Salve!
Come
prima cosa vorrei dirvi che questa è la seconda FF su
Twilight che faccio.
Questa volevo farla seria ma una piccola battutina ogni tanto scappa xD
Hem…
spero vi piaccia! Godetevi il Capitolo!!
Era
solo il primo giorno di un nuovo, per così dire,
stupidissimo anno di
superiori, in questa noiosissima cittadina chiamata Forks.
Ero
comodamente nel parcheggio della scuola con tutta la mia famiglia
quando Edward, mio fratello ci guardò e ci
disse.
-
Ragazzi oggi arrivano altre tre persone, due ragazze ed un ragazzo
– Già
Edward… Lui era il più vecchio tra noi fratelli
anche se sembrava un diciasettenne.
Vicino alla sua Jeep c’era Emmett con Rosalie, la sua
ragazza, anzi in realtà
sua moglie, tra le braccia, poggiato vicino alla Volvo con Bella, sua
moglie, c’era
Edward, vicino a quest’ultimi c’erano Alice e
Jasper e alla fine, vicino la
moto di lui, c’era la coppia speciale di casa Cullen:
Renesmee e Jacob. Già, il
muta-forma per amore di Renesmee era divenuto a tutti gli effetti un
Cullen.
Ed
infine c’ero io. Signori e signore mi presento. Il mio nome
è Stefan e
sono l’ultimo acquisto della famiglia.
Comodamente
seduto sulla mia moto rossa fiammante sentì alle mie spalle
un
rumore di gomme. Mi voltai e vidi arrivare nel parcheggio una Jaguar
nera
seguita a ruota da una moto nera che si fermò in diagonale.
Dalla macchina
scese, dalla parte del guidatore, un ragazzo moro, alto, con la pelle
diafana e
gli occhi di un color miele sciolto che con movimenti sciolti e
disinvolti andò
ad aprire la porta alla ragazza che scese dalla parte del passeggero.
Era una
ragazza con i capelli lunghi un po’ più
giù delle spalle neri ed occhi e pelle
dello stesso colore del ragazzo.
Guardai
istintivamente i miei fratelli e sorelle che stavano osservando la
stessa scena. Si trattava sicuramente di vampiri. La ragazza sulla moto
doveva
ancora togliersi il casco nero, intonato alla moto, che aveva in testa.
Ero
davvero curioso di vedere com’era fatta la terza vampira.
Appena
lo tolse scosse la testa per far ricadere bene i lunghi capelli
castani perfettamente lisci lunghi fino a metà schiena. Si
voltò verso gli
altri due vampiri, aveva lineamenti delicati e gli occhi di un oro
fuso, pelle
chiarissima ed era veramente bella. Come tutti i vampiri
d’altronde.
Nel
frattempo tutti gli esseri umani che si trovavano nel parcheggio
rimasero a bocca aperta di fronte alla bellezza dei nuovi arrivati.
Scossi la
testa per quella reazione.
-
Come ci comportiamo? – chiese Emmett che stringeva ancora tra
le braccia
Rosalie.
-
Normalmente – rispose pacato Edward.
-
Hanno anche loro una dieta vegetariana, quindi non dobbiamo
preoccuparci
del fatto che portano guai – disse Alice
-
Lo sapete che vi odio vero? – disse la mora con voce soave
vicino agli
altri due che si tenevano per mano.
-
Si sorellina anche noi ti vogliamo bene. Dai cerca di divertirti
– disse
la vampira con i capelli corvini.
-
Se volevate farmi divertire dovevate portarmi in discoteca non in una
maledetta scuola – parlavano a bassa voce, ma grazie al
nostro udito finissimo
li sentivamo anche ad una distanza notevole.
-
Su Nicole andiamo in segreteria – disse il ragazzo tirando
gentilmente la
vampira con i capelli neri. La mora si fermò, mentre gli
altri due fecero pochi
passi per poi voltarsi.
-
E tu non vieni? – chiese sempre il ragazzo.
-
C’è un modo per andarmene? – chiese la
mora.
-
No. Quindi o vieni con le buone o ti ci porto di peso – La
ragazza
sorrise, mostrando la dentatura perfetta dotata di canini affilati.
-
Oh e sentiamo, come faresti? – lo provocava
-
Non sfidarmi sorellina la mia pazienza non è infinita
– sibilò per non
farsi sentire dagli umani.
-
Jason ti fa male al cuore arrabbiarti il primo giorno di scuola!
– disse
mettendosi una mano davanti alla bocca con finta aria scandalizzata.
Nicole
rise e a lei fecero coro le risatine di Alice, Bella e la profonda
risata di
Emmett, mentre tutti gli altri, compreso me, sorridevano semplicemente.
Alla
fine anche il ragazzo di nome Jason rise. Ora l’unica vampira
di cui non
sapevamo il nome era lei. La mora passò velocemente, se pur
a passo umano,
davanti agli altri due vampiri che ancora ridacchiavano un
po’ e si avviò verso
la segreteria.
-
Già adoro quella ragazza – disse un Emmett che
sorrideva ancora.
-
Mi sa che stanno incominciando le lezioni e che ci conviene andare
–
dissi pacatamente mentre scendevo dalla moto. Ci salutammo ed ci
avviammo verso
le nostre lezioni. Alla prima ora ero solo e c’era Algebra,
mi accomodai al mio
solito posto quando entrò la ragazza mora. Perfetto, almeno
avrei saputo il suo
nome.
Si
avvicinò al professore e gli porse un foglio, nonostante
fossero passati
diversi anni le vecchie abitudini di questa scuola duravano. Il
professore lo
firmò e la presentò ai suoi nuovi compagni dove,
guarda caso, c’ero anche io.
-
Ragazzi lei è Rose Blake. Comportatevi bene –
annunciò. Guardò uno per
uno i banchi e alla fine riposizionò la sua attenzione su
Rose.
-
Miss Blake l’unico posto libero è vicino a Cullen,
all’ultimo banco. Se
si vuole accomodare possiamo anche iniziare la lezione
– in tutta
risposta lei gli fece un sorriso che fece aumentare il ritmo del cuore
del
povero professore.
-
Non si preoccupi professore, all’ultimo banco
andrà benissimo – disse
prima di incamminarsi verso di me. Per la prima volta guardai
com’era vestita.
Aveva un jeans nero, un top con una camicia sopra e degli stivaletti,
tutto
nero. Bè diciamo che il nero è il colore che si
abbina di più con la nostra
pelle diafana.
-
Posso? – chiese guardandomi negli occhi dello stesso colore
dei suoi. Oro
colato.
-
Certo accomodati – dissi facendole spazio sul banco interno.
-
Grazie – disse accomodandosi.
-
Piacere, io sono Stefan Cullen –
-
Bè penso sia inutile presentarmi no? – chiese
prendendo il libro di Algebra
dallo zainetto a tracolla che aveva.
-
Si, mi sembra inutile – dissi concentrandomi poi sulla
lezione, non che
ne avessi bisogno. Mi voltai solo una volta in direzione di Rose,
subito dopo
che il professore aveva scritto alla lavagna il testo
dell’esercizio, che lei
naturalmente aveva già finito. Sembrava semplicemente
annoiata, come se le
costasse molto stare lì in quel momento. Passò
così la prima ora. Quando
uscimmo trovammo Nicole ed Alice a parlare del più e del
meno. Ci avvicinammo,
e le sentì parlare di moda. Ah! Ecco svelato il motivo di
tanto affiatamento.
-
Rose lei è Alice, Alice lei è mia sorella Rose
– disse Nicole
presentandole. Alice fece la stessa cosa con me e così avevo
conosciuto due
membri della nuova famiglia di vampiri arrivata in città.
Grandioso!
Vidi
Jason avvicinarsi silenziosamente, anche più di un vampiro
normale,
alle spalle di Rose. Mi fece segno di non dire niente.
-
Idiota – disse Rose spostandosi un secondo prima che lui
potesse
sorprenderla alle spalle.
-
Rose lo sai che ti odio?- disse imbronciato.
-
Anch’io ti voglio bene Jason – disse imitando la
sorella un’ora prima nel
parcheggio. Nicole scosse la testa rassegnata.
-
Non cresceranno mai – commentò. Alla fine
arrivò la mia famiglia al gran
completo e così ora tutti conoscevano tutti. E gli umani
erano sempre più
confusi!
† P.V.
ROSE
-
Muoviti a prepararti, altrimenti facciamo tardi il primo giorno di
scuola
– mi canzonava Jason.
-
Per quel che m’importa…- sussurrai tra me e me. Mi
preparai normalmente.
Non volevo far colpo su nessuno. Scesi e presi le chiavi della moto,
una
meravigliosa Ducati nera, e il mio giubbotto di pelle,
anch’esso rigorosamente
nero.
Sulla
soglia della porta comparve Mark che dimostrava circa 28 anni, ma che
ne aveva almeno 100 in più. Lo guardai imbronciata. Per me
era come un fratello.
-
Perché non posso andare anche io a lavorare invece di far
finta di essere
una studentessa liceale? – gli domandai ancora con il broncio.
-
Perché più ci trasferiamo giovani più
tempo possiamo rimanere in una
città. Rose lo sai cosa me lo chiedi a fare? –
-
MI SCOCCIO DI RIFARE LE SUPERIORI! – urlai. Al fianco di Mark
comparve
Selene, sua moglie. Loro due erano i nostri tutori
legali. Li
guardai un attimo, lui con i capelli neri, pelle diafana e occhi color
miele e
lei, capelli biondi acconciati in una coda alta che ricadeva fino al
centro
della schiena, leggermente più corti dei
miei che arrivavano un po’
più giù della metà, erano davvero una
bella coppia. Lui da oggi avrebbe
lavorato nell’ospedale di quella dannata cittadina di nome
Forks mentre lei
sarebbe andata a lavorare alla stazione di polizia. Dal piano superiore
scesero
anche Nicole e Jason i miei fratelli. Ed eccola lì la mia
famiglia, la mia
dolce e vampiresca famiglia! Presi le chiavi e ancora imbronciata mi
misi il
casco, non che ne avessi bisogno, ma era meglio evitare guai
finché si poteva
no?
Jason
e Nicole partirono prima di me con la Jaguar nera, ma io li raggiunsi
in pochi secondi e così sfrecciammo quasi fianco a fianco
per la lunga
autostrada che portava a quella dannata scuola. Quando arrivammo Jason
parcheggiò normalmente mentre io mi fermavo in diagonale.
Ancora con il casco
stavo pensando ai modi per andarmene di lì. Dannata scuola,
dannata città e
dannata me. Dannata dannazzione in pratica. Mi tolsi il casco e in un
gesto
automatico scossi la testa per far aggiustare da soli i miei capelli
castani.
-
Lo sapete che vi odio vero? – dissi voltandomi verso i miei
fratelli che
si tenevano mano nella mano, hum… forse mi sono scordata di
dirvi che stanno
insieme
-
Si sorellina anche noi ti vogliamo bene. Dai cerca di divertirti
– Mi
disse Nicole. Divertirmi? DIVERTIRMI?
-
Se volevate farmi divertire dovevate portarmi in discoteca non in una
maledetta
scuola – in una bella discoteca come una volta, non che mi
piacesse la musica
house, ma sarebbe stato semplicemente liberatorio.
-
Su Nicole andiamo in segreteria – disse Jason tirandosela per
mano,
mentre io mi fermavo. Furono costretti a voltarsi dopo pochi passi, e
si
girarono a guardarmi.
-
E tu non vieni? – chiese Jason. Avrei voluto rispondergli di
no, di
andarsene al diavolo e che mi ero rotta di ripetere sempre le stesse
cose, ma
invece contai mentalmente fino a 10 per ripristinare la calma che si
era andata
a far benedire la sera precedente.
-
C’è un modo per andarmene? – chiesi
sconfitta
-
No. Quindi o vieni con le buone o ti ci porto di peso – Mi ci
portava di
peso? E come? Sorrisi beffandomi di lui che già aveva
raggiunto un buon limite
di pazienza. Sorrisi, perché non potevo trattenermi.
-
Oh e sentiamo, come faresti? – lo provocai
-
Non sfidarmi sorellina la mia pazienza non è infinita
– sibilò sia per
non farsi sentire dagli umani sia per incutermi paura, povero illuso.
-
Jason ti fa male al cuore arrabbiarti il primo giorno di scuola!
– Dissi
portandomi una mano alla bocca con un gesto teatrale, facendo finta di
essere
scandalizzata . Nicole rise e a lei fecero coro altre risate a cui
però non
badai molto. Bè i vampiri non avevano cuore, e se
l’avevano di certo non
batteva. Alla fine si arrese anche Jason che cominciò a
ridere.
Mi
avviai velocemente in segreteria, e dopo aver preso 1000 foglii
diversi,
ma tutti ugualmente inutili, ci dividemmo per andare alle nostre
lezioni.
io
alla prima ora avevo algebra, e quando entrai nell'aula il professore
era già lì. Mi guardò ed io gli
consegnai un foglio che lui firmò, mi presentò
alla classe e poi mi indicò un posto libero all'ultimo banco.
Bè,
almeno quello... gli sorrisi ed il suo cuore accellerò,
adoravo fare
certi scherzetti agli umani.
-
Non si preoccupi professore, all'ultimo banco andrà
benissimo -.mi recai
al posto indicatomi dal professore e sorpresa sorpresa, il mio vicino
di banco
era un vampiro! bè almeno non eravamo gli unici.
-
Posso? - chiesi guardandolo. Aveva gli occhi del mio stesso colore,
quindi
anche lui seguiva la nostra dieta.
-
Certo accomodati - disse togliendo i suoi libri dal banco vicino al
muro.
-
Grazie -. mi accomodai al mio banco ed iniziai a cercare nello zaino lo
stramaledettissimo libro di Algebra.
-
Piacere io sono Stefan Cullen - si presentò
-
Penso sia inutile presentarmi no? - dissi un po’ scocciata.
-
Si, penso sia inutile - disse concentrandosi sulla lezione. Se l'era
presa? vabbè non è che me ne importava tanto,
già era troppo se stavo in quella
dannata classe.
L'ora
di Algebra passò normalmente e quando uscii trovai Nicole
intenta a
parlare con una folletta. Mi avvicinai e le sentii parlare di moda!
Nicole
è sempre stata fissata con la moda!
Mi
presentò Alice e poi da dietro sentì dei
lievissimi passi. Sapevo già a
chi appartenevano.
-
Idiota! - dissi un secondo prima di spostarmi. Jason rimase interdetto.
-
Rose lo sai che ti odio? - disse mettendo il broncio.
-
Anch'io ti voglio bene Jason - dissi imitandoli.
-
Non cresceranno mai!- disse Niky scotendo la testa sconsolata. Alice ci
presentò tutti i membri della sua famiglia.
-
Alla prossima ora ho Biologia - dissi sbuffando.
-
Sorelliiiiinaaaa - mi chiamò Jason mostrandomi il suo foglio
dell'orario
ed indicandomi cosa aveva alla seconda ora. Biologia.
-
Perfetto oserei dire - dissi sbuffando.
-
Anche io e Rosalie abbiamo Biologia ora - disse Jasper sorridendomi.
-
Vedi Jason come sei fortunato? C'è qualcuno che ti
eviterà la morte -
dissi salutando gli altri ed incamminandomi verso il laboratorio di
Biologia.
-
Perchè mi devi uccidere questa volta? - mi chiese
raggiungendomi.
-
Per quello ce hai fatto ieri notte, bastardo -
-
Ma dai non l'ho fatto apposta -
-
Posso sapere di cosa si tratta? - chiese Jasper.
-
Mi ha soffiato la preda e per poco non mangiavo lui - dissi
guardandolo,
lui sorrise.
-
Puro fato! Dai non prendertela! – Mi diede una leggera pacca
dietro la
schiena. Sbuffai, di nuovo.
La
giornata passò piatta e quando ce ne stavamo per andare
Alice disse:
-
Ci vediamo questa sera - sorridendoci. Questa sera? Ero confusa. Mi
misi
il casco e ritornammo a casa. quando arrivammo Mark ci disse che in
ospedale
aveva conosciuto un certo Carlisle, e che ci avrebbe fatto visita con
tutta la
famiglia quella sera.
E che ne sapeva Alice?
Ragazze
dopo due o tre anni da quando ho scritto questa FF torno per
correggerla e chissà... forse un giorno per continuarla.. So
che tanto nessuno di voi leggerà questo primo capitolo
però voglio scriverla.