Libri > Trilogia di Bartimeus
Ricorda la storia  |      
Autore: Fauna96    29/10/2016    1 recensioni
[Modern AU! della serie Altri Luoghi scritto per il Bart Fandom Day]
La telecamera viene presa in mano, l’inquadratura scorre velocemente per una cameretta fino alla porta aperta, da cui spunta una donna anziana sorridente.
- Progetto per la scuola, zia, per il laboratorio di cinema. Dobbiamo fare un cortometraggio sulla nostra vita.
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Bartimeus, Kitty Jones, Nathaniel, Tolomeo
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Altri Luoghi'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ma quello che abbiamo è più che abbastanza (Mondo ordinario)
 

Tramestio di sottofondo, schermo nero. Righe orizzontali, finalmente è messo a fuoco il primissimo piano di una scrivania, un ‘finalmente’ appena soffocato.
- Cosa stai combinando, caro? –
La telecamera viene presa in mano, l’inquadratura scorre velocemente per una cameretta fino alla porta aperta, da cui spunta una donna anziana sorridente.
- Progetto per la scuola, zia, per il laboratorio di cinema. Dobbiamo fare un cortometraggio sulla nostra vita –
- E riprendi me? – la donna scoppia a ridere – Sono certa che puoi trovare soggetti ben più interessanti –
 
Ora è il viso di Nathaniel a riempire l’intera inquadratura: aggrotta le sopracciglia, cerca di aggiustare qualcosa nella telecamera, si schiarisce la gola. – Sì. Il progetto per arte cinematografica ha inizio. Cavoli, avrei fatto meglio a fare di nuovo teatro col professor Makepeace, non ho la più pallida idea di come girare un film, figuriamoci un film sulla mia vita. Non è che sia così interessante, anzi... so che non pretenderanno chissà che, però... – si passa una mano tra i capelli – E poi ovviamente taglierò tutte queste parti assurde di monologo interiore... Comunque – la telecamera viene girata bruscamente e si ha la visione più accurata della camera di prima. – La mia stanza, nel sottotetto. Mi piace qui, è molto isolata e il mattino presto si sentono gli uccelli sul tetto e il sole entra piano, senza che mi dia troppo fastidio -.
Nathaniel trotta giù per le scale: rapide riprese di corridoi e porte chiuse fino alla cucina, splendente tanto è pulita, con un piatto di biscotti posato al centro del tavolo.
- Vivo con i miei zii, da sempre. Zia Martha è fantastica, è quella che manda avanti la baracca e il sottoscritto – una mano affusolata afferra un biscotto – Zio Arthur, invece... – primo piano di una severa porta socchiusa; la telecamera sbircia all’interno per cogliere un vecchio accigliato su carte varie. – No, non è così perché sta lavorando, lui è sempre così. Ma sotto sotto è a posto. Più o meno.
 
Londra. Gente che passeggia, che corre sotto la pioggia e sotto ombrelli colorati, gente che si gode il timido sole di febbraio, una canzone in lontananza; due converse nere che camminano veloci evitando le cicche di sigaretta, un sottopassaggio della metro...
 
...Camden Town, inequivocabilmente riconoscibile dalla sua folla variopinta. La telecamera si sofferma sul cielo scuro, poi si abbassa sulle luci, le insegne dei locali, le persone, fino a fermarsi su una ragazza che cammina lì a fianco e parla e gesticola. - ...il signor Button è adorabile e tu lo sai, ma ora, quando viene a chiedere un’edizione del 1632 con... – si volta verso Nathaniel – Mi stai riprendendo? –
- Sì. Te l’ho detto, è per il progetto -
 - Pensavo riprendessi la strada! – Kitty lancia un’occhiata torva all’obiettivo – Cosa c’è d’interessante in me che cammino e racconto i fatti miei? –
- Il progetto è sulla mia vita – precisa piccata la voce di Nathaniel – E parte della mia vita è andare con te all’Other Place
- Parte poco interessante – commenta Kitty, e mostra la lingua.
 
Quasi senza interruzioni, la scena passa all’interno di un piccolo pub, con rock degli anni 80 in sottofondo, Kitty che ride insieme a un ragazzino moro e a una ciotola di patatine.
- Ehi! – irrompe una voce, sovrastando il rumore generale. – Non puoi fare riprese qui dentro! –
La telecamera si sposta bruscamente a inquadrare un giovane dai riccioli scarmigliati che regge in bilico due vassoi stracolmi. – Potrei denunciarti, Nat! –
- Ma se Jabor non mi ha detto niente quando me l’ha vista in mano! –
- Jabor farebbe passare anche una bomba – grugnisce il ragazzo – E tu potresti vendere le riprese alla concorrenza –
- Concorrenza? – commenta la barista bionda – Piantala di rompere i cosiddetti, Bartimeus -.
- Molto bene – si arrende lui, imbronciato – Ma per la divulgazione delle riprese de l sottoscritto, voglio il 10% di ogni guadagno -.
 
La ripresa seguente è una sorta di confusione artistica (o almeno questa è l’intenzione di Nathaniel) formata da vari montaggi senza parole, solo un brusio allegro di voci e musica: Bartimeus che si appoggia sorridente al tavolo, le dita di Tolomeo che picchiettano sul bicchiere, la treccia bionda di Queezle, il mascara di Kitty appena sbavato.
 
Nathaniel sospira, stropicciandosi gli occhi; è in camera sua, seduto sul letto e dalla luce che filtra si intuisce che deve essere mattino presto.
- E’ imbarazzante – borbotta fissando l’obiettivo – ma stavo revisionando le riprese... e mi sono accorto che non ce n’è nemmeno una di Jane o degli altri amici di scuola. Be’, amici... e insomma, io e Jane siamo ai ferri corti da un po’. Ma è comunque imbarazzante – la telecamera cambia mano – Questa crisi interiore non era contemplata nel corto, ovviamente, solo che trovo leggermente più confortante parlare a un immaginario spettatore che a me stesso allo specchio -.
 
Un tavolo sommerso da libri, a cui è seduto Nathaniel, chino a scrivere tra un dizionario e un altro tomo di dimensioni ragguardevoli. Alza lo sguardo per un momento, distratto, poi aggrotta la fronte. – E’ accesa? –
Non arriva risposta, solo un risolino dell’improvvisato cameraman.
- No, dai, Tol... – Nathaniel geme, si copre la faccia con le dita sporche di inchiostro e bianchetto. – Non ho proprio un aspetto telegenico -.
- Il progetto è sulla tua vita – ribatte Tolomeo, irremovibile – E sarebbe sciocco non avere nemmeno una ripresa di te che fai... qualcosa –
- Tipo tradurre dal greco? –
- Perché no? Fa parte di te, come stare qui in biblioteca con me –
Tolomeo fa scivolare l’inquadratura lungo gli scaffali, un po’ a corto di libri onestamente, sulla sala vuota e silenziosa, fino a tornare sul ragazzo magro che si rigira la penna tra le mani.
 
Il silenzio continua anche nella scena successiva: un piccolo giardino che inizia appena a reagire all’ancora fredda primavera, una panchina coperta di muschio sotto la statua di un uomo accigliato che pare il vecchio Gladstone. Il sole è pallido, pigro quanto il gatto che si stiracchia sul muretto.
 
- Signore e signori, ecco apparire un Nathaniel selvatico! Notate il caratteristico colorito pallido, le occhiaie violacee tendenti al nero, i movimenti...
Nathaniel incenerisce con lo sguardo l’obiettivo. – Bartimeus. E’ una cosa seria, questo progetto, e non ho quasi più tempo per finirlo. Ci metterò già un decennio a fare l’editing e tutto senza che tu mi aggiunga altre parti da tagliare -.
- Oooh qualcuno è sceso dal letto col piede sbagliato – la telecamera ruota per un primissimo piano del volto teatralmente sconvolto di Bartimeus, poi torna su Nathaniel – Quando l’esemplare è in queste condizioni, si raccomanda di avvicinarlo con cautela e tenere a portata di mano massicce quantità di tè bollente, biscotti e libri noiosissimi -.
Nathaniel geme di frustrazione e volta le spalle a Bartimeus, che gli trotterella dietro, almeno a giudicare dal movimento ondeggiante dell’inquadratura.
- Sei una noia, Nat. Com’è possibile che io e te siamo diventati amici? –
- Noi non siamo diventati amici: tu hai preso da Tolomeo il mio numero e hai iniziato a inserirmi in gruppi stupidi e a stalkerarmi -.
- Stalkerarti, eh? Da che pulpito, signor Odio-i-pub-ma-tutti-i-weekend-vado-a-rompere-le-scatole-all’Other -.
Nathaniel non si volta, ma chiunque guardi può vedere il suo sorriso.
 
(Alla fine, il progetto è consegnato in tempo. E, nemmeno a dirlo, ottiene il massimo dei voti).
 
 

Domani è il Bart Fandom Day su Tumblr! Ma siccome domani sono al Lucca Comics tutto il giorno, ho deciso di anticipare la pubblicazione di questa storiella a oggi... da domani la troverete anche sul mio blog di Tumblr, ma in inglese (non so assolutamente come sia venuta la traduzione).
Mia intenzione era di scrivere qualcosa su Bart e Queezle, e invece si è imposto Natty con questo... esperimento (sono un po’ presa dalle web series al momento, si capisce?) Che dire, spero vi piaccia! E spero siate pronti, perché una volta che riprendo a scrivere di questi qua non mi fermo più.
(Il titolo è rubato da Ordinary World dei Green Day)
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Trilogia di Bartimeus / Vai alla pagina dell'autore: Fauna96