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Autore: Magical_Dream    23/10/2016    0 recensioni
"Cosa vedi nei miei occhi?" è un romanzo drammatico/introspettivo che racconta della crescita, dell'adolescenza in tutte le sue sfumature, racconta della società di oggi con tanto di critica, della libertà, delle gioie e dei dolori, tutto scritto senza filtri e tabù, nel modo più vero e diretto possibile. È una storia che vuole dare un senso a tutto quello che viviamo e che gira attorno ad una morale che voglio donare a tutti voi, perché è qualcosa che mi ha salvato la vita nel momento peggiore.
~ Axel è un ragazzo di 16 anni con un passato tormentato che ha lasciato il segno sulla sua personalità: insicuro, disadattato, cinico. Si troverà a cambiare città e ricominciare tutto daccapo in un ambiente completamente nuovo e spesso crudele, finché un incontro non lo porterà a cambiare profondamente sé stesso... ~
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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"Odio questa città, odio il sorriso ipocrita che mi rivolgi dopo avermi distrutto, odio tutto quello che ho fatto per rivederti, tutto il sangue versato fino a prosciugarmi, eppure vederti su questo lettino d'ospedale, così fragile, sei davvero tu?
Ormai ho venduto l'anima al diavolo già da un po', non sono più il ragazzo di un anno fa..."
-Perché mi guardi così? A cosa stai pensando?- lei lo guardò, interrompendo i suoi pensieri, gli occhi lucidi, la voce spezzata dalla tremenda paura di restare sola.
Lui guardava il vuoto, era come sparito, lei proseguì -Non mi abbandonare adesso, proprio ora che ho bisogno di te, ne abbiamo fatte tante, abbiamo sbagliato tante di quelle volte, ma siamo ancora qui no? Abbiamo superato tutto, ti prego...-
Un respiro, la guardò con i sui occhi dannati -Non sento niente, te l'ho già detto, io non ho più un cuore-
 
<< Da allora ci lasciammo tutto alle spalle, i pianti, i baci, gli sbagli, la paura, era l'epilogo della nostra storia assurda, alla fine tutto quello che volevamo era essere felici, così poco, eppure l'unico modo era ricominciare, ancora, sconosciuti, come se quel fottuto giorno non ci fossimo mai incontrati...>>
 
COSA VEDI NEI MIEI OCCHI?
PROLOGO: CITTÀ DEI DANNATI
 
 
"Hey, qualcuno mi sente? Dove sono? Non vedo nulla, è tutto così scuro..."
-C'è il bambino, smettila! Vattene via figlio di puttana! Vattene da questa casa!-
"Cosa sono queste voci? Mamma sei tu? Perché gridi così verso papà?" il piccolo uscì dalla stanza buia, i vetri del balcone erano in frantumi a terra, la luce spenta, si stava avvicinando alle urla...
 
-Hey stai bene?-
Axel si svegliò di colpo sobbalzando dal sedile dell'auto -Cazzo, che spavento, ma lasciami dormire finché non arriviamo mamma-
-Ti vedevo così agitato, mi sono spaventata-
-Ma smettila, ho 16 anni e ti preoccupi ancora per me? Piuttosto siamo arrivati?-
-Si, finalmente potrai vedere la nuova casa, ma hai visto il panorama? C'è il mare!- disse sorridendogli.
"Non me n'ero accorto, è la prima volta che vedo il mare, al nord non ho mai visto un panorama così sconfinato, il tramonto che si unisce all'orizzonte, i gabbiani che volano, la spiaggia deserta, il profumo delicato dell'acqua."
-Dimmi la verità, ti piace eh?- gli disse ridacchiando.
-Finiscila, farà tutto schifo esattamente come prima- rispose Axel guardando fuori dal finestrino.
 
"Questa fitta allo stomaco, ho paura, cosa troverò qui? Qualche chilometro di distanza non cambierà niente, non c'è posto per me in questa società così ipocrita... Non posso farmi distruggere ancora, devo solo stare lontano da tutti, ma cazzo, è così difficile..."
 
-Eccoci, siamo arrivati, da quanto tempo che non la vedevo- Anna, la madre di Axel, era entusiasta di rientrare nella sua casa d'infanzia.
Una via privata, tanti alberi, poche case, da lì svettava una casetta fatiscente, sembrava ormai abbandonata da anni: giardino allo stato selvaggio, ringhiera arrugginita, balcone distrutto...
-Ma cos'è sto schifo? Dovremmo abitare qui?- disse Axel disperato.
-Dai, i nonni non ci abitano più da anni, piano piano la rimetteremo in sesto, tranquillo- rispose Anna ridendo.
 
"Polvere dappertutto, topi che scorazzano di qua e di là, muffa sulle pareti, e questa cosa cazzo è? Una cimice, Dio che schifo..." Axel entrò in una camera e si guardò allo specchio, si toccò i suoi capelli castani aggiustandosi il ciuffo in alto, guardò il suo fisico "Cosa ho che non va? Sono in grado di farcela da solo? Non posso difendermi, sono ancora troppo magro, chissà cosa penseranno gli altri guardandomi, se mi noteranno... o forse devo restarmene da solo e basta".
Era sera, c'era la luna piena e si intravedeva qualche stella nel cielo, Axel scese giù alla strada e si andò a sedere su un muretto, non c'era molta luce, si sentivano in lontananza solo i versi delle cicale, era un buon posto per rilassarsi...
-Lasciami in pace stronzo! Tornatene in Siria a morire e lasciami vivere come meglio credo- delle urla provenivano dalla casa affianco -Cosa pensi di fare Dani?! Non parlare così a tuo padre e torna qui, anzi se te ne vai non tornare più, così almeno in questa cazzo di casa si tornerà a respirare ossigeno e non quella merda di marijuana!-.
 
Il ragazzo uscì dalla casa, camminando veloce verso la strada semibuia "Che tipo strano, ha i capelli neri con quelle ciocche blu, tutti quei tatuaggi, meglio farmi i fatti miei" Axel prese lo smartphone, distolse lo sguardo dal ragazzo "Dai vattene dall'altra parte, non passare di qui, che rottura", ma all'improvviso sentì dei passi in vicinanza...
-Scusa hai una sigaretta?- il ragazzo gli si era avvicinato, sembrava calmo nonostante tutto, aveva uno sguardo freddo, non lasciava trasparire emozioni. Era strano, nonostante le urla, le sue parole trasmettevano tranquillità e sicurezza assoluta, come se non fosse successo niente.
-Co... Io... No non fumo- rispose Axel sorpreso.
-Non ti ho mai visto da queste parti-
-Sono appena arrivato, dal nord, abito di fronte a te, stavo prendendo un po' d'aria. Ah mi dispiace, ho sentito...-
-Litighiamo sempre, non è una novità...  Beh faresti meglio a tornare al nord, questa città fa schifo, qui troverai solo problemi. Comunque, vado al tabacchino quassù a prendere le siga, vuoi venire?-
-Bel benvenuto, si immagino che sia meglio camminare che restare seduto qui a prendere polvere-
 
"Bene, sto qui fuori ad aspettare che un fattone sconosciuto esca dal tabacchino, cazzo, mi ero detto di tenermi lontano dalla gente".
-Eccomi- il ragazzo si sedette affianco ad Axel -da quassù si vede tutta la città, bella merda eh? Comunque io sono Dani-
-Mi chiamo Axel, senti ma, perché odi questa città?-
-Città dei dannati- Dani aspirò il fumo della sigaretta, chiuse gli occhi, come inebriato, poi lo rilasciò -vedi, qui non esiste la libertà, siamo schiavi della gente, ognuno sottrae la libertà all'altro per cercare la propria felicità, ognuno finge per prevalere sugli altri, non esistono le persone che ti salvano, ma solo quelle che ti uccidono, nessuno ha la forza per reagire, siamo vittime di questa società di merda, perciò voglio andarmene di qui, in una grande città dove ognuno pensa a sè, crea la sua vita con le sue capacità, senza essere giudicato da nessuno. La gente di merda c'è ovunque, ma almeno nelle metropoli ognuno si fa i fatti suoi-.
-Io scappo da un posto anche peggiore, sono arrivato qui per reagire, ed è la mia ultima possibilità, in un modo o nell'altro sopravviveremo...-
-Dovrò farti da balia allora- disse Dani accennando un sorriso -ormai siamo a Settembre, tra pochi giorni inizia la scuola, tu senti pronto?-
 
"Forse, chissà, non so perché ma ho voglia, voglia di evadere, di vivere nonostante tutto, ho passato 16 anni della mia vita a sopravvivere, ora non ho nulla da perdere, voglio far vedere agli altri chi sono, non sprecherò la vita a rimanere nell'ombra".
-Niente balia, me la caverò da solo tra i dannati-.
 
FINE PROLOGO
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ANGOLO AUTORE
 
Ciao ragazzi! Ritorno dopo ben 2 anni, ne è passato di tempo da quando scrissi Kitai's Dream, in questo periodo sono cambiato parecchio, ho vissuto esperienze belle e brutte, ho cercato di capire quale strada prendere per il mio futuro, insomma tante cose che mi hanno portato a scrivere questo romanzo.
"Cosa vedi nei miei occhi?" non è una storia come tutte le altre, è piuttosto una riflessione sul mondo, sull'adolescenza in tutte le sue sfumature, sulla lotta per la libertà, per la felicità, ma anche sulla società, farò molta critica sociale... tutto questo vissuto attraverso la storia di Axel, un ragazzo insicuro dal passato tormentato, che vedrà la propria vita stravolgersi e lui stesso cambierà moltissimo.
L'obiettivo principale è quello di scrivere senza nessun tipo di tabù, senza peli sulla lingua, provocare, far riflettere tutti voi, e soprattutto alla fine mandare una morale che ho imparato e che spero vi cambierà la vita, è il mio principale desidero!
Questo prologo (escluso l'angolo autore) lo scrissi tempo fa, una specie di prototipo, mi piacque e quindi ho passato gli ultimi mesi a strutturare la storia, adesso ho intenzione di scriverla, ma tutto dipenderà da voi, perché lo scopo è di trasmettere quello che penso a voi, quindi deciderò di continuarla o meno in base alle visite e ai commenti. Fatevi sentire, grazie e alla prossima!
  
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