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Autore: Kyl8    28/10/2016    0 recensioni
Piccole pillole di fluff, storie più o meno brevi estrapolate dal mondo che ci circonda. Alcuni personaggi sono frutto della mia immaginazione, altri sono liberamente ispirati a persone esistenti, così come le storie raccontate.
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Busso alla sua porta che ancora non è mezzanotte. Ancora non è il mio compleanno. Ho ancora 29 anni.
Lui non dorme, mi invita con la sua voce gentile ad entrare. E' seduto a letto, gli occhiali e il libro aperto sulle ginocchia, la lampada sul comodino che gli illumina mezzo volto. Mi sorride perplesso mentre mi avvicino lentamente.
Gli dico che potrà fermarmi in qualsiasi momento, che se non vorrà basterà dire "No" e io me ne andrò. Poi prendo quello che tiene in mano e lo poso su comodino, mi siedo a cavalcioni su di lui, corpo contro corpo, il mio imperfetto e intatto involucro di vergine così vicino al suo sodo e vellutato e caldo e già esplorato.
Rimango ferma, osservo tutto: la fronte solcata da piccole rughe di espressione, le sopraciglia folte, il naso dritto e deciso, la barba dall'aspetto ispido ma che è soffice come cotone dal quale spuntano le labbra dalla curva perfetta, gli occhi sottili e leggermente allungati, i capelli neri già illuminati da qualche filo argentato, le lentiggini, l'orecchino, il collo.
Alzo le mani e percorro le curve che disegnano i muscoli, il pomo d'Adamo, le scapole. Lo sento rabbrividire impercettibilmente. Poi passo agli zigomi, le palpebre chiuse, le labbra soffici. Poso la mia bocca sulla sua pelle come una carezza leggera, bacio tutti i punti che ho sfiorato prima con i polpastrelli.
La gola, per avermi in ogni tuo respiro, gli occhi, per avermi nei tuoi ricordi, le labbra, per avermi nelle tue parole.
Con timore aspetto un "No" che non arriva.
Gli sfilo la maglia e lui lascia fare, scopro il suo corpo di uomo, passo i polpastrelli sulla pelle con attenzione, studiandone ogni neo, ogni avvallamento, ogni imperfezione. Risalgo lentamente il dorso assaporando ogni istante di contatto fino a raggiungere nuovamente il viso. Un nuovo bacio. Lui posa le mani sui miei fianchi avvicinandomi di più, approfondendo il bacio che diventa quasi violento.
No amore, non puoi. Devi rimanere fermo e in silenzio. E' questo il gioco, sono io che decido. Mi allontano a malincuore dal suo bacio che sa di boschi inesplorati, di sole e di fiume limpido. Rimango a guardarlo, ancora e ancora, occhi negli occhi, cerbiatto sorpreso. Adagio il viso sulla sua spalla affondando il naso nell'incavo tra il collo e la scapola e inspirando a fondo il suo aroma.
Scendo con la mano e gli do gioia. Chiude gli occhi, sento il suo respiro che si fa più veloce, sorride e io sorrido con lui. Mi piace sentire il suo calore, mi piace percepire il suo corpo vivo e pulsante al mio tocco, mi piace il suo odore e la morbidezza delle sue labbra. Un ultimo bacio prima di alzarmi e tornare nella mia stanza.
Sono le 00:46, ho 30 anni e ho dato piacere ad un uomo per la prima volta.
   
 
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