L'agape dimenticato.



Eccomi qui, dinanzi a Viktor Nikiforov, l'uomo che avrebbe dovuto insegnarmi la coreografia per la mia entrata nei senior.  Come al solito, lo smemorato se ne era dimenticato e mi sono ritrovato in Giappone, insieme a quel baka di Yuri Katsuki. Ancora non posso credere di essere stato dimenticato per quella schiappa che ha perso i mondiali alla grande. Come se non bastasse la coreografia che avevo scelto, l'ha assegnata a lui, mentre a me è toccato qualcosa che non so neanche di cosa si tratti. L'agape.
Bah...chi lo capisce. 
Chiunque mi conosce sa bene che questo non è il mio stile. Non sono una femminuccia che ama le cose sdolcinate. A me piace l'eros. Il mio attributo è quello aggressivo e non questo gentile che mi è stato assegnato.
Viktor continua a rompere e a rompere che devo visitare i templi, guadare la natura e adesso ci si mette anche con la cascata. 
Insomma, l'agape non è da me.
Eppur mi chiedo, sotto a questa cascata, cos'è l'agape?
L'agape è l'amore incondizionato per qualcosa, ma... io... l'avrò mai avuto?
In quel frangente mi torna alla mente qualcosa. 
Si, il mio agape. L'amore incondizionato che ho avuto. Il mio unico amore incondizionato. Colui che non mi ha mai abbandonato nonostante tutto e mi portava per mano incoraggiandomi a fare sempre del mio meglio. Solo a pensarci, mi vengono le lacrime agli occhi, ma la cascata le nasconde, anche se Yuri che mi è vicino se ne accorge che qualcosa non va.
Mi tira da lì e comprendo ciò che devo fare. Appena ho la possibilità, mi metto sui pattini e incomincio la coreografia con il mio agape nel cuore. Viktor sorride. Probabilmente è quello che mi è sfuggito per tutto questo tempo. 
Non bisogna essere essenzialmente forti, ma qualche debolezza bisogna farla trasparire.
Arriva il giorno della gara. So che se vinco questo sfida, Viktor potrà concentrarsi su di me e finalmente diventerò un uomo nuovo.
Mi tolgo la tuta sapendo che è il mio turno e mi diriggo sulla pista di pattinaggio, ma una volta lì tutto cambia. 
E' difficile da spiegare. Avere il pensiero di mio nonno nella mente, il pensiero di quell'agape perduto, tutta quella gente che mi guarda durante la mia esibizione e lui che non è con me è come una ferita dimenticata che si riapre e incomincia a sanguinare senza sosta. 
Anche se l'esibizione riesce, il mio cuore trema. Sto male. 
Le lacrime mi escono spontanee.
Avrei tanto voluto che mi avesse visto. Che avrebbe visto dove sono arrivato e che non ho rinunciato ai miei sogni, proprio come lui voleva e mi ripeteva nonostante le mie numerose sconfitte e la mia voglia di rinunciare.
Come ho fatto a dimenticarmi di una cosa così importante? Come ho fatto a dimenticarmi la ragione per cui continuo a battermi sempre per realizzarmi e per cui continuo a non arrendermi?
"Nonno..."Sussurro silenziosamente durante il mio quadruplo toe loop.
Finisco la mia esibizioni tra applausi vari. 
Fingo un sorriso, ma non posso asciugare quelle lacrime dinanzi a tutte quelle persone. 
Esco dalla pista ed entra il mio rivale. Rimango lì a guardarlo per un po' per poi vestirmi e andarmene. 
Già so come andrà a finire e non voglio un'altra batosta.
Già sento nel mio cuore il dolore di quella perdita che si è riacceso e, in qualche modo, devo spegnerlo. Non so come fare, ma andarmene mi sembra la scelta migliore, così mi allontano da lì consapevole di essere cambiato, maturato ed essere diventato un uomo. Quell'uomo che non ha paura di mostrare le sue debolezze e può solamente migliorare in meglio.