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Autore: LeInvisibiliGemelle    28/10/2016    0 recensioni
Otto personaggi si muovono in un'università fuori dal normale.
Fra intrighi amorosi, sparizioni misteriose, demoni e fantasmi, come si concluderà questo anno scolastico?
Genere: Mistero, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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USSA, la scuola dei misteri









Tom:
Come faccio spesso la mattina presto, sto vagabondando per la scuola, senza una meta ben precisa. Sicuro di non averne una?
Uffa, ecco che ricomincia. Metto in atto la mia nuova tattica: ignorarla. Lo sai che non funziona, vero? Accidenti, mi ha già scoperto. Che barba, è difficile tenere segrete delle idee a qualcuno che ti legge nella mente.
Tanto io lo so dove vuoi andare… Canticchia dolcemente cercando di irritarmi. Mi impongo il silenzio, cosa che mi richiede non poco sforzo. Sono abituato a dire le cose in faccia alla gente. Inoltre è snervante non avere la possibilità di formulare minacce fisiche come faccio di solito.
Stai andando a cercare Alexia, la ragazza che ieri sera guardavano tutti e che tu hai visto al teatro. Come fai a saperlo?!? Accidenti! Mi sono tradito.
La mia coscienza ridacchia soddisfatta.
In ogni caso non era proprio una decisione, ma solo un’idea (insignificante) che mi vagava in testa… Continui a negare i fatti a te stesso. Quanto mi dà sui nervi quando usa quel tono da saputello! Ad ogni modo guarda caso sei arrivato nel dormitorio femminile proprio al piano dove c’è la sua camera.
Ringhio di rabbia mentre mi nascondo dietro un angolo per non farmi notare dal gruppetto di ragazze che sta passando qui davanti. La più vicina si volta spaventata e poi si affretta a raggiungere le altre.
Continuo ad aggirarmi di nascosto per i corridoi del dormitorio. Guai se si sapesse che sono stato qui. Dopo essermi sorbito un’altra paternale su questa storia dell’immagine, finalmente… Oh, Tom, guarda un po’ chi c’è là? La conosci? La voce della coscienza è squillante e canzonatoria; ringrazio di essere l’unico che la può sentire.
Seguo Alexia cercando contemporaneamente di avvicinarmi. Si sta dirigendo verso il bagno. Adesso sono proprio dietro di lei, davanti alla porta della toilette. La sento borbottare piano: «Questo reggiseno è scomodo!» porta le mani sotto le ascelle e lo gira, con esso si spostano anche le tette, una finisce nel centro del petto e l’altra sotto il suo braccio sinistro. Subito dopo lei entra in bagno e sparisce dalla mia vista.
Mi blocco, allibito, la bocca spalancata in un’espressione che credo sia decisamente da ebete. Anche la coscienza è rimasta a corto di battute.
Ci mette un po’ a riprendersi e a sussurrarmi, con un tono che lascia trapelare una leggera preoccupazione: Aspetta un po’… ma non ti pare di averla già vista? Ha una faccia familiare… Un dubbio tremendo mi assale. Però subito deglutisco scuotendo la testa: no, è impossibile!
 

Lee:
Sfreccio fra i passaggi segreti dirigendomi alla sala dove si terranno le votazioni per la ragazza più bella della scuola, cosa a parer mio alquanto ridicola. La più bella in assoluto è indubbiamente Leonore!
Entro nella stanza senza fare rumore e nessuno si accorge della mia presenza. Passo gli occhi su tutta la sala un paio di volte prima di individuare quello che stavo cercando, il mio migliore amico. È stato lui a convincermi a venire qua, se fosse stato per me sarei rimasto più che volentieri a studiare nel labirinto.
Chissà se vincerà la Reginetta anche quest’anno o se preferiranno la nuova arrivata, in fondo neanche lei era male, ma nessuna delle due è neanche lontanamente paragonabile alla mia maestra.
Appaio di fianco al mio amico sedendomi in una posizione leggermente scimmiesca sul sedile accanto al suo. Ha il viso concentrato e gli occhi distanti: qualcosa non va.
Lui si gira un attimo nella mia direzione e sobbalza appena quando mi nota rimproverandomi come al solito: «Smetti di apparire accanto alla gente così! C’è chi crede che tu sia un fantasma! E poi non sederti in quel modo… prima o poi qualcuno ti scambierà per una scimmia…». Sorrido a quella battuta squallida, il suo senso dell’umorismo non cambierà mai, neanche quando è depresso!
Giusto! Devo indagare su perché sia così giù oggi!
«Sei strano… che hai?» butto lì come se niente fosse nonostante io sia preoccupato a morte per lui. In fondo è stato il mio primo amore e siamo migliori amici, è difficile rimanere apatico con lui.
«Niente, discorso chiuso!» sbotta lui guardandomi torvo. Odia parlare di sé, ha un milione di conflitti interiori che non riesce a risolvere, povero piccolo… oppure la sua coscienza lo tartassa di nuovo?
Mi sbilancio un po’ troppo verso di lui perdendo il mio assai precario equilibrio e finendo col baciarlo. Il tutto dura una frazione di secondo, poi sono a terra con un bel po’ di risatine di scherno al seguito. Sospiro, perché la gente mi nota solo quando faccio figuracce?
Accetto di buon grado la mano che mi tende in aiuto il mio amico e lo ringrazio interiormente per le occhiate di fuoco che lancia a chiunque osi ridere.
«Dovresti smetterla di baciarmi sai? Ora che hai una ragazza puoi permetterti solo del sano sesso senza smancerie, sennò rischi proprio di far arrabbiare la fantasmina!» e si mette a ridere. Ma quanto è scemo? Rido con lui anche se non concordo minimamente con quello che ha detto.
«Sai che sei proprio un idiota Tom?» ribatto io continuando a sghignazzare.
Iniziano le elezioni e io, ovviamente, voto per Leonore. Sbircio nella scheda di Tom e… oh mio Dio! Ma ha votato per quella nuova? Non per la Reginetta come suo solito? Perché mai?
Non dirmi che lui… ma lo sa che quella nuova e il ragazzino che per poco menava il primo giorno sono la stessa persona? Cioè dai, non ci vuole un genio a capirlo, sono uguali se non si contano le tette… e la ragazza è apparsa proprio quando il piccoletto è scomparso… certo che deve essere proprio in una brutta situazione per travestirsi da donna…
Quindi, ricapitolando, mister “l’amore è una cosa futile” e “io non mi innamorerò mai” si è preso una gigantesca cotta per un ragazzo alquanto androgino… non male come situazione. Io però il piccolo segreto del suo amore non glielo dico, chissà come reagirà quando lo verrà a sapere…
Le votazioni si concludono con la vittoria di “Alexia” che ha ricevuto quasi il sessanta per cento dei voti della scuola (ah, se sapessero che in realtà è un maschio!), al secondo posto si piazza la Reginetta con il trenta per cento e poi ci sono voti sporadici ad altre ragazze, e uno a Luc, un ragazzo decisamente narcisista del secondo anno che come al solito si è autovotato… credo sia l’unico ad aver avuto una storia abbastanza seria con Tom senza essere preso a pugni (sì, io non sono stato risparmiato e sì, mi aspetto come minimo un coro di “povero cucciolo!!!” perché sennò mi offendo!). È un tipo particolare, gay dichiarato ma nessuno osa toccarlo. Io lo stimo, sa difendersi e non si vergogna di essere quel che è… al contrario di un certo bullo di mia conoscenza…
Sospiro fissando il ragazzo seduto al mio fianco. Non cambierà mai!
 

Alex:
Cammino a testa bassa dietro alle mie nuove amiche, diretto alle votazioni per il ragazzo più bello della scuola. Io non ci volevo neanche andare, cosa comprensibile visto che sono un maschio anche se, al momento, tutta la scuola pensa che io sia una ragazza e gira voce che io abbia vinto le votazioni come ragazza, ma ciò non toglie che io, in teoria, avrei dovuto parteciparci come votante e non come votato! Cavolo sono pur sempre un ragazzo!
Questa storia del travestirsi da donna non mi piace neanche un po’. Un sacco di ragazzi con gli ormoni che girano mi fanno il filo!
Come per confermare questo pensiero, uno particolarmente coraggioso mi chiama dal fondo del corridoio per chiedermi di uscire. Lo liquido con un’occhiataccia. Continuando a camminare sorrido al pensiero della faccia che farebbe se scoprisse il mio vero sesso.
Arriviamo in una sala enorme piena di ragazze sghignazzanti e ci mettiamo a sedere su delle sedie libere. Ci viene dato un piccolo pezzo di carta su cui dovremmo scrivere chi è più bello secondo noi. A questo punto un grande interrogativo si forma nella mia mente: chi votare? A dispetto di quel che sembra non sono gay. Ma quello che mi sgomenta di più è che il dubbio l’avrei anche se fossi andato all’altra assemblea. A me non piacciono né i maschi né le femmine!
Guardo ansioso le altre, che stanno discutendo su chi si meriterebbe il loro voto. Per noi di prima è difficile scegliere, visto che non conosciamo ancora molta gente.
Tutt’a un tratto una voce spettrale chiede da un punto dietro di noi: «Voi chi voterete?»
Noi sobbalziamo, poi voltandoci rispondiamo che ancora non lo sappiamo. Leonore afferma, con gli occhi che le brillano: «Io naturalmente voterò Lee. A voi concedo di votarlo, ma se c’è qualcun altro che lo farà questa sera verrà ucciso».
Un brivido mi percorre la schiena. Spero non dica sul serio, anche se dalla sua espressione sembrerebbe proprio di sì.
Lei si volta e mi dice: «Ah, Alex, non so se lo sai ma gira voce che tu sia molto gettonato anche come maschio. Ho pensato che la notizia ti potesse interessare». Detto questo, sparisce in uno svolazzo.
Io mi volto verso le altre e chiedo con un tremito: «Come fa a…» «…sapere che sei tu? Me lo chiedo anch’io, ma comincio a credere che lei sappia tutto ciò che accade in questa scuola. Vorrei proprio sapere qual è il suo segreto» risponde Iris.
Sofia domanda curiosa: «Chi è Lee?» questa volta a rispondere è Aisha che dice: «L’altro fantasma della scuola. Loro due stanno insieme, se non si era capito. Strano che ci permetta di votarlo, dobbiamo starle proprio simpatiche».
Io l’ho intravisto una volta, è quello che mi ha portato le valigie in camera il primo giorno. Comunque questi due non mi sembrano cattivi, anzi, mi stanno simpatici. Potremmo fare amicizia, se loro ne sono capaci.
Alla fine risolviamo il dilemma iniziale decidendo che io e Sofia voteremo Lee mentre Iris e Aisha me. Dicono che non si noterà fra tutti i voti che mi saranno indirizzati, inoltre, essendo lesbiche, votare uno che si finge ragazza sembra loro adeguato.
I risultati finali sono: 50% circa a Tom, il capo dei bulli della scuola, 40% a me e il resto ad altri.
Alla fine non posso non sentirmi orgoglioso: Leonore mi ha riferito che ho ricevuto quasi il sessanta per cento dei voti dai maschi. Insomma, faccio scintille fra entrambi i sessi!
Al contrario di quello che può sembrare però questa non è una buona notizia: io odio essere al centro dell’attenzione.
Per stanotte è stata organizzata un’escursione nel bosco. Sembra divertente, anche se dicono sia stregato. Io non lo ammetterei mai con nessuno, ma ho un po’ di fifa. Sono sicuro che mi perderò e impiegherò tutta la notte a tornare a scuola. Spero di no, ma credo sia inevitabile: ho un senso dell’orientamento che fa schifo!
 

Luc:
Cammino a testa bassa per la boscaglia.
Mi sono staccato dal gruppo perché mi annoiavo, tanto questo bosco lo conosco a memoria!
Mi guardo intorno con circospezione, tendendo le orecchie per cogliere qualsiasi rumore sospetto e mi nascondo nelle ombre più buie della notte. Se qualcuno mi vedesse ora mi scambierebbe per un vampiro, pallido come sono.
C’è una leggenda che gira in questa scuola riguardante il bosco: si dice che sia la dimora di spiriti tormentati che ogni notte si svegliano dal loro sonno e vagano fra questi alberi alla ricerca disperata di anime umane. Dicono inoltre che tre anni fa, mentre uno studente del terzo anno si era avventurato nella zona dove la boscaglia è più fitta, dal bosco si sia alzato un urlo. Lo studente è tornato portato dalle onde del mare, ma di lui erano rimasti solo pochi brandelli di carne dilaniata e senza più un’anima (da cosa avessero decretato che era senz’anima lo sanno solo loro…). Ce ne sono tante altre di storielle di questo genere, ma non sto a raccontarvele tutte. Una è divertente però, una ragazza tre anni fa ha raccontato di essere stata messa incinta da un fantasma del bosco: che aspettasse un bambino era vero, ma quale fantasma ce lo ha tangibile?
Io il bosco l’ho girato tutto, sia di notte che di giorno, e vi assicuro che le uniche cose che ci potete trovare sono gatti, animali dell’isola e primini terrorizzati.
Dopo un po’ che cammino sento qualcuno che brontola dietro a dei cespugli. Mi avvicino con cautela e noto che è un ragazzo con delle finte tette messe storte, il trucco sbavato e un vestito da donna tutto sgualcito. È identico spiccicato a me, dalla punta dei capelli biondi alle caviglie secche simili a quelle di una donna.
«Ehi ragazzino!» richiamo la sua attenzione. Quello sussulta e si gira verso di me tutto tremante. Quando mi vede mi squadra un poco dall’alto in basso prima di strabuzzare gli occhi. Quanto è tenero!
E riecco il mio narcisismo che sale a galla…
Mi avvicino a lui e gli stampo un bacio non esattamente casto in bocca (notare che non ho detto “sulla bocca”). Quello spalanca gli occhi e si allontana di scatto sbattendo contro l’albero dietro di lui.
«Ma chi cazzo sei?!» chiede molto garbatamente e con tono per niente isterico.
«Ti va se ti porto fuori dal bosco?» chiedo sorridendo e ignorando la sua domanda. È così carino che mi dispiacerebbe lasciarlo qui da solo.
«Oh no, no, no, io con te non vado proprio da nessuna parte! Preferisco restarmene qui che seguire un pervertito!» afferma con un tono di voce leggermente troppo acuto per appartenere ad un ragazzo. Io ridacchio guardandolo. Effettivamente non credo che questo tipo si possa completamente definire un “maschio”.
«Pervertito io?» chiedo piegando leggermente la testa verso destra e assumendo un’aria innocente. Quello mi fulmina per poi alzarsi, pulirsi la gonna e dirigersi puntualmente nella direzione sbagliata rispetto a quella che dovrebbe prendere per tornare a scuola. Scuoto la testa rassegnato, questo ragazzino è strano forte!
«Guarda che sbagli strada» lo avverto indicandogli con la mano la direzione giusta.
Lui sbuffa dirigendosi dove indicato e mormorando un “lo sapevo” poco convinto.
Qualcosa mi dice che il ritorno a scuola sarà molto divertente!








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Angolo autrici: 

E finalmente conosciamo gli ultimi due personaggi principali della storia: Lee e Luc! 
Che ve ne pare di loro? 
Qualsiasi commento è gradito!

 
   
 
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