Me ne andai.
Indossare vestiti rossi non aiutó a nascondere il sangue.
Neanche i capelli rossi aiutarono.
Dio, quanto adoravo il rosso.
Era il mio colore preferito, seguito dal nero.
Per me esistevano solo questi due colori:
Rosso come il sangue
Nero come le tenebre
Un'altro colpo andò a segno.
Nessuno sospettava di me.
Era diventato noioso in un certo senso.
Ancora una volta non dormii.
Suonai il pianoforte e giocai ai videogiochi.
La mia vita avrebbe fatto schifo se non fosse stato per le mie passioni.
Ero pazza
Odore di pancake.
Mia madre mi venne a chiamare.
Andai a fare colazione
Mi lavai i denti
Mi vestii
E andai a scuola.
Come tutti i santi giorni.
Odiavo andare a scuola:
non tanto perché si studiava, ma perché mi saliva l'istinto omicida solo a guardare i miei "compagni".
Arrivó il solito bullo, di cui, tra l'altro, non mi ricordavo neanche il nome.
Ma poco importa, quel giorno non avevo davvero voglia di starlo a sentire.
Gli tirai un pugno e lui svenne
Che goduria.
Il preside chiamó mia madre e lei mi mise in punizione:
Niente videogiochi per un mese.
Tsk. Se si aspettava che l'avessi ascoltata ,si sbagliava di grosso.
Mi stufai
Ne avevo le scatole piene di stare in quel posto di merda.
Me ne andai.
Non prima di aver ridotto mia madre a uno spezzatino.
Nessuno puó togliermi i videogiochi. Nessuno.
Da lí in poi la polizia inizió a sospettare di me.
Ma sparii.
Iniziai ad espandere la mia "area di gioco"
Russia, Cina, Alaska, Brasile...
Nessuna logica
Solo pura e pazza follia
~Angolo autrice
Lo so non è un granché ma l'ho voluta scrivere perché l'idea era buona ma, siccome l'ho scritta io, è diventata uno schifo e.e
Quindi accetto critiche
Anche pesanti
quindi. Niente graziepregociao
~Sissy