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Autore: Kind_of_Magic    17/10/2016    2 recensioni
Estratti ed episodi collegati a una storia non pubblicata ma in fase di stesura. Saranno per lo più incentrati sui due protagonisti, Adeline e Lemuel.
In una realtà in cui i draghi esistono, ma solo chi ne è a conoscenza può vederli, alcuni esperti hanno fondato delle scuole per istruire dei domatori di draghi che tengano sotto controllo questi animali. Mentre i due frequentavano la scuola insieme agli amici Rick e Kat, un incidente ha spinto Lemuel ad abbandonarla e ad allontanarsi da quel mondo che ormai sente estraneo.
Dodici anni dopo, però, Adeline si presenta alla sua porta chiedendo aiuto: Rick è scomparso e solo loro due possono sapere che fine abbia fatto. Sarà però molto difficile per entrambi doversi confrontare con i tanti ricordi che li tormentano. E anche quando li avranno superati, la strada per trovare il loro amico è tutt'altro che in discesa...
Genere: Angst, Avventura, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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I draghi non piangono

Questa storia partecipa all'iniziativa flash "Scrivi e recensisci" del gruppo Facebook Amici di EFP :: il tuo sito di fanfiction! (ufficiale) con il prompt di Sky:

"Non poteva credere ai suoi occhi. Quelle che fino a poco prima erano state minuscole lingue di fuoco erano divenute fiamme, così alte da avvolgere la figura in un gigantesco abbraccio cremisi."

 

I draghi non piangono

«Pronta?» chiese Rick con la voce che gli tremava. Il libro nelle sue mani odorava di polvere e carta vecchia, un miscuglio che aveva imparato ad amare, ma l’emozione per ciò che stavano per fare sovrastava ogni cosa.
Kat annuì, il volto rosso e le mani fredde come pezzi di ghiaccio, come le succedeva sempre quando era agitata. Sorrise a Lemuel e Adeline, che la guardavano incoraggianti. Lem non aveva detto una parola negli ultimi dieci minuti, ma bastava guardare quanto stesse stringendo il bordo della felpa per capire che era ben lontano dall’essere tranquillo.
Qinglong, il drago compagno di Kat, poggiò il muso sulla sua spalla soffiando piano per farle il solletico sul collo. La ragazza rise e accarezzò l’amico dietro le orecchie: «Sei sicuro, Qing?» chiese in draconiano.
Qinglong si sollevò e la fissò negli occhi: «Sono sicuro»
Kat sorrise e annuì all’indirizzo di Rick, che cominciò a leggere con qualche difficoltà l’antico inglese in cui era scritto l’incantesimo. La sua voce si levava nel prato assolato così potente che Adeline avrebbe giurato di sentire anche una leggera eco. Non avrebbe mai detto che il suo amico potesse far risuonare tanto le parole che pronunciava.
Era così presa dal ritmo quasi musicale dell’incantesimo che dapprima non si accorse che Lemuel le stava parlando. Aveva allentato la presa sulla felpa fino quasi a lasciarla e aveva iniziato a chiamarla piano.
«Addie» disse per la quarta volta.
«Sì?» rispose infine lei.
«E se fermassimo tutto qui?» la sua voce esprimeva una preoccupazione affrettata che quasi spaventò lui stesso «Voglio dire, non siamo del tutto sicuri di ciò che sta per succedere. Forse è troppo pericoloso, in fondo non ne sappiamo nulla»
Adeline considerò i suoi dubbi nello spazio di un secondo: «Io mi fido di Rick. Lui ha studiato questo procedimento prima di noi e se dice che si può fare io gli credo. Lo so che sei agitato, Lem, lo siamo tutti, ma andrà tutto bene»
Lemuel avrebbe voluto replicare, ma la voce di Rick all’improvviso tacque e per un attimo tutti trattennero il respiro, in attesa che succedesse qualcosa. Anche le piante che li circondavano parvero immobilizzarsi, come se non avessero osato disturbare quel momento tanto significativo.
All’improvviso, una luce abbagliante ferì gli occhi dei presenti, che furono costretti a proteggerli con il braccio. Rick lasciò cadere il libro per lo spavento. Solo Kat e Qinglong rimasero immobili, inondati dal fascio di luce che era scaturito dal punto in cui la mano di lei sfiorava la punta dell’ala del suo compagno drago.
Quando Lemuel e Adeline tornarono a guardare, Kat rivolse loro un sorriso raggiante. Aveva funzionato. Poteva sentire come un flusso di energia attraversare quei pochi centimetri quadrati di pelle che la mantenevano in contatto con Qing e portarla in completa sintonia con la creatura.
Rick si chinò lentamente e raccolse il libro da terra, senza staccare gli occhi di dosso a Kat, incantato: «Sembri… diversa»
«Mi sento diversa» rispose lei, con una piccola risata nascosta nella voce.
Lemuel abbassò lo sguardo verso il prato e si accorse che attorno ai piedi di Kat era disegnato un piccolo cerchio di fiammelle di colore rosso-oro, che danzavano appena, mosse dalla brezza. Lo indicò in silenzio agli altri, che spalancarono gli occhi per lo stupore.
«Questo… questo è strano» disse Rick, sfogliando freneticamente il libro alla ricerca di una spiegazione.
Adeline fece qualche passo in avanti, verso l’amica, ma Lem la fermò afferrando un bordo della sua giacca. Lei si voltò per dirgli qualcosa, ma proprio in quell’istante vide il volto di Lemuel trasformarsi in una maschera di terrore, mentre negli occhi di lui vedeva un riflesso rosso. Non aveva il coraggio di voltarsi, ma si costrinse a farlo. Non poteva credere ai propri occhi.
Quelle che fino a poco prima erano state minuscole lingue di fuoco erano divenute fiamme, così alte da avvolgere la figura in un gigantesco abbraccio cremisi.

Kat gridò, ma la sua voce fu soffocata dalle fiamme. Rick si gettò in avanti nel tentativo di spegnere quelle fiamme, ma non era possibile. Si allontanò, impotente, mentre sentiva la pelle delle mani bruciare ancora per le ustioni che aveva ricevuto.
Non era un fuoco naturale, quello. Non avrebbero potuto spegnerlo né con l’acqua né soffocandolo. Adeline fece uno scatto verso l’amica, sentendo gli occhi bruciare per quelle lacrime così rare per lei, ma qualcosa la trattenne. Lemuel la strinse tra le proprie braccia, impedendole di vedere e allo stesso tempo allontanandola dalle fiamme.
«Lasciami andare!» gridava Addie «Lei ha bisogno di me, ha bisogno di noi! Non possiamo permettere che le succeda qualcosa!»
«Non possiamo fare niente» ripeteva Lemuel a bassa voce, senza allentare la presa «Non possiamo fare niente»
Adeline si fermò per qualche istante sentendo le forze venire meno e delle sue grida rimase soltanto un lieve singhiozzare, poi, come presa da una nuova furia, si divincolò dalla stretta di Lemuel e corse al fuoco.
Le fiamme ormai si stavano esaurendo ed era evidente che dietro a quel muro rosso ormai non così alto non c’era nessuno.
Adeline attraversò le fiamme, incurante del calore e dei vestiti che si incendiavano, e prese a rivoltare la terra mista a cenere alla ricerca di neanche lei sapeva cosa. Non era naturale, continuava a ripetersi. Non funzionava così, le persone non bruciavano in quel modo. Kat non poteva essere arsa viva, non era così che andavano le cose.
Non reagì, quando Lemuel la portò via dal cerchio di fiamme ormai quasi spente e la affidò a Rick. Non reagì quando Rick le passò un braccio attorno alle spalle e piano piano la fece allontanare da là.
Fu quando sentì levarsi in cielo, nitido come uno squillo di tromba, il suono che doveva essere il pianto di Qinglong, che finalmente reagì. Si gettò a terra in ginocchio e gridò tutto il proprio dolore.
I draghi non piangevano mai, si ripeteva Rick nel frattempo, standole vicino per cercare invano di consolarla. I draghi non piangevano mai, eppure Qing piangeva. Stava provando dolore, stava provando il suo dolore.
La gravità di quella rivelazione fu il colpo di grazia per lui. Il giovane studioso cadde in ginocchio accanto ad Adeline e pianse in silenzio con il viso tra le mani, senza neanche fare attenzione a non sporcare gli occhiali. I draghi non piangevano mai. Adeline non piangeva mai. Rick, lui qualche volta sì.
Lemuel si avvicinò ai suoi amici e sentì nascere un groppo in gola ancora prima di vedere che Adeline piangeva. Non poteva farlo, non poteva andare così vicino a quel dolore. Voltò le spalle e andò via, mormorando che sarebbe andato a cercare aiuto.
Nessuno dei due lo sentì, ma a nessuno dei due importava: tutto ciò che vedevano era il loro amico che se ne andava.








Magic Corner:
Una scena clou del romanzo, anche se probabilmente nella versione definitiva verrà modificata. Appena ho letto il prompt non ho potuto fare a meno di pensare a questo momento.
Spero che vi sia piaciuto e vorrei tanto sapere se si riesce a vedere il collegamento tra i vari episodi o risultano sconnessi. Grazie di aver letto fino a qui, a chi vorrà lasciare un commento e alle due di Sagas che hanno lanciato l'iniziativa!
Che gli dèi siano con voi!
-Magic
   
 
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