Vendetta, 258 parole
 



Aveva sempre trovato le battaglie estremamente semplici: attaccare o difendersi, avanzare o arretrare, gli avversari erano di fonte mentre gli alleati combattevano al suo fianco, vivere o morire. Era quello che succedeva dopo che non gli era mai piaciuto: il tradimento e l’ingratitudine. Non c’era gloria o onore in ciò che accadeva dopo, Dracula lo aveva sempre creduto e quello che accadde dopo aver sconfitto gli arabi era una conferma di cui non aveva bisogno.
Quando si svegliò appeso per i polsi a tre metri d’altezza, prima ancora di scoprire in cosa lo avevano trasformato, sentì due cose: la sete che nemmeno il Danubio avrebbe potuto saziare, e un desiderio di vendetta che gli consumava l’anima.
Quando il prete gli disse che non era più una creatura di Dio e che non avrebbe mai raggiunto il Paradiso decise che sarebbe stato la sua prima vittima.
Quando ruppe le catene e vide il terrore negli occhi dell’uomo davanti lui provò una gioia tanto maligna quanto irrefrenabile.
Bevve il suo sangue e quello di tutti quei preti bastardi che lo avevano separato per sempre da Ilona e poi diede fuoco al monastero. E in quel momento decise: avrebbe uccisi tutti i membri dell’Ordine del Drago, di loro non sarebbe rimasto nemmeno il ricordo. E se avessero pregato il Dio che pretendevano di servire sarebbe stato ancora più piacevole: sarebbero morti sapendo di aver creato qualcosa di più potente anche di Dio. La notte e i suoi demoni sarebbero stati suoi alleati, il dolore dei suoi nemici sarebbe eceggiato per l’eternità.