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Autore: Cathrine Jhons    07/10/2016    0 recensioni
-Aspetta guarda questa che c'è scritto Charlie?-Chiese uno dei ragazzi indicando su un giornale italiano un disegno di una casa in affitto con la seguende descrizione in italiano. -Aspetta che traduco! Allora .. C'è scritto: Affittasi casa con quattro camere da letto, una matrimoniale e tre singole, una sala, una cucina separata e due bagni. Affittasi anche garage e soffitta. Mi sembra carino! Aspetta che leggo.Dice anche piccolo appartamento in un condominio di borgo roma, un quartiere calmo vicino il centro città di Verona. La casa è situata in un vicolo cieco con scuola di teatro. Ehi mi sembra carina che ne dite Kell, Rob Tay?- Si voltò verso i tre ragazzi. -Per me va bene Charlie, però la prendo io quella matrimoniale. Poi compreremo altri tre letti matrimoniali quando saremo là! Così potrete accogliere qualche bella ragazza italiana anche voi.- Disse Kellan ridendo. Robert gli tirò una sberla sulla nuca ridendo alla sua battuta.Poi si voltò verso Charlie. -Chiama e sentiamo se è disponibile anche domani!-
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kellan Lutz, Nuovo personaggio, Robert Pattinson, Taylor Lautner
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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dubbi

POV CHIARA


Perché la vita deve essere cosi complicata? ieri sera sono tornata a casa con Kellan e mentre lui cercava di farmi sorridere io ero in totale confusione. Non ho la minima idea di ciò che provo, per questo ho disdetto l'uscita di oggi con lui, avevo bisogno di pensare e stare un po da sola. Eric si è fermato a dormire a casa nostra. Ha dormito in camera di mio fratello e per fortuna perché non so se sarei sopravvissuta a un suo assalto. Era una situazione davvero complicata. Per questo mi ritrovo alle 6 del mattino in piedi con leggins sportivi, canottiera e cuffie del cellulare pronta per andare in bicicletta. Devo schiarirmi un po le idee e questo è quello che più mi rilassa. Guardo il display del telefonino e i beck mongolian mi accolgono come prima canzone. Esco nella via e parto in direzione della città. Mentre pedalo per le vie strette della città penso a Eric e Kellan.


Eric mi piace o almeno così penso, mi piace la nostra intimità e il fatto che ci conosciamo da una vita gioca sicuramente a suo favore. Capisce con uno sguardo quando ho bisogno di qualcosa o cosa sto pensando. A volte ci fissiamo e scoppiamo a ridere insieme senza aver detto nulla , magari perché  o è passata una persona con dei brutti pantaloni o per dei discorsi in cui solo noi troviamo dei doppi sensi. Mi piace questa cosa. Noi ci capiamo senza bisogno di parlare e siamo anche molto simili anche se io ascolto sicuramente della musica migliore. Sorride mentre imbocco la strada per le torricelle, le colline alle spalle di Verona.


Kellan invece è tutto un altro di scorso. Con lui è tutta un'esperienza nuova, non ci conosciamo molto ma in questo poco tempo ho già capito che è un ragazzo pieno di sorprese. E' divertente e spassoso, oltre che tremendamente geloso, con lui non smetto mai di ridere. Non so proprio cosa fare. Eric alla fine starà con noi anche oggi, ha chiamato suo padre che gli ha detto che può benissimo tornare al lavoro lunedì, quindi anche questa sera rimarrà a dormire da noi.


Solo ora mi rendo conto di essere arrivata al santuario in cima alle torricelle. In fondo quando devo pensare vengo sempre qui. Lego la bici al palo e mi avvio verso il muretto che è un punto panoramico da cui si può osservare tutta la città. Sono le 7:00 del mattino e la città non è ancora piena di turisti e macchine, tutto è calmo e istantaneamente mi rilasso osservando il panorama davanti a me. Quando ancora facevo le superiori venivo qui con un gruppetto di amici , ci imboscavamo nel boschetto al di sotto del muretto, accendevamo un falò di sera e con un mini stereo portatile ascoltavamo musica e parlavamo. Ero proprio felice e spensierata, peccato che di quel gruppo di amici siamo rimasti in poco. Eravamo molto uniti ma come sempre finita la scuola alcuni di noi hanno preso strade diverse e ci siamo persi un po di vista.


Mi viene in mente che ogni tanto fumavamo e venivamo qui per nasconderci dai genitori.


Scendo dal muretto calandomi come facevo una volta e percorro per una decina di meri il muretto cercando la rientranza nel muro del nostro nascondiglio. la trovo poco più in la e rido vedendo che dentro c'è ancora il pacchetto con l'accendino e una penna. Chissà da quanto era qua. Estraggo una sigaretta e la accendo, scrivendo sul pacchetto un messaggio. Chissà se qualcun altro del nostro gruppo era tornato li.


Torno in cima al muretto e fumo la mia sigaretta pensando. Cosa dovevo fare adesso ? Eric era a casa mia quindi di certo non avrei potuto evitarlo. Kellan mi aveva dato il suo numero di telefono e sicuramente appena si sarà svegliato mi scriverà. Mi trovo ancora a chiedermi perché debba essere tutto così complicato. Ieri sera Lucia e Giulia hanno cercato di parlarmi e di avere spiegazioni ma hanno capito subito che non era il momento adatto. Finii la mia sigaretta e lanciando un ultimo sguardo a quel panorama mozzafiato tornai alla mia bicicletta. Un' ora dopo ero già all'inizio della mia via. Quando arrivai davanti al cancello di casa scesi dalla bici e sentii due mani familiari sulle spalle.. Mi girai e trovai un Eric sudato, era andato a correre. Un'altra cosa in comune, io se dovevo pensare andavo in bicicletta mentre lui andava a correre.


<< Ciao >> mi dice togliendosi le cuffie.


<< Ciao >> gli dico superandolo per andare a  mettere in garage la bicicletta.


<< Chiara aspetta non fare così >> dice afferrandomi il polso, io tolgo istantaneamente la mano, se ci avesse visti Kellan... e non volevo creare ulteriori casini.


<< Non fare come Eric ? >> Dico osservando il suo sguardo triste per il mio gesto.


<< Possiamo parlare? ti prego. >> mi supplica e io gli faccio cenno di seguirmi in garage. Stiamo in silenzio mentre andiamo a mettere giù la bici e ci richiudiamo la basculante dietro di noi, lo sento sospirare e mi volto a guardarlo vedendolo ancora triste e con un espressione indecisa sul volto.


<< Cosa volevi dirmi Eric? >> lo vedo alzare lo sguardo impaurito.


<< io... io odio vederti così. Sei distante e non lo posso sopportare >>


<< Come vuoi che mi comporti. Mi dici che sei innamorato di me proprio quando stavo cercando di iniziare qualcosa di nuovo con Kellan, mi mandi all'aria tutto facendo riaffiorare sentimenti che avevo dimenticato da tempo e ora non so più cosa voglio. Dimmi come dovrei comportarmi >> gli dico forse con un tono troppo cattivo avvicinandomi a lui tanto sono esasperata. In un secondo mi ritrovo stretta in un abbraccio e non capisco come da quanto è stato veloce il suo gesto. Lo sento sospirare e accarezzarmi i capelli tenendomi stretta a lui, mentre il mio cuore accelera leggermente i battiti.


<< Tu mi piaci si e sono stato stupido ad essermene accorto solo ora, se fossi stato più onesto con me stesso un anno fa ora saresti tra le mie braccia senza problemi. ti prego io non voglio perderti perché odio non averti vicina o vederti ridere e scherzare con me facendo il ballo del qua qua >> si allontana leggermente da me guardandomi negli occhi sorridendo e non posso fare a meno di ricambiare il sorriso. Mi accarezza una guancia e io socchiudo gli occhi godendomi quelle sensazioni, quando lo riapro mi trovo un Eric felice per l'effetto che mi provoca una sua carezza sulla guancia. Si avvicina lentamente e capisco immediatamente cosa vuole fare così lo fermo quando ormai i nostri visi sono vicinissimi.


<< Eric non posso, io... io non ho ne ancora fatto chiarezza sui miei sentimenti e sarebbe ingiusto >> gli dico e lo vedo allontanarsi un po da me tenendo sempre però una mano dietro la mia schiena e una sulla mia guancia. Ha un'espressione triste che mi strazia il cuore, ma a un certo punto fa un sorriso alzando le spalle.


<< Facciamo così, io non ti metto pressioni, ma non ce la faccio a non averti vicina quindi ti prego comportiamoci normalmente finché non hai capito ciò che vuoi >> dice sorridendomi e io gli faccio cenno di si con la testa. In fondo era stato un fratello per me quindi non riuscivo a ignorarlo. Lo vedo avvicinarsi ancora al mio viso e non capisco che intenzioni ha visto quello che ha appena detto, ero pronta per allontanarlo e dirgli su quando mi ruba il telefono e le cuffie e si allontana indossandole.


<< Ascolti ancora questa musica orribile? >> Mi dice ridendo con una faccia schifata.


<< Ridammi immediatamente il mio cellulare stupido di un Eric>> dico ridendo e cercando di corrergli dietro ma è più veloce di me ed entra nel condominio correndo su per le scale prendendomi in giro. Io lo rincorro e ridiamo come pazzi fino a quando non arriviamo al mio pianerottolo dove finalmente riesco ad acchiapparlo.


<< Comunque è proprio una musica orribile >> dice e ci troviamo tutti e due senza fiato a ridere come due cretini davanti la mia porta di casa e non ci accorgiamo che la porta dei vicini si è aperta e Kellan ci fissa arrabbiato. Io ed Eric ci guardiamo un attimo e poi lui entra in casa mia lasciandomi da sola a parlare con Kellan. Lo guardo e il mio cuore parte già a battere all'impazzata.


<< scimmione ti va di fare una passeggiata? >> Gli chiedo sorridendogli e la sua espressione si addolcisce almeno un po e fa cenno di si con la testa.


<< mi cambio e arrivo >> gli dico ed entro in casa veloce, corro in camera a prendere dei vestiti e mi fiondo letteralmente in bagno andando a sbattere contro qualcosa o meglio qualcuno. quel qualcuno riesce ad afferrarmi prima di andare a schiantarmi al suolo, quando riapro gli occhi mi ritrovo davanti Eric in mutande. Oh mio dio perché deve essere così bello è quasi illegale!!! Le sue spalle larghe i suo addominali scolpiti, tutto urlava OH MIO DIO !!! Distolsi lo sguardo imbarazzata e lui sorrise malizioso.


<< Se volevi vedermi nudo bastava chiedere invece che venirmi addosso >> disse sorridendo e rialzandomi depositò un bacio sulla mia spalla. io diventai completamente rossa dall'imbarazzo e scappai dicendo che sarei andata nell'altro bagno. Mi sciacquai la faccia con l'acqua fredda più volte, mi diedi una lavata il più velocemente possibile e mi cambiai in fretta pensando che Kellan era fuori ad aspettarmi. Quando uscii dal bagno corsi in camera di mio fratello a rubargli una felpa e mi ritrovai ancora Eric davanti con un asciugamano stretto in vita.


<< Ma allora lo fai apposta >> Dissi esasperata prendendo una felpa a caso mentre Eric mi sfiorò il braccio facendomi l'occhiolino e dicendomi alla prossima. Corsi al pianerottolo e Kellan era ancora più arrabbiato avendo sentito Eric che parlava della sua nudità. Mi rattristai immediatamente e mi maledissi di aver lasciato la porta di casa aperta e di non aver bussato in bagno. Lo presi per mano che lui strinse immediatamente e mi avvicinai all'ascensore. Una volta arrivati nella via vidi che aveva con se Patty il cane di Robert . Kellan stava per andare in direzione del solito parchetto ma io gli indicai un'altra strada per andare in un altro parco ben più grande che era li vicino. camminammo un po in silenzio e io ero agitatissima,appena eravamo usciti dalla via Kellan aveva tolto la mano dalla mia e mentre camminavamo io volevo riprendergliela e contemporaneamente ero triste per la situazione, a un certo punto lo sentii sbuffare.


<< Se volevi vedermi nudo?? adesso dorme pure a casa tua?? >> Disse arrabbiato e io sapevo che aveva pienamente ragione abbassai lo sguardo sulle sue mani che volevo prendere per accarezzarlo e rassicurarlo, lui come avesse intuito i miei pensieri si mise le mani in tasca. Era davvero arrabbiato.


<< ti prego non arrabbiarti lui dorme da noi ancora solo per oggi, abita sul lago e sta qui il week end, ma ha dormito in camera di mio fratello>> dissi cercando di guardarlo negli occhi.


<< e impara a bussare cavolo >> mi fermai sorpresa. Non lo avevo fatto apposta a vederlo in mutande e anche se sapevo che era così mi sentii in colpa terribilmente. Come potevo fargli questo, lui era davvero una persona buonissima e io continuavo soltanto a ferirlo. Kellan intanto era tornato in dietro accorgendosi che mi ero fermata. mi guardò e immediatamente posò una mano sulla mia guancia dove raccolse una lacrima. Non mi ero neanche accorta che avevo gli occhi lucidi. Alzai lo sguardo su di lui e vidi la sua espressione arrabbiata ma preoccupata contemporaneamente.


<< Kellan scusa.. io non sapevo fosse in bagno... io ..io sono una persona orribile e ti sto solo facendo soffrire.. scusami davvero >> dissi e lui mi prese il viso tra le mani.


<< Io non ce l'ho con te ma con lui.. se non fosse per lui ora non ci troveremmo in questa situazione, so che è difficile per te ma sappi che accetterò qualsiasi tua scelta>> mi disse triste sapendo che avrei potuto anche scegliere lui.


<< io non ti merito >> dissi abbassando lo sguardo. Lui mi prese il mento e mi costrinse a guardarlo, ma io cercavo di evitare i suoi occhi mentre già solo le sue mani mi incasinavano il cervello.


<< ehi... guardami , prenditi il tempo che ti serve, io non ti farò pressioni. Ma per piacere non escludermi... io voglio averti vicina ma soprattutto voglio avere l'opportunità di lottare per te e se mi allontanerai sarà un po impossibile.>> disse e io feci cenno di si portando finalmente il mio sguardo su di lui. Sentii immediatamente come se mille catene mi bloccassero al suo sguardo e improvvisamente mi resi conto di quanto eravamo vicini. Il mio cuore aumentò subito i battiti .


<< Forse è il caso che io mi allontani da te >>  disse abbassando lo sguardo sulle mie labbra e fece per allontanarsi ma io spinta non so da quale forza mi avvicinai a lui più velocemente e lo baciai. Lui rimase sorpreso ma poi ricambiò il bacio tenendomi il viso tra le mani. Mi allontanai poco dopo rendendomi conto che se avessi scelto Eric così lo avrei fatto soffrire ancora di più. Lui mi sorrise e mi prese per mano chiedendomi di indicargli la strada. Per fortuna non aveva preso male il mio gesto, cioè almeno penso abbia capito. Ricominciammo a camminare e dopo una decina di minuti arrivammo al parco, ci avremmo messo di meno se non avessi sbagliato strada a causa di Kellant che ogni tanto mi accarezzava la mano facendomi così sbagliare strada. Ci sedemmo su una panchina e liberammo Patty che si mise a correre a destra e a sinistra.

<< beh raccontami del tuo lavoro.. di la verità, tu sei il più sbadato di tutti, del tip che sbagli le battute ecc?>> gli chiesi sorridendogli e lui mi guardò fingendosi offeso.

<< a dir la verità sono uno dei più bravi e seri, quello che sbaglia sempre le battute e si dimentica il copione è Taylor. >>

<< Poi ha le manie di egocentrismo >> gli dissi facendolo ridere curioso.

<< non sto dicendo che non lo sia, ma perché lo pensi Chiara?>>


<< Beh mi pare ovvio, nel secondo film non fa altro che stare a petto nudo come per dire guardate quanto sono figo, ma io dico "coprile certe disgrazie no ?" >> scoppio a ridere insieme a Kellan che poi inizia a raccontarmi del cast. Mi racconta della sua migliore amica Ashley e delle papere che sono venute fuori recitando. Mi racconta della bravura del regista e delle folle scatenate di ragazzine. Ridemmo come matti fino a quando il mio stomaco iniziò a brontolare e mi accorsi che erano già le 10 e io dovevo ancora fare colazione. Decidemmo di andare a fare colazione insieme alla Pasticceria Roma che era la più grande del quartiere , quindi ci avviammo a piedi con Patty dietro di noi. Nel tragitto mi chiese ancora della mia passione per la pallavolo e gli spiegai che dopo aver smesso per il fatto che del mio anno non c'erano molte ragazze. adesso giocavo in una semplice seconda divisione e non nella serie C come un tempo .


<< Ma se puoi giocare in serie C o in B come mi hai detto perché non lo fai ? >> mi chiese sconvolto ma io lo fermai subito, mi avevano fatto quella domanda ormai un milione di volte.


<< A me piace la pallavolo ed è la mia passione, ma devo essere onesta, oltre la serie B non riuscirò mai ad andare e la pallavolo non è come il calcio>> dissi sorridendo, ormai io ero tranquilla sulla mia scelta, ma lui mi guardò confusa.


<< in che senso scusa ? >>


<< nel senso che qui in Italia rispetto al calcio che anche se sei in serie D ti pagano, negli altri sport a volte ti capita che in serie D devi dargliene tu per l'iscrizione annuale. 


Non girano molti soldi nella pallavolo femminile, a meno che tu non sia in serie A, non riesci a viverci . Oppure si ma saresti in palestra 7 giorni su 7 e per la miseria che ti danno tutto quello stress non ne vale la pena. Preferisco dare importanza al gioco di squadra ed a divertirmi e essere serena piuttosto che ai soldi.>> quando finii di parlare mi accorsi che mi stava fissando.


<< ho capito la tua scelta e mi piacerebbe venirti a vedere >>


<< il campionato è già finito, riprenderò solo a settembre.. e poi non ti voglio li con me >> dissi facendogli la linguaccia.


<< E perché mai no ? spiegami>> disse sorridendo.


<< perché poi guarderesti i culi delle altre pervertito come sei >> e scappo via ridendo sapendo già che mi acciufferà subito per vendicarsi. Quando mi raggiunge mi carica sulle spalle e mi da una sberletta sul sedere.


<< ma non saprei intanto ho questo... anche se le altre magari >> gli tirai una sberla sulla spalla mentre mi rimetteva giù davanti all'entrata della pasticceria. scegliamo il tavolo da due vicino alla finestra per guardare fuori e poco dopo arrivano a prendere le nostre ordinazioni. Io presi un cappuccino, uno di quei biscotti metà ricoperti di cioccolato e metà no con la marmellata dentro e una brioche integrale al miele. Kellan invece prese un latte macchiato e due brioche al cioccolato più una fiamma come pasta.

<< non ti facevo così goloso >> gli dissi una volta che arrivò il tutto al tavolo.

<< ooohh non ne hai idea di quanto lo sia >> Disse e aveva uno sguardo stra ultra iper malizioso che io abbassai lo sguardo imbarazzata e lui iniziò a sfiorarmi il braccio << mi piace anche un sacco la panna montata >> disse sorridendo e io mi trasformai completamente in un pomodoro non sapendo che dire, mentre lui scoppio a ridere..

<< sei proprio stronzo, mi hai fatto morire >> gli dissi dandogli una sberletta sul braccio, lui sorrise dolcemente.

<<  beh raccontami della tua famiglia >> gli dissi e lui sorrise istantaneamente pensandoci.

<< siamo una famiglia molto unita, anche se i miei sono divorziati, mia madre si è risposata ma la vedo contenta quindi lo sono anche io per lei. che dire ho sei fratelli e una sorella e sono uno più fuori dell'altro. C'è Drexel che è il più grande, poi Jhon, Brandon, io che sono il fratello di mezzo, i gemelli David e Daniel, Tanner il mio fratellino più piccolo e poi c'è mia sorella  Britney. Siamo una famiglia molto unita e almeno una volta al giorno mia madre o mio padre mi mandano un messaggio per sapere come sto. I miei fratelli invece di essere pazzi sono pure invadenti, ogni tanto mi compaiono in casa come i funghi... a volte anche nei momenti meno opportuni >> io rimasi a fissarlo tutto il tempo perché quando parlava dei suoi fratelli si illuminava completamente felice e spensierato.

<< Tieni molto a loro e si vede da come ne parli >> gli dissi e lui fece cenno di si con la testa.

<< Che altro ti piace fare oltre a recitare? >>

<< Più o meno tutto. Mi piace fare surf, andare a correre, diciamo più o meno tutto quello che significa attività all'aria aperta, dalla scalata a immersione. >> Gli sorrisi felice perché anche io ero una ragazza atletica.

<< Dovrei portarti a fare una passeggiata fino a castel san rocco allora >> gli dissi sorridendo pensando alle due ore di camminata in Lessinia per arrivarci, << oppure al ponte di veja o quello tibetano >> Dissi sempre sorridente

<< Possiamo farli tutti >> Disse e si sporse verso di me dandomi un bacio fugace a fior di labbra. ci guardammo un attimo stupiti quando ci accorgemmo del gesto, era stato così naturale che nessuno dei due ci aveva fatto caso.

<< Scusa so che devi fare chiarezza e questo non ti aiuta >> disse balbettando ma io lo fermai prendendogli una mano.

<< Non mi importa e poi senti >> Gli dissi poggiando la sa mano sul mio cuore. Avevo i battiti accelerati e facevano così tanto rumore che pensavo che da un momento all'altro il cuore mi fuoriuscisse dal petto. Lui sorrise e rimanemmo così per un po, io sperai che il cuore si calmasse dopo quel piccolo bacio, ma la sua mano posata sul mio petto non aiutava di peggio. Dopo 5 minuti mi alzai lasciando la sua mano imbarazzata e andai verso l'uscita, dovevo calmarmi. Lui mi raggiunse poco dopo riprendendomi la mano.

<< Posso tenerti per mano o vedrò il tuo cuore correre via? >> mi disse sorridendo e io gli tirai un altro buffetto sulla spalla.

<< Cretino >> dissi soltanto e ci avviammo a casa.

Arrivammo a casa in poco tempo e una volta davanti alla porta non sapevamo come salutarci ma alla fine si avvicinò e mi diede un bacio sulla guancia dicendo che ci saremmo sentiti dopo . Tornai a casa ancora sovrappensiero e andai a sbattere di nuovo contro Eric che stava entrando in cucina.

<< oh ma allora il tuo è un vizio >> mi disse sorridendomi ..

ecco i mille dubbi tornarono subito.. 

perché la vita deve essere così complicata ???


  
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