Tratto dal prologo:
"Cadevo
Non riuscivo a sentire niente. I miei sensi erano completamente ovattati, il mio corpo non si muoveva. Però, in qualche modo, sentivo che mi stavo avvicinando all’oscurità, lentamente, e non stavo facendo niente per fermare ciò.
Io stavo cadendo, e piano piano mi stavo avvicinando all’oblio. Ma non era quello il problema. Il problema era che io stavo cadendo, ma non me ne accorgevo.
Sono nata il 21 Marzo 2001.
Mia madre e mio padre erano fissati con i nomi finti-inglesi, per questo mi chiamarono Violet, un nome schifoso. Ho sempre odiato il mio nome. Che senso ha chiamare la figlia “Viola” in inglese? Nessuno. Soprattutto se sei italiana, il nome “Violet Esposito” non ha molto senso, o almeno credo."