Quando fu che l'acqua scese dal cielo?
Cadde pesante
e su noi stese un velo.
Come fu che soffice neve cadeva?
Un manto di candore
sulla terra stendeva.
Ma presto si sciolse
e dalla terra fu assorbita
e qualcuno l'occasione colse:
la gemma nel terreno
non era più assopita.
Sette giorni dopo
spuntava un candido germoglio:
un bucaneve ingenuo
sulle rive dell'Oglio.
Nei prati e nei giardini
sbocciano gemme curiose,
è il sorriso modesto
delle prime rose.
Pur avendo qualche spina
annunciano la primavera,
nulla sanno del velo bianco
che poco prima c'era.
I prati, gli alberi e i giardini
si riempiono di colori,
ecco che è sbocciata
una moltitudine di fiori.
Non fa più troppo fresco
e fuori si uscirà;
sotto il profumato pesco,
qualche festa si allestirà.
Note dell'autrice che si vergogna di quello che ha fatto:
Salve a tutti carissimi poeti e lettori! Vi presento la mia primissima poesia, scritta quando ero ancora una bambina.
Rileggerla dopo tutti questi anni mi fa un certo effetto, e, sinceramente, mi vergogno un po'!
Invece, il quesito che ancora oggi mi pongo è: come cavolo ho fatto!! Voi sapreste rispondere?
Beh, visto che avete letto non siate avari di parole, mi piacerebbe tanto sapere se sono riuscita a strapparvi un sorriso...
Anwel♥