L’anello era rotolato ai
piedi di Drax. Lo raccolse
lentamente da terra osservandolo incuriosito, ma con un gesto fulmineo
Gamora
glielo tolse di mano e domandò: “ E questo
cos’è?”
“ Non lo so, ma è… bellissimo!”*
Mormorò rapito Rocket, ipnotizzato dallo scintillio del
gioiello.
Il ragazzotto abbigliato in maniera curiosa andò loro
incontro,
sebbene con un po’ di preoccupazione, ed esclamò
agitando le braccia: “ Non
toccatelo!”
“ Perché?” Chiese Peter.
“ Non vi lascerò portare l’Anello a
Sauron! A costo della
mia vita !”
“ Deve valere un sacco di unità se ci tiene
così tanto.”
“ Non ti preoccupare” – Lo
rassicurò Peter – “ Non sappiamo
nemmeno chi sia questo Sauron. Comincio anche a sospettare che non
siamo
neppure di questo mondo. Siamo atterrati qui dalla nostra Galassia, non
cerchiamo guai.”
“ Come posso credervi! Avete ucciso i miei amici!”
Aggiunse
Sam brandendo goffamente un bastone raccattato dai cespugli.
“ Ci dispiace, è stato un incidente. Siamo
capitati qui per
caso. Non stiamo mentendo.” Intervenne Gamora la quale, con
la sua pacatezza,
riuscì a calmare Sam e a indurlo ad essere più
ragionevole. Si fecero
raccontare allora dallo Hobbit tutta la storia della Compagnia
dell’Anello, del
loro scopo e della minaccia che incombeva sulla Terra di Mezzo.
“ Quello è l’Unico Anello! Dobbiamo
distruggerlo! Se il
Signore Oscuro ne entrasse in possesso il mondo sarebbe perduto! E temo
che lo
sarà davvero ora che tutti son stati ridotti in…
in… polpette!” Piagnucolò il
giardiniere.
“ Oh, vi prego – Soggiunse sbuffando Rocket
– Abbiamo appena
finito di lavorare! Tutti hanno il diritto ad una vacanza!”
“ Nanerottolo” – Disse Drax –
“ Ti abbiamo recato danno. Da
uomini d’onore ti aiuteremo.”
“ Ehi ehi frena un attimo ciccio, qui non facciamo promesse
che non possiamo mantenere. Non siamo di questo mondo, siamo persi in
mezzo al
nulla più nulla con la nave a pezzi. Che diavolo pensate di
fare?!”
“ Te l’ho già detto, non sono un nano,
sono uno Hobbit.”
“ Quel che è!”
“ Drax ha ragione. Mi pare di capire che
c’è un problema qui
e noi dopotutto siamo i Guardiani della Galassia…
probabilmente anche di questa.”
“ Io sono Groot.” Aggiunse solidale
l’alberello nel vasetto.
Dopo un attimo di esitazione Rocket sbottò: “ E va
bene !
Dobbiamo sempre fare quello che dici tu! Spero che almeno ci paghino.
Ne ha di
grana questo Sauron?”
“ Dobbiamo raggiungere il Monte Fato a Mordor, ma avete
ridotto in frittella l’unica guida che avevamo!”
“ Nessun problema: ho Galaxy Maps.” Disse Queel
estraendo
dalla tasca un aggeggio tecnologico. Iniziò a digitare su di
esso, ma la sua
espressione corrucciata lasciò trasparire che qualcosa non
andava. “ Ehm,
ragazzi… non funziona! Probabilmente, essendo un altro
mondo, le mappe non sono
aggiornate.”
“ Aggiornate ?” Ripeté Samvise
arricciando il naso,
ignorando cosa volesse significare.
“ Vuol dire avere delle mappe nuove.”
Semplificò Gamora.
“ Credo che dovremo tornare da Lady Galadriel allora. Lei
saprà cosa fare.” Suggerì lo Hobbit e i
Guardiani si affidarono a lui, dato che
era del posto.
Peter disse allora gagliardo: “Partiamo allora! Sam, tu
sarai in testa!”
Drax a quel punto afferrò il piccolo Hobbit da sotto le
ascelle e se lo mise sulle larghe spalle mentre Sam si
aggrappò terrorizzato
dalle vertigini alla zucca pelata del Distruttore.
Peter sbuffò: “ Per la centesima volta,
è una metafora.”
“ Anche questa?”
“ Sì!”
“ Ah, sembrava così concreta.”
“ In effetti da qui vedo molto più lontano. Posso
rimanere
quassù?” Aggiunse Sam accomodandosi sul bestione.
Cammina cammina raggiunsero la Foresta incantata degli Elfi.
Un’eterea dama apparve lucente, bianco vestita e con il
pallido volto
incorniciato da una fluente chioma bionda.
“ Vi aspettavo.”
“ Ma è… bellissima!”*
esalò Peter Queel, stregato.
* da leggersi e agirsi nella
modalità Collezionista di
fronte alla Gemma dell’Infinito.
* ibidem