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Autore: Enigmista12    30/10/2016    3 recensioni
Una notte Edward aspetta che Oswald ritorni a casa, dopo aver svolto una delle sue "commissioni"... ispirata alla Nygmobblepot. Tradotta dalla storia originale "Rough night" di The_Nerdybirdy
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Edward Nygma, Oswald Cobblepot
Note: Missing Moments, Traduzione | Avvertimenti: Spoiler!
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Edward girò una pagina del suo libro, leggendo rapidamente il contenuto e sfogliandone un’altra. Una volta finito guardò l’orologio: quasi mezzanotte e Oswald ancora non era tornato. Sollevò la mano e si stropicciò gli occhi, sentendo le palpebre tirarsi giù per la fatica. Emise un lungo sbadiglio, poi tornò a leggere. Mentre il suo sguardo seguiva le parole, i suoi pensieri andavano altrove. Oswald era uscito per fare delle commissioni quasi tre ore prima, ma non gli aveva detto dove stava andando. Ma Edward conosceva Oswald e poteva indovinare che tipo di “commissioni” stava facendo. Edward sentì le palpebre cadere e le sbatté più volte per aprirle. Era deciso ad aspettare il suo ritorno, per assicurarsi che stesse bene.
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Edward saltò in piedi, sentendo la porta aprirsi. Udì dei passi irregolari attraversare la porta. Più irregolari del solito.
“Oswald…?” Edward sbadigliò, stropicciandosi gli occhi stanchi. “Bentornato a...” la sua voce gli si intrappolò in gola quando vide le condizioni del suo amico piumato. Oswald aveva il braccio avvolto intorno al proprio torso, il sangue scuro che gli gocciolava tra le dita. Il suo cammino era più lento e traballava a ogni passo.
“Oh mio...” Edward saltò fuori dal letto e corse verso il suo amico. “Oswald, cos’è successo?” allungò la mano per ispezionare la ferita. Oswald si allontanò da lui, scostandogliela.
“S-sto bene, Ed. Ho s-solo...”vacillò, perdendo quasi l’equilibrio. Tutto il sangue gli si era prosciugato dal volto bianco come un lenzuolo. “Devo solo riposarmi un po’...” zoppicò verso la sedia perdendo più volte l’equilibrio.
“No Oswald, hai bisogno di cure mediche. Stai sanguinando troppo, potresti avere un polmone perforato, lasciami solo vedere meglio”.
“No!” Oswald gli schiaffeggiò la mano. Il movimento gli fece fuoriuscire un piccolo spruzzo di sangue attraverso la ferita, facendolo singhiozzare di dolore.
“Ed, ti sto dicendo che sto bene...sto bene, mi serve solo...solo...” i suoi occhi rotearono nella sua testa e si accasciò a terra. Edward lo fece girare rapidamente sulla schiena, tirandogli via la mano per rivelare una brutta coltellata. Nygma rabbrividì e fece un respiro acuto. Guardò il viso pallido di Oswald.
“Davvero, Oswald, cosa devo fare con te?” afferrò il kit medico e si mise a lavorare sul suo amico ferito.
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Gli occhi di Oswald si spalancarono e avvertì un dolore sordo al petto. Sentì Edward che gli avvolgeva qualcosa intorno al torso, qualcosa di morbido. Cos’era successo quella notte? Ah, sì. Oswald aveva avuto a che fare con una nuova banda ad ovest di Gotham. Il piccolo capo punk aveva messo su un bel combattimento e Oswald non se ne era andato senza aver ottenuto una bella coltellata. Oh. Doveva essere quello di cui Edward si stava occupando. Sentiva Nygma reggere il suo corpo con una mano e avvolgergli delle bende intorno con l’altra. Oswald gemette, sentendo una scintilla calda di dolore attraversargli il torso. Sollevò un braccio debole per toccarsi la ferita, ma Edward gli spinse via la mano.
“Ssh. Non muoverti o ti strappi i punti. Reggi ancora, devo finire questo bendaggio”. Avvolse il materiale morbido di intorno a Oswald un’altra volta prima di metterlo via.
“Onestamente, Ozzie” Tirò il fragile amico contro il suo petto e avvolse le braccia intorno a lui dolcemente. “Non so cosa fare con te se continui a comportarti in questo modo...”
Oswald gemette e accolse l’abbraccio di Edward, sentendo il calore ritornare al suo corpo. Nygma dovette sentirlo rabbrividire, perché si alzò e gli portò una calda maglia da pigiama. Edward gli abbottonò la camicia e lo depose sul letto, rimboccandogli le coperte.
“Ora prenditi un po’ di riposo, mio piccolo uccellino.” Oswald si addormentò in pochi minuti, ed Edward andò a prepararsi per andare a letto. Si infilò nel pigiama e strisciò nel letto accanto all’amico, facendo attenzione a non disturbarlo. Stava per tirarsi le coperte addosso, quando Oswald si rigirò nel sonno e si rannicchiò accanto a Edward. Gli appoggiò la testa sul suo petto e ricadde nel l’oblio, ignaro di stare usando l’amico come cuscino. Nygma ridacchiò un poco, avvolgendo un braccio attorno a Oswald e tirandoselo contro. Giocherellò con una piccola ciocca di capelli neri a punta, roteandoli intorno al suo dito. Le sue palpebre si fecero pesanti, e dopo un po’ si addormentò, l’amico avvolto con cura tra le sue braccia e una ciocca di capelli ancora attorcigliata attorno al suo dito.

   
 
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