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Autore: __aris__    04/10/2016    4 recensioni
Raccolta di flashfic originali scritta per la sfida del gruppo FB A Box Full of Prompt.
Ogni storia è autonoma rispetto alle altre.
Spero che vi piaccia e che mi lasciate un commento.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prompt 32  Elena Fanti - Crateide.

Originale: soprannaturale.

Coppia: het.

Avvertimenti: fluff.

Rating: libero.

Prompt: X è un fantasma che si diverte ad infestare un asilo, finché non si innamora di Y e decide di mettere la testa a posto... letteralmente.


 
Con la Testa sulle Spalle, 405 parole

 




Avete presente quei vecchi che dicono ai nipoti “quando ero piccolo qui era tutta campagna”?
Fate finta che io sia uno di loro, perché quando io ero piccolo qui era davvero tutta campagna. Certo, sono passati un po’ di secoli da allora, ma non soffermatevi su dettagli così insignificanti!
Io sono un fantasma morto durante un duello clandestino nel millecinquecento e qualcosa. Non fate quella faccia incredula perché non ricordo l’anno della mia morte! Posso assicurarvi che dopo aver trascorso tutta la vita aspettandola nel momento in cui arriva che perde molta della sua importanza.
Dov’ero rimasto?
Ah, si! Alla mia morte. Mi hanno ucciso con una sciabolata al collo. Da allora sono rimasto qui, vicino all’abazia e tendo ancora a perdere facilmente la testa. E non pensiate che perché non sento più il dolore sia una cosa divertente! Provate voi a gioire perché vedete due innamorati appartarsi a tarda notte, concentrarvi per trovare un modo per spaventarli come si deve e finire a cercare la propria testa che si ostina a non rimanere attaccata al collo. Certo quelli sono scappati terrorizzati ma io sono sempre lo zimbello degli altri fantasmi.
Fatto sta che, per aggiungere il danno alla beffa, qualche tempo fa hanno costruito una scuola nella vecchia abazia e l’hanno chiamata asilo. All’inizio pensai che sarebbe stato divertente avere tanti bambini da spaventare. Mi immaginavo già a far rotolare la mia testa per distruggere i loro castelli giocattolo, ma quando ci provai non andò proprio nel modo in cui avevo immaginato: privo della vista il mio corpo iniziò a sbattere contro le pareti e tutti i bambini risero di me mentre io li pregavo di smettere di lanciarsi la mia povera testa l’un l’altro. Da allora ho accuratamente evitato quelle orrende creature come avrei fatto con la peste, trascorrendo le mie giornate nascosto nei ripostigli e nelle cantine.
Poi è arrivata lei, la maestra Lisa.
È bellissima, mi ricorda tanto la donna per cui ho perso la vita.
Ma lei nemmeno mi vede.
Forse è meglio così visto che ogni volta che la vedo la mia testa si nasconde sotto i tavoli o le macchine. Ma io vorrei tanto una testa che rimanga saldamente sulle spalle! E le ho provate tutte per non farla cadere, dalla colla ad ago e filo, ma senza successo. Così la guardo ogni volta che posso sperando che un giorno mi regali lo stesso sorriso che riserva a quei bambini infernali.
   
 
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