Filastrocca
un po’ crudele,
piena di cicuta
e fiele,
e di fagiani
privi di piume
nonché
dotati di scarso acume.
Ecco arriva
Lu Han il bello
che viveva
in un castello.
Il castello
un dì crollò
e Lu Han se
ne andò.
(Iniziate
pure a contar:
solo undici
ne restar.)
Minseok,
nuotatore provetto,
lo colse in
acqua un crampetto.
Affogò
in
pieno mar
e solo dieci
ne restar.
Yifan, di
sé
innamorato
e sempre
allo specchio incollato
dimenticò
di
bere e mangiar;
così
nove ne
restar.
Joonmyun
uscì a far la spesa
ma non
tornò
più dall’impresa,
lasciandosi
da un camionista rimorchiar.
Otto infine
ne restar.
Yixing
partì
in gita per Lubecca.
La sua
memoria fece cilecca
e
scordò a
casa di tornar:
solo sette
ne restar.
Baekhyun,
dietro altrui premura,
venne
scambiato per spazzatura
e con
l’immondizia finì a bruciar.
Sei soltanto
ne restar.
Jongdae si
imbatté
nel lupo
cattivo
che, mentre
era ancora vivo,
le corde
vocali gli volle tranciar.
Solo cinque
ne restar.
Chanyeol
inciampò su se stesso
e
batté la
testa, povero fesso
(ma
c’era
qualcuno nell’ombra a tramar);
solo quattro
ne restar.
Kyungsoo,
reo di duplice delitto,
scappò
con i
soldi dell’affitto
e non lo si
riuscì a trovar.
Tre allora ne
restar.
Zitao si
prese una bronchite
che divenne
laringite, polmonite…
finché
smise
di peggiorar
e due
soltanto ne restar.
Sehun, tutto
ilare
col trattore
in tangenziale
ebbe un
incidente fatale
e non
poté
più comandare.
Jongin, il
suo amato,
pianse
giorni sconsolato.
Un colpo in
petto poi si sparò
e nessuno
più restò.
Sia chiaro,
ai fagggiani del mio cuore auguro di campare cent’anni e
oltre. Ma Halloween si
avvicina ed io mi sono lasciata ispirare dalle lugubri e grottesche
atmosfere
di Nightmare Before Christmas,
piccola chicca cinematografica della mia infanzia. Ringrazio anche
Agatha
Christie e il suo Dieci piccoli indiani.
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