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Autore: jarmione    27/10/2016    1 recensioni
SEGUITO DI KNIGHT REVENGE!!!
Michael si ritrova a dover combattere una battaglia contro se stesso, una battaglia personale per tenere al sicuro Amy.
Sin dall'inizio viene convocato dalla scuola della figlia e dovrà fare i conti con le autorità che intendono portargliela via.
Michael dovrà faticare parecchio per mantenere L'affidamento della bambina e non vederla sparire sotto i suoi occhi.
Genere: Avventura, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Knight family '
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Ciao a tutti! ATTENZIONE: Michael non ha MAI parlato del suo passato e la sua infanzia nelle puntate quindi mi sono presa la libertà di scrivere io qualcosa.

Se non vi piace ditemelo pure e cambierò completamente la trama.



Michael non mangiò e non uscì dalla sua stanza, il solo pensiero di perdere Amy lo stava distruggendo.

Magari aveva solo sognato, magari non era reale e se invece lo fosse stato, sarebbe andata bene.

Si stava facendo un sacco di fisse ma lui ben sapeva come funzionava in quei casi...lui ci era passato.

Aveva solo due anni e sua madre era deceduta a causa della stessa malattia che gli aveva strappato la sua amata Bonnie.

Era rimasto solo con suo padre, che non faceva altro che picchiarlo e ubriacarsi come se non esistesse un domani, come se l'alcool fosse l'unica soluzione possibile ad una vita segregata con lui.

Fu così sin da quando era nato, botte e silenzi, tanto che Michael si chiese come aveva imparato a parlare sotto quell'uomo che, oltre alle brutte parole, non sapeva dire nulla.

All'età di sette anni venne allontanato e messo in una casa famiglia per ben tre anni.

Ricevette solo umiliazioni e mai un complimento, forse una volta ma non era certo neanche di quella.

Gli dicevano che era colpa sua se suo padre era arrivato a picchiarlo e sua madre a morire, lui l'aveva uccisa.

E quando, alla fine, venne adottato dalla sua nuova famiglia, ottenne tutti i benefici che un bambino potesse desiderare.

Una madre e un padre amorevoli e tanti giocattoli.

Ebbe anche un educazione, che però lui aveva sprecato come un idiota.

Tutto finì all'età di diciannove anni, quando stava all'accademia di polizia e venne a sapere che i genitori adottivi erano morti in un incidente d'auto a causa di un malvivente che era passato con il rosso.

Il suo desiderio di vendetta e di difendere il prossimo era diventato tale da invaderlo completamente.

Ma era quello il problema.

Non ci stava riuscendo.

Il tizio che aveva ucciso i genitori era finito in prigione e condannato alla pena capitale e quindi lui aveva trovato un minimo di pace su quel fronte.

Ma la difesa del prossimo era per lui una guerra sempre aperta e quella volta stava sentendo il fallimento che lo sovrastava.

Non poteva difendere Amy.

Non poteva difendere l'unica sua ragione di vita che, a breve, poteva sfuggirgli dalle mani.

E che cosa sarebbe successo? Non l'avrebbe più rivista?

Già si immaginava la scena di lei che veniva portata via sotto i suoi occhi e il suo corpo inerme, incapace di muoversi se non per procurare danni a qualcuno.

Vedeva gli altri bambini prenderla in giro, umiliarla e trattarla male o rubarle i vestiti.

La vedeva in mezzo alla strada in cerca di lavoro e senza una fissa dimora in quanto troppo grande per essere dichiarata adottabile e troppo grande per restare nella casa famiglia.

Si portò le mani alla testa -Dio ti prego non farlo- se li strinse quasi a strapparli e cercò di calmarsi con respiri profondi.

Pensò a Bonnie, a cosa avrebbe fatto o cosa gli avrebbe detto.

Gli avrebbe detto -Sei un idiota, non sai fare il padre-

Michael sapeva bene cosa avrebbe risposto -Lo so, mi dispiace...dovevo morire io-

se quel giorno...quel giorno in ospedale, mentre combatteva tra la vita e la morte, avesse scelto di lasciarsi andare...forse Amy avrebbe avuto una famiglia amorevole come era riuscito ad averla lui.

Era indeciso, non sapeva come agire.

Fece per alzarsi, con l'intenzione di andare da KITT, ma venne fermato dal bussare alla porta.

Non rispose, non voleva, non era in grado.

“Michael?” era Devon.

Non ottenendo risposta, entrò di fretta, convinto di trovarlo steso a terra o in fuga.

“Ah..sei qui” sospirò di sollievo “sarebbe gradita una risposta”

Michael lo guardo serio.

Non ce l'aveva con lui ma non era in grado di parlare e Devon non sapeva ancora nulla.

“Questa è per te” reggeva in mano una busta grande “arriva dai servizi per i minori, sarà il controllo annuale, ho sentito che lo fanno per i primi due anni e poi basta” vedendo che Michael era molto più cupo del solito, iniziò a preoccuparsi “Michael ti senti bene?” ma niente.

Michael aprì la busta lentamente, aveva paura di scoprire il contenuto.

Dentro c'era un plico di almeno dieci pagine.

Si tirò il collo e lesse velocemente, cercando la motivazione di tutte quelle pagine.

Devon era sempre lì ad osservare e quel silenzio non gli piaceva.

Trovò ogni risposta in terza pagina.


- Si dichiara, inoltre, che se, al verificarsi del controllo, risulteranno incongruenze, le autorità competenti provvederanno al mandato per l'allontanamento della minore Amelia Jane Knight -


Michael, dalla frustrazione, emise una specie di ringhio e accartocciò il plico gettandolo a terra con forza, tanto che Devon si spaventò di quella reazione e si chinò a prendere il plico per leggerne il contenuto.

Michael se ne andò fuori dalla stanza e scese in garage, dove stava KITT.

“Ehi Michael” lo salutò “ho fatto una scoperta ed ho aggiornato il mio database lo sapevi che le mosche su centinaia di occhi ne funzionano solo la metà?”

ma non ottenne risposta e, non sapendo cosa stava accadendo, rimase zitto rilevando i parametri di Michael.

Erano alti e la pressione altrettanto.

Mise in moto e partì a tutta velocità.

All'ingresso della fondazione, sui gradini principali, Amy stava osservando le stelle.

La serata era calda e la brezza estiva era un vero toccasana.

Adorava vedere le stelle.

Quando sentì sgommare si alzò di scatto e vide KITT e suo padre sfrecciare lungo il viale

“KITT!” chiamò ma senza essere udita “papa!”

l'unico che rispose fu RC che, sentendola chiamare, era accorso convinto fosse successo qualcosa.

“Dove sta andando?”

“Non lo piccola, avrà avuto qualche compito da svolgere da Devon” si tranquillizzò e si sedette sui gradini assieme a lei “ti piacciono le stelle?”

“Moltissimo” Amy abbassò lo sguardo, sicuramente era arrabbiato per la rissa a scuola.

“Ehi, nana, che hai?”

“L'ho deluso RC, oggi ho litigato con Emily Olsen e sono finita dalla preside Hettie”

RC rimase senza parole “Beh...sono cose che capitano, ma non dovresti comunque farlo” gli disse, non era in grado di arrabbiarsi con lei “cos'è accaduto?”

“Emily mi prendeva in giro dicendo che papà era un poliziotto corrotto”

RC sospirò e scosse la testa “E' solo invidia, ignorala, tu sei superiore a lei” le accarezzò i capelli

Amy sospirò “Tu conosci qualche storia sulle stelle?”

RC riflettè “Aveva un amico che le studiava e mi ha insegnato qualcosa”

“Dai racconta”

lui la guardò “Hai fatto i compiti?”

Amy alzò la mano destra “Sissignore lo giuro” ringraziò che suo padre non aveva detto nulla della rissa a scuola.

RC la guardò ancora più serio

“Ok mi manca un tema, ma è sulle stelle e chi meglio di te mi può aiutare?”

RC rise “Sei...sei incredibile”

“Sono una Knight”

“Me ne sono accorto” po si avvicinò di più alla bambina e indicò verso il cielo “vedi quel gruppo di stelle? Quella lì è Cassiopea, la chiamano signora sulla sedia a dondolo” poi indicò un altro gruppo di stelle “Quella invece è l'orsa maggiore affiancata da quella minore e sai cosa si dice dell'orsa maggiore?” Amy scosse la testa “si dice che...”

“RC” Devon apparve alle loro spalle, facendoli sobbalzare.

RC si alzò subito e si sistemò i pantaloni “Perdonami Devon, mi ero concesso una pausa, vado subito a finire e...”

“No RC non è per questo, dobbiamo parlare” poi guardò Amy “e tu? Hai finito il tuo dovere?”

“Mi...manca un tema sulla stelle e...RC mi stava aiutando”

“Immagino” sorrise, intuendo da solo che il tema c'era ma non sulle stelle “facciamo così, ti lascio RC come racconta favole se vai a finire il tuo tema subito”

Amy capì di essere stata beccata “Si zio Devon” li superò, salutò RC e salì in camera sua.

RC ricambiò il saluto e poi guardò Devon, che era tornato serio “Zio Devon” ridacchiò, poi si zittì “Sono nei guai?”

Devon scosse la testa e porse al ragazzo il plico stropicciato “Stavolta no”


*****


Michael raggiunse a gran velocità le strade del cimitero.

Si fermò a metà e scese dalla macchina.

Si osservò attorno e si addentrò fra le lapidi, fermandosi davanti alla tomba della sua amata Bonnie.

Tremava, non dal freddo o da altro, ma perchè si sentiva impotente.

Sarebbe davvero andata bene?

“Bonnie aiutami” ma non ottenne risposta “che devo fare? Lei diventa grande, io sempre più vecchio e non riesco a gestirla come dovrebbe fare un vero padre” si mise dietro alla lapide e si sedette appoggiando la schiena su di essa, immaginandosi di stare vicino a Bonnie e non al marmo gelido.

Quel marmo che, ogni volta, gli ricordava che Bonnie non c'era più, che gli era scivolata via dalle mani così in fretta che lui non era riuscito rendersene conto.

“La sto perdendo, ti prego non farmela portare via”

si portò le mani al volto e sospirò.

Sarebbe stata una lunga notte.

  
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