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Autore: PaperHero    28/10/2016    1 recensioni
Ambientata dopo la quinta puntata della seconda stagione.
Stretto tra le braccia della madre, Lucifer sfogava tutto il suo dolore. Che cosa aveva fatto? Aveva ucciso suo fratello. Suo fratello, la cui unica colpa era stata quella di aver voluto difendere il padre dalla distruzione e far in modo che il patto che avevano stipulato venisse rispettato. Quello stesso padre che, per i suoi messaggi poco chiari, aveva finito per metterli contro.
Lucifer aveva pagato il prezzo più alto, ritrovandosi a dover scegliere tra rispedire la madre all’Inferno o far morire Chloe, la donna a cui teneva di più come aveva detto Uriel prima dello scontro. Non poteva permettere una cosa del genere.
Genere: Fluff, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lucifer Morningstar
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Sfogo Stretto tra le braccia della madre, Lucifer sfogava tutto il suo dolore. Che cosa aveva fatto? Aveva ucciso suo fratello. Suo fratello, la cui unica colpa era stata quella di aver voluto difendere il padre dalla distruzione e far in modo che il patto che avevano stipulato venisse rispettato. Quello stesso padre che, per i suoi messaggi poco chiari, aveva finito per metterli contro.                                                                          
Lucifer aveva pagato il prezzo più alto, ritrovandosi a dover scegliere tra rispedire la madre all’Inferno o far morire Chloe, la donna a cui teneva di più come aveva detto Uriel prima dello scontro. Non poteva permettere una cosa del genere.
Dopo aver cercato per mesi di convincere gli essere umani che non era un’assassino, ecco che si ritrovava costretto a macchiarsi le mani di quel crimine, il peggiore di tutti. Era diventato un fratricida, separando una madre dal proprio figlio.
Madre che in quel momento lo stava stringendo nel suo abbraccio, fornendogli quella protezione, quel calore e quella sicurezza che solo una mamma riusciva a trasmettere. Gli sembrava di esser tornato bambino quando cercava rifugio nelle braccia materne. In tutti quegli anni, da quando era caduto, aveva sentito la mancanza di quei momenti cosi familiari.
– Dovresti odiarmi per quello che ho fatto- mormorò Lucifer, quando le lacrime iniziarono a scemare – Ho ucciso mio fratello- aggiunse, cercando di controllare la propria voce, anche se risultò comunque tremante alle orecchie dell’altra.
– Vieni qui- disse “Charlotte” con tono dolce, prendendo il figlio per mano e, facendolo sdraiare sul divano, con la testa appoggiata alla sue ginocchia.
Prendendo ad accarezzargli i capelli, la donna disse:- No, Lucifer. Non ti odio perché sei stato costretto a farlo. In quel momento, ti sembrava la cosa più giusta da fare e non te ne faccio una colpa-
- Non merito una simile generosità, mamma. Come esperto in punizioni, per quello che ho fatto, non posso accettarla. Le mie mani sono macchiate dal sangue del mio stesso fratello- replicò il Diavolo, guardandosi le mani ancora sporche e gli occhi lucidi e rossi per il pianto. Il nodo alla gola che non voleva andarsene e il senso di colpa che attanagliava la sua anima, lasciandolo completamente distrutto.
 La madre non rispose e continuò a accarezzarlo finchè non senti il respiro del figlio farsi pesante. Si era addormentato, sfinito dalle lacrime versate poco prima e dalle emozioni derivate da quella brutta giornata.

La lama che affondava nel petto del fratello; le sue mani sporche di sangue; le ultime parole pronunciate da Uriel, incomprensibili a lui e a Maze; la realizzazione di ciò che aveva appena fatto. Aveva appena ucciso suo fratello.

– No!- urlò Lucifer, svegliandosi di soprassalto e con il respiro affannoso.     
 Il cuore che gli batteva forte nel petto e, senza che se ne rendesse conto, le lacrime avevano ripreso ad uscire dai suoi occhi. Si portò una mano ai capelli e, nonostante il suo stato sconvolto, si accorse di trovarsi sdraiato sul divano e avvolto in una coperta.
– Tesoro, cos’hai?- il suo urlo aveva attirato la madre, intenta a bere uno short al bancone.                        
– Niente mamma. Ho solo avuto un incubo- rispose Lucifer, singhiozzando.
Sentendo quelle parole, Charlotte si avvicinò a lui e lo strinse a sé, mormorando:-Povero bambino mio. Vuoi che ti preparo qualcosa? Magari  qualcosa che ti faccia dormire- 
- Grazie mamma ma no. Se vuoi darmi qualcosa, versami uno scotch-
- Non mi sembra la soluzione giusta, Luci- disse lei, con una nota preoccupata nella voce
Il Diavolo si separò dalla madre e, senza dire una parola, si diresse verso il bancone, servendosi da solo. Si sedette e iniziò a bere, cercando di dimenticare quelle ultime ore, sotto lo sguardo triste della madre.   
                                                                                                     

   
 
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