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Autore: OtakuBlackCatOrigins    30/10/2016    3 recensioni
Salve, io sono un gatto nero, come avrete già potuto dedurre dal titolo, ma non sono un gatto qualunque, ho intenzione infatti di raccontarvi una storia, la “mia” storia.
Genere: Horror, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve, io sono un gatto nero, come avrete già potuto dedurre dal titolo, ma non sono un gatto qualunque, ho intenzione infatti di raccontarvi una storia, la “mia” storia. Premetto per chi se lo chiedesse che io non ho un nome in particolare, nella mia vita mi hanno chiamato in tanti di quei modi diversi, che ormai sarebbe scortese preferirne uno agli altri.
Sono nato in un allevamento in una fattoria Italiana, due mesi dopo la mia nascita venni poi adottato da una coppia di anziani. I primi cinque mesi con loro furono abbastanza tranquilli, io crescevo felice, godendomi gli squisiti pasti che mi preparava la vecchia, o accoccolandomi sul divano davanti alla tv vicino al vecchio. Tutta la storia è iniziata dopo circa cinque mesi emmezzo. Una mattina la vecchia stava portando la colazione in tavola quando, colta da un malore improvviso è caduta a terra senza più rialzarsi. Subito ho vesto il vecchio urlare spaventato e prendere il telefono, in poco tempo sono arrivati dei tizi che l’hanno messa su una barella portandola via; da quella volta non l’ho più vista.
Nei giorni successivi il vecchio era spesso preoccupato, triste o assente; stava sempre accanto al telefono fisso, come se attendesse una telefonata importante, forse anche lui sperava nel ritorno della cara signora, che da quanto sapevo, era in ospedale. Un giorno arrivò una telefonata, ma temo non fosse quella che il vecchio aspettava, perché subito dopo lo vidi scoppiare in lacrime.
Solo pochi giorni dopo però, mi svegliai nel mezzo della notte per un rumore che sentii provenire dalla camera che un tempo condivideva la coppia, e non appena vi entrai la scena che vidi fu raccapricciante; il vecchio era steso a terra sanguinante, per via di un coltello da cucina conficcato nel petto, e accanto a lui, vidi una strana creatura tutta nera, che leccava la pozza di sangue, essa subito si girò verso di me, osservandomi per qualche minuto con i suoi enormi occhi gialli, e la bocca sporca di sangue scarlatto, mi infastidì molto vedere un essere così disgustoso in casa mia, ma subito esso fuggì dalla finestra.
La sera dopo il vecchio era stato portato via da degli uomini in nero, e nella casa c’era un grande viavai di gente ach’essa vestita tutta di nero, alcuni piangevano, altri parlavano, altri ancora semplicemente osservavano il grande sacrario creato in onore del vecchio e della moglie.
Quella stessa sera una donna e un uomo mi presero con loro, scoprii solo dopo che la donna era la figlia della vecchia coppia, e l’uomo era il suo consorte.
Non passai neanche due mesi con loro che una sera li sentii litigare ferocemente, poi all’improvviso sentii un urlo provenire dalla cucina, arrivai subito, e vidi due cose, una era l’uomo accasciato a terra che perdeva sangue dalla testa, l’altra era la moglie, in piedi davanti a lui ansimante, e con una pistola in mano. Poco dopo vidi la donna trascinare con sè il corpo inerme del marito nel giardino sul retro, e seppellirlo in tutta segretezza.
Nei giorni dopo l’accaduto la vidi molto stressata, aveva sempre i nervi tesi, e ogni tanto scoppiava in dei pianti isterici. Proprio come il mio precedente padrone, la ritrovai nella sua camera, stesa a terra e con un coltello nel ventre, e lì vidi anche per la seconda volta quella creatura, che leccava il sangue della povera donna con un’espressione appagata.
Di nuovo la sera dopo si creò un viavai di gente in casa, quella volta, venni preso da un ragazzo di circa venticinque o trent’anni, un amico dell’uomo precedentemente seppellito dalla moglie.
Con quel ragazzo passai circa un mese o due, una mattina infatti, arrivò una telefonata al ragazzo, man mano che l’interlocutore andava avanti, lo vidi diventare sempre più paonazzo, all’improvviso riattaccò, si mise a strillare senza alcun contegno “: Licenziato?!?!? IO, licenziato?!?” Continuando per una buona mezz’ora.
Ammetto che fin da subito non mi piaceva quel ragazzo, era stupido, negligente e bugiardo; ma non pensavo che la volgarità umana potesse raggiungere certi livelli….
Nei giorni successivi smise di uscire la mattina e tornare al pomeriggio tardi, stava sempre in casa con una birra in mano a guardare la tv, a volte scoppiava in impeti di ira rompendo tutto quello che gli capitava a tiro. Come gli altri miei padroni, lo ritrovai nella stessa scena, sempre con quella strana e ripugnante creatura dagli occhi gialli, che leccava il suo sangue.
 
Ormai, sono passati più di 15 anni da allora, ormai sono un gatto vecchio e stanco, ma conservo ancora il mio carisma, forse è per questo che nonostante in tutti questi anni io abbia visto morire in poco tempo ogni mio padrone, continuo a venir preso da nuove persone. Ormai sono stato in moltissime città, stati e anche nella maggior parte dei continenti; ogni mio padrone ha sempre fatto la stessa fine, e per ogni morte, io rivedevo quella creatura.
Gli umani del resto, sono creature deboli e facilmente influenzabili, si fanno prendere dalle emozioni e fanno cose terribili, contro sè stessi o contro gli altri. Spesso però finiscono per pentirsene, finendo col deprimersi, o avere paura. Ma il più delle volte sperano nella pace in una morte serena, in qualcosa che possa salvarli da una dolorosa esistenza dettata dal destino infame.
Perciò vi avverto, voi poveri umani che con le emozioni folli nascete e perite, non morite maledicendo il mondo e la vita, perché e proprio del sangue di queste persone, che si nutre la creatura che io ho visto.
 
 
 



Angolo dell’autrice: Hi amanti dell’horror!!! Questa volta ho provato a scrivere una storia più di genere introspettico, ma anche un pooooochino horror, inoltre, se leggete il titolo della storia e il mio nickname noterete quealcosa di particolare, ESATTO!!!!!!!! Per questa storia ho preso spunto dal mio nickname ovvero “OtakuBlackCatOrigins” facendo narrare la storia ad un gatto nero, (in effetti mi riconosco anche un po’ nel gatto protagonista) spero quindi che vi sia piaciuta e ci vediamo nel prossimo incubo!!! *sparisce in un effetto dissolvenza*
   
 
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