Sonetto storto dell'autunno
A chi volesse ancora andare a cuore
di cose sconosciute come amare
io dico: desistete! non notate?
qualunque amore è morto, soffocato
violentato nel silenzio e poi
gettato nell'abisso autunnale:
mucchi di scuse, giornate uggiose,
ansie malvagie ed occhiate storte.
Eppur qualcosa vive un'altra volta
e tolta ogni nera dissonanza
sorride, ed il suo canto è una rivolta:
il Bene vince, la bellezza danza.