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Autore: mvstrxl    11/10/2016    1 recensioni
JuuzouxOC
Tokyo ghoul fan fiction
Juuzou x OC
···
Akane Aisaka è una diciassettenne senza amici né fiducia in nulla e con un odio profondo verso persone e ghoul.
Juuzou Suzuya è un diciannovenne con qualche rotella fuori posto, cresciuto da un ghoul, salvato dalla CCG e completamente indifferente alla vita altrui.
Questi due non sembrano avere proprio niente in comune, vero?
Beh, forse non ci crederete, ma possono cambiare molte cose grazie ad un portafogli rubato, a dei ghoul affamati e a due bambini mezzo sangue...
...
Gli avvenimenti della storia seguiranno l'opera originale solo in parte.
Potete trovarla anche su Wattpad.
Genere: Azione, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Suzuya Jūzō, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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Human cap.11 Quella notte piovve. Le nuvole avevano deciso di dare il loro benvenuto all'inverno riversando tutta l'acqua che avevano accumulato nelle ultime giornate di Novembre ma che avevano deciso di conservare. Il brutto tempo, però, non aveva fermato Juuzou che aveva deciso di uscire a caccia di ghoul con la sua amata Juuzou's Jason. Akane non lo aveva fermato augurandogli, anzi, buon divertimento. Chissà, magari sperava che si beccasse un raffreddore anche lui. Dopo l'episodio del tetto e la scoperta che il divano in soggiorno era un divano letto, la rossa non poteva essere più infuriata con lui. Per non parlare del fatto che aveva fatto bruciare una delle pentole nuove che aveva comprato pochi giorno addietro.
Stesa nel grande letto matrimoniale, troppo grande per una persona sola, fissava il soffitto concentrandosi sul ticchettio della pioggia contro la finestra. Riusciva sempre a dormire quando pioveva, il suono delle goccioline che si schiantavano al suolo la cullava come una ninna nanna, ma quella notte aveva troppe cose a cui pensare. Due bambini mezzi ghoul stavano beatamente dormendo sul divano letto al piano di sotto, Juuzou era fuori a divertirsi a modo suo sotto la pioggia, tra qualche settimana sarebbe stato Natale e lei non aveva pensato a cosa regalare al suo coinquilino e adesso avrebbe dovuto occuparsi anche di due bambini.
Non si era ancora pentita di aver ospitato i due gemelli in casa di Juuzou ma doveva ammettre che non era stata la mossa più intelligente del secolo. Tuttavia era curiosa di saperne di più sui ghoul mezzo sangue. Anche Kaneki lo era ma aveva già notato alcune bizzarre differenze tra i piccoli e il suo amico corvino...

Flashback
"Akane, abbiamo fame"
Ecco. Quelle erano le parole che aveva temuto di dover sentire e che aveva appena udito.
'Abbiamo fame'.
Cosa avrebbe dovuto dar da mangiare a due ghoul? Guardò Juuzou con la coda dell'occhio intento a guardare un cartone animato in tv.
No, non era il caso...
"Ci sono budini al cioccolato?" chiese Red risvegliando Akane dalle sue fantasie.
"C-come? Budini?"
"Sì. Budini. Ce li avete o no?" insistette Red con la solita espressione muta.
"A Red piacciono tanto i budini al cioccolato" intervenne Hikari, le mani dietro la schiena, il sorriso di una bambina innocente.
"Non lo so... se Juuzou non li ha mangiati dovrebbero essercene un paio..." rispose la giovane grattandosi la testa confusa.
'Da quando i ghoul si nutrono di budini al cioccolato?'
"Bene" disse il bambino avviandosi in cucina.
Akane lo seguì con lo sguardo senza sapere che dire. Notando la sua confusione Hikari si apprestò a spiegare.
"Vedi Aka-chan, noi siamo ghoul particolari. Possiamo mangiare il cibo di voi umani senza problemi ma dobbiamo comunque nutrirci di carne. Questo potrebbe essere un problema ma sta tranquilla! Siamo bravi a trattenerci. Anche se dobbiamo ancora lavorarci su" ridacchiò la piccola grattandosi la nuca imbarazzata.
Akane la guardò sorpresa per poi inginocchiarsi davanti a lei per guardarla meglio in viso.
"Quanti anni avete?" chiese dolcemente.
"Nove!"
"Nove anni? Come avete fatto a sopravvivere fin ora?" 
"Diiiiciamo che ci hanno dato una mano... però è stato più che altro merito di Red. E' sempre lui a procurarci da mangiare anche a costo di rimanere ferito. Non sembra ma è molto forte"
"Anche tu lo sei Hikari" intervenne il gemello facendo capolino dalla cucina con in una mano un cucchiaino e nell'altra un budino al cioccolato, probabilmente l'ultimo rimasto.
"Sì ma quando ti arrabbi tu..."
"QUELLO E' IL MIO BUDINO!!!"
Tutti e tre si voltarono verso Juuzou, il quale era saltato in piedi avendo visto il suo prezioso budino al cioccolato in mano a Red.
"Vuoi dire... questo?" rispose il bambino senza scomporsi. Con un gesto secco rimosse il coperchio di plastica e affondò il cucchiaino nel dolce molliccio per poi ficcarselo in bocca tenendo gli occhi fissi in quelli di Juuzou a mò di sfida. La scena aveva un non so che di comico dal momento in cui lo sguardo di Red era tutto tranne che competitivo.
Akane era sicura di star sentendo la terra tremare. Tappò le orecchie alla piccola Hikari giusto in tempo per non farle sentire l'urlo animalesco che emise Juuzou.
"KYAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!"
Fine flashback

-Domani andrò all'Anteiku e porterò i gemelli con me- concluse la rossa girandosi dal lato di Juuzou avvolgendosi ancora di più nel piumone.
Chiuse gli occhi per qualche secondo cercando invano le tracce di un sonno che tardava come sempre ad arrivare.
In quel momento, però, sentì dei rumori di passi farsi sempre più vicini. Forse uno dei gemelli non riusciva a dormire?
Si mise a sedere cercando sotto al letto la mazza da baseball che si era procurata qualche giorno prima e si tenne pronta ad usarla in caso di pericolo.
Ma quando dallo stipite della porta fece capolino la testa albina e fradicia di Juuzou, Akane tirò un sospiro di sollievo rimettendo la mazza al suo posto.
-Aka-chan, sei ancora sveglia?-
L'investigatore era zuppo di pioggia ma ciò non era bastata a lavare via il sangue dai vestiti e dall'enorme quinque a forma di falce.
-Già, non riuscivo a dormire. Com'è andata la caccia?- chiese la rossa tirandosi su il piumone dopo che un brivido le aveva attraversato la schiena.
-Non male anche se non sono ancora soddisfatto... perché muoiono tutti troppo in fretta?- mise il broncio l'albino richiudendo la falce nell'apposita valigetta.
-Forse perché ci metti troppo... entusiasmo...? Insomma, prova ad accanirti di meno, magari dureranno un po' di più- azzardò Akane.
"Non posso crederci" pensò, "stiamo davvero discutendo su metodi d'uccisione di ghoul quando al piano di sotto ce ne sono due che stanno dormendo?"
-Mh... forse hai ragone...- riflettè Juuzou avvicinandosi al letto.
-Hey hey hey fermo lì! Cosa pensi di fare?- lo fermò Akane prima che l'amico potesse salire sul letto.
Juuzou la guardò inclinando la testa di lato con fare smarrito
-Mettermi a letto- disse semplicemente facendo un altro passo in avanti.
-Ma non pensarci nemmeno! Prima ti vai a fare una doccia se no col cavolo che ti faccio stendere qui- disse severamente la rossa incrociando le braccia al petto.
-Uhh ma io ho soooonno!-
-Questa sì che è una novità...!- esclamò Akane ridacchiando.
-Quindi posso stendermi?-
-No. Vai a farti la doccia-
-Ma è tardi!-
-Puoi andare ad ammazzare ghoul alle undici di sera sotto la pioggia e non puoi farti una doccia?-
-...ma ho sonno...-
Senza aggiungere altro Akane indicò la porta del bagno con un gesto della mano non dando il tempo all'albino di rispondere.
-Va bene va bene... antipatica- borbottò il ragazzo dirigendosi verso il bagno.
-Guarda che ti sento-
-Meglio, così saprai di essere antipatica!-
-Gne gne gne!-
Juuozu si chiuse in bagno e presto Akane potè udire lo scoscio dell'acqua della doccia unirsi a quello della pioggia.

Dopo essersi fatto la doccia ed essersi asciugato i capelli, Juuzou si infilò una cannottiera nera e un paio di pantaloni di una tuta tre volte più grandi di lui e, con gli occhi pesanti, si apprestò ad infilarsi sotto le coperte accanto ad Akane. Era da tanto tempo che non sentiva le gambe così pesanti, come se qualcuno gli avesse legato dei macigni alle caviglie. Non appena la sua testa incontrò il soffice cuscino, un sospiro beato gli scappò dalle labbra. Un brivido lo fece raggomitolare nelle coperte e, godendosi quel bel calduccio e il suono della pioggia, chiuse gli occhi pronto ad entrare nel mondo dei sogni.
-Juuzou...-
Akane lo chiamò piano toccandogli delicatamente con il piede la gamba coperta dalla stoffa gialla del pantalone.
-Mh...- mugugnò Juuzou dandole un calcio.
-Ahi!-
-Aka-chan fammi domire!-
-Cos... CHI SEI TU?? CHE NE HAI FATTO DEL VERO JUUZOU?!-
-Non urlare-
-...-
-Hai la febbre?- chiese mettendosi a sedere e posadogli una mano sulla fronte per testarne il calore. No, non era caldo, anzi, la rossa si sorprese a sentire quanto fredda fosse la sua pelle. Senza rendersene nemmeno conto fece scivolare la mano sulla sua guancia in una breve carezza. L'albino aprì gli occhi avendo avvertito quello strano contatto e guardò Akane con sguardo tra il perplesso e il curioso. I loro occhi si incrociarono per una frazione di secondo. La giovane ritrasse subito la mano, come se la pelle del ragazzo fosse improvvisamente divenuta bollente e distolse lo sguardo.
-Scusa se ho insistito nel far venire a stare due ghoul nel tuo appartamento- disse poi in un sussurro.
Juuzou si alzò a sua volta stropicciandosi un occhio.
-Già, Aka-chan ha fatto una cosa stupida-
Akane sospirò sentendosi ancora più in colpa di prima.
-Però... è bello quello che hai fatto. O almeno credo. Il signor Shinohara... lui direbbe così, no?- riflettè Juuzou piegando la testa di lato grattandosi una tempia. Akane non sapeva se prenderlo come un tentativo di gentilezza o di imitare il suo mentore ma quelle parole la fecero sorridere.
-Grazie Juuzou- sorrise lei calorosamente.
Vedendo gli occhi della giovane illuminarsi in quel modo mentre gli angoli delle sue labbra si piegavano all'insù, l'albino avvertì una strana sensazione nel petto come se il suo cuore avesse fatto un salto. Poche volte gli era capitato di sentirsi così strano, lo stomaco attorcigliato su sè stesso, le guance improvvisamente bollenti, il battito cardiaco accelerato... forse stava per morire? Era affetto da una qualche grave malattia? Non che gli importasse di morire ma avrebbe almeno voluto svaligiare un'ultima volta il negozio di dolci all'angolo della strada. Magari il giorno dopo avrebbe chiesto al signor Shinohara...
-Comunque pensavo di portare i bambini all'Anteiku domani- disse la giovane riportando Juuzou con i piedi per terra.
-Uh? Ah, sì, come vuoi, basta che ora mi fai dormire!- esclamò l'albino rintanandosi nuovamente sotto le coperte come un cucciolo in cerca di calore.
Akane roteò gli occhi e scosse la testa.
-Certo che sta sera sei strano- commentò prima di chiudere la luce e infilarsi a sua volta sotto al piumone.
Si girò sul fianco dando le spalle all'albrino e chiuse gli occhi ma li riaprì all'improvviso quando sentì un paio di braccia avvolgersi attorno alla sua vita.
-J-Juuzou che...?-
-Ho freddo- mugugnò il ragazzo nascondendo il viso tra i capelli color rame della giovane la quale rimase congelata sul posto.
Non osò muovere nemmeno un muscolo tanto era l'imbarazzo. Certo, a Juuzou interessava solo starsene al calduccio ma quel gesto fece avvampare Akane come se si fosse trovata in una fornace.
Infine, però, il sonno ebbe la meglio su di lei permettendole finalmente di chiudere gli occhi e riposare, cullata dalla pioggia che cadeva incessante e dal leggero respiro di Juuzou contro i suoi capelli.

***

L'umidità galleggiava nell'aria come promemoria della forte pioggia del giorno prima, le pozzanghere riflettevano il cielo ancora nuvoloso e il freddo vento invernale soffiava tra i rami spogli degli alberi.
In una giornata come quella Akane non avrebbe perso l'occasione di camminare a testa alta per ammirare il paesaggio privo dei colori ma in quel momento non ne aveva la possibiltà. Il motivo?
Un uragano chiamato...
-HIKARI TORNA QUI!!-
-TANTO NON MI PRENDI VECCHIACCIA!!-
-VECCHIACCIA A CHI?!?-
-A te-
-Non mettertici anche tu Red!! Ho solo diciassette anni!-
-Per noi sei vecchia-
-Ma vaffan...-
-AKANE GUARDA!! NON ASSOMIGLIA AD UN BARBONCINO?-
-HIKARI NON...! Sono desolata signore...! HIKARI PORCO SCHIFO TORNA QUI O TI...!-
-Pronto, telefono azzurro? Mi chiamo Red e vorrei denunciare una vecchia che...-
-DOVE HAI PRESO QUEL CELLULARE TU!?-
-Hey signore, lo sai che assomigli al sedere di un ippopotamo?-
-Buon Dio aiutami tu...!-
Dopo innumerevoli corse per riacchiappare quella peste di Hikari e imprecazioni poco colorite come risposta ai commenti di Red, finalmente i nostri eroi giunsero all'Anteiku.
-Ciao Akane!-
La campanella del locale trillò allegramente quando la giovane aprì la porta. Kaneki, il quale si trovava dietro al bancone intento ad accendere la cassa, la salutò con un cenno della mano seguito a ruota dal signor Koma e Touka.
-Buon giorno a tutti- salutò Akane di rimando con un tono strascicato. Il tragitto casa-Anteiku non era mai stato così lungo...
-Loro chi sono?- chiese Touka adocchiando i bambini che avevano cominciato a guardarsi intorno ed esplorare il locale incuriositi.
Akane andò a sedersi con un sospiro sentendosi improvvisamente esausta.
-Loro sono Hikari e Red- disse brevemente la ragazza sorreggendosi la testa con una mano.
Non udendo alcuna risposta, la giovane aprì gli occhi che aveva temporaneamente chiuso per guardare i suoi colleghi, i quali la stavano scrutando con cipiglio perplesso e... sospettoso.
-Cosa c'è?-
-Loro... ecco... come dire...-
-Sì, insomma... quei bambini...-
-Sono tuoi figli?-
Silenzio.
Nessuno si mosse.
I rumori di sedie spostate e un vaso rotto fungevano da sfondo.
-Io non ho rotto nulla!- gridò Hikari nascondendo un pezzo di terracotta dietro al piedino.
Ma Akane era troppo sconvolta per dire qualcosa.
-Ehm... Akane?-
-Voi... Io... OVVIO CHE NON SONO MIEI FIGLI!!!- sbottò infine alzandosi di scatto dalla sedia, i pugni chiusi lungo i fianchi. Quel gesto le causò un giramento di testa ma non ci fece troppo caso in quel momento.
-Beh, sappiamo che vivi con un ragazzo...-
-E QUESTO COSA C'ENTRA?? NON E' NEMMENO IL MIO FIDANZATO!!-
-Ma sta mattina stavate dormendo abbracciati!- intervenne Hikari spuntando davanti alla giovane.
Di nuovo gli occhi dei presenti furono addosso alla rossa il cui viso aveva assunto un colorito carminio.
-I-io... ecco n-n-non... n-non è c-come pensate... GIURO CHE NON...!-
-Akane il tuo naso si sta allungando- disse Red con la sua solita espressione apatica.
-Certo che quel bambino è inquietante...- commentò il signor Koma guardando Red. Il bambino a quel punto girò il capo lentamente verso il proprietario della voce e prese a fissarlo con occhi vuoti.
-Ti ringrazio- disse poi facendo rabbrividire il povero Koma.
-Ad ogni modo- intervenne Touka mettendo una mano sul fianco.
-Come mai li hai portati qui all'Anteiku?-
Akane si guardò attorno per essere sicura che non ci fosse nessun'altro oltre a loro sei nel locale. Una volta accertatasi di ciò, raccontò ai suoi colleghi degli avvenimenti della sera prima. Alla fine del piccolo racconto, tutti e tre avevano espressioni sorprese e in qualche modo commosse.
-Hai fatto una cosa davvero nobile- commentò Kaneki mettendole davanti una tazzina di caffè. Akane ringraziò con un cenno del capo tirando poi fuori dalla tasca della giacca il suo fedele contenitore di pillole. Mentre se ne metteva una in bocca, Hikari studiò attentamente il barattolino. C'era qualcosa in quel contenitore che le era familiare e, purtroppo, non in modo positivo.
In quel momento la campanella dell'Anteiku trillò rivelando la presenza del signor Yomo.
-Oh, signor Yomo, buongiorno!- salutò allegramente Kaneki.
-Buongiorno- ricambiò l'uomo accorgendosi poi dei bambini.
Come Hikari lo vide spalancò gli occhioni e gli corse incontro con un espressione sorpresa.
-COME SEI GRANDE!!- esclamò alzando le braccia al cielo.
Yomo la fissò atono, poi si voltò a guardare i presenti in attesa di spiegazioni.
-Akane ha raccolto questi due orfanelli dalla strada- spiegò Koma con le braccia incrociate al petto.
-Sono due ghoul... da un occhio solo- aggiunse poi Touka.
Yomo non sembrò sorpreso come lo furono gli altri e si limitò a studiare i bambini senza accorgersi che Hikari aveva preso ad arrampicarsi sulla sua gamba.
-Hikari scendi!- la sgridò Akane ma la piccola fece orecchie di campana.
-E' come arrampicarsi su una quercia!-
Solo allora gli occhi di Yomo guizzarono dalla sorpresa.
-Come l'hai chiamata?- chiese con voce incrinata.
-Chi? Hikari?- disse Akane perplessa da quella domanda.
-Hikari...- ripetè Yomo come se stesse memorizzando quel nome, come se gli stesse riportando alla mente vecchi ricordi.
Kaneki, Akane, Hikari, Red e Koma non capirono il motivo di quella reazione ma Touka sì.
-Comunque il signor Yoshimura è di sopra- disse la ragazza spezzando il silenzio.
-Se vuoi parlare con lui ti conviene sbrigarti, il tuo turno comincia tra poco- aggiunse rivolta alla rossa che annuì e, messasi sulle spalle Hikari e preso per mano Red, si avviò verso il retro del locale.
Yomo li seguì con sguardo finchè la figura bassina ma slanciata di Akane e quella quasi minuscola dei bambini sparì dietro la porta con su scritto "riservato al personale".

  
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