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Autore: Fenrir_23    13/10/2016    3 recensioni
Qualche tempo dopo il giorno della Promessa ...
Ha il viso stanco e le occhiaie di chi dorme davvero poco. La barba gli sta ricrescendo. Però è Roy … e a Riza tanto basta.
“Ah … l’ho fatto ancora.”
Riza si sfrega gli occhi.
“Ti ho fatto piangere ancora …” Commenta Roy, teneramente
Fic che avevo pubblicato un anno fa, ora riscritta e sistemata.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Riza Hawkeye, Roy Mustang | Coppie: Roy/Riza
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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East City è una città buia e umida dove piove decisamente troppo spesso: Riza non può fare a meno di pensarlo mentre cammina sotto la pioggia battente al fianco di Hayate. Lo vede puntare qualcosa in lontananza e, nel distinguere una figura scura seduta sulla scalinata d’ingresso del vecchio palazzo dove vive, porta istintivamente una mano alla pistola.
Si avvicina cercando di intuire l’identità della persona nascosta sotto il grande impermeabile da pioggia, forse è il solito uomo ubriaco che gira da qualche sera in quella zona, ciondolando per le strade senza una meta.
Quando gli passa accanto si stupisce nel notare che Hayate addirittura gli scodinzola.
“ Cosa fa una bella donna come lei in giro a quest’ora, tutta sola?”
Anche se è solo un sussurro Riza riconosce subito quella voce. Apre la bocca per dire qualcosa, solo che le parole le muoiono in gola … guarda Hayate, alza lo sguardo verso il cielo scuro e lo riabbassa sull’uomo che ha davanti. Ne incrocia gli occhi neri poi, semplicemente, rimane lì a fissarlo.
La pioggia cade dal cielo con più intensità mentre la sua mente si perde in ricordi ancora freschi. Le continue visite di Roy in ospedale con la scusa di portarle documenti da visionare; gli sguardi, i loro discorsi.
Riza cerca le chiavi nelle tasche della giacchetta che ha addosso, e apre il portone del palazzo. Resta immobile, indecisa, per un attimo.
“… entri Generale, non le fa bene prendere tutta quest’acqua.”
Percorrono insieme le due rampe di scale che portano all’ultimo piano, in silenzio. La donna si ferma davanti alla porta del suo appartamento, si guarda in giro con un po’ di sospetto, poi fa cenno a lui di entrare.
Roy Mustang si richiude la porta alle spalle.
Si sfila l’impermeabile nero che l’ha nascosto fino a quel momento: ha il viso stanco e le occhiaie di chi dorme davvero poco. La barba gli sta ricrescendo. Però è Roy … e a Riza tanto basta.
 “Non sono particolarmente bello stasera, ma punto sul mio fascino.” Commenta l’uomo con una certa ironia. “È proprio un modo orrendo di presentarsi a una donna, eh?”
 Gli occhi di lei si addolciscono. Vorrebbe quasi arrabbiarsi con Roy perché è arrivato lì in quel momento, con quei fiori che rappresentano una richiesta troppo esplicita e quel suo modo di fare da furbo, ma proprio non ce la fa.
Ricorda le parole che si erano scambiati qualche sera prima, quando lei era ancora ricoverata in ospedale.
 
“Non posso continuare a far finta di niente dopo ciò che mi hai detto quel giorno.”
Aveva confessato Roy ad un tratto, spietatamente sincero. “In tutto il tempo che abbiamo trascorso assieme … pensavi di essere l’unica ad essersi innamorata?”
 
 
A quel pensiero la donna si rende conto di non avergli ancora dato una risposta. Cerca una via di fuga prendendogli dalle mani l’impermeabile grondante acqua che lui si è appena tolto e sistemandolo sul termosifone spento ad asciugare, ma quando alza di nuovo lo sguardo Roy le è ancora davanti, che le porge i fiori ... sono tulipani rossi.
“Non mi dirai che non hai vasi dove metterli questa volta ... eh? “ Chiarisce lui, sorridendo appena.
Riza resta a guardarlo senza saper bene cosa fare.
“ … Ci hai pensato?” Roy interrompe il silenzio.
Esitazione.  Occhi che si incrociano per lunghi istanti, poi lei prende i fiori e li guarda. Vorrebbe dire qualcosa, ma il Generale interrompe involontariamente il silenzio con una serie di starnuti decisamente poco d’atmosfera.
“ … ha preso freddo?”
“Un po’ … “ Ammette l’uomo, sbuffando. “Ma non ha importanza.”
“Le faccio un tè, si sieda.” Mormora Riza con una certa risolutezza. Sembra quasi un ordine.
“Va bene …”
Roy Mustang rimane a fissarla, gli occhi neri che ne seguono i movimenti. Lei sistema i fiori sul tavolo con un’aria che il Generale non riesce bene ad interpretare, poi mette a bollire il tè. Per alcuni minuti, nessuno dice nulla. Lo scrosciare della pioggia, fuori, si è fatto rumoroso. Riza posa una tazza sul tavolino, davanti al suo superiore. Sa che lui è particolarmente stanco per il lavoro, e il fatto che nonostante tutto abbia trovato la forza di essere lì, la fa intenerire.
“Sapevo che ti avevano dimessa oggi.” Commenta Roy, come se le avesse letto nel pensiero. “Non potevo non passare a trovarti … come stai?” E nel chiederglielo le guarda la ferita sul collo. La sua memoria torna in automatico a quei minuti terribili in cui aveva davvero creduto di poterla perdere. La sola idea lo fa ancora stare male. Apre la bocca per parlare, ma …
“Ha preso un sacco d’acqua, Generale. Non le fa bene …”
Roy la vede allontanarsi prima di poter dire qualcosa, poi si volta per un attimo e si guarda intorno. Anche la casa di Riza è piena di scatoloni e impolverata. Proprio come la sua. La loro vita è talmente incasinata che non riescono ad occuparsene come dovrebbero. Per un attimo Roy prova a pensare a come sarebbero andate le cose in circostanze diverse, senza il peso delle loro divise sulle spalle. Pensa a come sarebbe potuto essere andare a trovare Riza, evitando di nascondersi per la paura di infrangere regole che gli farebbero perdere tutto quello per cui ha lottato nella sua vita; o dirle che la ama senza sentirsi addosso un macigno di sensi di colpa. E si rende conto che non ha nemmeno senso rifletterci, perché proprio quella divisa da soldati che ostacola ora i loro sentimenti personali, è stata ciò che li ha uniti. Quindi va bene così … anche se tutto quello che può prometterle è un amore che va tenuto nascosto. Non può offrirle di più. E sa che lei non lo vorrebbe.
Inevitabilmente la sua mente ritorna a una sera di non molto tempo prima.
 
 “Insomma, ora che ti hanno promosso Generale hai davvero parecchio da fare.” Commenta Madame Christmas, lasciando che il fumo invada la stanza ancora vuota del suo nuovo locale. Lui esita un attimo, poi sorride.
La zia alza un sopracciglio, fissandolo con sguardo interrogativo.
“C’è qualcos’altro?”
Roy rimane in silenzio ancora per qualche secondo.
Sbuffa con rassegnazione.
“Penso di essermi proprio innamorato di una donna.”
“Oh … “ Chris Mustang si lascia sfuggire un sorriso furbo.. “ … Elizabeth?”
“…”
“Non era stata presa da un altro uomo?”
 “è tornata.” Roy fissa il tavolo, nascondendo reale preoccupazione dietro lo sguardo scherzoso. La cosa non sfugge alla zia.
“Perché non le parli?”
“Sai anche tu che non posso.” Le parole gli escono in un sussurro. “Soprattutto ora che sono a un passo dal mio obiettivo …”
“Allora faresti meglio a lasciarla perdere e pensare solo alla tua carriera.”
La voce provocatoria di Madame Christmas s’insinua nella mente di Roy, tagliente. E la risposta a quelle domanda gli esce naturale, quasi scontata.
“ è impossibile.” Dice. “Non ci riesco proprio ...”
“Capisco.” Madame Christmas si alza lentamente dalla sedia, facendo qualche passo. “E lei ti ama?.”
Roy fissa la Zia che lo ha cresciuto per diversi istanti, mentre la sua mente torna a ricordi passati impressi chiaramente nella propria memoria. Le lacrime di Riza nel crederlo morto; la sua delicatezza nel confessargli – con la pistola stretta fra le mani – che senza di lui non varrebbe la pena vivere.
“Penso proprio di sì …”
“Certo, è un bel guaio ….” Commenta Madame, poi guarda l’uomo che ha davanti a sé con affetto. “Però lasciati dire una cosa, ragazzo.”
Roy le punta gli occhi addosso.
“Se vuoi davvero fare qualcosa per questo Paese, non dovresti privarti dei tuoi sentimenti … o  col tempo rischieresti di assomigliare a quel Bradley, non trovi?”
 
 
Un asciugamano gli viene lanciato in piena faccia riportandolo alla realtà. Roy prova a lamentarsi per i modi poco delicati, ma prima che possa farlo la donna che ha davanti abbandona le sue maniere fintamente brusche e con un asciugamano gli passa il viso e i capelli ancora umidi.
“Riza …”
Il gesto di Roy è istintivo. Tende un braccio mentre si alza dalla sedia, e passandolo dietro la nuca di lei avvicina i loro volti ... fino a baciarla.
“Era da un po’ che volevo farlo …” Dice a mezza voce, quando si stacca dalle sue labbra.
La abbraccia nel vederla abbassare lo sguardo. Sa che per lei è ancora più dura accettare quei sentimenti, la conosce abbastanza da immaginare che dentro di sé sta combattendo una battaglia fra la voglia di essere felice e la consapevolezza che quella felicità potrebbe essere un ostacolo per il loro sogno. Per il futuro del Paese.
 “Roy … “
La voce di Riza esce bassa, in un soffio.
Eccola … lo chiama per nome, ha ceduto. A lui sfugge un sorriso che ha un che di compiaciuto.
“Sei a un passo dal diventare Comandante.”Gli ricorda la donna.”E sai bene cosa succederebbe se si venisse a sapere che -”
Roy Mustang sospira.
“Era questo che ti bloccava?”
“ …”
“Lo sai, che sono bravo a fare le cose di nascosto …” Commenta, sorridendo. "Sarà il nostro segreto."
Non è solo lui questa volta a cercare il bacio. Riza preme le labbra morbide contro quelle dell’uomo di cui è innamorata. Lui ricambia quel gesto, la stringe a sé. Sente una nota tremante nel suo respiro, e si stacca quel tanto che basta per guardarla.
“Ah … l’ho fatto ancora.”
Riza si sfrega gli occhi.
“Ti ho fatta piangere ancora …” Commenta Roy, teneramente. “Te l’avevo detto, che mi sarebbe piaciuto rivedere le tue lacrime …”
“Pensavo non ti piacesse l'acqua … ti rende inu-“
“Inutile, lo so.”
Roy cerca nuovamente le labbra della donna che sta abbracciando. “Lo so …”
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Va bene, li adoro … > Giusto per precisare la fic è ambientata circa un paio di settimane dopo il giorno della promessa (se qualcuno ha letto memoria, ebbene essendo quasi le due di notte ero sullo stordito andate, ho corretto xD) … io penso che che Roy e Riza fossero innamorati già da prima, ma quel giorno è stato evidentemente una svolta per loro, una svolta impossibile da ignorare penso. Vabé, la smetto di dilungarmi altrimenti rischio di scrivere un papiro più lungo della fic.
In ogni caso li adoro (de nuovo), fanno riemergere il mio peggior lato di fan girl che credevo sopito da tempo.
   
 
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