Giacca
blu scuro, elegante, da
uomo in carriera, di quelle che fanno le spalle grosse e si stringono
in vita,
calzava perfettamente sul suo corpo magro ed alto. Era di spalle per
tutto il
tempo, quindi non ho potuto vedere cosa indossava sotto quella
giacca… ma era
impossibile ignorare quei pantaloni a sigaretta ARANCIONI. Come
impossibili da
mancare erano le scarpe all’apparenza finte, di un blu
elettrico che s’intonava
allo zainetto dello stesso colore. Infine, i capelli. Uno spettacolo.
Dalle
basette fino all’altezza della fronte erano castano
scuro… mentre il sopra era
praticamente un cappellino di capelli biondo platino, simile a una
kippah
ebraica. Ma ciò che più catturò la mia
attenzione fu la testa stessa! Come una
nocciolina, la tintura di parte dei capelli accentuava la forma strana
di
quella capoccia… in quel momento avrei tanto voluto avere a
portata di mano un
manuale del Lombroso per scoprire se quel tipo di cranio esisteva
davvero!
Portava
un auricolare
all’orecchio, ma non riuscii a carpire una singola parola di
ciò che diceva a
causa del rumore della metro e del borbottio rabbioso che era la sua
voce.
Tutto
ciò che so, è che ho
bisogno di credere che quest’uomo senza nome sia il pezzo
grosso di qualche
azienda, e che in quel momento stesse rimproverando aspramente un suo
dipendente, magari un novellino, per un lavoro fatto male. Magari il
poveraccio
dall’altra parte cercava di scusarsi ma niente gli ha potuto
risparmiare la
lavata di capo… del capo.
Ho…
davvero bisogno di credere a
questa cosa.