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Autore: floricienta    26/10/2016    2 recensioni
Era lì davanti a lui.
L'aveva aspettato per centinaia di anni, ma, finalmente, era lì davanti a lui.
Sentì le lacrime reclamare per poter uscire copiose, tuttavia mantenne il controllo, tirando appena su con il naso e abbassando il capo per permettere alle ciocche tra l'argentato e l'acqua marina di coprirgli in parte il viso.
[spoiler per chi non ha concluso il gioco]
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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OLTRE IL TEMPO


Era lì davanti a lui.
L'aveva aspettato per centinaia di anni, ma, finalmente, era lì davanti a lui.
Sentì le lacrime reclamare per poter uscire copiose, tuttavia mantenne il controllo, tirando appena su con il naso e abbassando il capo per permettere alle ciocche tra l'argentato e l'acqua marina di coprirgli in parte il viso.
“Sorey...” un sussurro flebile, così come il proprio corpo in quel momento.
Percepì di aver perso tutte le energie di colpo. Era una fortuna che fossero seduti per terra – di fianco alla buca nella quale aveva rischiato di precipitare poco prima che Sorey arrivasse e lo afferrasse per una mano, tirandolo su – poiché credeva che improvvisamente le ginocchia avrebbero potuto cedere senza preavviso.
“Mikleo, perdonami.”
La voce era ancora quella di quando non erano che due ragazzi appassionati di rovine e manufatti antichi, storia e Cronache Celesti.
Sollevò gli occhi per constatare che anche il suo aspetto fosse rimasto lo stesso, forse appena più alto – da quella posizione non poteva affermarlo con certezza – e le spalle poco più robuste, per non parlare dei capelli castani che erano arrivati ad appoggiarsi sulle sue spalle e oltre, così come era successo con i propri nel corso degli anni. Eppure, le sue iridi smeraldo non erano cambiate per niente.
Rivide la sua fanciullezza e il suo animo che risplendeva come il più puro degli animi così come era sempre stato.
Rivide poi le giornate passate insieme fin dall'infanzia, il loro viaggio come Redentore e dominus minore per riportare la luce nel mondo, le battaglie affrontate insieme, i loro sentimenti che non potevano condizionare la risposta finale. Infine il loro ultimo saluto, troppo rapido per quanto potesse ricordare.
Ora, invece, erano di nuovo uniti.
Non come Redentore e dominus minore.
“Non hai niente da farti perdonare.” gli sorrise dolcemente, stringendo con forza la mano che ancora teneva nella propria.
“Hai dovuto aspettare così tanto.”
C'era del dolore in quella frase e lo si poteva cogliere in maniera ben distinta. Il dolore della separazione, il dolore di non poter aver vissuto con al proprio fianco la persona a cui si tiene di più al mondo, il dolore della consapevolezza di aver fatto soffrire proprio quella persona.
Gli occhi verdi di Sorey erano velati da una leggera patina e Mikleo non capì perché i suoi lineamenti fossero mossi e ondulati, fino a quando non si rese conto che gli stava accadendo lo stesso.
Le lacrime cominciarono a rotolare giù lungo gli zigomi per poi affiancare la linea del mento e gocciolare sulla coscia.
Aveva sempre cercato di mostrarsi forte davanti a Sorey, non voleva essere un peso e questo lo aveva spronato a dare sempre il meglio di sé. Poteva, però, essere così se la parte migliore di lui l'aveva abbandonato quel fatidico giorno dell'ultima battaglia contro il Dominus della Catastrofe?
No, solo con il tempo aveva capito che il suo essere forte era proprio dovuto a quel ragazzo.
Senza Sorey si era sentito perso, un involucro vuoto che aveva più volte pensato di cedere alla malevolenza. Eppure, aveva resistito nella speranza che il giorno del loro incontro arrivasse prima o poi.
Aveva così tanto da raccontare, così tante emozioni da confessare. Adesso, tuttavia, non riusciva a dare un senso ai migliaia di pensieri che gli vorticavano nella mente.
Tutto quello che voleva era congelare il tempo in quel frammento per paura che fosse un'illusione.
Gettò le braccia intorno al collo di Sorey, lo intrappolò con tutto il vigore che possedeva e pianse contro la sua chioma castana. Avvertì immediatamente un senso di calore lungo la sua schiena, dovuta alle perle calde che scivolavano dagli occhi di Sorey, seguito dalla stretta ricambiata come se non avesse aspettato altro in quei secoli.
“Ne è valsa la pena attendere.” Mikleo sforzò quelle parole che si mischiarono con i rantoli del pianto.
Lo era per davvero? La gioia di riavere Sorey aveva sovrastato il dolore che si era annidato nel proprio cuore, facendolo svanire all'istante.
“Mi sei mancato.” continuò il serafino.
“Anche tu, Mikleo.”
Si staccarono dall'abbraccio, rimanendo comunque a pochi centimetri di distanza.
Sorey poggiò la fronte su quella di Mikleo e rimase così per attimi infiniti, trasformando le sue lacrime in un sorriso splendente che fece sorridere a sua volta l'altro.
“Noto che hai esplorato rovine senza di me.” ironizzò Sorey con estrema dolcezza.
“Non avevo altro modo per passare il tempo.” rispose a tono, cacciando indietro una risata che chiedeva di uscire.
“Sai che dovrai accompagnarmi in tutte?”
Questa volta Mikleo non riuscì a trattenere la risata che fu accompagnata da quella di Sorey.
“Sei rimasto il solito.”
“Ne dubitavi?”
“No...”
Sorey socchiuse gli occhi, lambendo il naso del serafino con il proprio, poi continuò a parlare.
“Adesso, però, sto infinite volte meglio.”
L'umano si alzò da terra e si mise le mani sui fianchi. Nel vederlo si poteva percepire tutta la sua possanza e il suo essere Redentore che non aveva mai perduto. Era imponente e assolutamente bellissimo con la mantella bianca del prescelto che si posava con leggerezza sulle spalle e gli ricopriva parte del corpo.
Mikleo lo seguì, alzandosi anch'egli.
Subito dopo, Sorey allungò un braccio verso di lui, la mano chiusa a pugno.
D'un tratto sembrava non fossero passati neanche cinque minuti dall'ultima volta che si erano visti.
Mikleo rispose incrociando il braccio con il suo, gli occhi ametista fissi nei suoi smeraldo, le labbra incurvate all'insù in un mezzo sorriso.
Erano di nuovo Sorey e Mikleo.



NOTE DELL'AUTRICE:
Ciao a tutti! Sono tornata ancora in questo fandom. Anche questa breve oneshot è stata scritta per un contest indetto da un gruppo fb che seguo. Il prompt era "perdersi e poi ritrovarsi" e, beh... non potevano non venirmi in mente Sorey e Mikleo, considerata la fine del gioco! *iniziano le lacrime*
Comunque, spero che abbiate sentito tutta la tristezza che volevo trasmettere e anche tutta la gioia nell'essersi incontrati di nuovo, ho buttato dentro una marea di sentimenti che spero apprezzerete :3
Grazie a tutti quelli che la leggeranno, che commenteranno e aggiungeranno nei preferiti, ecc... mi rendete molto felice!
Alla prossima!
Flor ^w^

PS: Mi sembra corretto spiegare in minima parte quello che serve per quelle persone del contest che la leggeranno e, probabilmente, non capiranno tutto. Allora, Sorey e Mikleo hanno dovuto combattere contro il Dominus della Catastrofe (detto molto semplicemente...) per riportare la luce nel mondo, durante l'ultima battaglia, Sorey si è dovuto sacrificare diventando un essere "dormiente" per rinchiudere il potere malvagio dell'antagonista (detto mooolto semplicemente ahah). Mikleo è un serafino, sono passati secoli e lui viaggia ancora esplorando il mondo così come è sempre stata la loro passione da giovani e un giorno, dopo secoli non precisati, sta per cadere in una trappola e viene afferrato per il polso e chi vede? Sorey <3 <3 <3 Così si conclude il gioco e la mia scena è subito appena dopo quella scena.
Ecco tutto e grazie! :3

  
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