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Autore: rosewhite    07/05/2009    4 recensioni
Una storia basata su doveri e bugie.. piena di colpi di scena e verità dolorose.. Chi riuscirà a starmi dietro?
[Me ne starò li e guardami bruciare Ma va tutto bene Perché mi piace Il modo in cui fa male Me ne starò li E mi sentirò piangere Ma va tutto bene Perché amo Il tuo modo di mentire...Amo il modo in cui menti]
Genere: Avventura, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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Salve! Come prima cosa vorrei dirvi che questa è la seconda FF su Twilight che faccio. Questa volevo farla seria ma una piccola battutina ogni tanto scappa xD Hem… spero vi piaccia! Godetevi il Capitolo!!

Era solo il primo giorno di un nuovo, per così dire, stupidissimo anno di superiori, in questa noiosissima cittadina chiamata Forks.

Ero comodamente nel parcheggio della scuola con tutta la mia famiglia quando Edward, mio fratello ci guardò e ci disse.  

- Ragazzi oggi arrivano altre tre persone, due ragazze ed un ragazzo – Già Edward… Lui era il più vecchio tra noi fratelli anche se sembrava un diciasettenne. Vicino alla sua Jeep c’era Emmett con Rosalie, la sua ragazza, anzi in realtà sua moglie, tra le braccia, poggiato vicino alla Volvo con Bella, sua moglie, c’era Edward, vicino a quest’ultimi c’erano Alice e Jasper e alla fine, vicino la moto di lui, c’era la coppia speciale di casa Cullen: Renesmee e Jacob. Già, il muta-forma per amore di Renesmee era divenuto a tutti gli effetti un Cullen.

Ed infine c’ero io. Signori e signore mi presento. Il mio nome è Stefan e sono l’ultimo acquisto della famiglia.

Comodamente seduto sulla mia moto rossa fiammante sentì alle mie spalle un rumore di gomme. Mi voltai e vidi arrivare nel parcheggio una Jaguar nera seguita a ruota da una moto nera che si fermò in diagonale. Dalla macchina scese, dalla parte del guidatore, un ragazzo moro, alto, con la pelle diafana e gli occhi di un color miele sciolto che con movimenti sciolti e disinvolti andò ad aprire la porta alla ragazza che scese dalla parte del passeggero. Era una ragazza con i capelli lunghi un po’ più giù delle spalle neri ed occhi e pelle dello stesso colore del ragazzo.

Guardai istintivamente i miei fratelli e sorelle che stavano osservando la stessa scena. Si trattava sicuramente di vampiri. La ragazza sulla moto doveva ancora togliersi il casco nero, intonato alla moto, che aveva in testa. Ero davvero curioso di vedere com’era fatta la terza vampira.

Appena lo tolse scosse la testa per far ricadere bene i lunghi capelli castani perfettamente lisci lunghi fino a metà schiena. Si voltò verso gli altri due vampiri, aveva lineamenti delicati e gli occhi di un oro fuso, pelle chiarissima ed era veramente bella. Come tutti i vampiri d’altronde.

Nel frattempo tutti gli esseri umani che si trovavano nel parcheggio rimasero a bocca aperta di fronte alla bellezza dei nuovi arrivati. Scossi la testa per quella reazione.

- Come ci comportiamo? – chiese Emmett che stringeva ancora tra le braccia Rosalie.

- Normalmente – rispose pacato Edward.

- Hanno anche loro una dieta vegetariana, quindi non dobbiamo preoccuparci del fatto che portano guai – disse Alice

- Lo sapete che vi odio vero? – disse la mora con voce soave vicino agli altri due che si tenevano per mano.

- Si sorellina anche noi ti vogliamo bene. Dai cerca di divertirti – disse la vampira con i capelli corvini.

- Se volevate farmi divertire dovevate portarmi in discoteca non in una maledetta scuola – parlavano a bassa voce, ma grazie al nostro udito finissimo li sentivamo anche ad una distanza notevole.

- Su Nicole andiamo in segreteria – disse il ragazzo tirando gentilmente la vampira con i capelli neri. La mora si fermò, mentre gli altri due fecero pochi passi per poi voltarsi.

- E tu non vieni? – chiese sempre il ragazzo.

- C’è un modo per andarmene? – chiese la mora.

- No. Quindi o vieni con le buone o ti ci porto di peso – La ragazza sorrise, mostrando la dentatura perfetta dotata di canini affilati.

- Oh e sentiamo, come faresti? – lo provocava

- Non sfidarmi sorellina la mia pazienza non è infinita – sibilò per non farsi sentire dagli umani.

- Jason ti fa male al cuore arrabbiarti il primo giorno di scuola! – disse mettendosi una mano davanti alla bocca con finta aria scandalizzata. Nicole rise e a lei fecero coro le risatine di Alice, Bella e la profonda risata di Emmett, mentre tutti gli altri, compreso me, sorridevano semplicemente. Alla fine anche il ragazzo di nome Jason rise. Ora l’unica vampira di cui non sapevamo il nome era lei. La mora passò velocemente, se pur a passo umano, davanti agli altri due vampiri che ancora ridacchiavano un po’ e si avviò verso la segreteria.

- Già adoro quella ragazza – disse un Emmett che sorrideva ancora.

- Mi sa che stanno incominciando le lezioni e che ci conviene andare – dissi pacatamente mentre scendevo dalla moto. Ci salutammo ed ci avviammo verso le nostre lezioni. Alla prima ora ero solo e c’era Algebra, mi accomodai al mio solito posto quando entrò la ragazza mora. Perfetto, almeno avrei saputo il suo nome.

Si avvicinò al professore e gli porse un foglio, nonostante fossero passati diversi anni le vecchie abitudini di questa scuola duravano. Il professore lo firmò e la presentò ai suoi nuovi compagni dove, guarda caso, c’ero anche io.

- Ragazzi lei è Rose Blake. Comportatevi bene – annunciò. Guardò uno per uno i banchi e alla fine riposizionò la sua attenzione su Rose.

- Miss Blake l’unico posto libero è vicino a Cullen, all’ultimo banco. Se si vuole accomodare possiamo anche iniziare la lezione –  in tutta risposta lei gli fece un sorriso che fece aumentare il ritmo del cuore del povero professore.

- Non si preoccupi professore, all’ultimo banco andrà benissimo – disse prima di incamminarsi verso di me. Per la prima volta guardai com’era vestita. Aveva un jeans nero, un top con una camicia sopra e degli stivaletti, tutto nero. Bè diciamo che il nero è il colore che si abbina di più con la nostra pelle diafana.

- Posso? – chiese guardandomi negli occhi dello stesso colore dei suoi. Oro colato.

- Certo accomodati – dissi facendole spazio sul banco interno.

- Grazie – disse accomodandosi.

- Piacere, io sono Stefan Cullen –

- Bè penso sia inutile presentarmi no? – chiese prendendo il libro di Algebra dallo zainetto a tracolla che aveva.

- Si, mi sembra inutile – dissi concentrandomi poi sulla lezione, non che ne avessi bisogno. Mi voltai solo una volta in direzione di Rose, subito dopo che il professore aveva scritto alla lavagna il testo dell’esercizio, che lei naturalmente aveva già finito. Sembrava semplicemente annoiata, come se le costasse molto stare lì in quel momento. Passò così la prima ora. Quando uscimmo trovammo Nicole ed Alice a parlare del più e del meno. Ci avvicinammo, e le sentì parlare di moda. Ah! Ecco svelato il motivo di tanto affiatamento.

- Rose lei è Alice, Alice lei è mia sorella Rose – disse Nicole presentandole. Alice fece la stessa cosa con me e così avevo conosciuto due membri della nuova famiglia di vampiri arrivata in città. Grandioso!

Vidi Jason avvicinarsi silenziosamente, anche più di un vampiro normale, alle spalle di Rose. Mi fece segno di non dire niente.

- Idiota – disse Rose spostandosi un secondo prima che lui potesse sorprenderla alle spalle.

- Rose lo sai che ti odio?- disse imbronciato.

- Anch’io ti voglio bene Jason – disse imitando la sorella un’ora prima nel parcheggio. Nicole scosse la testa rassegnata.

- Non cresceranno mai – commentò. Alla fine arrivò la mia famiglia al gran completo e così ora tutti conoscevano tutti. E gli umani erano sempre più confusi!

 

† P.V. ROSE

 

- Muoviti a prepararti, altrimenti facciamo tardi il primo giorno di scuola – mi canzonava Jason.

- Per quel che m’importa…- sussurrai tra me e me. Mi preparai normalmente. Non volevo far colpo su nessuno. Scesi e presi le chiavi della moto, una meravigliosa Ducati nera, e il mio giubbotto di pelle, anch’esso rigorosamente nero.

Sulla soglia della porta comparve Mark che dimostrava circa 28 anni, ma che ne aveva almeno 100 in più. Lo guardai imbronciata. Per me era come un fratello.

- Perché non posso andare anche io a lavorare invece di far finta di essere una studentessa liceale? – gli domandai ancora con il broncio.

- Perché più ci trasferiamo giovani più tempo possiamo rimanere in una città. Rose lo sai cosa me lo chiedi a fare? –

- MI SCOCCIO DI RIFARE LE SUPERIORI! – urlai. Al fianco di Mark comparve Selene, sua moglie. Loro due erano i nostri tutori legali.  Li guardai un attimo, lui con i capelli neri, pelle diafana e occhi color miele e lei, capelli biondi acconciati in una coda alta che ricadeva fino al centro della schiena,  leggermente più corti dei miei che arrivavano un po’ più giù della metà, erano davvero una bella coppia. Lui da oggi avrebbe lavorato nell’ospedale di quella dannata cittadina di nome Forks mentre lei sarebbe andata a lavorare alla stazione di polizia. Dal piano superiore scesero anche Nicole e Jason i miei fratelli. Ed eccola lì la mia famiglia, la mia dolce e vampiresca famiglia! Presi le chiavi e ancora imbronciata mi misi il casco, non che ne avessi bisogno, ma era meglio evitare guai finché si poteva no?

Jason e Nicole partirono prima di me con la Jaguar nera, ma io li raggiunsi in pochi secondi e così sfrecciammo quasi fianco a fianco per la lunga autostrada che portava a quella dannata scuola. Quando arrivammo Jason parcheggiò normalmente mentre io mi fermavo in diagonale. Ancora con il casco stavo pensando ai modi per andarmene di lì. Dannata scuola, dannata città e dannata me. Dannata dannazzione in pratica. Mi tolsi il casco e in un gesto automatico scossi la testa per far aggiustare da soli i miei capelli castani.

- Lo sapete che vi odio vero? – dissi voltandomi verso i miei fratelli che si tenevano mano nella mano, hum… forse mi sono scordata di dirvi che stanno insieme

- Si sorellina anche noi ti vogliamo bene. Dai cerca di divertirti – Mi disse Nicole. Divertirmi? DIVERTIRMI?

- Se volevate farmi divertire dovevate portarmi in discoteca non in una maledetta scuola – in una bella discoteca come una volta, non che mi piacesse la musica house, ma sarebbe stato semplicemente liberatorio.

- Su Nicole andiamo in segreteria – disse Jason tirandosela per mano, mentre io mi fermavo. Furono costretti a voltarsi dopo pochi passi, e si girarono a guardarmi. 

- E tu non vieni? – chiese Jason. Avrei voluto rispondergli di no, di andarsene al diavolo e che mi ero rotta di ripetere sempre le stesse cose, ma invece contai mentalmente fino a 10 per ripristinare la calma che si era andata a far benedire la sera precedente.

- C’è un modo per andarmene? – chiesi sconfitta

- No. Quindi o vieni con le buone o ti ci porto di peso – Mi ci portava di peso? E come? Sorrisi beffandomi di lui che già aveva raggiunto un buon limite di pazienza. Sorrisi, perché non potevo trattenermi.

- Oh e sentiamo, come faresti? – lo provocai

- Non sfidarmi sorellina la mia pazienza non è infinita – sibilò sia per non farsi sentire dagli umani sia per incutermi paura, povero illuso.

- Jason ti fa male al cuore arrabbiarti il primo giorno di scuola! – Dissi portandomi una mano alla bocca con un gesto teatrale, facendo finta di essere scandalizzata . Nicole rise e a lei fecero coro altre risate a cui però non badai molto. Bè i vampiri non avevano cuore, e se l’avevano di certo non batteva. Alla fine si arrese anche Jason che cominciò a ridere.

Mi avviai velocemente in segreteria, e dopo aver preso 1000 foglii diversi, ma tutti ugualmente inutili, ci dividemmo per andare alle nostre lezioni.

io alla prima ora avevo algebra, e quando entrai nell'aula il professore era già lì. Mi guardò ed io gli consegnai un foglio che lui firmò, mi presentò alla classe e poi mi indicò un posto libero all'ultimo banco.

Bè, almeno quello... gli sorrisi ed il suo cuore accellerò, adoravo fare certi scherzetti agli umani.

- Non si preoccupi professore, all'ultimo banco andrà benissimo -.mi recai al posto indicatomi dal professore e sorpresa sorpresa, il mio vicino di banco era un vampiro! bè almeno non eravamo gli unici.

- Posso? - chiesi guardandolo. Aveva gli occhi del mio stesso colore, quindi anche lui seguiva la nostra dieta.

- Certo accomodati - disse togliendo i suoi libri dal banco vicino al muro.

- Grazie -. mi accomodai al mio banco ed iniziai a cercare nello zaino lo stramaledettissimo libro di Algebra.

- Piacere io sono Stefan Cullen - si presentò

- Penso sia inutile presentarmi no? - dissi un po’ scocciata.

- Si, penso sia inutile - disse concentrandosi sulla lezione. Se l'era presa? vabbè non è che me ne importava tanto, già era troppo se stavo in quella dannata classe.

L'ora di Algebra passò normalmente e quando uscii trovai Nicole intenta a parlare con una folletta. Mi avvicinai e le sentii parlare di moda!

Nicole è sempre stata fissata con la moda!

Mi presentò Alice e poi da dietro sentì dei lievissimi passi. Sapevo già a chi appartenevano.

- Idiota! - dissi un secondo prima di spostarmi. Jason rimase interdetto.

- Rose lo sai che ti odio? - disse mettendo il broncio.

- Anch'io ti voglio bene Jason - dissi imitandoli.

- Non cresceranno mai!- disse Niky scotendo la testa sconsolata. Alice ci presentò tutti i membri della sua famiglia.

 

- Alla prossima ora ho Biologia - dissi sbuffando.

- Sorelliiiiinaaaa - mi chiamò Jason mostrandomi il suo foglio dell'orario ed indicandomi cosa aveva alla seconda ora. Biologia.

- Perfetto oserei dire - dissi sbuffando.

- Anche io e Rosalie abbiamo Biologia ora - disse Jasper sorridendomi.

- Vedi Jason come sei fortunato? C'è qualcuno che ti eviterà la morte - dissi salutando gli altri ed incamminandomi verso il laboratorio di Biologia.

- Perchè mi devi uccidere questa volta? - mi chiese raggiungendomi.

- Per quello ce hai fatto ieri notte, bastardo -

- Ma dai non l'ho fatto apposta -

- Posso sapere di cosa si tratta? - chiese Jasper.

- Mi ha soffiato la preda e per poco non mangiavo lui - dissi guardandolo, lui sorrise.

- Puro fato! Dai non prendertela! – Mi diede una leggera pacca dietro la schiena. Sbuffai, di nuovo.

La giornata passò piatta e quando ce ne stavamo per andare Alice disse:

- Ci vediamo questa sera - sorridendoci. Questa sera? Ero confusa. Mi misi il casco e ritornammo a casa. quando arrivammo Mark ci disse che in ospedale aveva conosciuto un certo Carlisle, e che ci avrebbe fatto visita con tutta la famiglia quella sera.

E che ne sapeva Alice?

Ragazze dopo due o tre anni da quando ho scritto questa FF torno per correggerla e chissà... forse un giorno per continuarla.. So che tanto nessuno di voi leggerà questo primo capitolo però voglio scriverla.

   
 
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