Videogiochi > Final Fantasy XIII
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Autore: NihalDellaTerraDelVento    20/10/2016    0 recensioni
Avendo da poco avuto lo stesso tipo di lutto di Hope, credo di essermi immediatamente immedesimata in lui. La sfida dello scrivere questa storia è capire quando finisce la fiction e inizia la mia vita. Per chiunque vorrà leggerla la sfida sarà capire se ho messo troppo di me, tanto da stravolgere la storia, o meno.
Genere: Fantasy, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hope
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Prima venne un urlo, così straziante che a stento seppe riconoscersi in quegli acuti. Dopo arrivò il dolore, come se migliaia di aghi avessero trovato casa nelle sue vene e fossero pompati dritti fino al cuore. Se prima stentava a credere che il così detto "cuore spezzato" fosse ben più di una figura retorica in quel momento si ricredette. Faceva maledettamente male, forse si era rotto.
-"Mamma.."
Dopo il vuoto. Quello vero, che inghiottì sua madre, e quello in cui lui sprofondò. Ogni suono era ovattato e anche se vedeva in realtà nulla percepiva. Scomparve tutto. Il dolore prima provato, la voce, persa in quell'urlo o forse per sempre, ogni bisogno, desiderio, ogni cosa per quanto importante o effimera, per lui non esisteva più. Non esisteva neanche lui, proprietario di un corpo che sentiva estraneo. Non sapeva chi fosse quell'esile ragazzo incapace di muoversi. Prima così partecipe, dopo così estraneo al suo dolore, come se non fosse suo.
Si accorse che qualcuno gli stava parlando, ma chiunque fosse non gli importava, non ascoltò. Dopo un leggero schiaffo, abbastanza forte da fargli tornare l'anima in corpo, improvvisamente tornò padrone di se stesso e della sua sofferenza. Insieme a un'urgenza, uno stupido, piccolo scintillo vitale che sembrava quasi un insulto provato in quel contesto: scappare.
 
[...]
 
Cara mamma.

È passato un anno da quando sei scomparsa ed è stato il più incredibile della mia vita. Dopo la tua morte, non sapevo cosa fare, non avevo uno scopo e di certo non sentivo di avere qualcuno da cui tornare. Una catena di eventi mi ha portato dove mai avrei pensato di andare.
Sono così contento che tu non abbia assistito al dolore che ho provato dopo la tua scomparsa, certamente ti saresti odiata sapendo che la causa, da un certo punto di vista, era tua.

Ti ricordi Snow? L'uomo che ha provato a salvarti? Bene, bhè.. Io ho incolpato lui per quello che è successo. L'ho odiato così tanto da volerlo morto, e a ucciderlo volevo essere io. La verità? La verità tu già la sai, tu che mi conosci meglio di tutti. Ero un codardo. Non solo non riuscivo a mettere Snow davanti la sua colpa ma, in realtà, stavo solo allontanando l'attenzione dal vero oggetto del mio odio: io. Il tuo debole figlio che non ti ha salvato, che ti ha lasciato morire, che quel giorno si dovrebbe essere alzato al posto tuo.

Eppure, se non fosse successo, se tu non ti fossi alzata a prendere il fucile, se non fossi morta per salvare un estraneo.. Chissà dove sarei ora.
Il desiderio di vendetta mi ha portato a seguire Snow e a diventare un l'cie di Pulse. Subito dopo è stata un'infinita caccia all'uomo e una paura folle di morire. Ma non ero solo, sai? Altri sono stati trasformati come me, pure Snow, pensa! Se non fosse stato per loro non ce l'avrei mai fatta, mamma. Tutti loro mi hanno insegnato qualcosa, ed è grazie a loro se oggi sono chi sono. Da Light-san ho imparato a essere forte. Maestra, sorella, amica, complice. Ha fatto di quel ragazzino spaurito una persona forte, nel fisico e nello spirito. Snow.. Snow è stato sorprendente. Ho provato davvero a ucciderlo, mamma, ed è stato allora che la sua maschera di ottimismo è crollata mostrando un uomo divorato dalla colpa. L'ho perdonato e perdonando lui ho perdonato me stesso. Ci crederesti che ha mantenuto la promessa che ti ha fatto? MI ha riportato a casa! Ed è grazie a lui e Light-san che ho parlato con papà. Immagino la tua gioia se vedessi come abbiamo appianato le nostre divergenze o, almeno, ci alleniamo a farlo ogni giorno.

Oggi, a un anno esatto dall'inizio di tutto, sento di aver fatto l'impossibile: ho sfidato il mio destino di l'cie e sono libero. Il mondo in cui viviamo non è più governato dai Fal'cie e Pulse non è più l'Inferno ma una nuova terra in cui vivere. Come il nostro popolo ha abbandonato il suo nido che era Cocoon per andare a vivere su Pulse, anche io abbandono le mie paure per essere migliore.
Vorrei fossi qui, mamma. Saresti così orgogliosa di me. Ho ritrovato la speranza! Il nome che ho odiato per buona parte di quest'anno perché così stupido e senza senso davanti alla mia vita che collassava. Ma, oggi, quel nome mi appartiene perché ho speranza, perché una volta fatto l'impossibile so che niente mi potrà fermare. Mi aspetta un futuro pieno di possibilità e, finalmente, non ho paura.
Spero che tu esista ancora, che ci sia un piano dell'esistenza nella quale tu "sei". Mi piacerebbe che tu potessi vedermi, saresti orgogliosa di me? A me piace pensare di si.

Non rimpiango più niente, tranne una cosa: la tua mano tra i miei capelli.
Sarò per sempre tuo, e tu sarai per sempre con me.

Hope


 
   
 
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