~“la principessa è scappata”
Loch stava ancora pensando a ciò che gli avevano detto appena ritornato al palazzo reale, mentre cercava la sua migliore amica nelle stanze, come se stessero giocando di nuovo a nascondino
“scappata?!?” chiese esterrefatto il ragazzo “e perché? Cos’è successo?”
“bè, sembra… sembra che la principessa creda che gli dei vogliano distruggere il regno” gli confidò la guardia reale
“COME????” urlò Loch; da quando era ritornato dal suo periodo sabbatico un sacco di cose erano cambiate
Innanzitutto, a differenza del resto della sua famiglia, era diventato un bravo arciere, e non uno spadaccino
I suoi erano contenti di ciò, ma il padre era un po’ triste, poiché sperava che un giorno diventasse un maestro di spada come lui, ma sapeva meglio di tutti che lui non ne era capace
Poi, il prezzo delle noci di Buru era aumentato
Ed infine, quando sperava di poter rivedere la principessa dopo giorni di assenza, veniva a sapere che era scappata
…perfetto…
“ma…ma… come? Cosa? Perché? Perché è andata via?” chiese non poco confuso il ragazzo
“bè, a quanto pare ha avuto una visione in cui il regno veniva distrutto, qualche mese fa, e quindi era decisa a salvarci…” iniziò la guardia, sperando che quella spiegazione lo potesse mettere a tacere
“… ed inoltre, quando tu sei scomparso, credeva che loro ti avessero rapito o ucciso, non gli si poteva stare vicino quei giorni lì” continuò l’altra guardia lì vicino, entrando nel dialogo “piangeva, urlava, si arrabbiava per niente, e poi è scomparsa…”
“m-ma n-non può scomparire così!” fece Loch, cercando di ignorare il rossore che gli si stava espandendo sulle guance “insomma, sì, è brava con la spada, ma come pensa di sconfiggere gli dei senza niente?, Niente! Niente armatura, niente sp….”
“l’armatura ce l’ha: l’armatura smeraldo di Lafdonia…” “l’ha rubata tre mesi fa”
“COSA?!?!’” fece ancora di più scoccato il ragazzo “LA LEGGENDARIA-ARMATURA-SMERALDO-DI-LAFDONIA?” scandendo le parole ,rimanendo senza fiato
“…sì” terminarono contemporaneamente le guardie, stupefatte dalla sfuriata del ragazzo che , una volta, era uno dei più calmi del regno
Loch rimase in silenzio, fino a quando si girò e si diresse verso l’uscita
“Loch!” lo chiamò la guardia “dove vai?”
“la principessa vuole combattere gli dei? Bene! Ma non senza di me!” esclamò in preda a un impeto di rabbia, avanzando a passo di guerra e con la determinazione scritta in volto
E se ne andò, sbattendo la porta dell’ala del castello con forza
“…. Io punto dieci mila zel che tra dieci anni quei due si sposano” propose una delle guardie divertito
“io dico cinque anni”
-3 Ore dopo-
Il ragazzo si ritrovava a vagare per le piane di Helios, con una morsa allo stomaco dovuta sia al senso di rimorso che provava ad aver abbandonato Edea, sia per la fame che provava in quel momento
“…lo sapevo che mi dovevo fermare al tempio di Lamellia, ma no! Devi trovare la tua amica! Morirai di fame, ma la cercherai” disse pieno di rammarico ,tra sé e sé, il ragazzo
“…non so nemmeno dov’è….”
Si era appena seduto sotto l’ombra di un albero, mentre una ventata d’aria fresca rinvigoriva quella giornata di piena estate
Ora voleva essere lì, al castello di Obselion, a divertirsi nel giardino, a nascondersi dall’amica, ma ora…se non fosse fuggito…
Era tutta colpa sua, non se ne sarebbe dovuto andare via, lasciandola lì; era stato un’idiota, e perché se ne era andato? Perché non sapeva usare una spada!
Bè, ora sapeva usare l’arco… ma non era importante!
Tutta colpa di quel conte delle mie meduse!
“ehi, ragazzo!” lo chiamò una ragazzina, aveva i capelli verdi e sembrava molto più giovane di lui, sebbene avesse l’aria di saperne molte “c’è qualcosa che non va?”
“…ho perso la mia amica” fece sconsolato il ragazzo guardando un punto imprecisato di quel cielo terso “…ed in più ho fame…” aggiunse quando sentì un rumore abbastanza forte provenire dal suo stomaco
“Lo si vede!” fece la ragazza che aveva sentito il gorgoglio della pancia “sembra che non mangi da settimane! Tieni!” terminò lanciandogli una coscia di Arpia e qualche frutto dell’albero lì vicino
Loch guardò la ragazza con occhio critico, passando dal suo viso al pezzo di cibo sotto il suo naso; insomma, se fosse avvelenato? Scaduto? E se quei frutti non fossero stati commestibili? Ma in quel momento la fame era troppa per pensare e quindi mangiò boccone dopo boccone quella coscia, non staccando però gli occhi dalla fanciulla che lo guardava stranita
“buona però!” pensò ad un certo punto, e poiché l’Arpia non era un piatto da signori benestanti, o erano delle persone povere o briganti, e non potevano essere la prima categoria, quelle bestie combattono e delle persone semplici perirebbero sotto i loro colpi
Tuttavia fece finta di nulla, e continuò a mangiarla sperando che la ragazza non notasse le sue occhiate alla sua elsa
Decise di mettere i frutti da parte, nel caso la fame si facesse di nuovo sentire, e ringraziò la ragazza
“…scusatemi, ma non so come sdebitarmi”
“non preoccuparti, tra gli oppressi dall’impero di Palmyna dobbiamo aiutarci a vicenda”
“ehm…ok…” disse imbarazzato Loch, probabilmente era davanti a una che era contraria all’invasione di Amdhal… se solo avessero saputo il motivo di quell’azione bellica…
“in ogni caso, vi ringrazio molto” “non c’è di che, e salutami la tua amica, quando la trovi!”
“eheh…lo farò!” se avesse saputo che la ragazza che cercava era proprio la principessa del regno, non poteva immaginarsi la reazione della ragazza, perciò prese tutto da terra, e si mosse a nord, intenzionato più che mai a trovare Edea
La ragazza guardò il ragazzo allontanarsi, quando la raggiunse un’altra fanciulla, praticamente uguale a lei che era rimasta in disparte per tutto il tempo
“allora? Pensi che sappia qualcosa sulla principessa?” gli chiese curiosa
“a quanto pare sembra più perso di noi Mina” fece alla sorella sconsolata
“quindi non potremo puntare a un riscatto per riottenere il trono di Amdhal Il… anche se secondo me non gli hai fatto abbastanza domande, hai passato tutto il tempo a fargli gli occhi dolci…” terminò con un sorriso divertito Mina mentre si stava per dirigere nella foresta per preparare un nuovo atto di guerriglia alle truppe Palmyniane
“E-EHI!” protestò Il rossa “ANCHE TU LO AVRESTI FATTO! NON MENTIRE!”
20 chilometri a Nord-Est, Gola di Gadillian (sempre 3 ore dopo)
“…e ora siamo alle gole di Gadillian, oh, come mi mancavano…” fece tra se e se l’arciere mentre si avvicinava all’entrata della prima gola, tempestate da fulmini violacei e nuvole cupe
Normalmente chiunque sarebbe stato intimorito da quell’aspetto spaventoso, ma per Loch era come un salto indietro nel tempo, quando era scappato dal palazzo reale e aveva incominciato la sua vita da vagabondo per migliorare le sue abilità da spadaccino
E in quello stesso posto, paradossalmente, scoprì il suo talento innato per l’arco
Gli sembra l’altro giorno quando un uomo arrivò d lui, mentre veniva inseguito da un branco di Empusa per il suo scintillante arco e, come ricompensa per averlo salvato, gli regalò l’arma
Guardò Enshusu sorridendo, pensando a quante frecce-tuono aveva usato per aiutare poveri e indifesi dai soprusi delle truppe Palmyniane corrotte
In quell’istante però, si ricordò il motivo per cui si trovava lì: un ragazzo (che assomigliava stranamente alle descizioni dell'eroe Lucca, ma sicuramente era un caso) con un quaderno su cui disegnava misteriosi e complessi esseri gli aveva detto che aveva visto una spadaccina andare per le gole, dicendo in più che probabilmente era accompagnata da alcune persone
“dannazione Edea!” mormorò arrabbiato, aumentando il passo e schivando con non scialance un fulmine che sembrava averlo mirato “dovevi proprio andare a combattere gli dei? Che hai in quella testa?”
Più pensava a quanto fosse stata stupida, più si dava dello stupido, perché sapeva che se non se fosse andato probabilmente ora Edea non sarebbe stata sola, ma con lui
Finalmente un momento in cui stare soli, come durante i prima e dopo degli allenamenti , dove imparò ad apprezzare ed essere amico di quella ragazza
La prima ragazza per la quale, forse, stava provando qualcosa di più dell’amicizia
Mentre tutti quei pensieri passavano per la sua testa, stava udendo diversi tuoni, ma un suono, stranamente simile e ripetuto, gli stava perforando le orecchie e lo costrinse a fermarsi ed ascoltare
Stando fermo, capì che non erano semplici tuoni, anzi, non lo erano per niente!
Incuriosito, si avvicinò alla sorgente del frastuono, dove vide una cosa che lo lasciò a bocca aperta:
Un alfa Bahamut da battaglia
Un ALFA BAHAMUT DA BATTAGLIA
UN DANNATO-ALFA-BAHAMUT-DA-BATTAGLIA!
Il ragazzo ebbe i brividi a vedere quella bestia dalle sembianze rettiliane, dalla pelliccia color ciano, che con i suoi corni che sprizzavano elettricità stava girando per la gola adiacente minaccioso
“Porca…” fece trattenendosi, mentre si nascondeva dietro un masso lì vicino, per non entrare nel suo campo visivo, al fine di fare mente locale
La prima domanda che gli venne spontanea era il perché fosse lì, in quella gola non si trovavano i cibi tipici dei normali Bahanut, figuriamoci di un alfa!
Perciò diede una seconda occhiata, per cercare di capire di più, e quel che vide lo immobilizzò per una buona dose di minuti con la testa fuori dalla
zona sicura
Lo stemma dell’esercito divino era marchiato sulla pelle, alla corrispondenza della spalla destra , che copriva un marchio ancora più vecchio, probabilmente dell’impero di Agni
Questo vuol dire che Edea aveva ragione, gli dei stavano mettendo su un esercito per eliminare la razza umana; l’uso dei Bahamut da battaglia era stato negato dalle stesse divinità, e li avevano confiscati a tutti i regni che ne possedevano un battaglione
Appena la bestia si voltò, però, Loch uscì dal suo stato di trance e si nascose; la bestia fu tentata ad avvicinarsi al nascondiglio del povero arciere, ma era distratto da trovare la preda che gli era stata affidata
Infatti Loch, riuscito ancora ad alzare la testa per vedere meglio la situazione, rimase colpito nel vedere un riflesso metallico da una increspatura della parete rocciosa, e dal movimento inqueto della creatura poteva capire che era stato sguinzagliato per dare la caccia a qualcuno, probabilmente uno come lui, dagli dei
Studiò la situazione: la gola era molto stretta, e sopra di essa il cielo pieno di nuvole scure presagiva una tempesta in arrivo
L’illuminazione gli venne quando vide un masso che pendeva pericolosamente all’interno della gola, facendogli venir un’idea
Perciò si posizionò, calcolò le correnti atmosferiche, si immaginò la traiettoria, e scoccò la sua elettro-freccia
Come voluto, la freccia cadde all’interno della gola nella direzione del masso
Il Bahamut, incuriosito, si avvicinò alla parete mentre, annusando l’aria; cercava di capire da dove era venuto quel rumore e soprattutto chi l’avevo causato, se l’eroe che cacciava o un altro
Approfittando della bestia distratta, uscì dal nascondiglio e prese la mira, colpendo il masso; inizialmente esso si spostò un po’ all’indietro, ma poi spostandosi in avanti cadde in testa alla povera bestia, il cui impatto sollevò un’enorme dose di polvere in aria
Loch pensò di averlo ucciso, quando un ruggito, più simile in verità alla miscela di un tuono e di uno stridio metallico, lo immobilizzò
La bestia era ancora viva, brutta cosa.
Lo aveva visto, brutta cosa.
Era arrabbiata, bruttissima cosa.
Ora i suoi corni di elettricità ora lo puntavano e, per dipiù , aveva intenzione di caricarlo
L’unica cosa che Loch poteva fare era puntare la creatura, cercando di non tremare, e caricare l’arco sperando di spaventarla
Il Bahamut però era troppo infuriato per aver paura , e lo caricò a un velocità mostruosa.
Per un attimo lui chiuse gli occhi, aspettando l’incornata che lo avrebbe ucciso, che però non arrivò
Infatti la bestia, sorpresa durante la carica sul suo fianco sinistro dalla spada dell’eroe che prima lo cercava, fu deviato dal colpo alla sinistra del ragazzo, dove il terribile alfa Bahamut morì sia per l’impatto sulla parete rocciosa sia dalla ferita, dopo un verso carico di tristezza e stanchezza
L’arciere riaprì gli occhi, e davanti a se vide un cavaliere, probabilmente suo coetaneo, che indossava un’armatura grigia, con contorni verdi e diversi gambi di fiori che spuntavano dalle fessure, mentre si stava mettendo la spada che lo aveva salvato dietro la schiena, dove era la fodera dell’arma
La cosa che lo lasciava più esterrefatto era il colore dei capelli, che avevano un colore inusuale, un rosa pallido, e lui conoscevano una sola persona con quel colore poco naturale di capelli…
“grazie mille! Quella bes…” cominciò il salvatore, che finalmente alzò la testa per vedere la persona che lo aveva aiutato, ma a vedere quei capelli color oro e quegli occhi blu scuro si bloccò, non credendo ai suoi occhi
A vedere gli occhi del salvatore non ebbe più dubbi, quegli occhi rosso rubino appartenevano a una sola persona
I due rimasero muti per qualche secondo, carichi di tensione e di incredulità, quando il cavaliere parlò per primo, fece notare la sua voce femminile all’interlocutore:
“…L-Loch…?” fece, con una voce che sembrava a un passo dal piangere
“…Principessa Edea…?” ricambiò Loch inghiottendo un po’ di saliva per evitare di piangere e cercando di non sorridere, rimanendo serio
In pochi secondi, il povero arciere si ritrovò Edea, con la sua pesantissima armatura, che lo aveva investito abbracciandolo e piangendo di gioia, mentre il ragazzo arrossiva, sia per la situazione e che la mancanza d’aria
“OH MIEI DEI LOCH! S-SEI ANCORA VIVO! SEI VIVO! N-NON CI POSSO CREDERE! SEI VIVO! STO PIANGENDO LOCH? STO PIANGENDO LOCH! NON CI POSSO CREDERE…”
“E-EDEA! NON RIMARRÒ ANCORA VIVO PER MOLTO SE CONTINUI A STRITOLARMI COSÌ !”
Dopo esser riuscito finalmente ad allentare l’abbraccio, riuscì a inspirare l’aria, e notò che era piena di un odore inebriante, di fiori freschi e erba appena tagliata…lo faceva sentire in paradiso…
I due infine si videro negli occhi, entrambi potevano vedere l’altro negli occhi, che erano entrambi umidicci e lucidi, e sorrisero; la ragazza credeva tristemente che non avrebbe più visto quegli occhi dal colore del mare in tempesta
Poi, un pensiero le balenò in mente, e cambiò la sua espressione da felice in rabbiosa
Loch lo notò, e rimasto confuso dagli occhi che ora sprizzavano rabbia, fu sorpreso da uno schiaffo che lo colpì in piena faccia
“AHIA!” gemette massaggiandosi la guancia “questo per cos’era?”
“QUESTO PER COS’ERA?!?!? E HAI ANCORA IL CORAGGIO DI CHIEDERMELO?!?!” fece irata la ragazza, che ora urlava alzandosi e incominciando a muoversi mentre parlava, facendo gesti con le mani “…sei scappato! Sei scomparso! Ti credevamo morto Loch, TI CREDEVO MORTO!” terminò, con le lacrime agli occhi, mentre si stava per rannicchiare e piangere
L’arciere si alzò; guardava Edea per terra, rannicchiata a terra mentre piangeva, e ripensò alle sue parole: aveva totalmente ragione, ed era colpa sua se ora la sua migliora amica stava lì, triste e sconsolata
No sapeva cosa fare, quando un pensiero gli balenò in mente
Improvvisamente si avvicinò alla ragazza e, con grande grande sorpresa di quest’ultima, la abbracciò da dietro, e gli disse quasi sussurrando: “quella ferita ti sta benissimo”
Inizialmente Edea non capì, ma poi sorrise quando si ricordò come Loch la aveva consolata quasi dieci anni prima, quando si era ferita al ginocchio
“e se poi mi rimanesse il segno? Starà bene lo stesso?” chiese titubante sperando che si ricordasse il resto della conversazione
Il ragazzo sorrise “qualsiasi cosa con te è perfetta”
“anche questa armatura?” fece curiosa
“non ricordavo questa parte della conversazione…” rispose facendo finta di essere sovrappensiero, come se cercasse di ricordarsi qualcosa”…ma penso che ti avrei risposto di si”
“sei proprio un lecchino!” disse ridendo mentre lo allontanava da sé
“che rude!” rispose facendo l’offeso e aiutandola a rialzarsi per poi riprendersi ad abbracciarsi
“…promettimi che non te ne andrai più” fece Edea, mentre si metteva la testa sull’incavo del collo e mordicchiava i capelli oro del ragazzo
“promettimelo”
“lo farò, d’ora in poi, dove andrai tu, andrò io” rispose Loch, cercando di studiare bene le parole
“a proposito…” fece rompendo l’abbraccio “perché hai avuto un’idea così bacata? Perché te ne sei andato? è stata colpa mia?”
“n-no! non è stata colpa tua!” rispose subito mettendosi sulla difensiva “è-è solo…è solo che mi sentivo in imbarazzo, ero un pessimo spadaccino! E così, dopo un commento, ehm, “poco educato del conte Refglin…”
“ti prego” ricambiò la ragazza facendo un respiro di esasperazione “non mi dire che è stata colpa di quel pallone gonfiato più di Eze che tu te ne sei andato! A me non importa se non sei un bravo spadaccino, tu sei il mio miglior amico, e questo mi basta e avanza
…comunque, sarai un pessimo spadaccino, ma non sei niente male come arciere!” constatò, lanciando un’occhiata all’arco che impugnava alla sua destra
“vero?” disse felice Loch “chi l’avrebbe mai detto?”
I due risero, e finalmente dopo molto tempo, Loch risentì quel meraviglioso suono che era la risata di Edea, e per un’ attimo gli sembrò ritornare indietro nel tempo, lontani da guerre o divinità, solamente loro due
“a proposito…” fece ricordandosi quello che gli aveva detto il ragazzo prima di andare alle gole “…ho sentito che hai dei commilitoni, dove sono?”
Gli occhi di Edea passarono lentamente da felici, in sovrappensiero e infine in preoccupati; aveva un che di comico la faccenda.
“…ohnoohnoOHNOOHNO” fece improvvisamente “ho detto a Lorand e a Dean di aspettarmi alla fine della gola, per sbarazzarmi del Bahamut! Chissà ora dove sono…”
“siamo qui, principessa Edea” rispose un voce, anziana e autorevole, da dietro una parete di roccia
Da quella stessa parete spuntarono i già citati Lorand e Dean, il primo era un signore avanti con gli anni, che negli anni della gioventù era definito il “Gladiatore Infernale” ma successivamente divenuto professore, che era stato convinto dalla principessa a combattere gli dei per i ragazzi ai quali insegnava
Il secondo era un ex-sacerdote di un dio marino, che sebbene con qualche iniziale riserva, accettò l’invito di Edea di combattere gli dei; vedendo successivamente la distruzione che le divinità facevano capì di aver fatto la scelta giusta
“ragazzi!” fece imbarazzata la ragazza “da quanto siete qui?”
“da quando quel ragazzo” rispose Dean indicando Loch “ti ha salvato le chiappe”
“Dean!” lo rimproverò Lorand lanciandogli un’occhiata severa “non ci siamo ancora ancora presentati e tu già fai lo scemo?”
“scusalo” fece poi l’anziano avvicinandosi al ragazzo biondo “fa sempre così, deve far vedere a tutti di esser l’anima della festa…signor?”
“L-Loch Lipark, signore, e lei deve essere il professore Lorand Firit? Piacere di conoscerla” rispose stringendogli la mano
“Lipark! Sei il figlio di Herdit? È un mio caro amico, abbiamo combattuto tante di quelle battaglie io e lui…è strano pensare che suo figlio sia un così abile arciere! E inoltre devi essere il Loch di cui la principessa parlava spesso…”
“Edea parlava di me?” pensò mentre si dirigeva al secondo ragazza, dai capelli blu e con una toga sui toni dell’azzurro, quando lo vide imitare Lorand ad Edea, mentre lei rideva a crepapelle
Già non lo sopportava
“DEAN!” gli urlò l’anziano con una potenza di voce da far tremare addirittura le rocce “presentati al ragazzo, ora!”
“sta’ calmo Nonno! non abbiamo mica gli dei che ci cacciano!” sbuffò facendo nuovamente ridere Edea
“primo punto:” fece con un’espressione rabbiosa “non chiamarmi Nonno, lo sai che non lo sopporto; secondo punto: sì, ci stanno dando la caccia; terzo punto, cerca di fare per almeno tre secondi il serio, ti prego!”
“ok!ok!…piacere! Dean Eaurty, ma chiamami pure Dean!” fece stringendogli la mano con un sorriso a trentadue denti
“ehm…L-Loch Lipark, ma…chiamami pure Loch…se vuoi, eh!” ricambiò con un sorriso imbarazzato, che fece quasi scoppiar a ridere Edea e Dean
“quel ragazzo la sta rovinando…” sospirò facendo il finto drammatico il signore, guardando Edea “..ora sbrighiamoci, il tempio aldilà di queste gole non accetta i viandanti dopo ora tarda ed è già il tramonto, perciò, sbrighiamoci”
“vieni anche tu Loch?”
Chiese speranzosa Edea sorridendogli
Ripensò alle parole di quel giorno, e guardando quei due personaggi che la avevano accompagnata, decise che non avrebbe più passato un singolo istante della sua vita lontano dalla ragazza
“dove vai tu, vado io” rispose deciso incominciando a camminare “seguitemi, conosco una scorciatoia molto comoda!”
“finalmente uno che conosce il buon senso in questa squadra…” commentò ironico Lorand lanciando un’occhiata a Dean, che gli rispose con una linguaccia
“appunto” pensò divertito mentre raggiungeva il ragazzo
“andiamo Dean, gli altri…” “ah-ah! Ragazza mia!” la fermò Dean prendendole il polso “gli altri aspetteranno, prima ti devo fare una domanda…”
“spara” fece Edea scocciata
“è lui quel ragazzo?” domandò schiatto il sacerdote sorridendo “il vecchio amico? Il caro Loch?”
“p-potrebbe…” rispose imbarazzata “…ah, perché te l’ho detto!?”
“perché credevi che fosse morto, e invece…” continuò facendo un semi-farsetto “…l’amore è invincibile!”
“s-sta zitto! E sei tu ad aver frainteso!”
“me lo hai detto tu”
“augh!” urlò coprendosi col casco per non far vedere il rossore sulle sue guance
“non preoccuparti ragazza!” la tranquillizzò Dean “sono abbastanza sicuro che anche lui è cotto di te, dovevi vedere che occhiatacce mi lanciava mentre scherzavo con te! Vedrai: alla fine di questa guerra vi vedo, tu e lui, in una stanza, che far…”
Non riuscì a terminare che Edea gli diede una manata sulla bocca per evitare di imbarazzarsi ancora di più
“invece di immaginarti certi scenari, è meglio che tu ti muova! Non voglio prendermi un’altra rastrellata da Lorand!”
“…e non voglio farmi vedere così da Loch” aggiunse imbarazzata mentalmente
Mentre la principessa si allontanava, Dean si rialzava grazie al suo scettro e fece il segno accordato con Lorand, che era più avanti, facendogli capire che avevano parlato di quell’argomento
Il vecchio sorrise, e continuò a incamminarsi al fianco di Loch rispondendo alle sue domande riguardo vecchie missioni, mentre pensava:
“questa sarà un’avventura interessante, poco ma sicuro”
Così questa fu per Loch l’inizio della sua avventura, membro di un gruppo di quattro scalmanati (lui compreso) che non molto tempo dopo avranno l’appellativo di: “I salvatori di Palmyna”
Ben presto il suo sogno di passare tutto il suo tempo con Edea venne rimpiazzato dalla speranza che tutti loro sarebbero sopravvissuti alla Grande Guerra
Ormai li considerava parte della sua famiglia; una grossa, pazza e improbabile famiglia
Ma a lui non importava, perché dove c’era Lorand, Dean e Edea, lì era sua felicità
E, come qualsiasi persona in questo mondo, sarebbe stato disposto a tutto per loro
Volete combattere gli dei?
Bene
Ma non senza di me.
NOTE DI MARGINE, MA PROPRIO IN FONDO
ehm...Tadannn...
eh si gente, sono ancora vivo, e ritorno con una storia che (tipo) in due leggeranno!
Yeeee
Scemenze a parte, mi voglio scusare per questa imbarazzante inattività, è che tra una cosa e l'altra (principalmente scuola e il finale di Gravity Falls, sigh) non ho avuto nè il tempo e nè la concentrazione per scrivere qualcosa
ma ho qualcosi in tasca stavolta, lo giuro e (spero) di non farvi aspettare altre dinastie cinesi prima che anche voi le possiate leggere
sempre se vi interessano, eh
e quindi...niente, ditemi se ci sono errori di grammatica o altro (se qualcosa dal punto di vista logico non torna, tranquilli, è un gioco in grafica manga sul cellulare, quindi non è che possono spendere tutto questo tempo in lore) e...a presto?
ciao!