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Autore: Aerius    14/10/2016    2 recensioni
"I loro ruggiti frantumavano quel poco di sicurezza che era nel cuore dei miei compagni. [...] Io no, io… ero affascinato, credo. Spaventato, certo, ma non al punto da fuggire. Mi chiedevo piuttosto perché tali creature avessero deciso per una vita tanto infima, perché nascondere la loro grandezza in un mondo grigio e spento, lasciar scorrere le loro esistenze infinite in un tale squallore."
[ Storia a più capitoli che ripercorre le vicende di Ornstein l'Ammazzadraghi per l'intero arco narrativo di Dark Souls I, II, III! ]
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ornstein, l'Ammazzadraghi, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Il Primo Cavaliere -

Quando li vidi per la prima volta, ero giovane, inesperto e nient’altro che un numero nei vasti eserciti del Lord della Luce.
Avevo da poco preso coscienza di me stesso, e il mio primo vero ricordo era la grande spada fiammeggiante del Re che si posa sulla mia spalla, una più piccola che viene porta e le mie mani che si stringono attorno alla sua elsa.
Il metallo era freddo, ma è un freddo differente da qualsiasi altro abbia mai provato. Non è il freddo dell’indifferenza assoluta che regna, il freddo che non è freddo, il freddo che non conosce calore… no, il metallo della spada è freddo perché deve essere così. Perché la mia mano deve capire che è metallo.
Poi mi rialzai e insieme agli altri seguimmo il Re fuori dalla terra fino alla superficie, un viaggio non semplice poiché prima della Fiamma anche lo Spazio e il Tempo erano indifferenti… ora la chiamiamo ‘Superficie’, ma concetti simili prima erano insensati. Ora potevamo dire che stessimo proseguendo verso l’alto, ma alto e basso e destra e sinistra non esistevano nemmeno come idee. Potevamo dire che ormai da ore eravamo in marcia… ma il Tempo stesso ancora stava iniziando a svolgersi di fronte a noi, ai passi dei portatori di quella piccola luce che ardeva in noi e più di tutti nel Re.
Letteralmente il mondo prendeva forma man mano che i nostri passi lo calcavano, le rocce si definivano, la terra compariva dal fumo e dalle tenebre quasi vive che la circondava, le pareti di roccia si formavano quando uno di noi ci si avvicinava, ed acquisiva sostanza quando le nostre lingue ne pronunciavano il nome.

Eravamo i portatori della Vera Fiamma, creavamo il mondo non tanto con l’atto stesso di ‘creare’, quanto piuttosto con l’atto della scoperta.
Alla fine, forse è questa la vera essenza della Fiamma come forza creatrice: ti apre gli occhi, ti permette di vedere, di scoprire e quindi di creare un mondo che in realtà è sempre stato di fronte a te.
Noi eravamo i primi a vedere il mondo, quindi lo stavamo creando.
E la forza di quel pensiero fece ruggire la piccola Fiamma che ardeva nel mio petto.

Poi la roccia finì e si aprì in qualcos’altro, una… grotta più grande forse? Quello che chiamavamo ‘soffitto’ ora si perdeva verso l’alto e man mano che i miei occhi salivano, il fumo e le tenebre sparivano fino a mostrarmi un colore unico, omogeneo e senza dubbio… distante da me, lontano. «Cielo.» dissi. E quel poco fumo e tenebra che rimanevano sparirono con queste parole. Avevo creato il Cielo.
Poi abbassai lo sguardo sull’orizzonte, e li vidi per la prima volta.
In lontananza, non sembravano nemmeno tanto grandi, erano fermi e immobili, accovacciati e coi lunghi colli alti, i musi con grandi corna attorno a cui si muovevano fumi e tenebre.
Poi, con un movimento lento e maestoso iniziarono ad alzarsi e solo allora ci rendemmo conto di quali bestie magnifiche essi fossero.Spalancarono le ali in un gesto che fece vibrare l’aria e si alzarono in volo solcando quel cielo che aveva appena scoperto e nominato, dandogli così sostanza.

Possenti oltre ogni immaginazione, il più piccolo di essi poteva oscurare il cielo sopra di me con le sue ali e spegnere con la sua sola presenza ogni frammento di luce e calore che avevo faticosamente messo insieme.
I movimenti delle loro ali erano tuono e tempesta insieme, sebbene tali concetti ancora non esistevano, un singolo battito sgretolava montagne e spazzava via intere legioni. I loro ruggiti frantumavano quel poco di sicurezza che era nel cuore dei miei compagni.
Molti ricordano di quei tempi le gloriose battaglie e vittorie, ma per quanto forti fossimo, per quanto sicuri fossimo dei nostri mezzi… essi erano gli Antichi Draghi di Pietra e noi miseri esserini che osavamo sfidarli.
I primi scontri furono fughe, le prime battaglie furono ritirate, e i primi a cadere fummo noi… e per un solo Drago, ce ne volevano mille di noi.
Solo il Re e i suoi compagni non arretrarono subito, tutti i loro eserciti e soldati e guerrieri al primo vero faccia a faccia con i Draghi fuggirono, quando fronteggiarono la loro potenza, si voltarono indietro e scapparono, tutti loro.

Io no, io… ero affascinato, credo. Spaventato, certo, ma non al punto da fuggire. Mi chiedevo piuttosto perché tali creature avessero deciso per una vita tanto infima, perché nascondere la loro grandezza in un mondo grigio e spento, lasciar scorrere le loro esistenze infinite in un tale squallore.
Loro non sognavano qualcosa di più? Non desideravano il calore della vita, non bruciava in loro il desiderio di far valere quella potenza? Solo io?

Uno di essi, uno dei più piccoli, scese in picchiata dal cielo mentre il Re e i suoi compagni di battaglia distruggevano gli Antichi Grandi Alberi di Pietra, ed atterrò di fronte a me, ruggendo ed emettendo fumo e tenebra. Spalancò le ali, e fu come se il freddo dell’indifferenza e del gelo assoluto piombassero di nuovo su di me.
Combattei quella sensazione con tutte le mie forze, la spada mi si frantumò nella mano come ghiaccio infranto, e mi rattrappii su me stesso. Il drago ruggì e percepii il frammento di Fiamma che ardeva in me che oscillava in procinto di spegnersi. Mi rialzai, con il drago che ancora ruggiva sopra di me e rigettai tutto ciò che esso rappresentava, tutto il vuoto, il buio, l’assoluta indifferenza del mondo che esso voleva proteggere.
Non voleva dire niente, lui proteggeva il niente, lui era… niente. Fulmini brillanti, luminosi, animati da una cristallina volontà di rigetto di tali concetti, si animarono fra le mie mani che si strinsero attorno al collo dell’Antico Drago. I fulmini trapassarono le scaglie di pietra, le fecero cadere e le frantumarono, l’elettricità si accanì contro di esse come se le odiasse profondamente, esse e il mondo che rappresentavano.
Con disgusto, gettai lontano da me il cadavere del Drago morto che rotolando sparpagliò scaglie di pietra rotte sul terreno. Nemmeno mi resi conto dell’enormità del mio gesto: avevo appena ucciso da solo un Antico Drago di Pietra, lo avevo trattato come una bambola di pezza, ne avevo rigettato l’essenza con assoluto disgusto, e di esso ne avevo fatto un’arma e uno scudo allo stesso tempo, l’avevo utilizzata per alimentare quei fulmini che solitamente scaturivano dalla fede che noi nutrivamo nel Re.
Ma non vi era in me fede in lui… rispetto forse, ma sicuramente non fede. E quando mi voltai quel Re era di fronte a me, col viso severo che mi guardava dall’alto, la barba fluente che si muoveva leggermente come se una piccola fiamma fosse posta sotto di essa e il calore la facesse muovere.
Gli occhi brillavano come stelle, le stesse che iniziavano a comparire su quello che avevo chiamato ‘cielo’ mentre gli Antichi Alberi di Pietra in lontananza bruciavano.

«Chiunque può impugnare i miei fulmini, chiunque può alzarli e scagliarli.» pronunciò il Re, austero, con la spada rivolta verso il basso, con gli occhi fissi sulla mia figura, non guardavano i miei, ero troppo piccolo… lui mi guardava abbracciandomi interamente con lo sguardo.
«Ma pochi hanno la forza di volontà, la forza di spirito per brandirli quando servono davvero.» alzò una mano, ponendola sopra la mia testa «Io qui sono appena stato testimone di come la forza d’animo di un semplice uomo ha sfidato e sconfitto il soverchiante potere di Antico Drago, sono stato testimone della possanza dell’animo di quest’uomo e dell’umiliazione e della sconfitta che ha fatto subire al suo nemico drago, semplicemente a mani nude.»
Un sorriso, luminoso come quello che un giorno diverrà il Sole, comparve sul viso del Re «Quest’uomo merita il mio rispetto e il mio elogio. In ginocchio.»

Mi inchinai, mentre attorno a me l’esercito del Re ritornava ad avanzare, forte delle vittorie dello stesso Re e dei suoi compagni. I fulmini di migliaia di uomini abbattevano con fatica le Antiche bestie di Pietra e la terra tremava per lo scontro in corso mentre di nuovo sentii la spada fiammeggiante del Re che si posava sulla mia spalla.
«Io, Gwyn, Lord della Luce e Re del Nuovo Mondo di Superficie, ti tributo l’onore di diventare il comandante in capo dei miei Cavalieri d’Argento. Sarai il loro Condottiero e Generale, li guiderai in battaglia nei giorni di guerra che verranno ed anche dopo di essi, a proteggere ciò che conquisteremo insieme.
Ti tributo infine l’onore più grande che spetta a chiunque di noi si distingua: un nome.» Solo allora alzai gli occhi verso il Re, lo guardai colto, forse per la prima ed unica volta in vita mia, da sincera devozione.
«In piedi, Generale.» obbedii, stringendo fra le mani l’arma «Da oggi in poi, sarai conosciuto come Ornstein l’Ammazzadraghi, Cavaliere del Leone, Primo Cavaliere di Gwyn.»

 


Angolo dell'Autore:
 Salve a tutti e benvenuti in quella che - spero - sarà una breve storia a più capitoli! Così occhio, credo verranno.. 6 o 7 capitoli, non di più!

Ciò che voglio raccontare qui è infatti la storia di Ornstein! Non tanto la storia di Dark Souls che sappiamo tutti essere soggetta a moltissima speculazione e ben poche sicurezze, ma quella di questo personaggio in particolare! Avviso già da ora che tenterò disperatamente di attenermi alla Lore del gioco, ma.. so già che non ci riuscirò del tutto. Posso solo sperare di offrire una versione della storia gradevole e accettabile e coerente là dove riuscirò a renderla tale!
 Alla fine questa è la storia di Ornstein.. ma è soprattutto la Mia Storia di Ornstein, come io la vedo e la interpreto, e dove cerco di dare anche un minimo di tocco personale!
 In particolare a questa prima parte ho voluto dare un'impostazione da 'Prologo', cioè così da preparare quanto verrà nei prossimi capitoli! Posso solo sperare di esserci riuscito..
 Detto ciò.. grazie dell'attenzione! Il prossimo aggiornamento conto di farlo entro la prossima settimana! Ciao a tutti!
  
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