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Autore: Watashiwa    02/10/2016    11 recensioni
[Bugs Bunny & Taz: In viaggio nel tempo]
Raccolta di situazioni imprevedibili con protagonisti Bugs Bunny e Taz che durante il loro viaggio nel tempo imparano diversi potenziamenti per poter terminare quanto prima la loro improvvisa avventura.
Ma considerando i caratteri opposti dei due viaggiatori, non andrà sempre tutto tranquillamente e pacatamente...
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Bugs Bunny, Taz
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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PREMESSA DOVEROSA ED APPUNTI VARI
 Lo ammetto, sono un vecchio nostalgico se si parla della prima Play Station e quello che mi hanno lasciato i ricordi dei giochi appartenenti alla console appena citata.
Non penso che quello che sto vivendo nel presente sia inferiore, tutt'altro: sono io che sono un sentimentale, un caso perso se si tratta di ricordi da custodire gelosamente.
Il mio apprezzamento per il brand dei Looney Tunes si è formato anche grazie ai videogiochi e il gioco "Bugs Bunny & Taz: In viaggio nel tempo" ha un significato speciale per me e sempre lo avrà.
Questa raccolta nasce come un tributo al gioco e a questi due personaggi che sono tra i miei preferiti e che mi hanno fatto sognare ed apprezzare tanti aspetti della storia; sembra strano da dire però in fondo è così, specie nel mio percorso di scuola elementare.
Sono situazioni simpatiche e legate a scenette tipo dei cortometraggi (e non) della Warner basate sui power-up che la nonna suggerisce ai due avventurieri per risolvere certi ostacoli, in modo tale da andare avanti.
Penso che avranno una specie di collegamento temporale e di continuità in base alle ere che Bugs e Taz frequenteranno; non dedicherò dei capitoli alle abilità imparate a Granwich in quanto le considero tipiche dei protagonisti, penso comunque verranno accennate in certi contesti.

Spero (come sempre) di trattare al meglio i personaggi senza renderli OOC e che dire, buona lettura che conosciate o meno il gioco (se no, recuperatelo subito!).

 
 
 
 
 
Aveva accettato di fare quel viaggio solamente perché la nonna, gentile e sempre disponibile nel riempirlo di melliflue moine, era l'unica capace di convincerlo e di farlo desistere da comportarsi da brutto bambino, come un primitivo animale che faceva parte della sua specie.
Per cui non avrebbe mangiato Bugs Bunny, il suo inaspettato compagno di sventure per quell'occasione.
Taz lo conosceva e sapeva della sua prorompente furbizia, s’immaginava che avrebbe fatto tutto il possibile per porsi e comportarsi in maniera incivile e scorretta, facendogli venire sangue al cervello e perdere totalmente la pazienza.

Già nei primi meandri dell'immensa era Azteca, i problemi e gli screzi erano pressoché iniziati.
La nonna (contattata dallo specchio magico e dal suo canarino Titti) era arrivata raggiante e parsimoniosa come suo solito, con lo scopo di dare gli ultimi avvertimenti e suggerire mosse strategiche per collaborare insieme e prendere i congegni il prima possibile, in maniera tale da riparare il sontuoso macchinario a Granwich.
«Ora ascoltatemi...» si fece lei più seria e diretta «...se tutti e due unite i vostri sforzi, potete fare combinazioni speciali!» riprese come ritrovando quell'entusiasmo che aveva accantonato all'inizio del discorso.
E quando Taz osservò lo sguardo della nonna posarsi amorevolmente su Bugs, anche dall'alto della sua non intelligenza capì che quella prima combo sarebbe stata a lui sconveniente come poche.
«La prima si chiama..."Salto del trampolino"! Bugs, tu puoi saltare sulla testa di Taz per raggiungere degli altri luoghi più in alto» concluse bonaria come sempre, causando l'ilarità incontrollata del roditore.
«Questo sì che è divertente!» fu l'unico commento che esplicitò, assaporandosi tutti quei futuri momenti dove sfruttare questo nuovo power-up sfizioso e vantaggioso.
Al contrario, Taz era rimasto scocciato e si era trattenuto assai dal fare smorfie alla sua genitrice adottiva per esprimere il suo poco celato disappunto.
Bugs si accorse subito della sporgenza alla loro sinistra, con quel ingranaggio dal valore di 10 punti da recuperare per la loro missione.
Osservò il diavolo della Tasmania con fare quasi malizioso, facendogli notare che era arrivato il momento di mettere in gioco le loro nuove possibilità: d’altro canto, Taz si era reso conto delle sue intenzioni ma assumendo un’espressione falsamente guardinga, cercava di muoversi furtivamente verso l’ampio spazio per evitare quell’umiliazione così fastidiosa già da quel preciso istante.
«Ehm amico, qualcosa mi dice che dovremmo dare ascolto alla nonna».
Taz roteò gli occhi e farfugliò parole incomprensibili, rassegnandosi all’idea che avrebbe dovuto abbassarsi a fare cose così fastidiose, per riuscire a completare l’impresa.
Si posizionò nel punto esatto senza guardare il suo compagno, aspettando che si sbrigasse a saltare…

 
BOING!
 
Taz tirò fuori la lingua per il dolore improvviso che sentì perforargli la testa: quel dannato coniglio non poteva davvero trattarlo da vero e proprio trampolino, non si doveva permettere!
E saltò una, due, probabilmente più di tre volte per trovare la giusta ed equilibrata forza motrice, riuscendo - dopo una dozzina di secondi - a salire sopra e recuperare l’agognato obiettivo da collezione, per poi scendere compostamente dall’altra parte della collinetta, raccogliendo una carota e sgranocchiandola per il buon lavoro compiuto.
«Gneh… è stato facile, ami-»
Fu un attimo che passò senza fin troppi complimenti.
Bugs sudò freddo nell’istante in cui vide le fauci pericolose di Taz vicine al suo pelo intenzionate a morderlo voracemente, iniziando a correre lontano per evitare di ricevere quel dolore che il diavolo voleva donargli per ripicca, data l’innumerevole quantità di volte che Bugs aveva rimbalzato con veemenza sulla sua fragile testolina.
«Sapete…» fece il leporide con il fiato corto per l’immensa quantità di metri che quella furia gli stava facendo percorrere, tra sguardi aztechi attoniti e minacciosi «…mi toccherà evitare d’esagerare, se una volta finito tutto desidererò andare a Pismo Beach tutto d’un pezzo!»

 
[621 parole]
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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