Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: YukiWhite97    03/10/2016    1 recensioni
Sequel de "Il principe illegittimo e altre storie", ambientato cinque anni dopo la fine. Helge, Aurora ed Emma sono oramai cresciuti, mentre Jack, Elsa, Anna e Kristoff vivono felicemente le rispettive vite coniugali. La trama si baserà principalmente su una cosa in particolare: gli amori impossibili. Un amore impossibile per Helge e Aurora, ed un amore impossibile per Emma, che si ritroverà ad amare qualcuno di impensabile, con il rischio di scoprire il segreto che giace, a sua insaputa, dentro di lei.
Genere: Dark, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Anna, Elsa, Kristoff, Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: Incest, Triangolo
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Aurora si sentiva così malinconica. Nonostante l'atmosfera natalizia, non riusciva a lasciarsi andare. Helge era sparito da qualche minuto. Chissà dov'era andato...
Non faceva altro che pensarlo. L'immagine del cugino che la baciava, era qualcosa di troppo nitido e che ancora la faceva rabbrividire.
Il principe, poco distante da lei, era tornato, mano nella mano con la sorella. Emma adesso sembrava più sorridente, ed indossava un vestito rosso e bianco, tipicamente natalizio.
"Wow - sussurrò guardandosi intorno - che bello. Ti ringrazi per avermi costretto a venire"
"Ah, prego - disse divertito - allora dimmi. Quello che ti piace è qui?"
La principessa sospirò, scuotendo il capo.
"Purtroppo no. Ma Aurora è qui. Che stai aspettando? Và da lei!" - esclamò dandogli una spinta.
"Cosa? Dopo il bacio che le ho dato sarà sicuramente arrabbiata con me!"
"Non puoi saperlo finché non ci provi, vai!"
Helge si sgranchì la voce, osservando da lontano Aurora. Forse Emma aveva ragione, dopotutto la ragazza non era tipo da infuriarsi tanto facilmente.
Sarebbe stato opportuno parlarle, dirle qualcosa...
Nel frattempo, la principessa Aurora aveva alzato lo sguardo, attratta da una visione che non le aveva affatto piacere. La principessa Elizabeth, si era avvicinata a Kristoff, e lo stava guardando in un modo che non la convinceva affatto.
"Come osa quella donna guardarlo in quel modo? - sussurrò fra sé e sé - ma non si vergogna, è anche sposata!"
Se fosse stata più tranquilla, probabilmente Aurora avrebbe lasciato perdere e avrebbe lasciato risolvere la questione ai suoi genitori. Ma quella volta si sentiva particolarmente nervosa.
Elizabeth, dal canto suo, si era avvicinata davvero tanto a Kristoff.
"Kristoff" - lo chiamò. Il biondo sollevò il capo, per nulla felice di vederlo.
"Amh... Elizabeth..."
"Salve - disse l'altra a braccia conserte - mi spiace, l'ultima volta ci siamo interrotti"
"Interrotti? - domandò indietreggiando - che volete dire?"
"Oh, mio caro - sussurrò con fare suadente - non vorrete dirmi che non avete capito le mie intenzioni...?"
Kristoff purtroppo, aveva ben capito quali fossero le sue intenzioni. Non aveva mai incontrato una donna più scostante di così, che cercava in tutti i modi di condurlo in tentazione. Fortunatamente, in suo aiuto intervenne una persona.
"Principessa Elizabeth, cosa state facendo?"
Aurora si era messa tra i due, a braccia conserte.
"Aurora?" - domandò Kristoff.
"Questa deve essere la vostra adorabile figlia" - disse Elizabeth guardandola malamente, come se avesse avuto davanti un insetto.
"Sì, esatto, sono proprio io! - esclamò - la figlia del principe Kristoff e della principessa Anna! Anche voi siete sposata, forse questo dovreste ricordarlo!"
Poichè la ragazza aveva affermato ciò ad alta voce, tutto si voltarono a guardarli. 
La principessa adulta strinse i pugni, nervosa.
"Lo so bene - rispose - non so cosa voi abbiate capito"
"Io ho capito quello che voi avete fatto capire. Guardate mio padre come se voleste saltarle addosso. Beh, andate a fare la gatta morta con qualcun'altro!"
Anna si portò le mani sul viso, sconvolta.
"Aurora?" - domandò incredula. Cosa stava accadendo? Sua figlia stava innalzando un polverone, non era da lei essere così agguerrita. E d'altro canto, Elizabeth non sembrava affatto felice per quegli insulti a lei riservatole.
"Come osate?" - sussurrò.
"No, come osate voi! - esclamò puntandole il dito contro - venite per rovinare i matrimoni altrui? Non ve lo permetto! Voi che siete sposata, voi che siete libera di amare vostro marito, vi comportate in questo modo! Ma non lo sapete che ci sono persone che non hanno questa fortuna?"
Nel dire ciò, la sua voce cominciò a divenire spezzata, come se fosse in procinto di piangere.
"Aurora - sussurrò Kristoff portandole le mani sulle spalle - che ti prende?"
La principessa sollevò lo sguardo.
"Non è nulla. Io comunque ho detto quello che dovevo dire. Scusate l'intromissione!"
Dicendo ciò sfuggì letteralmente dalla miriade di occhi puntati su di lei. Kristoff e Anna osservarono preoccupati la figlia, soprattutto la seconda. Le sue ultime parole l'avevano alquanto preoccupata. Sguardo diverso era invece quello di Elizabeth, che si sentì umiliata e ferita nell'orgoglio.
"Emh, emh - disse improvvisamente una voce alle sua spalle - mia cara, forse è il caso di parlare"
Ad aver detto ciò era stato Hans, il quale se ne stava a braccia conserte e con uno sguardo poco piacevole.
"Ma certo" - rispose la moglie, senza chinare lo sguardo e con grande dignità.

All'insaputa del resto della famiglia, Jack era andato fuori a cercare Pitch.
Elsa non si era dimostrata per niente favorevole, ma non aveva potuto fare altrimenti. Adesso era rientrata, cercando di sforzare il miglior sorriso che poteva.
"Hey Elsa! - la chiamò allegramente Rapunzel - sai dov'è Jack?"
La regina si soffermò a guardarla. Come poteva essere così sfacciata, dopo quello che era successo? Ancora non poteva crederci, sua cugina era determinata a provarci con Jack?
"Si è dovuto ritirare prima per degli impegni" - disse cercando di mantenersi composta.
"Oh, che peccato - sbuffò - mi sarebbe piaciuto godere della sua compagnia"
"Non devo ricordarti, Rapunzel, che Jack è mio marito. E Eugene è il tuo"
"Oh beh, Eugene è un don giovanni irrimediabile..."
Quello fu troppo per Elsa. Come poteva Rapunzel parlare in quel modo? Proprio lei, dopo ciò che aveva fatto?
La regina strinse i pugni.
"Come puoi dire questo? - sussurrò - proprio tu, che stai cercando di rovinare in tutti i modi il mio matrimonio! Conosco poco Eugene, ma posso tranquillamente affermare che sia una persona migliore di te, una persona che non farebbe mai una cosa del genere!"
Le lacrime stavano per solcare il suo viso. Elsa aveva imparato a non piangere mai, ma talvolta la cosa diveniva impossibile, come in quel caso. Se non si fosse trattenuta, sarebbe stato un problema. Così si voltò, prima di poter agire senza riuscire a controllarsi. Tuttavia, Eugene aveva ascoltato molto bene la conversazione dei due, e nel vedere Elsa reagire in quel modo, il suo cuore si era spezzato. Non l'avrebbe lasciata da sola con il proprio dolore.

Sola nella sua stanza, Aurora poteva dare libero sfogo alla sua frustrazione. Non le veniva da piangere, dopotutto non aveva fatto nulla di male, ma si sentiva nervosa, quella situazione stava divenendo insostenibile!
"Helge... Helge - sussurrò - perché mi hai baciata, perché?"
In realtà era felice di ciò, ma anche terribilmente disperata, poiché adesso sentiva che non avrebbe più potuto fare a meno di lui.
Improvvisamente qualcuno bussò alla porta.
"Avanti!" - esclamò ella. Ad aver bussato era stata Anna.
"Oh, ciao madre" - salutò.
"Ciao tesoro. Mi sono preoccupata nel vederti andare via, così ho pensato di andare a vedere come stavi"
"Sei tanto cara, madre. Ma non c'è niente, davvero"
"Non ne sarei così sicura. Ho ascoltato bene quello che hai detto ad Elizabeth?"
"Che è una gatta morta?"
"No, non quello. Del fatto che non tutti hanno la possibilità di amare chi vogliono. C'è forse qualcosa che devi dirmi, Aurora?"
La principessa sospirò. Un consiglio materno sarebbe stata la cosa migliore, tuttavia non voleva rivelare cosa fosse successo.
"D'accordo - sospirò - c'è qualcuno che amo"
"Questo è meraviglioso. Ma qual'è il problema?"
"Il problema è che un amore impossibile. Sono sicura che per noi sarà difficile stare insieme, per questo ho paura di ricambiare... non voglio soffrire"
"Mia cara Aurora, l'amore è bello anche per questo. Perché si soffre e si vivono molte emozioni, intensamente. Sai, credo che nessun amore sia impossibile, dovresti averlo capito, vivendo in questa famiglia!"
"Temo le conseguenze"
"Dovresti temere di più il rimpianto che potresti avere, non provandoci! Devi fare quello che ti dice il cuore, solo allora sarai felice, di chiunque tu ti sia innamorata"
Quella frase risuonò nella testa della ragazza. Probabilmente, seguire il cuore sarebbe stata la scelta più opportuna. Ed il cuore le diceva di gettarsi a capofitto in quell'avventura.
"Sì - sussurrò - probabilmente hai ragione. Grazie madre, ne avevo bisogno"
"Non devi ringraziarmi - disse abbracciandola - ma ora dimmi, perché hai attaccato Elizabeth?"
"Perchè non sa stare al suo posto - disse seria - devi fare attenzione, madre. Quella donna ha cattive intenzioni"
"Oh, cattive intenzioni - rise la principessa adulta - suvvia, non siamo più ragazzini. Vedrai che andrà tutto bene"
Malgrado le sue parole, Anna sentiva dentro sé un grande senso di inquietudine. 
Una parte di lei sapeva quanto ciò che avesse detto Aurora, fosse vero.

All'esterno aveva ricominciato a nevicare. Jack si era allontanato parecchio dal castello, non voleva che nessuno lo vedesse. Non aveva idea di dove Pitch potesse essere, ma probabilmente lui sapeva che lo stesse cercando e probabilmente invocarlo sarebbe bastato. Quando fu abbastanza lontano, prese un respiro profondo. Conosceva molto bene quel nemico  che già una volta aveva affrontato, e temeva, questa volta, di non riuscirci.
Non aveva però altra scelta che provarci.
"Pitch Black! - esclamò - dove ti nascondi?"
Passò qualche secondo. Dopodiché avvertì un'aura pesante alle sue spalle. Quando si voltò, si accorse che Pitch stava poggiato ad un albero, a braccia conserte.
"Ti sembra questo il modo di salutarmi, dopo tutto questo tempo?" - domandò.
"Tu - sussurrò - sei stato veloce"
"Sapevo già che volevi parlarmi. Anzi, più che parlarmi direi che vuoi farmi fuori"
"Hai proprio indovinato. Come hai fatto a liberarti?"
"Non è stato difficile. Dopotutto, l'oscurità è più forte della luce, e quando ho sentito il potere di Emma, ho avuto in incentivo in più"
"Emma... Cosa le hai fatto?"
"Non le ho fatto nulla, come puoi ben vedere. Tua figlia è molto passionale, mi crede una sorta di principe, o che so io..."
"Tu le starai lontano! - esclamò - non la toccherai più con un dito"
"Ah, quindi è di questo che sei venuto a parlarmi. Questo non dovresti dirlo a me, dovresti dirlo a me"
"Scomparendo tu, avrà meno problemi! Come hai potuto rivelarle il suo vero potere, con quale diritto?"
"Con quale diritto? - domandò - con quale diritto tu gliel'hai tenuto nascosto. Ti ostini a dire che è per il suo bene, ma in fondo sappiamo entrambi qual'è la verità. Tu hai paura che lei diventi come me, hai paura di dover uccidere un membro della sua famiglia..."
"No... non è vero, sta zitto!" - esclamò lanciandogli una saetta di ghiaccio, che Pitch fermò immediatamente.
"Invece, è vero - sussurrò - hai due scelte. Uccidere me e spezzarle il cuore, oppure lasciarmi vivere e renderla felice"
"Dovrei forse credere che tu tieni ad Emma? - domandò - ma fammi il piacere. Non sei in grado di provare amore, né alcun sentimento umano. E soprattutto, io non te lo permetterò. E poi su una cosa ti sbagli di grosso: l'oscurità non esiste. E' solo una mancanza di luce"
I due rivali si fissarono a lungo, senza dire una parola. Pitch non aveva intenzione di farsi uccidere, soprattutto non adesso che i suoi sentimenti erano stati risvegliati. In parte poteva capire Jack, lui voleva proteggere Emma.
E d'altronde anche egli avrebbe voluto proteggerla, da sé stesso. Ma non ci riusciva, perchè amarla implicava per forza metterla in pericolo.
"Ci affronteremo Jack Frost - sussurrò - ma non adesso"
Nel dire ciò, la sua ombra si smaterializzò tra la neve. Jack rimase immobile guardandosi poi intorno.
"No! - esclamò - maledetto, torna indietro e affrontami!"
Le sue però furono solo parole gridate al vento.

Aurora continuava ad essere molto agitata. Ormai si era decisa, avrebbe parlato con Helge. Ma cosa avrebbe dovuto dirgli?
Continuava a camminare nervosamente avanti e indietro, ripetendosi a mente le parole che avrebbe dovuto dire. Si sentiva nervosa ed il cuore le batteva a mille.
Era completamente cotta.
Qualcuno bussò alla porta.
"Sì, chi è?" - domandò nervosamente.
"Aurora, sono io" - rispose la voce di Helge. La principessa divenne immediatamente rossa per l'imbarazzo. A quanto pare il cugino l'aveva preceduta.
Immediatamente si fiondò ad aprire. Helge si fece avanti con un sorriso gentile.
"Ciao, emh... disturbo?"
"No, no, assolutamente" - rispose tutta impettita.
"Ho sentito che ne hai dette quattro alla principessa Elizabeth, mi hai molto sorpreso!"
"Già, emh... mi sono sorpresa anche io" - sussurrò con voce tremula.
Helge si portò una mano tra i capelli, imbarazzato.
"Io... ero venuto a parlarti... riguardo a quel bacio dell'altra volta"
"Sì?" - sussurrò.
"Io... mi spiace - disse senza guardarla negli occhi - non avrei dovuto farlo. Mi rendo conto che i miei sentimenti sono sbagliati, e che forse ho pensato prima a me che a te"
"No... non devi scusarti. Caso mai sono io a doverlo fare. Ti ho lasciato in asso, senza neanche darti una risposta"
"Ma io ti ho messo in difficoltà. Non voglio che tu soffra per colpa mia, e se la cosa può farti stare meglio, allora mi dimenticherò del mio sentimento, o almeno ci proverò"
Aurora guardò il cugino negli occhi. Il suo sguardo era sincero, ma anche molto sofferente. Helge non era affatto egoista, era lei ad esserlo. Lei che, per paura, lo aveva evitato in tutti i modi.
Il suo cuore però, le diceva tutt'altra cosa. Fu per lei istintivo allungare una mano verso il principe, il quale sussultò.
"Non voglio.... non voglio che smetti di amarmi"
"Cosa?"
"Mi hai capito bene! - esclamò - non voglio che smetti di amarmi! Hai fatto nascere in me sensazioni che non credevo di poter provare. Adesso non voglio che dimentichi tutto... io non voglio dimenticare..."
"Oh... Aurora..." - sussurrò. Lei lo guardò. Gli occhi di entrambi erano lucidi. Non sarebbe servita alcuna parola in più, sarebbe bastato un solo gesto.
Per loro fu una sorta di liberazione quando poterono baciarsi nuovamente. Quel bacio però fu diverso dal primo, fu più furente, più passionale, quasi esasperato.
Le mani strinsero l'uno il corpo ed i capelli dell'altro, mentre l'emozione si mescolava all'eccitazione. La paura, sembrava per un attimo essere stata dimenticata. Helge ed Aurora non dissero una parola, A loro bastò un semplice sguardo per capire che quella sera, sarebbero andati fino in fondo.
I due raggiunsero, senza staccarsi un attimo, il letto della principessa, dove la loro passione esplose del tutto. Avrebbero passato la notte più bella della loro vita, assaporando ogni attimo di quell'amore proibita.

Anche Emma aveva raggiunto la propria camera e si era infilata sotto le coperte. Eppure non riusciva a dormire, troppi pensieri. Le tornava continuamente alla mente, il salvataggio di Pitch. Allora gli importava di lei, altrimenti l'avrebbe lasciata morire. Emma voleva credere che egli amasse qualcosa di più del suo potere oscuro, anzi, era quasi sicura che fosse così.
Stava impazzendo. Sentiva il bisogno di rivederlo.
Il suo flusso di pensieri fu interrotto quando avvertì qualcosa muoversi, come un'ombra. Immediatamente si mise seduta, immobile.
"Pitch? - sussurrò - sei tu?"
Quell'ombra che aveva intravisto poco prima, prese pian piano una forma ben definita: era proprio lui.
"Oh - disse con gli occhi lucidi - sei proprio tu!"
"Sì, sono io - disse avvicinandosi - ma non se per quanto potrò rimanere. Tuo padre sa di me. E' venuto a cercarmi, voleva farmi fuori, ma sono andato via prima che potesse farlo"
"Lui ha... davvero?"
"Sì, e non si fermerà finché non sarò eliminato. Capisci adesso quanto è sbagliato amarmi?"
"No - disse stringendo i pugni - non lo capisco"
"Emma, te ne prego - sbottò - dovresti odiarmi. Io sono il male, io ti sono stato accanto solo per impadronirmi del tuo potere. E' da pazzi amarmi!"
"Forse sono pazza, è vero. Ma non ho mai sentito ciò che provo per nessuno. E malgrado tu non voglia ammetterlo, so che senti lo stesso"
Pitch sospirò, chinando lo sguardo. La principessa aveva ragione. Il suo cuore non umano, aveva preso a battere con vigore.
"Pitch - lo chiamò Emma avvicinandosi al suo viso - ti prego, rimani con me questa notte. Se mi ami, anche un po', ho bisogno di saperlo"
"Emma - sussurrò - se decidi di farlo, non potrai più tirarti indietro. Ed io non riuscirò più a fermarmi, mi stai tentando troppo"
"Non mi importa. Ogni dolore non potrebbe essere paragonabile a quello di doverti stare lontana"
Messa in ginocchio sul materasso, Emma gli circondò il collo con le braccia, e finalmente lo baciò. Quel gesto accaldò immediatamente entrambi, un gesto casto che rese vani tutti i tentativi di Pitch.
Aveva provato in tutti i modi a trattenersi, ma anche la sua oscurità sembrava vacillare di fronte ad Emma. Così mandò al diavolo tutto.
Strinse il suo corpo, all'apparenza così fragile, tra le braccia. E ricambiò il bacio, rendendolo molto più passionale.
I loro sensi si risvegliarono, e quando Emma fu stesa con la schiena contro il materasso, avvertì la stessa sensazione di soffocamento che aveva provato durante le paralisi notturne. E quella era la sensazione migliore del mondo.
L'oscurità la stava facendo sua, la stava marchiando a vita con il suo nome.
Anche per lei, quella sarebbe stata la notte più bella della sua vita.
 








 
N.D.A
L'avevo detto che ne sarebbero successe delle belle u.u Ammetto mi sono appassionata molto in questo capitolo, chissà perché XD
Le due coppie "impossibili" sono arrivati all'apice, ma ciò ovviamente avrà le sue conseguenze... non voglio pensare negativo, sto fangirlando troppo :D
Gli avvertimenti di Jack sono stati inutili, immagino quanto potrebbe essere arrabbiato quando scoprirà che il suo peggior nemico ha reso la sua dolce e innocente figliola... meno innocente XD
Aurora invece è intervenuta per salvare Kristoff, è una brava ragazza, ed anche gli adulti avranno i loro problemi in amore O:

 
   
 
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