Tales of graces: Il gatto che miagolava

Hubert camminava lungo il vialetto. Niente poteva andare storto in quella giornata perchè gli ucelli cinguettavano, il sole splendeva, non era da sono ma con Pascal, e un gatto stava in mezzo alla strada... aspetta, un gatto?

Il gatto sembrava una palla, li fissava come se potesse leggere nella loro anima. Aveva uno sguardo straordinariamente poco intelligente e sornione.

Hubert si fermò, inquietato da quegli occhi fissi in mezzo alla strada.

“Perchè ti sei fermato?” chiese Pascal.

“Quella palla mi fissa”

“Ma non è una palla....”
“Si lo so. Però mi sta fissando”

“E cosa vorresti fare?”

“Non lo so. Osserviamo i suoi movimenti”

Si misero a fissare il gatto, seduti prt terra. In mezzo alla strada. Le orecchie del gatto si muoveva a ripetizione e la coda si agitava pigramente. Non sembrava affatto preoccupato della loro presenza.

“Io vorrei tornare indietro, sai, oggi non ho fatto colazione”

Il gatto miagolò.

Lui la guardò serafico.

“Non è vero, ti ho vista prima mangiare”

“Ah perchè che fai? Mi spii?”
“Perchè mai dovrei spiarti? Non ci penserei neanche”
Il gatto miagolò di nuovo.

“Che ha quel gatto?” si domandò Pascal.

“Che ti frega del gatto?”

Pascal fece spallucce.

Seguirono attimi di silezio. Quel gatto non la smetteva di fissarli.

“Ti sembro tipo che si metterebbe a spiare?” chiese Hubert nervoso.

Lei annuì tranquillamente, dopo aver arriciato il naso.

Il gatto non fece nulla stavolta.

“Ma ti ho detto che non è così!Perchè non mi credi!?”

Il gatto miagolò.

“Hai la faccia da guardone”

“Ah, e secondo quale criterio? Se per questo allora tu avresti la faccia da pervertita”
“Ma che problemi hai!?” sbottò lei.

“Ah io credo invece che dietro le apparenze la tua mente sia piena di fantasie sconce su di me”

“Non è vero!”

Il gatto miagolò.

“Che faccio? Sto sopra o sotto?”
“Smettila!”

“Almeno sono bravo?”

“Ho detto piantala! E comunque non lo saresti, guardone”
Il gatto miagolò.

“Nemmeno tu saresti una grande soddisfazione data la mancanza di certi attributi femminili”
“Cosa vorresti dire?” domandò sospettosa, “Di che attributi parli?”

Hubert si fece un gesto molto equivoco con le mani all'altezza del petto come se stringesse qualcosa di invisibile.

Pascal sollevò un sopracciglio.

“E tu che ne sai?”

“Io?”

A quel punto Hubert si rese conto del terribile errore che aveva commesso, e cominciò a sudar freddo.

“Beh, non è così difficile da capire, anzi, è molto meno di quandto smbra”

“Ma davvero?”

Si rese conto di non aver fatto altro che peggiorare la situazione.

Iniziarono a fissarsi incagnesco, poi Hubert sbottò.

“Io non ti spio di nascosto!”

A quel punto anche lei esplose.

“E io non faccio fantasie erotiche su i te!”

Mentre i due avevano preso a litigare il gatto aveva iniziato a miagolare freneticamente, e non smise per tutto il tempo che durò la discussione.

…

Beh, quello che loro non sapevano è che il gatto miagolava solo se qualcuno mentiva.