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Autore: Hiroshi84    04/10/2016    3 recensioni
Alla ricerca del pomodoro...questo sconosciuto. Arton e Symon riusciranno ad espletare l'importante compito impartito da re Gedeom?
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1° capitolo - Convocazione al Palazzo Reale di Auria

A Ertha uno dei sette continenti del pianeta, precisamente nelle lontane e sperdute montagne di Aramo, vi era collocata Auria, un regno economicamente molto prosperoso ed avanzato.
Da quelle parti ci si viveva felicemente, tant’è che dato il riconosciuto benessere da parte degli abitanti, non c'era alcuna necessità ad uscire fuori dal regno, salvo casi particolari, a causa degli innumerevoli pericoli.
A governare un vecchio re di nome Gedeom, identificato sia in qualità di ottimo sovrano e sia come eccellente chef, considerato all'unanimità in entrambi i casi il migliore di tutto il continente, difatti da posti sia vicini che lontani venivano moltissimi forestieri di buona forchetta per gustare le prelibatezze auriane.
Durante i lunghi anni di benevola monarchia, il re in ogni parte dello stato, fece disseminare e avviare con successo (tramandando le dovute tecniche culinarie a chi di dovere) innumerevoli ristoranti, tavole calde, trattorie, taverne etc, mentre per la gestione si avvalse del valido ed indispensabile aiuto della regina Lynn, dei tre figli Ronin, Sander,Toki e di altri fidati collaboratori, portando così all’arricchimento esponenziale anno dopo anno di Auria, di cui la maggior parte dei guadagni come è facile intuire venivano da fuori.
Per questo motivo il regno venne soprannominato “Il Regno del Gusto.”
Un giorno il sovrano senza consultarsi con nessuno, tramite missiva convocò al suo cospetto due famosi avventurieri, nonché amici per la pelle, molto abili nel combattere e parecchio valorosi, di cui in passato Gedeom si affidò a loro per missioni di vario genere.
Arton e Symon erano i loro nomi; il primo alto, magro e dai lunghi capelli neri, mentre il secondo di media altezza, un pò in carne e dai cortissimi capelli biondi.
Entrambi avevano un'etá di circa trent'anni ed una innata passione per il cibo ma sapevano benissimo come tenersi in allenamento. 
Nel tardo pomeriggio una volta giunti al castello, il capitano delle guardie li fece accomodare in sala d’aspetto per poi successivamente avviarli dopo una certa attesa alle Cucine Reali del Palazzo Reale.
Appena entrati, furono immediatamente invasi da un odore inebriante di cibi in cottura, notarono innanzitutto mensole di ogni genere con tantissimi contenitori, le dispense piene di salumi, carni, spezie, formaggi etc e un andirivieni di cuochi ed aiutanti che si destreggiavano a destra e manca in perfetta sincronia.
Da segnalare anche una grandissima quantità di scaffali pieni di enciclopedie, tomi, prontuari e libri di ricette.
Restarono come imbambolati, fino a quando il re all'improvviso apparve dinnanzi a loro.
Era un uomo basso, rubicondo, vestito con tipico abbigliamento da chef, dal viso simpatico, e nonostante l'età avanzata, i settantotto anni li portava piuttosto bene.
Arton e Symon lo salutarono ossequiosamente con l’immancabile inchino.
«Ragazzi faccio a meno dei convenevoli, è vero che sono il vostro re ma trattatemi come un amico, ve ne sarei grato!» esordì Gedeon con un sorriso bonario.
I due avventurieri dopo le parole del re si rilassarono e si dimostrarono più a loro agio, mantenendo pur sempre le distanze nei suoi confronti, Symon però essendo anche fin troppo solleticato dalla curiosità, fu il primo dei due a parlare.
«Sua Maestà, siamo a sua completa disposizione pronti a qualsiasi vostra richiesta, per favore non teneteci sulle spine, a che dobbiamo l’onore per essere stati convocati qui da voi?»
Il sovrano li fissò con sguardo paterno.
«Cari ragazzi, ho sempre avuto la certezza di poter sempre contare su di voi, a tal proposito vi ringrazio di cuore, in questi ultimi giorni mi son preso la briga di elaborare nuove ricetta o sarebbe meglio dire a migliorarle notevolmente, grazie a “qualcosa” che dalle nostra parti non viene coltivata e che quindi risulta pressoché sconosciuta. Avete mai sentito parlare del pomodoro?» chiese pur immaginandone già in anticipo la risposta.
I due ragazzi restarono leggermente sbigottiti, si vergognavano di passare per ignoranti nonostante per tanti anni avessero viaggiato un pò ovunque, difatti non sapendo cosa dire si guardarono in faccia scrollando le spalle.
«Po-pomo-ro? Ma è un qual-cosa di colore d’oro?» balbettò leggermente Arton.
Il re si mise a ridere affabilmente e comprese il loro disagio.
«Tranquilli ragazzi, capisco la vostra difficoltà, vi posso garantire con certezza che in tutta Ertha sono pochissimi i luoghi in cui è possibile trovare lo “sconosciuto”, ragion per cui in breve vi spiego cos’è:  Il pomodoro da un punto di vista botanico, è un frutto, di forma ovale oppure tondeggiante di colore generalmente rosso, ve ne mostro subito un campione, l’unico che mi è rimasto, guardatelo, si trova lì sul tavolo dietro di voi.»
Arton e Symon si girarono e lo notarono subito, lo presero a turno in mano, lo tastarono ed annusarono con molta curiosità, a momenti ebbero la tentazione di morderlo per assaggiarlo ma sapevano che non sarebbe stato corretto.
Gegeom seguitò a dire:
«Due settimane fa dal regno di Zyon venne a farmi visita un forestiero di nome Faron e mi ha squisitamente omaggiato donandomi due casse di pomodori di cui nel regno poc’anzi citato ne crescono in abbondanza. Prima della sua visita ne sapevo giusto quel tanto, grazie ai miei libri che avete senz’altro notato negli scaffali, ahimè senza mai studiare o approfondire in maniera seria e concreta il frutto in questione.» seguitò a dire Gedeom.
I due avventurieri annuirono ascoltando ogni singola parola con molto interesse e il re continuò con le spiegazioni.
«Per sdebitarmi mi sentii in dovere di ospitare il forestiero per qualche giorno e dopo la sua partenza mi son cimentato a sperimentare e a creare. Ho passato notti insonni sapete? Finchè dopo prove e controprove…  emh, non posso svelarvi nulla per adesso, anzi a dire la verità voi siete gli unici due a cui ne sto parlando, vi basti sapere che ho trovato il modo giusto per sfruttarli a dovere in ambito culinario, ed è stato proprio con gli ultimi chili di pomodori rimasti che son riuscito nel mio intento, purtroppo come ripeto me n'è rimasto solo uno, cioè quello che tenete tra le vostre mani.»
Arton avendo un intuito molto sviluppato capì subito al volo del perché furono convocati.

2° capitolo - Missione per conto di Re Gedeom

«Sua maestà, credo di indovinare qual è la missione che desiderate affidarci ossia volete farci recare a Zyon per prendere scorte di pomodori e portarli fino a qui. Dico bene sire?»
Il re con fare amichevole sorrise ancora.
«Ma che ragazzo sveglio! Ebbene si, hai azzeccato il motivo per cui vi ho chiamati, inizialmente avevo pensato di mandare i miei soldati ma ho preferito agire diversamente ed affidarmi invece a voi due di cui posso contare sulla vostra discrezione oltre che sul vostro coraggio, nonostante sono praticamente certo dei risultati, il pomodoro è pur sempre in fase sperimentale e non voglio che qualcuno dei miei uomini si lasci sfuggire qualcosa. Essendo re non devo giustificare a nessuno del perché sarete in missione a Zyon. Quindi cari amici, ve la sentite di partire domani mattina presto?»
«Sua maestà, pronti per partire!» risposero in coro Symon e Artoni senza fare altre domande.
Molto felice per la risposta, Gedeom comunicò le seguenti istruzioni:
«Zyon si trova a sud, con le dovute soste ci vorranno due settimane, domani all'alba innanzitutto vi recherete alle Stalle Reali, i miei soldati vi forniranno un grande carro coperto con due cavalli fortissimi, rifornimenti a quantità e denaro per gli acquisti, poi una volta giunti a destinazione, vi dirigerete ai mercati della città per acquistate più pomodori possibili tanto da riempire il veicolo. Infine una volta tornati ad Auria, per premio non solo verrete pagati profumatamente ma vi consegnerò una tessera firmata da me medesimo dove indica che per un anno intero potrete mangiare gratuitamente in qualsiasi e sottolineo qualsiasi locale del regno.»
Aggiunse infine:
«Una raccomandazione importante: state attenti e tenete gli occhi bene aperti, ci tengo alla salute dei miei sudditi, anche più dei pomodori e di tutte le mie ricchezze.»
I due compari si guardarono in maniera complice, l’offerta si prospettò piuttosto allettante, a parte i soldi, per dodici mesi avrebbero avuto cibo e bevande assicurate.
Prima che i due amici si congedassero il re fornì a loro due strane bombolette.
«Stavo quasi per dimenticare, una volta acquistato il carico, spruzzate questi spray sopra ogni singolo pomodoro, è un invenzione di Aeryn uno dei miei maghi, serve per non far deperire la frutta o le verdure durante lunghi viaggi, la sua efficacia è di circa una settimana, ve li consegno già da adesso, in confidenza vi dico che i frutti rossi del forestiero lasciavano a desiderare proprio a causa del fatto che si erano un pò marciti durante il suo non breve tragitto.»
Dopo aver preso in consegna le due bombolette, i due salutarono il loro sovrano, e una volta giunti ognuno nella propria abitazione andarono a dormire abbastanza presto poichè volevano partire più riposati possibile.
 
Infatti, alle cinque del mattino, furono già in piedi pronti per iniziare l'avventura.
Andarono alle Stalle Reali per ritirare l’occorrente tramite i soldati, e prima di iniziare il viaggio, discussero senza litigare le turnazioni riguardo la guida del carro e le soste da effettuare.
Dalle montagne di Aramo, la discesa non fu affatto complicata, percorrendo ed attraversando via via sentieri, pianure, strade sterrate… fino ad arrivare a tre quarti di viaggio completato, ovvero nel terribile e tristemente famoso Bosco di Egon.
A causa della massiccia presenza di alberi fittissimi, l’ambiente era pericoloso, oscuro, ombroso e cosa non meno importante la zona pullulava di pericolosi animali selvatici.
Se non fosse stata per la cartina elargita da una delle guardie del re prima della partenza, si sarebbe senz'altro posto il rischio di perdersi.
Tutto filò liscio come l’olio, non si perdettero e non subirono attacchi, tranne una volta che furono circondati da un branco di lupi feroci.
Symon con particolare destrezza ne bastonò uno di loro violentemente, il gesto fu più che sufficiente per far capire l’antifona a gli altri suoi simili che decisero di non attaccare e fuggire a zampe levate.
Il labirintico bosco di Egon essendo la parte più ostica del viaggio, una volta individuata l'uscita fu un grande sospiro di sollievo e un discreto numero di chilometri separavano il coraggioso duo alla località designata.
E ci riuscirono, impiegando come da programma una settimana esatta per l'andata.
Nonostante Symon e Arton prima della missione avessero viaggiato per mari e per monti, non visitarono nemmeno una volta il regno di Zyon e ciò probabilmente li giustificava del perchè non conoscevano il misterioso pomodoro.
All'ingresso del reame, si informarono su dove fossero collocati i mercati ortofrutticoli e si fecero raccomandare da più persone il miglior venditore di frutta.
Dalle bocche della gente usciva praticamente sempre lo stesso nome ossia un certo Eghin.
Eghin oltre ad essere  un venditore si prodigava in qualità di valente agricoltore e agrimensore, ragion per cui i prodotti venivano considerati perfetti in tutto e per tutto nonchè i più cari.
Ai mercati non fu affatto difficile trovarlo, grazie ad una vistosa insegna con su scritto a caratteri cubitali “Eghin Fruit”.
Era un omone completamente calvo, robusto, alto circa due metri, dalla pelle olivastra e con un bancone pieno di ogni ben di Dio.
Già a vista si notava chiaramente che i prodotti apparivano di altissima qualità.
L’occhio dei due amici saltò subito sui pomodori, vedere quei strani frutti rossi tutti insieme risultò molto curioso e secondo alcuni calcoli approssimativi stabilirono che tutte le strapiene cassette di legno presenti sarebbero entrate perfettamente nel loro carro coperto.
«Buon uomo mi scusi, siamo due forestieri provenienti da Auria, questi frutti dalle nostre parti non crescono e non sono conosciuti, ad ogni modo veniamo da parte di re Gedeom che ci ha commissionato per l’acquisto di un consistente numero di pomodori.» disse Symon educatamente al venditore e quest'ultimo li squadrò curiosamente per alcuni secondi prima di proferire parola.
«Re Gedeom? Ma certo molto volentieri, è un onore servirvi, sono stato a Auria alcune volte per vacanza e vi posso assicurare che in vita mia a parte la bellezza del vostro regno non ho mai mangiato cosi bene, siete dei veri maghi in cucina, soprattutto grazie al vostro re dalle mani d’oro!».
Dopo una breve pausa continuò.
«Non so cosa possa ricavarne da questi frutti, qui dalle nostre parti dopo averli lavati li mangiamo cosi come sono, ma conoscendo la maestria del vostro sovrano sono sicuro che ne saprà fare buon uso.»

3° capitolo - Ritorno a Auria

I due amici ringraziarono sentitamente, Arton tirò fuori il denaro e lo consegnò nelle mani di Eghin che si cimentò subito a contarlo.
«Mancherebbero 1000 Draghi ma non importa… le casse sono tutte vostre, vi faccio un grosso sconto, ma solo perché siete di Auria e vi manda Gedeom ed anche se non ho mai avuto il piacere di conoscerlo di persona, nutro ugualmente profonda stima per il vostro sovrano.»
Con l’aiuto del venditore, le molte casse di pomodoro furono caricate sul carro coperto e dopo aver stretto calorosamente la mano ai due, consegnò a loro un sacchettino marrone legato con uno spago.
«Ragazzi miei, mi raccomando, non scordatevi di dare anche questo a re Gedeom, e mandategli i miei saluti! Vi ringrazio e vi auguro buon viaggio di ritorno!» concluse cordialmente Eghin dimostrandosi una persona di buon cuore e di una affabilità fuori dal comune. 
Una volta usciti dal regno di Zyon, i due amici andarono in una zona isolata oltre che sicura per potersi riposare fino all’indomani mattina, ma prima, di comune accordo decisero di assaggiare l’agognato frutto di colore rosso tanto desiderato dal loro re.
Ne presero un campione a testa e dopo averli lavati con dell’acqua, addentarono e masticarono in men che non si dica.
La loro faccia, fu delusa e schifata allo stesso tempo.
«Non mi piace, sai? Lo immaginavo di sapore dolciastro, non so... tipo caco o qualcosa del genere, invece è così acidulo!» si lamentò disgustato Symon e scaraventò lontano il pomodoro mordicchiato.
Arton non disse nulla, annui soltanto debolmente e a differenza dell’amico decise di finire il frutto rosso fino in fondo.
Dopo alcuni istanti, ci mancò poco che vomitasse, mostrandosi abbastanza frastornato.
«Sarà che il nostro palato non è abituato a codesto frutto, oppure è proprio il sapore che non è buono, non so, ma dobbiamo eseguire gli ordini del re e fargli recapitare ste porcherie!».
Symon trovò giusta l’affermazione dell’amico.
«Si, ti dò pienamente ragione. Sai che facciamo? Per evitare di farlo domattina e per anticipare i tempi, utilizziamo già da adesso lo spray in dotazione per spruzzarlo su questi “cosi” rossi in modo da preservarli, guarda, se dipendesse da me, li butterei tutti in quel ruscelletto davanti a noi...»
Arton, trovò più che giusta l’idea e si misero subito all’opera.
Per questioni igieniche presero una larga tovaglia e la posizionarono a terra svuotando i contenuti delle casse sopra di essa.
Pazientemente Arton e Symon spruzzarono con estrema precisione su ogni singolo pomodoro per poi rimettere nuovamente tutto a posto.
Verso sera inoltrata i due erano sfiniti, mangiarono qualcosa di leggero e andarono a dormire.
La mattina seguente come già avvenuto all’andata, partirono di buon’ora ripercorrendo all'inverso lo stesso tragitto.
Si stupirono del fatto che il ritorno si rilevò ancora più rilassante dell’andata, poiché a detta loro aver superato il bosco di Egon senza intoppi, significava aver praticamente lasciato il peggio alle spalle ma cantarono vittoria troppo presto.
Ai piedi della montagna di Aramo furono improvvisamente circuiti da una banda di briganti pronti e decisi a depredarli.
Erano in cinque, tutti vestiti e mascherati di nero, con in mano dei bastoni o dei randelli.
«Dateci tutto e subito, altrimenti vi massacreremo a dovere!» minacciò il capo della banda con voce dura.  
I due avventurieri non si lasciarono intimorire dai cinque di manigoldi, anzi, nel loro inconscio non aspettavano altro di poter ingaggiare prima o poi qualche battaglia, essendo bravi combattenti ed avendo già sostenuto migliaia di scontri sapevano perfettamente come gestire situazioni del genere.
Non che avessero oro, soldi, o gioielli, ma solo un carro strapieno di pomodori, ma si risparmiarono di riferire ai balordi tale dettaglio, essendo gente ripugnante meritava soltanto di essere punita a dovere.
«Caro Arton finalmente un pò di azione! I bifolchi hanno in mano solo dei dei miseri pezzi di legno e poi son pure privi di armi da lancio, sarà un gioco da ragazzi sbarazzarci di loro… dico bene amico mio?» espose in maniera sprezzante Symon.
Quest’ultimo a pari merito dell’amico aveva coraggio da vendere, con la sola differenza che in più aveva una indole cauta e riflessiva.
«Concordo Symon, però non sottovalutiamoli, ti ricordo che siamo solo in due e loro in cinque, stavolta le armi bianche non servono, sarà uno scontro ad armi pari, anche noi useremo i nostri bastoni!»
Dopo averli analizzati a dovere aggiunse:
«Utilizzeremo la solita strategia, cioè colpirli un pò tutti e non concentrarci solo ed esclusivamente sul singolo, altrimenti ci faranno a pezzi!»
Symon sapeva più che bene la tattica da adottare, e sin dal primo incontro con i loschi figuri avvertì “prurito” alle mani, praticamente non vedeva l’ora di lanciarsi nella mischia.
«Iniziano le danze: caricaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!!!!»  gridò esaltato.
I briganti erano convinti di ottenere bottino facile, non si aspettarono neanche minimamente questa loro iniziativa, e fu così che si lanciarono all’attacco.
I due avventurieri lottarono come furie e grazie alla loro conoscenza ed esperienza nell’arte del combattimento, riuscirono a metterli tutti a tappeto senza causare vittime.
Symon e Arton ebbero soltanto alcuni graffi di poco conto, mentre il bilancio dei malviventi sconfitti fu il seguente:
 
Un brigante con la gamba slogata.
Un brigante ferito alla testa e con la mano fratturata.
Un brigante con un braccio rotto e tutti i denti davanti spezzati.
Un brigante con la spalla destra lussata.
L’ultimo brigante invece... si pisciò semplicemente addosso, il loro capo.
 
E fu proprio il capobanda che raccolse i suoi compari e li invitò a scappare.
«Via, via, viaaaaaaaaaa!!! Andiamocene da qui, questi due ci ammazzonooooooooo»!!!» e claudicanti batterono ritirata.
La coppia festeggiò la vittoria battendo il cinque, e dopo aver bevuto una buona quantità di acqua ed aver applicato qualche cerotto qua e là, ritornarono infine in marcia per risalire le montagne Aramo.
La salita, al contrario della discesa, si dimostrò particolarmente faticosa, ma per loro fortuna avevano due cavalli possenti, che con una forza inaudita e fuori dal comune riuscirono a trainare sorprendentemente il carro coperto portando carico e occupanti a destinazione.
Il tabellone di marcia fu rispettato nuovamente, i due amici impiegarono come all’andata una settimana esatta.

4° capitolo - Missione compiuta

Alle porte di Auria, il biondino Symon si rivolse con fare incerto al suo compagno.
«L’altra volta il re si è dimostrato troppo vago, il fatto è che sono troppo curioso di chiedergli cosa intende farne di questi pomodori senza peccare di invadenza!»
«A questo punto sono curioso anch’io!» gli fece eco Arton.
Una volta entrati nel regno, si avviarono immediatamente al Palazzo Reale, si fecero dapprima annunciare per poi accedere all’interno dei Magazzini Reali.
Il re appena saputo del loro ritorno, gli andò incontro e li abbracciò come un padre abbraccia i propri figli.
«Ben tornati ragazzi vi aspettavo con trepidazione, in questi giorni...» e non terminò la frase dal momento che posò lo sguardo sul carro coperto strapieno di cassette.
«Meraviglia delle meraviglie! Ma quanti pomodori e quanto sono belli! Ragazzi, vi chiedo un’ultimo sforzo. Prendete tutte le casse e portatele nel mio Laboratorio Reale! Vedete quella porta? Si tratta di un'ingresso che collega il magazzino con le cucine, dove sulla destra è adibita una porta di colore rossa, un locale a cui non ho mai fatto entrare nessuno, tranne in questo preciso istante voi due.
Arton e Symon si sentirono onorati sia per le parole del re e sia del fatto che avrebbero varcato la misteriosa stanza, ed eseguirono l’ordine impartito.
Il Laboratorio Reale, aveva un aspetto abbastanza somigliante con le Cucine Reali, con la sola differenza che vi erano presenti ampolle di tutte le grandezze, strumentazioni particolari e curiosi arnesi da cucina.
Da segnalare infine l’immancabile teca di libri di cucina di ogni genere e di ogni lingua, persino in elfico e in druido.
Una volta finite le operazioni di scarico, il sovrano li raggiunse nel Laboratorio Reale, dimostrandosi visibilmente contento e compiaciuto.
Prese alcuni pomodori in mano e restò soddisfatto del fatto che fossero in ottime condizioni, confermando che lo spray si dimostrò davvero efficace.
Symon estrasse dal suo zaino il sacchettino marrone legato con uno spago ottenuto da Eghin e lo porse al re.
«Sua maestà, Eghin colui che ci ha venduto i pomodori vi manda i suoi saluti e ci ha raccomandato espressamente di darle questo!»
Il re sorrise.
«Che gentile, chissà cosa conterrà?» e in maniera frenetica si mise a sfilacciarlo e in pochi secondi lo aprì.
All'interno dell'involucro trovò dei semini con alcuni fogliettini di carta scritti, e si cimentò subito a leggerli con attenzione.
«Questi semi servono per la semina dei pomodori, tra l'altro quel brav'uomo mi ha anche fornito le istruzioni necessarie per poterli coltivare e farli crescere a dovere.» disse felicissimo come un bambino e cominciò a saltellare allegramente.
«Visto che siamo in alta montagna, le terre di Auria non sarebbero indicate per coltivazione, ma non importa in quanto c'è la possibilità di sfruttare le mie Serre Reali, ed eventualmente posso sempre contare su Aeryn il mio mago botanico ed altri stretti collaboratori che mi aiuteranno senz’altro nell’impresa!» spiegò sempre più esaltato.
«Sua maestà, spero di non apparire indelicato e sfacciato, ma i pomodori precisamente come intendete utilizzarli?» gli domandò con Symon con tono rispettoso e deferente.
«Sei proprio curioso eh? Va bene, a voi due lo posso già dire: i pomodori verranno utilizzati principalmente per la pasta e per la pizza, poi più avanti vedrò di implementarli per altri piatti.» gli rispose sorridendo e prese un altro pomodoro qualsiasi tra le mani.
«Da questi frutti rossi, con la dovuta cottura è possibile ricavarne un liquido che ho battezzato “sugo”! Sarà un’autentica rivelazione in ambito culinario, me lo sento!» affermò con certezza.
Dopo questa confidenza, ad un occhio attento non sarebbero di certo sfuggite le facce sconcertate dei due avventurieri, ma Gedeom troppo preso dall’euforia non ci fece caso e dalla tasca nel frattempo estrasse qualcosa.
«Ecco le tessere che vi avevo promesso, potrete mangiare da oggi in poi per tutto l’anno intero dove volete e quando vorrete, mentre su quel tavolo ci sono cinquemila Draghi a testa, prendeteli!»
Arton e Symon non se lo fecero ripetere due volte e lo ringraziarono sentitamente.
«E adesso scusate… ma vorrei mettermi subito all’opera, siete stati magnifici, vi sono e vi sarò sempre molto riconoscente, passami a trovare di tanto in tanto! A presto ragazzi!» li congedò Gedeom di fretta e furia. 
Quest’ultimi salutarono il loro sovrano e uscirono dal Palazzo Reale.
Una volta fuori dalla reggia, Symon manifestò a voce alta tutto il suo disgusto ad Arton.
«Il pomodoro sulla pasta? Bleah! E il pomodoro sulla pizza? Che schifooooo! Ti ricordi quando ne abbiamo assaggiato uno? Semplicemente rivoltante!»
«Che ci puoi fare? Ormai ha una certa età, si vede che sta cominciando a perdere colpi, e poi quella cosa del “suco” o del “suggo!" Con tutto il rispetto che ho per il re, credo sia inutile negare che stavolta ha toppato ancora prima di cominciare.» espose Arton abbastanza titubante.
Decisero di troncarla lì e di cambiare discorso, alla fin fine il Sovrano di Auria poteva cucinare ciò che voleva, anche i sassi.
«Ehi amico, ascolta. Torniamo a casa, ci diamo rinfrescata, ci riposiamo e poi stasera sul tardi potremmo andare a mangiare al “Gedeom Crown”, lì fanno della pasta spettacolare, per non parlare delle pizze al formaggio a dir poco divine, che ne dici?» propose Arton.
«Ottima idea amico mio, vada per il “Gedeom Crown”! Con queste tessere ci possiamo sbizzarrire alla grande! Non è da tutti poter andare a mangiare in uno dei più cari e raffinati ristoranti del regno!» gli rispose Symon entusiasta.
I due si salutarono battendo il cinque, con la promessa di rivedersi in serata per una cena da nobili.
Otto mesi dopo, Auria cambiò soprannome, da ”Il Regno del Gusto” diventò “Il Regno Planetario del Gusto.”
Avvenne anche un cambiamento in Symon e Arton che col tempo dovettero ricredersi, rivalutando positivamente il pomodoro e che anche crudo non era affatto male.
   
 
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