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Autore: Jenni Skeletron    27/10/2016    0 recensioni
Il suono della pioggia è meraviglioso, l’odore della terra è qualcosa di così puro, rilassante, aiuta a pensare meglio, a schiarirsi le idee; come se le gocce d’acqua non lavassero solo il mondo esterno, ma rendessero più limpida anche la nostra mente, tutto più limpido. Sono in quei momenti che riesco a pensare, a vedere meglio i problemi, da tutte le angolazioni, studiarli con calma, senza fretta.
È come se il mondo si fermasse.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Giornate di pioggia

 
Il suono della pioggia è  meraviglioso, l’odore della terra è  qualcosa di così puro, rilassante, aiuta a pensare meglio, a schiarirsi le idee; come se le gocce d’acqua non lavassero solo il mondo esterno, ma rendessero più limpida anche la nostra mente, tutto più limpido. Sono in quei momenti che riesco a pensare, a vedere meglio i problemi, da tutte le angolazioni, studiarli con calma, senza fretta.
È  come se il mondo si fermasse.

Molti odiano questo tempo, si sentono stanchi, nervosi non appena vedono i nuvoloni neri avvicinarsi, non riescono a vedere il piccolo raggio di luce dietro di essi, non riesco ad andare avanti o a vedervi il lato positivo, i benefici che porterá alla terra.
Vedono solo i loro abiti bagnati, la loro mancanza di ombrelli ed il traffico che incontreranno per andare a lavoro. Non esiste null’altro, solo rabbia ed irritazione per il resto del mondo causata da qualcosa che non possiamo controllare, che prescinde dalle nostre conoscenze, che puó opporsi ad ogni nostro piano, senza renderci conto che è  proprio sotto la pioggia che accaddono le cose più romantiche.

Un pensiero gentile come il cedere l’ombrello ad altri, offrire un posto in cui ripararsi o si togliersi l’impermiabile per  tenere all’asciutto qualcun altro o chi imperterrito, nonostante un acquazzone decide che vale la pena portare un regalo.
Il meglio delle persone.
Che vadano al diavolo tutti gli automobilisti infuriati, coloro che prendono a tutta velocitá una pozza a bordo della stada o coloro che senza il minimo rimorso si appropriano di quegli ogetti lasciati all’entrata dei locali facendo poi inveire il proprieetario una volta usciti.

Solo i bambini capiscano ancora la gioia che viene dalla pioggia mentre per gli adulti vuol dire pericolo, incidenti stradali, distruzione, ma per loro vuol dire pozzanghere in cui saltare, fango in cui giocare e sporcarsi, stare al caldo e guardare la televisione con i genitori.
Noi abbiamo perso tutto questo.

Nella nostra vita perdiamo un sacco di cose, a partire dai ciucci che in realtá venivano nascosti per non essere più usati, le scarpe che ci toglievamo nel passeggino, i giochi, i pezzi del puzzle, la nostra innocenza.  Non vi è  un preciso momento in cui essa scompare, ma un giorno ci rendiamo conto che ci ha abbandonato, che le preoccupazioni della vita di tutti i giorni vincono sulla fantasia, su quegli scenari fiabesci in cui combattevamo con i draghi per essere degli eroi, diventiamo adulti. Cominciamo a perdere cose più importanti come il denaro, i biglietti del pullman, dei documenti importanti, ma soprattutto tempo.
Non è  mai abbastanza, sempre troppo poco e troppe cose da fare. Troppe informazioni da apprendere troppo poco per ritagliare un momento solo per noi, troppo poco per sbagliare. Passiamo l’infanzia a sperare di diventare grandi pensando che sia bello avere delle responsabilitá, non avere nessuno che ti dica cosa devi e cosa non devi fare, la veritá è  che non ci rendiamo mai veramente conto di quanto i nostri genitori siano tormentati da ogni singola cosa che avviene nel mondo.
Ci convinciamo che non sempre abbiamo tempo di decidere, o peggio ancora che ne abbbiamo toppo, procastinando senza far nulla ed eccola che arriva, l’ansia.

L’ansia è  la nostra nuova compagna di giochi, quella vocina nella testa che non riusciamo a scacciare, che quando siamo felici arriva con una mazza da baseball per colpirci all’altezza delle ginocchia per ripotarci alla realtá e che nessuno puó sconfiggere per noi. Essa è infida, onnipresente e pronta a farti crollare da un momento all’altro perchè  nessuno di noi è  abbastanza forte da tenersi tutto dentro: abbiamo bisogno, prima o poi, di dire a qualcuno quello che è  accaduto, cosa ci preoccupa e fingere di stare bene ci fa stare solo peggio, ci fa dimenticare chi siamo realmente, ma abbiamo paura di deludere gli altri, che nel momento in cui vedranno il mostro no potranno accettarlo, lasciandoci di nuovo soli. Vorremmo solo qualcuno che ci ascoltasse, senza impegnativa, perchè  in due le cose si uardano meglio, ma non sempre ne abbiamo il coraggio.

Pensiamo sempre che i nostri problemi siano più grandi di quelli degli altri, che non possano capire o che li prendano troppo alla leggera e li sminuiscano. Questo ci fa rabbia.
La veritá è  che tutti hanno dei problemi, sia piccoli che grandi e nessuno sa come risolverli a mente fredda, certe volte vorremmo solo poter prendere quella maledetta compagna e distruggerla, ma anche se ci riuscissimo eccola che tornerebbe e sempre a barccetto con qualcun altro, che sia un nuovo problema o la rabbia.

Basta una piccola cosa, una gentilezza, un po’ di fortuna al momento giusto, non serve altro per andare avanti.
Non possiamo fermare le nostre perdite, non possiamo controllare quanto queste siano grandi, non possiamo controllare il dolore che ci provocano, ma possiamo aiutare gli altri, sorridere ai giovani che piangono nel loro letto e che escono con gli occhi ancora gonfi come delle mongolfiere perchè  se lo sono deve essere successo qualcosa, il loro piccolo mondo deve essere stato stravolto e non riescono a vedere oltre perchè  non importa che ci siano altri sette miliardi di esseri umani, quelli che per loro erano il tutto si contano sulle dita di una mano e quella mano è  stata spezzata.
Possiamo aiutare quella vecchietta ad attraversare la strada, perchè  se ci mette cos ì tanto è  perchè  non ci riesce da sola, perchè  camminare per lei è  come avere mille aghi che le perforano la pelle ed entrano ancora più il profonditá, giù fino alle ossa e se la sua schiena è  così curva è  perchè  negli anni i pesi che ha dovuto portare sono diventati troppo grandi.
Possiamo sorridere a quell’ uomo burbero che troviamo al tabacchino e ci ha tagliato la strada perchè ciò in cui credeva da bambino lo ha deluso ed ora va avanti per inerzia, con un lavoro che odia ed una famiglia che deve riuscire a mantenere.
Sono mille le cose che possiamo fare, un atto gentile che faccia sentire meglio gli altri e noi stessi, essere degli eroi nel nostro piccolo e magari sorridere sotto la pioggia, dopotutto questa nasconde le lacrime.
   
 
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