Nessuno. Nessuno era andato da lei, a chiederle se volesse ballare. Nessuno che si fosse preoccupato di come stesse senza partner, di come si sentisse. Ma c’era un motivo, no? Ovvio. Lei era la “Reginetta di Sinnoh”, chi mai avrebbe potuto ballare con tale magnifica presenza? Si era creata attorno una barriera invisibile, che la rendeva intoccabile. Ma lei non voleva questo, no. Lei voleva solamente qualcuno che avesse la premura di chiederle di ballare. I giorni passati era tanto emozionata per quell’evento a cui avrebbe partecipato. Si era messa in tiro per quella serata speciale, che includeva Campioni, Superquattro, Capipalestra, Coordinatori e Super Coordinatori. Indossava un abitino sui temi del rosa, arrivava poco sopra il ginocchio e il corpetto aveva un dolcissimo contorno di fiori bianchi e rosati. Le scarpette col tacco la rendevano aggraziata e slanciata. Iris, poi aveva insistito sull’acconciarle i capelli, e lei non aveva potuto far altro che accettare. Ora che si ritrovava sola, però, un vuoto all’altezza dello stomaco l’attanagliava. Ma non poteva farsi scoprire delusa dalla serata, no, doveva sorridere e fare finta di starsi divertendo, ma come? Come, se piegando qualsiasi muscolo facciale, le lacrime minacciavano di uscire? Sentiva la vista appannarsi sempre più, gli occhi umidi a causa del trucco e delle stille che, presuntuose, pretendevano di uscire e renderla ridicola agli occhi di tutti. Voleva solo sparire, in quel momento. Quanti ragazzi, prima che divenisse famosa, le avevano chiesto di uscire? Aveva perso il conto. E quanti ragazzi- no aspetta, ora nessuno più le chiedeva un appuntamento. La fama l’aveva resa diversa, più importante, e gli altri avevano paura, paura di sfigurare. Decise di uscire, magari una boccata d’aria non le avrebbe fatto male, anzi. Ad un tratto, però…
Mal di testa.
Voglia di vomitare.
Capogiro.
Qualcuno accorre verso di lei.
E le lacrime, potenti, cadono presuntuose.
Questo è ciò che succede quando si è famosi. Questo è ciò che succede se si è la bellissima “Reginetta di Sinnoh”. Questo è ciò che Lucinda ricorda prima di svenire tra le braccia di un ragazzo dallo sguardo gentile e preoccupato.