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Autore: ParisRiver    21/10/2016    1 recensioni
“Hey, come va?” disse lui un po’ imbarazzato, non capivo il perché.
“Non bene direi, vi sto salutando perché non vi rivedrò più prima di non si sa quanto tempo” dissi con le lacrime che scendevano sempre di più, “non voglio che te ne vai!” urlai scoppiando a piangergli addosso abbracciandolo.
“Tesoro, non è un addio, ci rivedremo presto, te lo prometto. Nemmeno io voglio lasciarti” disse stringendomi a se sempre di più con una mano sulla testa, stava piangendo anche lui.
Appena ci staccammo dall’abbraccio ci asciugammo le lacrime entrambi, ci guardammo negli occhi e infine mi diede un bacio sulla guancia, “questo non è un addio, è solo un arrivederci” disse salendo in macchina.
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Scendemmo al piano di sotto, andammo in cucina e cominciammo a svuotare la dispensa.
"Marshmallows e nutella?" chiese lui.
"E me lo chiedi pure? Prendili subito!" gli dissi ovvia, "le prendo le patatine?" gli chiedo.
"Certo!"
Continuammo a prendere le peggio schifezze.
"Prendiamo anche qualcosa da bere, tipo latte e cacao o la coca cola" gli dissi aprendo il frigo, "Uh! C'è una tavoletta di cioccolato bianco!"
"Prendila!" mi urlò.
Finito di prendere tutto, andammo in sala e cominciammo a mangiare come i maiali, facendo i peggio intrugli con le schifezze, se ci avesse visto Shannon si sarebbe fiondato sul divano, anche lui ogni tanto si univa a noi quando facevamo queste cose.
Mangiammo tutto quello che c'era sul tavolo, non lasciammo nemmeno una briciola, "mio!" dissi prendendo il barattolo di nutella e mangiandomela a cucchiaiate, "domani mattina non mi alzerò dal letto, a momenti pesa più la roba che mi sono mangiata che io."
"Eh già, ma tanto tra qualche mese ingrasserai, amore mio" disse prendendomi in giro. Lo guardai male.
"Preferisci che mi nutra regolarmente e anche un pò di più per permettere di crescere al bambino, oppure che mangi poco e farlo soffrire?" gli domandai.
"Secondo te? Ovviamente la prima" disse scazzato.
"Allora non ricordarmi più che ingrasserò, altrimenti da domani comincerò a nutrirmi di pane e acqua per i prossimi otto mesi" dissi più scazzata di lui.
"Stavo scherzando, mamma mia come sei diventata permalosa, ma è lui che ti fa quest'effetto? Hey, amore di papà! Cerca di calmarti, altrimenti la tua mamma finirà per lanciarmi contro la finestra" disse lui parlando alla mia pancia, che dolce che era.
"Non ti lancerò da nessuna parte, non potrei mai rimanere senza di te, lo sai" gli dissi ridendo per ciò che aveva detto.
"Lo so, è solo che sei più bella quando prendi d'aceto" disse con un sorriso demente.
"Ma vaffanculo, deficiente" gli risposi.
"Ecco appunto, rimangio quello che ho detto."
"Ci guardiamo Friends? Dovrebbero esserci un paio di puntate" gli chiesi avvinghiandomi a lui.
"Certo, bimba" mi rispose, accendendo la tv.
Guardammo Friends finchè Jared non si addormentò con la testa sulle mie gambe, rimasi per un pò ad accarezzargli i capelli.
Dopo un pò entrò in casa Ashley, un pò sorpresa nel vederci in quello stato.
"Ma che avete combinato?" disse sotto voce ridendo.
"Che abbiamo fatto?  Siamo dei maiali, da ragazzi lo facevamo di continuo, devi abituarti tesoro. Ora che viviamo sotto lo stesso tetto sarà un continuo" le dissi avvisandola.
"Va beeeene...comunque tra poco arriva Chase, da lui non potevamo andare" mi disse lei.
"Uuuuh, allora lo sveglio e andiamo a dormire in camera."
"No, restate qui, mica ho problemi" continuò.
"Ma che dici, tanto avevo sonno e mi sta sfondando le gambe questo" le dissi, "e poi se ci vede qui magari si mortifica pure" continuai svegliando Jared, quest'ultimo scattò facendomi prendere un colpo.
"Amore, andiamo a letto dai, è tardi" gli dissi.
"Mmmmhhhh....okay" mugugnò alzandosi e andando dritto alle scale inciampando.
"Oddio, ti sei fatto male?" gli chiesi andandogli vicino. Si girò lentamente a guardarmi con gli occhi mezzi chiusi.
"Eh?" mi domandò, io risi.
"Dai, andiamo va."
Lo aiutai a salire. Sbattè dappertutto, era ubriaco di sonno.
Arrivammo in camera, lo misi davanti al letto e ci si buttò sopra crollando. Io mi misi di fianco a lui e cominciai a dormire, cercando di non sentirlo russare.
Verso le 3 del mattino mi sentii scuotere, era Jared.
"Che vuoi?" gli dissi assonnata.
"Ma Ashley è con Chase?" mi chiese.
"Sì, è tornata verso le 23" gli risposi, "scusa, ma che ore sono?"
"Le 3" mi rispose col cellulare in mano.
"Madonna! saranno minimo tre ore che continuano!" dissi stupita, "beata lei" mi lasciai sfuggire. Ops.
"Beata lei? Aspetta che nasce e poi te lo do io il beata lei" mi disse offesso.
"Non avrei dovuto parlare" dissi spaventata da quello che mi avrebbe aspettato. Jared le cose se le legava al dito.
"Eh no" disse divenrtito. Io però sbadigliai.
"Ora rimettiti a letto, visto che vuoi andare a lavoro" disse con tono contrariato. Non replicai, non avevo voglia di litigare  anche di notte, già ero stressata di mio.
Mi girai di spalle a lui e provai a riaddormentarmi, l'indomani la giornata non sarebbe stata affatto leggera e non potevo arrivare stanca, non avrei retto. Finalmente dopo qualche minuto non sentii più Ashley e Chase e potei dormire tranquilla.

La mattina mi svegliai strana, avevo la nausea e non mi reggevo in piedi. Andai di sotto a preparare la colazione per me ed Ashley e provai a mandare giù qualcosa, ma feci molto male perchè nel giro di pochi secondi mi torno tutto sù.
Corsi nel bagno di camera nostra e cominciai a vomitare in ginocchio con la testa praticamente nel water.
"Hey, ma che hai" corse Jared preoccupato appena mi sentì. Feci "ok" con il dito e continuai.
"Ma quale "ok", tu oggi resti a casa, non stai bene" disse serio.
"Jared sto benissimo, tranquillo, è nausea mattutina. Non preoccuparti dai" gli dissi alzandomi da terra e andandomi a lavare i denti.
"Non vuoi proprio capire eh, sei di coccio" mi rispose uscendo dal bagno.
"Non è che non voglio capire, è solo che amo il mio lavoro e visto che ho un fisico abbastanza forte per portare avanti una gravidanza senza problemi, continuerò a farlo finchè riuscirò e nel momento in cui dovessi riscontrare in contrario mi fermerò. Se ti dicessi di abbandonare i Thirty Seconds To Mars per dedicarti solo a me, lo faresti?" gli domandai. Lui rimase a pensare cosa rispondermi, non avrei dovuto.
"Credo di no" disse riflettendo.
"No Jared, è NO e basta, e non ti permetterò mai di lasciare perchè è quello che ami fare di più e ho visto i tuoi Echelon, per te sono importanti e anche loro farebbero di tutto per renderti felice se potessero, cercheresti delle soluzioni pur di far combaciare noi con la band. E' quello che sto facendo anche io, questo lavoro non lo voglio abbandonare e non lo dico solo perchè mi fa fare una montagna di soldi, ma perchè mi piace veramente. Tranquillo che appena vedrò la minima complicazione mollo tutto, non ho intenzione di fargli del male" dissi ferma e sicura di me.
"Non è esattamente la stessa cosa, Jennifer" mi chiamò Jennifer. Non aveva mai pronunciato per intero il mio nome, si era incazzato.
"Io non ho una creatura dentro di me che necessita di vivere nelle migliori condizioni possibili. Certo, io non lascerei mai i Mars, ma in questi mesi non vado di certo in tour, riprenderò minimo qualche mese dopo la sua nascita, vi porterò con me finchè non inizierà ad andare a scuola. Tu cosa puoi fare che sei la parte più importante?" mi rispose alterato andandosene.
"Tranquillo non disturbarti a lasciare la camera, sto uscendo" dissi andando di sotto. Presi le chiavi della macchina e uscii di casa, misi in moto e andai diretta in azienda.
Appena arrivata fui subito sommersa di lavoro, in più al principale non girava bene per delle sue questioni finanziarie. Così, tra una scartoffia e l'altra, iniziai a riordinare i macelli che in poche ore tutta la redazione era riuscita a fare.
"Signorina Anderson, deve andare di corsa a San Diego per la firma del contratto con Just Woman" entrò il mio caro capo dandomi ordini senza nemmeno salutare.
"Ma signore, non c'è nessun altro che possa sustituirmi oggi? Sono piena di cose da fare" gli chiesi quasi supplicandolo.
"No, devi andare per forza,vuol dire che tornerai a casa più tardi del previsto cara" concluse chiudendo la porta.
Presi le mie cose e uscii dall'ufficio, andai di sotto e salii nella macchina con l'autista che mi avrebbe portata a destinazione. Mi misi comoda e presi il telefono per avvertire Jared.
"Pronto?" rispose.
"Ehm, ciao amore, voloevo dirti che sto andando fuori città e tornerò un pò più tardi" gli dissi tutto d'un fiato.
"Cosa? E dove stai andando? A che ora pensi di tornare? Non hai detto di no al tuo capo?" cominciò ad alterarsi ed io ad agitarmi.
"A San Diego, tornerò per le 18 al massimo. Ovvio che gliel'ho detto ma mi ha costretta, mi dispiace" gli risposi tremando.
"Dispiace anche a me, ciao...amore" disse con tono quasi maligno. Non capii se ce l'avesse con me o con il mio capo.
Dopo qualche ora, arrivai a San Diego, feci ciò che dovevo fare in fretta e furia e tornai in macchina, erano più le ore di viaggio che il resto. Per le 17 fui di nuovo nella sede di Los Angeles, andai a portare il contratto sulla scrivania del principale che fortunatamente non c'era, e mi diressi verso l'uscita per perndere al mia macchina e tornare a casa. La situazione non sarebbe stata piacevole.

  
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