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Autore: The_Black_Widow    15/10/2016    0 recensioni
Dal testo: "Sebastian scoprì il suo dono da bambino, solo che all'epoca non aveva capito come funzionava, né in che modo avrebbe potuto utilizzarlo. Da adulto invece si rivelò la sua fortuna."
Genere: Angst, Drammatico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PUNTO DI SVOLTA

(Faccia a faccia col destino)

 

 

 Sapeva che un giorno sarebbe arrivato il suo momento, ma sperava di avere come tutti la possibilità di scegliere. Curiosamente il destino lo aveva sempre considerato un'eccezione. Adesso era lì impotente davanti a chi presto avrebbe premuto il grilletto e deciso per lui la sua prossima destinazione: l'aldilà.

Sebastian scoprì il suo dono da bambino, solo che all'epoca non aveva capito come funzionava, né in che modo avrebbe potuto utilizzarlo. Da adulto invece si rivelò la sua fortuna.

Lui aveva la facoltà di individuare “il punto di svolta”, così lo chiamava, ovvero il punto d'incontro tra l'intricata ragnatela di vie che il destino, o il caso, ci pone davanti, e che ci permette di passare da una all'altra scegliendo la più vantaggiosa.

La prima a beneficiarne fu la madre. Rimasta vedova non era più riuscita a trovare l'amore, un uomo capace di essere un buon marito e un buon padre per quel figlio così strano e taciturno. Un giorno portò in casa un volantino che pubblicizzava l'apertura di un nuovo centro commerciale, Sebastian lo lesse e capì. Vide chiaramente che se la madre fosse andata in quel posto sarebbe tornata a casa con le mani vuote e il cuore colmo.

In quegli istanti interminabili, fissando il tunnel nero della canna della pistola, ebbe modo di constatare che i registi non mentono, pochi istanti prima di morire la vita ti passa davanti agli occhi come un film, e si ha tutto il tempo di ragionare con lucidità a quanto sta accadendo.

 Quanto bene aveva fatto nella vita! Anche a chi aveva deciso di sorprenderlo quella sera con una decisione unilaterale e tanto inaspettata: che ingratitudine!

Intuì che avrebbe potuto arricchirsi col suo dono appena divenuto maggiorenne, in quel periodo si esercitava e imparava ad usarlo sempre meglio. Aveva scoperto che col tempo la sua visione d'insieme era sempre più chiara. Non aveva solo delle sensazioni ma capiva che tipo di avvenimento avrebbe cambiato il corso della storia di qualcuno toccandolo appena.

Fu sfiorandolo infatti che trasformò un barbone in un industriale di successo. Percorreva pensieroso la via di casa quando quell'uomo cencioso e puzzolente gli sbarrò la strada per chiedergli dei soldi. Trasalì per lo spavento e per le immagini che gli pervasero la mente: un biglietto della lotteria comprato in un preciso giorno e a una precisa ora. Fece un sorriso all'uomo che gli porgeva una lattina con qualche spicciolo, mise una mano in tasca, vi estrasse un foglio di carta, vi scrisse qualcosa e poi gli disse:

-Qui c'è la chiave che cambierà la tua vita, segui le istruzioni e presto sarai tu a dare del denaro a me.-

Il barbone rimase a fissare il foglio di carta per qualche secondo, poi mentre il ragazzo si allontanava, cominciò a imprecare come un ossesso. Sebastian capì che il suo suggerimento era stato seguito quando leggendo un giornale anni dopo vide in prima pagina la faccia ripulita, ma ancora riconoscibile, di quell'uomo mentre, raggiante, riceveva dal sindaco un riconoscimento per i servigi resi alla comunità creando tanti posti di lavoro con la sua fruttuosa azienda.

 Anche adesso mentre indietreggiava di fronte alla minaccia di un proiettile, che avrebbe attraversato chissà quale parte del suo corpo, arrivando alla scrivania l'occhio gli cadde sul giornale odierno. C'era ancora quell'uomo in prima pagina ma nessun sorriso perché il mondo aveva appena scoperto che presto sarebbe morto per una malattia di cui non si conosce cura.

A trent'anni il suo nome cominciava a circolare negli ambienti bene, molte persone desiderose di cambiare vita si rivolgevano a lui pagandolo cifre esorbitanti. Per tutti era un semplice consulente finanziario, solo chi era abbastanza facoltoso per frequentare certi luoghi veniva a conoscenza dei suoi servizi extra. Spesso però accadeva che facesse un'eccezione per le persone alle quali era legato, come Corinna il suo grande amore. Amica d'infanzia e compagna di scuola ma mai fidanzata, un amore eternamente non corrisposto eppure rimasto immutato negli anni. Sognava di diventare un'attrice e Sebastian lo rese possibile. Vide l'arrivo in città del famoso regista che avrebbe trasformato quell'attricetta di belle speranze nella sua musa, indicò a Corinna quale pezzo avrebbe dovuto recitare per il provino e il modo in cui avrebbe dovuto vestirsi. Lei seguì tutto alla lettera, in fondo imparare a memoria cosa dire e come comportarsi era il suo mestiere. Quell'incontro la trasportò dai teatrini di provincia ai grandi schermi di tutto il mondo, dall'anonimato alla fama e dalla solitudine alle braccia del suo scopritore. Purtroppo Sebastian non aveva previsto che quell'uomo sarebbe diventato il compagno di vita della sua amata, né tanto meno che lei avrebbe preferito la carriera all'amore, mandando a monte il matrimonio del secolo con il suo regista. Nonostante questo spiacevole particolare non era affatto pentito di aver aiutato la donna dei suoi sogni, piuttosto era pentito di non averle mai confessato il suo amore. Forse se l'avesse fatto avrebbe potuto implorare quegli occhi traboccanti di rabbia che ora lo minacciavano di avere pietà di lui perché la sua morte avrebbe distrutto la sua famiglia.

 Invece non aveva né moglie né figli a cui aggrapparsi e il tempo della sua ricca se pur breve esistenza stava per esaurirsi, peccato non poter tornare indietro. Aveva scoperto infatti, a discapito suo prima, e dei suoi clienti poi, che con la sua straordinaria abilità non poteva modificare le scelte già avvenute ma solo quelle future.

Dovette spiegarlo anche a un medico rivoltosi a lui per rimediare a un rimpianto. L'uomo era un cardiochirurgo di fama mondiale insignito di numerosi premi, una di quelle persone di cui si legge nelle enciclopedie. Per queste ragioni Sebastian si stupì quando lo ricevette nel suo studio, cosa mai avrà da modificare un uomo che ha vissuto un'esistenza pressoché perfetta? Tipico della natura umana essere perennemente insoddisfatti. L'esimio Professore dopo cinquanta e più anni di onorata carriera confessò al nostro consulente di aver vissuto fino a quel giorno una vita non sua. Una vita scelta, e programmata nei minimi dettagli dai suoi genitori. Non fu lui a scegliere il suo percorso di studi, non fu lui a scegliere sua moglie o i nomi dei suoi figli. Lui aveva sempre e solo obbedito in silenzio, cullando in gran segreto i suoi sogni. Sin da bambino infatti fantasticava su tute e navicelle spaziali perché il suo più grande desiderio era diventare un astronauta. Un'idea troppo “sciocca” perché i suoi potessero prenderla sul serio, e che aveva accompagnato il Dottore per 78 anni. Fu un duro colpo scoprire che avrebbe dovuto rassegnarsi all'idea che quella vita che non considerava sua sarebbe stata l'unica che avrebbe vissuto.

 E rassegnazione provava ora Sebastian inchiodato dalla paura con la schiena alla sua scrivania, inerme e impotente, nulla avrebbe potuto contro quella mano vendicatrice. Analizzando la situazione con cinismo ne si sarebbe apprezzata la fine ironia, lui l'uomo delle scorciatoie, l'uomo delle seconde scelte non aveva vie di fuga. E sebbene non avesse mai potuto usare il suo potere per sé, ora aveva ben chiara la conclusione. Eppure sentiva di non meritare tanto odio, e provò a far valere le sue ragioni.

-Perché, non capisco! Io ti ho aiutato!-

-Ne sei davvero convinto?- si sentì dire di tutta risposta. Le parole di Sebastian non sortirono l'effetto sperato. Al contrario aumentarono la collera del suo aguzzino, che con sguardo folle pronunciò la sua sentenza:

-Sei solo un presuntuoso. Credi di fare del bene ma non ti accorgi che è esattamente l'opposto. Il tuo non è un dono è una disgrazia! In tutti questi anni, incoscientemente, ti sei divertito a stravolgere le vite di uomini e donne. Hai trascurato che privilegiare dei microcosmi rispetto al resto dell'umanità porta con sé incalcolabili conseguenze, che spesso la felicità di un solo individuo è causa di dolore per altre mille persone. Per questo ho deciso che ti porterò con me, mi assicurerò che tu non compia altri disastri.-

-Non è colpa mia, lo sai anche tu. Avresti potuto contrarre la malattia in qualsiasi altro luogo e modo- biascicò Sebastian

-Non è vero! Se fossi rimasto in strada non sarei mai andato in Africa e non mi sarei mai ammalato!-

Come se i barboni che vivono in strada fossero immuni dalle malattie! Delirava, la rabbia e il desiderio di vendetta gli avevano offuscato la mente.

Fu un attimo. Lo sparo lo rese sordo. Vide Sebastian accasciarsi ai suoi piedi. La pozza di sangue si allargava sul pavimento e con la stessa velocità si diradavano le nubi nella sua testa. Prese coscienza del suo errore, era pentito. Capì di essere stato un codardo, e che lo sarebbe rimasto in ogni caso, sia se si fosse sparato a sua volta, sia se si fosse costituito, perché la malattia non gli avrebbe permesso di scontare tutta la sua pena. Così in preda a un dilemma esistenziale si rivolse all'unica persona in grado di sciogliere ogni dubbio:

-Cosa devo fare ragazzo?-

   
 
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