trovo tutti là. Mio padre nella sua poltrona preferita mentre mia madre e i miei fratelli sono seduti nei due divani che ci sono e la tv è stata spenta. Dalle loro facce capisco che sono trepidanti di sapere il motivo della mia visita.
“Ciao a tutti” li saluto.
“Kris dicci, siamo così ansiosi di sapere il motivo di questa riunione” dice mio padre venendomi in contro e accarezzandomi una guancia.
“Non preoccuparti papà, non è qualcosa di brutto anzi è una notizia stupenda” dico tranquillizzando di poco tutti ma facendo aumentare la curiosità in loro
“Quando sono andata a New York a maggio per il Met Gala ho incontrato una persona che è stata molto importante nel mio passato… scusate un attimo” lascio di proposito in sospeso la frase ed esco in corridoio. Appena mi vede, Rob si avvicina e prendendomi per mano entriamo di nuovo in salotto. La reazione di tutti è quella che mi aspettavo: appena siamo entrati e hanno visto Robert sono rimasti tutti pietrificati ma appena lui li ha salutati è come se si fossero bloccati e allora sono iniziati i pianti, – bhè piangeva solo mia madre anche se a mio padre qualche lacrimuccia è scappata – le minacce dei miei fratelli ma alla fine tutto si è concluso con tantissimi abbracci e sorrisi. Successivamente abbiamo spiegato tutto quello che era successo a New York ma ancora non gli avevamo detto della cosa più importante.
“John, Jules mi scuso soprattutto perché ho interrotto i contatti con voi dopo quel che è successo ma volevo dirvi che non ho mai smesso di volervi bene” e grazie a questa frase i miei genitori sono ancora più commossi “mentre mi dispiace se non ho mai risposto alle vostre email o messaggio,  non ero arrabbiato con voi solo che volevo chiudere i ponti definitivamente per evitare di soffrire” dico rivolto ai miei fratello, si scambiano qualche pacca sulle spalle e qualche abbraccio e so che la pace è stata fatta anche se so che nessuno di loro serbava realmente rancore verso di Rob come so che la stessa cosa vale per lui.
“Comunque eravamo venuti qui oggi non solo per favi sapere che siamo ritornati insieme… ma anche per dirvi che le ho chiesto di sposarmi  e lei ha accettato” dice mentre i miei non potrebbero essere più felici di come sono. La serata continua con altri abbracci e sorrisi, in tutti risplende finalmente la felicità. Robert mi abbraccia da dietro e sorridendo mi bacia una guancia, mi stringo di più a lui e ricambio il sorriso. Adesso so che non potrei desiderare niente di più. Forse solo un’altra cosa ma sono sicura che anche essa prima o poi arriverà.
*****
Per incontrare i genitori e le sorelle di Robert ovviamente siamo dovuti andare fino a Londra, ed ero mille volte più agitata di quando ci siamo presentati a casa dei miei. Andare a Londra significava parlare con la famiglia Pattinson, quella famiglia che un tempo era stata anche la mia e a cui non avevo mai smesso di volere bene in cuor mio, quella famiglia che avevo tradito tradendo Robert, quella famiglia che sapevo non volermi più vedere. E adesso invece io mi presentavo a casa loro, mano nella mano con Robert ad annunciare non solo un nostro ricongiungimento ma anche il nostro fidanzamento e le nostre prossime nozze. Cazzo! E poi mi dico che non devo essere ansiosa. Ed ora che siamo davanti la loro porta di casa sento di non stare tanto bene. Anche qui a Londra avremmo fatto come è successo la scorsa settimana a Los Angeles a casa di mio padre ovvero i genitori e le sorelle di Rob sapevano solamente che lui doveva parlare loro ed erano totalmente allo scuro della mia presenza sapevano solamente che non stava più insieme a Tahliah ma non sapevano il motivo.

Adesso eravamo in salotto davanti a tutti. C’erano i genitori di Robert- Clare e Richard- e le sue sorelle – Lizzie con suo marito John e Victoria con Paul, il suo fidanzato – seduti nei divani presenti in salotto mi sembrava di essere in un tribunale pronta per il giudizio che potrebbe determinare il mio futuro e quello di Robert. Dalle loro facce traspariva perfettamente il disappunto ma anche la curiosità che provavano nel vedermi lì, a Londra nel loro salotto con la mano continuamente stretta a quello del loro figlio e fratello o amico a cui avevo provocato tanto dolore in passato.
“Innanzitutto mi scuso se non vi ho avvertiti…” inizia a dire Robert
“Gentile da parte tua scusarti ma non credo che lo dovresti fare tu!” lo interrompe Lizzie, guardandomi fissa negli occhi è ovvio che si riferisce a me. Non posso fare a meno di abbassare la testa e con nervosismo mi passo continuamente la mano nei capelli.
“Sì infatti, credo che fosse stato meglio essere avvertiti…” sentenzia Vic. Gli unici che non hanno ancora espresso il loro parere sono Clare e Richard. Non so quale sia il parere più importante in questo momento.
“Liz, Vic… per favore fateci spiegare” li prega Rob e dopo che tutti gli fanno segno di continuare lui inizia a racconta del nostro incontro a New York, di quando ha rotto con Tahliah e dei 3 mesi passati a Los Angeles.
“Mmm… davvero interessante tutta questa storia. Ma Rob per caso hai sbattuto la testa?” Lizzie con questa battuta mi fa sentire ancora più male di come mi sentivo poco fa.
“Lizzie…” la riprende Clare “sappiate che non sono contentissima di questa scelta ma posso tollerarla. Rob ci hai spiegato la tua scelta e il perché di questa decisione e la rispettiamo, non dico che ne sono entusiasta ma se tu sei felice per me va bene”
“Mamma io no potrei essere più felice di così, credimi” Clare si volta verso di me.
“E tu signorinella vedi di non far soffrire più mio figlio o stavolta te la vedrai con me” alzo di scatto la testa a queste parole e contrariamente a come mi aspettavo la trovo sorridente e commossa, l’abbraccio ed è come se finalmente tutto fosse di nuovo al proprio posto. La stessa cosa accade con Richard, con John e con Paul mentre con Lizzie e Victoria la cosa è un po’ complicata. Mi avvicino a loro.
“Lizzie, Vic non so dirvi quanto mi dispiace per quello che è successo in passato. Io non ho mai smesso di amare Rob e di volervi bene, a tutti” dico volgendo lo sguardo sull’intera famiglia “e spero che prima o poi potremmo dimenticare. Vi giuro su ciò che ho di più caro a questo mondo che mai e poi mai ricommetterei lo stesso errore una seconda volta. Ho vissuto anni, mesi e giorni a maledirmi e odiarmi per il male che avevo causato ma non è servito niente per farmi perdonare me stessa finché non siamo ritornati insieme”
“Okay. Ho capito, ti perdono ma sappi che se rivedo mio fratello nello stesso stato in cui lo visto quella volta non ci sarà posto in cui potrai scappare che io ti troverò” all’inizio sono intimorita dalla sua minaccia ma quando mi abbraccia due lacrime scendono dai miei occhi e la stringo ancora di più.
“La stessa cosa vale per me” dice Victoria abbracciandomi.
Mi giro verso Rob, volo tra le sue calde e accoglienti braccia e lo bacio davanti la sua famiglia. Qualcuno si schiarisce la voce e ci giriamo imbarazzati. Il bacio stava diventando troppo passionale.
“Ehm noi dobbiamo dirvi ancora una cosa…” Robert lascia la frase in sospeso per riacquistare l’attenzione di tutti, di nuovo.
“Io e Kristen… ci sposiamo tra un mese” sgancia la notizia tutta in un fiato. C’è chi urla, chi piange di felicità come Clare e Richard e chi come Lizzie e Vic ci fanno un mucchio di domande. Ridiamo felici. Finalmente contenti e dove eravamo destinati ad arrivare’.
Se ancora oggi ripenso a quei momenti provo esattamente le stesse cosa tranne la paura e l’ansia perché ora finalmente sono dove ho sempre voluto essere e ho accanto l’amore della mia vista con cui ho creato i tesori più importanti per noi.
Io e Rob come avevamo deciso ci eravamo sposati il 20 agosto del 2016 in una cerimonia molto privata e con pochi invitati. C’erano le nostre famiglie sedute in prima fila ad assistere alle nostre promesse, c’era Dakota a farmi da damigella insieme a Nettie e a Riley, c’era Alicia come mia testimone, e gli amici più intimi che avevamo scelto di rendere partecipi in un giorno così speciale. Ricordo che ero emozionatissima di unirmi finalmente e totalmente con Rob. Forse è meglio dire che lui era anche più emozionato di come lo ero io. Ricordo in particolare il colore cereo che aveva il suo viso al momento del ‘sì’ tanto che temevo un suo svenimento da un momento all’altro. Però alla fine credo che meglio di come sia andata non poteva andare. È andato tutto come volevamo dal catering alla luna di miele e di certo non sono mancate le sorprese, i discorsi strappalacrime e quelli divertenti. In fondo noi siamo così.
E al nostro ritorno dalla luna di miele durata ben 4 settimane ad attenderci c’era ancora un’altra sorpresa.
Eravamo atterrati a Los Angeles da un paio d’ore ed ero stanca morta inoltre da un paio di giorni soffrivo di perenne nausea. All’uscita dell’aeroporto c’erano un decina di paparazzi ad attenderci affamati di scoop, come sempre. Ancora mi chiedevo come, grazie a Dio, dopo un mese dalle nozze non avessero ancora scoperto niente del nostro matrimonio però purtroppo in rete erano state pubblicate alcune nostre foto di avvistamenti durante la nostra luna di miele.
*****
Come ogni mattina da una settimana venivo svegliata da un impellente bisogno di correre al bagno e vomitare. I primi giorni credevo fosse un semplice virus intestinale che forse avevo contratto in viaggio ma quando anche stamattina è successa la stessa identica cosa un bel po’ di dubbi mi sono sorti. Erano incertezze e dubbi ma mi mettevano addosso un non so che di stato ansioso.

“Ehi… Anche questa mattina?”  dice Rob palesando la sua presenza e correndo subito ad inumidire un asciugamano e passarmelo sulla fronte per rimuovere quella fastidiosa patina di sudore.
“Già” dico in tono abbastanza strascicato.
“Vestiti che andiamo subito in ospedale” il suo tono è perentorio ma anche preoccupato.
“Ma no dai… Vedrai che adesso mi passa” dico sempre con lo stesso tono di voce.
“No. Non posso continuare a vederti così ogni mattina da più di una settimana. Anche appena tornati hai detto che ti saresti fatta controllare ma poi hai avuto tutti quegli impegni.  Quindi adesso non rimandiamo più. Dai ti accompagno io”
Le sue parole mi convincono e poi anche lui deve essere a conoscenza dei miei dubbi prima di scoprire la verità.
“Okay, andiamo. Però prima vorrei parlarti di una cosa…”
“Okay. Dimmi” mi fissa confuso. Non so se è perché ho accettato senza fare storie o forse perché devo parlagli proprio ora.
“Okay… mmm bene. Premetto che non so bene da dove cominciare e che non ne sono sicura al cento per cento… ma voglio anzi devo parlartene. Come già sai ogni mattina ho la nausea ma non solo questo…”
Kristen per favore arriva al punto. Mi sto preoccupando”
“Sì… bhè… ho un ritardo…” dico le ultime parole tutte d’un fiato. Rob è evidentemente shoccato e rimane in silenzio. Sta cercando di elaborare. Dopo poco esce di fretta e furia dalla stanza lasciandomi inebetita ma rientra appena 2 minuti dopo con alcuni miei indumenti tra le mani, le li porge.
“Indossali di corsa e poi andiamo in ospedale, devo assolutamente sapere la verità o rischio di impazzire” riesce. Adesso proprio non capisco cosa gli sia preso. Ma cosa più importante: se fossi davvero incinta lui lo vorrebbe o no?
Passo tutto il viaggio verso la struttura ospedaliera con mille domande, dubbi e paure che si affollano e creano caos nella mia mente. Rob è tesissimo, lo si nota dalla postura rigida mentre guida o dalla forza con cui stringe il volante tanto da far sbiancare le nocche e cosa importante non parla. Robert che non parla? È una cosa abbastanza rara.
Forse la dottoressa Jonsohn è a conoscenza della nostra presenza perché in meno di 10 minuti siamo dentro al suo studio seduti alla scrivania. Le pareti erano di colore pesca, infondevano calma. Mentre il resto dello studio è come qualsiasi altro studio ginecologico: poster sulle fasi della gravidanza, l’ecografo con l’apposito lettino.
“Benvenuti Signori Pattinson. Cosa vi porta nel mio studio”
“Salve dottoressa. Ecco… Ho un  ritardo… di circa un mese e da qualche settimana soffro di continue nausee”
“Bene” dice appuntando qualcosa nella cartella “Adesso le farò delle domande”annuisco.
“Quando ha avuto il suo ultimo ciclo?”
“Il 10 agosto”
“Era un flusso regolare o delle macchie?”
“Per i primi 2 giorni è stato un flusso regolare poi delle piccole macchie, ma l’ho attribuito allo stress…”
“Usate qualche metodo contraccettivo? Pillola anticoncezionale, condom, iniezione contraccettiva?”
“Sì io uso la pillola”
“Ricorda se a volta l’ha dimenticata?”
“Io credo di no…”
“Ha dovuto prendere medicinali nell’ultimo mese?”
“Sì, ho dovuto prendere degli antistaminici”
“Okay… durante questo mese avete avuto un’elevata attività sessuale?”
“Sì” risponde per la prima volta da quando siamo qui Robert e di questo lo ringrazio, un po’ mi imbarazzava rispondere a quest’ultima domanda.
“Bene. Se non vi dispiace vorrei procedere con una visita. Prego Kristen spogliati dalla vita in giù e indossa il camice. Lì dietro c’è il camice e lo sgabello dove appoggiare le tue cose. Poi ti puoi sdraiare sul lettino” annuisco. Guardo verso Rob ma sembra in un altro mondo  quindi faccio ciò che mi ha detto la dottoressa. Quando esco la dottoressa mi dice di sedermi sul lettino.
“Adesso apri le gambe e posizionale sugli appositi sostegni. Faremo un’ecografia transvaginale. Se dovessi essere incinta il feto sarebbe ancora troppo piccolo per un’ecografia esterna” Ascolto tutto con molta attenzione ed afferro la mano di Rob e la stringo spasmodicamente, mi volto verso di lui e i nostri occhi si incontrano. È impaurito ma sembrerebbe anche felice. Annuisco e la dottoressa continua a parlare. “Adesso metterò questa sonda e sentirai un leggero fastidio ti chiedo di restare il più rilassata possibile per evitare che tu possa sentirne ancora di più” Annuisco ancora una volta e stringo più forte la mano di Rob quando avverto il fastidio. Inaspettatamente lui si alza e si avvicina ancora di più a me, si abbassa e inizia a sussurrare parole dolci, mi calmo e richiamata dalla curiosità mi volto verso lo schermo.
Quello che appare nello schermo sono delle macchie bianche e nere, grigie alcune. Poi succedere una cosa incredibile: nella stanza si espande un suono ben definito, sembra un piccolo cavallino che corre veloce ‘bum bum bum bum bum bum bum’ mentre so già che è il cuoricino del mio bambino. La mia macchietta. Inizio a piangere ma sono solo lacrime di gioia, stingo sempre più forte la mano di Robert. Mi volto per vedere la sua espressione. Piange e ride contemporaneamente.
“Tu lo vuoi… lo ami già” dico ripetendo come un litania queste parole. Stacca lo sguardo dallo schermo che guardarmi.
“Certo che lo voglio. È mio figlio… nostro figlio. Lo amo da quando mi hai detto che avevi un ritardo e non ne eravamo ancora sicuri… perché hai pensato che non lo volessi?”
“Ti sei comportato in un modo molto strano per tutto il tempo e mi sono fatta assalire dalle mie stupide paranoie. Perdonami per aver pensato quello cose…”
“Non hai niente da farti perdonare… godiamoci la visione di nostro figlio” annuisco e mi volto nuovamente verso lo schermo. La dottoressa si è spostata per lasciaci la nostra privacy. Ma poi ritorna da noi per le ultime spiegazioni. Ci spiega come è formato: testa, corpo, mani e piedi. E ci dice che è in salute. Le misurazioni sono perfette e la gravidanza è già alla quinta settimana quindi la data del concepimento risale a prima del matrimonio. La data del parto è prevista per il 16 giugno 2017.
“Dottoressa posso sapere cosa ha interferito con la pillola?”
“Vedi Kristen gli antistaminici che hai assunto il mese prima hanno annullato l’effetto della pillola”Annuisco poi ci dice di sederci di nuovo alla sua scrivania per le ultime spiegazioni.
“Ti prescrivo delle vitamine che devi assumere 1 volta al giorno fino alla prossima visita, prendi anche dell’acido follico, del calcio e del ferro. Poi tutti gli esami sia delle urine che del sangue che mi dovresti portare entro la prossima settimana e poi per la nausea ti consiglio lo zenzero, è un ottimo rimedio. La prossima visita è tra un mese, ovvero alla fine del primo trimestre. Per ora è tutto” annuiamo e la ringraziamo.
“Se avete qualche domanda fatela pure” ci esorta la dottoressa Jonsohn. Infatti Rob parte all’attacco facendole mille domande. Da cosa posso e cosa non posso mangiare a quanto posso stare alzata e altre cosa così, la dottoressa lo rassicura dicendogli che posso mangiare di tutto e che sono stanca mi siedo.
“Dottoressa un’ultima domanda. L’attività sessuale è consigliata o è da evitare nel primo trimestre?” chiede facendomi avvampare per l’imbarazzo.
“Nel primo trimestre l’attività sessuale è totalmente sconsigliata perché il feto non è ancora attaccato bene all’utero” risponde diplomatica. Dopo aver salutato usciamo di lì su una nuvola di felicità, amore e senso di famiglia.
Nel viaggio di ritorno ci accordiamo per dare la notizia ad amici e parenti.
Abbracciati sul divano nel nostro salotto con le nostre  mani intrecciate sul mio ventre non posso che sentirmi all’apice della felicità. ‘
Ripensare a quel giorno è meraviglioso. Nella seconda ecografia abbiamo scoperto che la nostra ‘macchietta’ era una femminuccia e da lì Rob è totalmente andato in brodo di giuggiole.
Grace Elisabeth Pattinson è nata il 20 giugno 2017 con ben 4 giorni di ritardo sulla data prefissata. Quel giorno ne sono successe di tutti i colori.
‘ Oggi era un giorno molto speciale per Robert. Oggi c’era la premiere a Los Angeles del suo ultimo film ‘Little Stars’. Tutti puntavano molto su questo film dopo aver vinto la Palma D’Oro a Cannes lo scorso maggio per il miglior film in gara. Rob era molto agitato ma cercava di non darlo a vedere e io avevo deciso di essere con lui per quella sera, anche se a niente erano servite le sue suppliche o quelle di mia madre. Non voleva che partecipassi perché il tempo era scaduto e ancora la nostra piccolina non era nata e lui ovviamente aveva paura che mi potessi sentire male o stanca, l’ho rassicurato dicendogli che non avevo avuto neanche contrazioni di Braxton-Hicks ma solo mal di schiena visto la pancia di oltre nove mesi che mi portavo davanti. Stranamente anche la bambina oggi era stata molto calma mentre di solito è spesso movimentata.
E quindi adesso stavamo chiacchierando con il regista e la crew all’after party. Rob ogni 10 minuti non faceva altro che chiedermi come si sentissi e se avessi bisogno di qualcosa e io puntualmente sorridevo e gli dicevo di non preoccuparsi che stavo in ottima forma.
Stavo chiacchierando con Mia, l’altra protagonista del film insieme a Rob, quando un calcio da parte della bambina mi costringe a portami le mani al ventre e alzarmi in piedi. Sento del bagnato tra le mie gambe. Guardo a terra e… merda. Mi si sono rotte le acque. Non capisco bene quello che accade intorno a me ma ad un tratto mi ritrovo in un letto d’ospedale con quell’orrendo camice bianco addosso che non copre un’accidenti. Rob è sempre stato al mio fianco coccolandomi, stringendomi la mano e sussurrandomi parole dolci ad ogni contrazione. Quelle fottute contrazioni erano sempre più vicine e sempre più dolorose. E quando alla fine, dopo un travaglio durato più di 9 ore, mi dissero che era l’ora di spingere giuro che ho sospirato di felicità per poi pentirmene alla prima spinta. Cazzo che male! Mi sentivo come se mi stessero aprendo in due, cosa che stava realmente accadendo. Poi però tutto il dolore e tutte le mie urla ed imprecazioni sono state rimpiazzate da un pianto. Quello era il pianto della mia bambina. Mi sono girata verso Rob che di conseguenza aveva lo sguardo totalmente rivolto verso la bambina. I suoi occhi brillavano per la felicità. Passarono la bambina a Rob, la guardava con uno sguardo che non saprei definire ma quello sguardo glielo avevo visto soltanto quando guardava me. Quello ero lo sguardo di chi ama incondizionatamente.
“Benvenuta in questo pazzo e splendido mondo piccola Gracie” disse passandomela tra le mie braccia che erano già pronte ad accoglierla.
“Lei è la tua bellissima mamma mentre io sono il tuo bellissimo, fighissimo e intelligentissimo papà” mi scappa una risolino anche se sono stremata.
“Tesoro non dimenticarti di dire che sei anche modestissimo” adesso rido proprio.
“Non prendermi in giro…” mi pizzica un fianco e io salto in aria.
Dopo di che vengono le infermiere a prendere la bambina per le prime visite e intimano a Robert di uscire mentre sistemano me.
Qualche ora più tardi siamo nella camera dopo aver subito l’invasione di parenti ed amici. Gracie dorme nella sua culletta dopo aver fatto la sua prima poppata mentre io e Rob siamo abbracciati nel lettino e osserviamo ogni minimo movimento della bambina.
“Non ti ho ancora ringraziato come si deve…” dice Rob rompendo l’atmosfera che si era creata. Lo guardo non capendo cosa voglia dire.
“Per cosa dovresti ringraziarmi?”
“Per avermi regalato la più grande gioia della mia vita: l’essere diventato padre”
“Ma non c’è niente per cui mi debba ringraziare!” esclamo con enfasi.
“Sì invece se non ci fossimo detti quelle cose quella sera a New York adesso non saremmo dove siamo adesso”
“Io invece credo che in un modo o nell’altro ci saremmo rincontrati e adesso saremmo nella stessa identica situazione. Io, tu e  nostra figlia appena nata” mi scruta affondo. Legge sincerità nei miei occhi e alla fine sorride.
“Hai ragione… Ti amo” sussurra a pochi centimetri dalle mie labbra.
“Ti amo anche io” sussurro annullando la distanza e baciandolo.’
“Ho notato che oggi, molto spesso, ti perdi in pensieri molto profondi” dice Rob rompendo il silenzio.
“Sì in effetti oggi ho pensato ad un sacco di cose. Ho ripercorso la nostra storia in breve ed è stato tutto molto profondo”
“Ho notato. E come mai?”
“Sinceramente non lo so. Ma oggi è stato come se i ricordi facessero a gara per uscire, tutto è iniziato da quelle riviste”
“Sai credo che alla fine sia stato bello per te ricordare. Ma quali erano i ricordi?”
“L’incontro a New York, la proposta di matrimonio, quando abbiamo dato la notizia ai miei e ai tuoi genitori, quando abbiamo scoperto dell’arrivo di Gracie e ovviamente la sua nascita… sì è stato meraviglioso ricordare. Non lo facciamo molto spesso”
“Giusto… Per questo ho pensato di ricordare i nostri momenti migliori almeno una volta al mese. Per non dover dimenticare nessuna singola emozione provata in quel momento”
“Ne sarei davvero contenta. Amore hai avuto davvero un’ottima idea… Ti amo ora, domani e per sempre” lo bacio.
“Ti amo anche io. Ora, domani e per sempre” mi bacia. E abbraccianti nel nostro letto non possiamo far altro che continuare ad amarci per ora. Per domani. Per sempre.

 
   
 
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