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Autore: jarmione    19/10/2016    1 recensioni
[https://it.m.wikipedia.org/wiki/Entrapment]
La danza di Jean attraverso i fili dal punto di vista di Mac
Genere: Angst, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ambientata nel momento in cui Jean prova a passare i laser finti a casa di Mac.



"Potrei farlo anche ad occhi chiusi"
Queste erano state le parole di Jean, quando finalmente si sentiva pronta.
Mac aveva voluto ascoltarla, darle retta, dopotutto avrebbe visto lui per lei.
Gli mise una benda rossa sugli occhi, con delicatezza e accarezzandole i capelli.
Sentiva il suo profumo e teneva gli occhi chiusi.
Aveva sempre lavorato da solo e avere compagnia lo faceva sentire a disagio, specie se si trattava di una bella ragazza, così giovane e nel fiore degli anni.
Come poteva sprecare la sua vita a fare la ladra e rischiare la sua incolumità, quando avrebbe potuto avere una vita tranquilla e un uomo che l'amava?
E lui?
Lui era vecchio e la sua vita era ormai al termine, un ultimo colpo e poi avrebbe smesso.
Chi glielo faceva fare?
E perché aveva accolto Jean con lui?
Poteva benissimo lasciarla andare, non vederla mai più e dedicarsi ad altro, ma forze più grandi di lui glielo impedivano.
Si mise seduto sulla sedia e mise un pugno sotto al mento.
Osservava Jean fare il percorso dei laser da loro creato per esercitarsi nel nuovo colpo.
Il suo corpo si muoveva in una danza sinuosa e leggera.
Una ballerina, un nastro di seta trasportato dall'aria.
Fremette.
Come poteva sentire quell'effetto alla sua età?
Aveva amato una volta, quando aveva vent'anni, ma aveva scoperto che lei non ricambiava.
Aveva preferito chiudersi in se stesso e ignorare il resto del mondo.
Usava se le doti solo se il lavoro lo richiedeva.
Ma li non si trattava di lavoro.
Jean era diversa.
Si comportava come una donna facile ma in realtà gli aveva dimostrato che sul lavoro era seria ma al di fuori provava davvero qualcosa per lui.
E lui?
Lui era distaccato, lui pensava solo al lavoro.
Deve essere tutto professionale, nulla di diverso o sarebbero stati ammazzati.
Eccola, era giunta all'obiettivo.
Jean prese la maschera e gliela mostró tutta felice.
Felice di aver fatto bene il percorso, felice di aver fatto qualcosa che rendesse finalmente Mac fiero di lei.
E lo era, accidenti se lo era.
Ma non poteva lasciarsi andare, doveva restare con i piedi per terra
"Molto bene, ma hai dimenticato il sensore del peso" e mentalmente si malediceva.
"Non ci riesci proprio vero?" 
"A fare cosa?"
"Ad essere meno bastardo"
Mac non seppe cosa dire.
Perché lo faceva? Perché faceva così con lei?
Lei sapeva cosa andava fatto e lui la criticava sempre.
Un giorno le sarebbe servito ma per il momento, l'unica cosa che poteva fare era insultarlo e faceva bene.
Meritava di peggio.
Era solo un figlio di buona donna.
Perché Mac?
Perché non riesci ad essere meno bastardo?
Perché non provi a lasciarti andare e ad amarla.
La vide andare via nella sua stanza e lui rimase solo con i suoi pensieri.
Sospiró.
Non poteva continuare così, prima o poi avrebbe ceduto.
Si immagino Jean al suo fianco, il suo corpo nudo come la prima volta he l'aveva vista.
La sua pelle liscia e candida, morbida al tocco.
I capelli che le ricadevano sul volto e i suoi seni nudi, coperti a malapena dal lenzuolo.
Il suo profumo alla vaniglia.
Senti il suo intimo fremere.
Si stavano risvegliando i sensi.
Ma in quel momento doveva resistere, doveva essere concentrato.
Avevano un colpo da effettuare.
Si alzò, chiuse gli occhi e calmó i bollenti spiriti.
Poi si sistemò la camicia e andò a rinchiudersi nella sua stanza.
  
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