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Autore: Iryael    18/10/2016    2 recensioni
Aprile 5396-PF, Veldin, Kizyl Plateau
A Lilith, dopo una penitenza finita male (ma che poteva finire malissimo) non resta che cercare qualcosa a cui aggrapparsi per arrancare senza esplodere.
A Sikşaka, dopo una serata cominciata apatica e finita dolorante, non resta che salvare il salvabile lottando contro il senso di responsabilità.
Nessuno dei due crede che si arriverà a un terzo incontro. Ignorano che, negli anni a venire, di quelli ne perderanno anche il conto.
È tempo di spacchettare i keikogi.
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[Galassie Unite | Scorci | 6 anni prima di Rakta]
[Personaggi: Nuovo Personaggio (Lilith Hardeyns, Sikşaka Talavara)]
Genere: Azione, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Ratchet & Clank - Avventure nelle Galassie Unite'
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[ 01 ]
Pagare pegno
19 Aprile 5396-PF
Veldin, Kyzil Plateau
 
La sera era calata da un pezzo e il belvedere, a quell’ora, sembrava il set di un film noir.
I lampioni gettavano coni di luce bianca su panchine vuote e solitarie. L’acqua della fontana ristagnava silenziosa, con la superficie leggermente increspata. La brezza che spirava dal deserto portava e spandeva la sabbia fine, che pian piano riempiva ogni cosa.
Nell’angolo sud-est, davanti ai teloni scuri che coprivano i tavolini del bar, due lombax molto giovani erano l’unica presenza vivente della piazza.
«Il patto era chiaro: chi perde paga la penitenza» stava dicendo lui con aria baldanzosa. «Se volevi deciderla dovevi vincere la campestre. Dato che hai perso, se ora non ti piace... beh, stupida te che hai accettato la sfida.»
Lei non prese bene la sua arroganza. Era abituata a quel modo di parlare, ma in quel momento appariva troppo sicuro di sé. E poi l’aveva sempre battuto: di un soffio, ma era sempre stata lei la più veloce. Quello sguardo tra i ragazzi del terzo anno – quello che si erano scambiati prima di annunciare i tempi – era più che sospetto nella sua testa.
«Sono sicura che hai ladrato» borbottò.
Cole sorrise compiaciuto. «Andiamo, non ho bisogno di barare per batterti. Sei più debole di me. Le femmine sono sempre più deboli dei maschi, è biologia.»
L’aveva letto su uno dei libri della scuola, per cui era scientificamente provato. La ragazza non avrebbe avuto appigli per una risposta al vetriolo delle sue. Infatti Lilith tacque, anche se il brillio nei suoi occhi suggerì quanto desiderasse assestargli un ceffone.
Per non farlo si costrinse a ravviare la frangia, così da avere le mani occupate. Il guizzo cremisi che scintillò alla luce delle lampade suggerì a Cole l’immagine della bocca di un vulcano: rossa, fumante, pericolosa. Per un attimo si sentì minacciato da lei, poi drizzò il mento e, in risposta, sbuffò con disprezzo.
Evitare di saltargli alla gola costò alla ragazzina una generosa dose di autocontrollo, ma ci riuscì. Riuscì a mettere da parte l’insulto nello sbuffo – perché era sicura che ce ne fosse uno – e cercò di riportare la discussione al livello pratico. La voce però uscì simile a un ringhio, le parole pronunciate a denti stretti: «Dimmi cosa vuoi che faccia.»
Cole mostrò un’espressione di sincero stupore e – di fronte a quella faccia – Lilith si sarebbe riempita d’insulti. Già le rodeva pagare una penitenza che sicuramente non le spettava. Il fatto che fosse lui, poi, a deciderla, le dava il voltastomaco. Ma con quella frase si sentì una totale autolesionista. E una stupida di prima categoria.
Non aveva mai, mai acconsentito a una penitenza con parole tanto servili. Piuttosto che piegarsi in quel modo si sarebbe tagliata la lingua con un morso. Cole lo sapeva, per questo sgranò gli occhi. Poi, come un’aspirina, l’orgoglio prese a fervere dentro di lui. Sentì ribollire lo spazio dietro le costole, i pensieri si fecero frizzanti e, per alcuni istanti, si sentì onnipotente.
Lilith, però, capì la portata del suo errore solo quando lo vide sorridere. Una fila di denti bianchissimi comparve dal vello scuro, sotto uno sguardo eccitato e un po’ avido.
Poi, godendosi la reazione sgomenta della ragazzina, Cole decretò quale fosse la penitenza.

 

   
 
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