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Autore: Marilia__88    22/10/2016    3 recensioni
Dal testo:
"Sembrava un giorno come tutti gli altri.
Un giorno banale, in un’esistenza altrettanto banale..."
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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              APPARENZA & REALTA'











 
Il ricordo della felicità non è più felicità, il ricordo del dolore è ancora dolore.
(Lord Byron)














Sembrava un giorno come tutti gli altri.

Un giorno banale, in un’esistenza altrettanto banale.

Non c’era niente che facesse pensare che quel giorno sarebbe stato diverso da tutti gli altri, che avrebbe cambiato la mia vita per sempre, rivoluzionandola in un modo che non avrei mai creduto possibile.

Sembrava un giorno come tutti gli altri.

La sveglia era suonata alle 7:00, come sempre. Mi ero alzata, mi ero lavata, mi ero vestita.

Avevo preso il mio zaino ed avevo iniziato a gettare al suo interno libri e quaderni, nella mia solita frenesia mattutina. Quante volte mi ero ripromessa di correggere quella cattiva abitudine!

Le mie compagne di classe preparavano lo zaino la sera prima, con calma e attenzione. Io, invece, ero la ragazza dell’ultimo secondo, sempre di corsa, ma mai in ritardo.

Man mano, con il passare del tempo, mi ero convinta che non avrei mai potuto cambiare quel mio modo di essere. In fondo non ho mai amato la pace e la tranquillità. L’adrenalina e la corsa contro il tempo, queste sì che mi eccitavano, che rendevano ogni giornata emozionante.

Sembrava un giorno come tutti gli altri.

Mi sono recata in cucina per fare colazione. Sul tavolo, già pronti per me su una tovaglietta colorata, una brioches al cioccolato ed un succo alla pesca, i miei preferiti.

Mia madre è sempre stata una donna eccezionale, affettuosa e attenta a quei piccoli dettagli e a quelle piccole sfumature, che la gente comune solitamente non nota e a cui non dà alcuna importanza. Aveva un’instancabile sorriso stampato sul volto, un sorriso dolce, radioso, pieno di vita.

Sembrava un giorno come tutti gli altri.

Mio padre è entrato in cucina e si è seduto accanto a me. Aveva la solita espressione serena e rilassata. Abbiamo sempre avuto l’abitudine di fare colazione insieme, come una sorta di rito, come se quel piccolo gesto insignificante fosse il nostro modo speciale di augurarci “buona giornata”.

Quella mattina non c’era niente di diverso nei suoi modi, nelle sue parole, nei suoi atteggiamenti. Non c’era niente di strano in lui. Niente.

Sembrava un giorno come tutti gli altri.

Finito di fare colazione, l’ho accompagnato alla porta. Lui usciva di casa sempre prima di me. Io, invece, aspettavo che mia madre finisse di prepararsi e che mi accompagnasse a scuola.

Una banale routine, in un giorno banale.

Mia madre ha sempre avuto un’attenzione maniacale per la cura della casa. In ogni occasione era sempre l’ultima ad essere pronta, ma non perché impiegasse molto tempo a vestirsi, ma perché aveva la maledetta ossessione che tutto dovesse essere al posto giusto prima di uscire.

Sembrava un giorno come tutti gli altri.

Mio padre mi ha dato un bacio sulla guancia. “Buona giornata, tesoro” mi ha detto con un sorriso.

Non ho mai creduto alle premonizioni, o a ciò che la gente chiama più comunemente “sensazioni”.

Eppure se ci ripenso adesso, quella mattina ho provato qualcosa di strano. Un inquietante brivido freddo ha attraversato la mia schiena, per un secondo, per un misero istante.  

Sembrava un giorno come tutti gli altri.

Io l’ho abbracciato. Lo facevo sempre. Tutti i giorni. Tutte le mattine. “Buona giornata anche a te, papà” gli ho risposto, ricambiando il sorriso.

Dio, se solo avessi saputo che quell’abbraccio sarebbe stato l’ultimo! Lo avrei stretto più forte, lo avrei bloccato lì, impedendogli di uscire da quella dannata porta.

Se solo lo avessi saputo, avrei reso quel momento speciale.

Se solo lo avessi saputo, non avrei mai permesso che quel saluto, il nostro ultimo saluto, fosse tanto scontato e banale.

Un saluto banale, in una giornata banale.
 
 


Sembrava un giorno come tutti gli altri… ma non lo era. 










Angolo dell'autrice:

Salve! Non ho mai scritto in questa sezione. Solitamente scrivo fanfiction nel fandom di Sherlock (BBC). 
Il fatto è che stasera avevo voglia di scrivere e mi è venuta fuori questa "cosa". Non so spiegare il perchè di questa esigenza.
Comunque ho deciso di condividerla. Ringrazio in anticipo chi vorrà leggerla e chi vorrà commentarla. 

 
   
 
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